Il mio vizio è una stanza chiusa (38)

ottobre 30th, 2009 by Moderatore

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Il vizio di spiare la crudeltà e la morte. Un vizio a cui nessuno sfugge. Misteri, ombre, sussurri. L’Italiaha un cuore oscuro, fatto di pulsioni malsane, rancori inconfessabili, erotismo perverso. Nelle città, nella provincia, si annidano segreti che è molto meglio non svelare. Ma alla cautela, i protagonisti di quest’antologia preferiscono il brivido. Nella grande tradizione del thrilling, il filone cinematografico che ha fatto epoca, nove autori tra i migliori talenti italiani del genere ricreano sulla pagina tutta la magia e la suspense nel segno della fredda lama del terrore. Qualcosa respira nelle tenebre in questi racconti lunghi di follia e di malvagità, avvincenti come film. Nove storie senza respiro, nove storie per non dormire. 

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Posted in Le collane del Giallo, Supergiallo

61 Responses

  1. il professionista

    Finalmente sta per vedere la luce delle edicole un lavoro cui tengo molto. Corona una passione, condivisa per il thriller italiano. bravi tutti gli amici e colleghi partecipanti.

  2. Andrea Carlo Cappi

    Un progetto a cui ho aderito con entusiasmo, con un racconto – o piuttosto un romanzo breve – che fonde il giallo alla Dario Argento (in questo caso… alla Umberto Lenzi)con atmosfere da film di mala degli anni ’70, per quanto ambientato in un momento preciso della recente storia italiana (ero in quel luogo proprio in quel momento). Un omaggio a una città e a una donna di cui sento la mancanza, anche se Napoli spero di rivederla prima o poi, mentre la donna, come capita spesso al mio alter ego Carlo Medina, temo di no. In ogni caso è anche la celebrazione di 15 anni esatti dalla prima apparizione di Medina, su Supergiallo Mondadori n. 1, nel 1994!

  3. Gerardo

    e io non vedo l’ora di leggere “Boxed”! grandi ragazzi(ragazzi si fa per dire ovviamente)!

  4. il professionista

    e bravissime le ragazze!!!

  5. Fabio Lotti

    Questa antologia mi permette di chiarire un po’ il mio pensiero. Ormai è da parecchio tempo che critico una certa invasione di prodotti anche nostrani di scadente qualità. Sarà pure un difetto di comprensione del sottoscritto ma mi pare un fenomeno che è ormai sotto gli occhi di tutti. A fianco di tale produzione non bisogna dimenticare il lavoro eccellente di diversi scrittori che hanno saputo elevare il tasso di qualità dei loro libri. Mi pare che la presente antologia, curata dall’esperto Professionista, visti alcuni nomi, possa mantenere intatte le belle aspettative dei lettori.
    In caso contrario siamo proprio nella cacca.

  6. RiccardoF

    :)) Complimentoni a Stefano e agli autori per un lavoro attesissimo sul quale mi sono già espresso in occasione del bel booktrailer…

  7. il professionista

    cro Fabio, io non lo so se ti sentirai nella c.. o invece troverai un sano divertimento nella lettura di questa antologia. Di certo ti garantisco che è un lavoro svolto con tutti noi con passione. Il tema e il numero ristretto di autori impegnati in racconti abbastanza consistenti da permettere un intreccio di un certo respiro dovrebbero essere una garnzia.
    Anche io detesto il ‘rumore di fondo”che ravviso negli scaffali delle librerie vedendo spuntare gialli e noir nostrani tutt’altro che professionali. Però è anche vero che… insomma di gusti ognuno ha il suo… attendiamo il tuo parere ma, ti prego, per una volta non dare voti….stellette o punti.Mi sembrairriguardoso per il lavoro degli autori

  8. Fabio Lotti

    Per “Thriller Magazine” mi sembra che le stellette siano obbligatorie. Per quanto riguarda “Sherlock Magazine” è vero che per due o tre volte ho dato dei voti come se fossi l’insegnante e gli scrittori gli alunni ma ho chiaramente sottolineato che si trattava di un gioco portato avanti in modo scherzoso tanto che è stato recepito da chi è intervenuto a commentare la mia “iniziativa”. Mi ricordo che nel suo sito la Teodorani scrisse qualcosa come a dire che l’aveva scampata bella dato che le avevo affibbiato un otto, facendomi capire di avere compreso la mia intenzione. Sono andato a rivedere quello che scrissi, per esempio, alla fine dei giudizi su “Anime nere” e così conclusi “Questa antologia è proprio ben fatta e tutti, ma proprio tutti gli scrittori, sono bravi”. Poiché mi viene chiesto gentilmente non lo riproporrò ma insomma, cerchiamo anche di sorridere un pò di noi stessi.

  9. Fabio Lotti

    Voglio solo aggiungere questo. Ormai mi conoscete. Qualche volta esagero e ne pago anche le conseguenze. Però non esageriamo in senso opposto.

  10. il professionista

    Non mi sembra di esagerare ,Fabio, casomai il contrario visto che a una mia osservzione appenaaccennata rispondi con ben due post. incidente chiuso. ricordo che in Anime nere reloaded a un’autrice affibbiasti uno 0 cosache, personalmente trovai poco divertente. sul loro lavoro ti assicuro che gli autori ridono sempre a denti strettissimi.in ogni caso il senso del mio ultimo intervento era un altro… cioè spero che ti piccia, noi ci abbiamo messo tutto ilnostro entusiasmo, iocome curatore e loro come autori.

  11. il professionista

    Giusto per tagliar corto alle polemiche che non servono mai a nessuno e non era mia intenzione iniziare, torniamo al topic. Se mai qualcuno volesse recuperare un po’ di film del filone che ispirato questa antologia le videoteche sono piene di titoli più volte ristampati. la De Agostini ha pubblicato una interessante raccolta intitolata I maestri della paura che comprendeva un po’ tutto il genere..almeno quello più classico. Adesso Fabbri sta riproponendo molti titoli di Argento in una apposita collana ma basta cercare un po’ nei negozi specializzati per trovare tutto Martino, Lenzi, Fulci ,Avati e tutti gli altri….

  12. Fabio Lotti

    Non è un incidente, Stefano. E’ solo un modo per chiarirsi e per essere precisi. E allora per essere precisi sono andato a rivedermi i voti dati agli autori di “Anime nere reloaded” perché mi sembrava strano che avessi affibbiato uno o. Infatti a Cristiana Astori scrissi “Senza voto” specificando “per una mia deficienza di lettore” in quanto il racconto esulava dalla mia comprensione critica. E qui passo e chiudo perché anche io penso che le polemiche non servano a nulla. Appena esce il libro me lo prendo e me lo gusto.

  13. il professionista

    ecco, appunto…

  14. Alessio Valsecchi

    Una raccolta che non mi lascerò sfuggire di certo. :-)

  15. il professionista

    be’, una conferma che il Giallo ormaiè aperto agli autori italianiin varie formule.romanzi, racconti, antologie a tema. Forse non a tutti piacerà tutto(anche a me non tutti gli italiani pubblicati garbano9 ma è sempre piacevolevedere una panoramica inun genere che una volta era precluso a meno che non si usasse uno speudonimo…

  16. il professionista

    ..’speudonimo’ non è un errore è che, avendo cominciao io costretto a usare un nome straniero mi si intorcinano le parole :-)))

  17. il professionista

    http://ilmiovizio.horror.it/
    e adesso cì anche il sito….

  18. Fabio Lotti

    Bello Stefano! Però un pò di paura a vederti me la fai…

  19. il professionista

    eh be sai com’è..meglio prevenire…eehehe, ma guarda le fanciulle…che son oanche brave.

  20. Fabio Lotti

    Già viste…Ti sto tenendo d’occhio anche in “Crimini di piombo” che ho sotto mano (bella copertina e impaginatura). O che tu pensi Ciccio, perché ogni tanto ci s’attacca che un ti segua? O grullo, allora te e un tu mi ‘onosci e un tu mi…

  21. il professionista

    ti dirò malgrado le promesse l’editore non mi ha ancora mandato un copia del libro(crimini di PIombo9..ecco come si finisce a scrivere racconti aggratis perchè telo chiedono gli amici….

  22. Fabio Lotti

    Ma fatti pagare e non fare come me che per essere libero da qualsiasi tipo di condizionamento non voglio ricevere nemmeno libri in omaggio! (e sì che me li manderebbero) Fatti più furbo CICCIO!
    P.S. In questi giorni ce l’ho con la parola Ciccio. Mah…

  23. il professionista

    che per me è perfetta…mi sento molto Kung fu Panda

  24. Fabio Lotti

    Su “Corpi freddi” un mio articolo che può anche suscitare una discussione http://corpifreddi.blogspot.com/2009/11/la-violenza-sui-bambini-nel-moderno.html?showComment=1257317718501

  25. il professionista

    sì, articolo interessante e assolutamente condiviso ma che c’azzecca con l’antologia?

  26. Fabio Lotti

    Ogni tanto do notizia in altri blog di quello che scrivo sul nostro Mondadori e viceversa per richiamare l’attenzione di qualche lettore. Naturalmente quando esagero arriva il responsabile a bloccarmi (non fare il palloso!).
    Beccato il libro!!!
    Letta la tua introduzione. L’inizio è sorprendentemente attuale “Il vizio è un atteggiamento anomalo. Praticato generalmente in solitario al fine di trarre piaceri fuori dalle regole della “buona società” ha, come caratteristica, una certa ritualità ecc…” A volte si paga…

  27. RiccardoF

    Che ne dite di postare delle Movie list personali coi film preferiti di quel periodo?
    Si rivelerebbe interessante, perche ad esempio per me il capolavoro vero di Argento è Suspiria e non Profondo Rosso. E la casa dalle Finestre che ridono è a mio avviso un film monumentale…
    Dai dai… 😉

  28. il professionista

    ah, ho capito fabio.. guarda che il geraci ti scancella….
    sulla lista dei film d’accordo però in relazione a questa antologia escluderei il fantastico. Ric se leggerai il mio pezzo vedrai che di Argento ho esaminato appunto solo i primi 4 e la serie tv le porte sul buio….

  29. Fabio Lotti

    Letto il primo racconto “Boxed” di Colombo. Bello e spiazzante anche se non è il mio genere. In parte attuale, se vogliamo, con un tizio che che vuole gli interessi sui soldi prestati ad un altro tizio per andare a puttana…

  30. RiccardoF

    @Prof: Appena lo troverò (ammesso che lo trovi) leggerò per primo il tuo pezzo, per contestualizzare la lettura e perche la parte saggistica è quella che per deformazione mia divoro sempre prima…

    La mia considerazione su Suspiria non voleva affatto essere un riferimento al tuo lavoro su questa antologia. E’ ormai chiaro a tutti che qui si parla di giallo italiano puro, appunto di matrice Bava/Argento. Ma da li in poi sorgono molte altre considerazioni parallele. Almeno in me. Forse perche i due generi in italia sono sul piano della narrazione come gia dicevamo strettamente connessi…
    Penso che si possa divagare pur tenendo a mente i binari di questa antologia…forse…ù

    Bella la serie La Porta sul Buio, uno dei prodotti più sperimentali realizzati dalla Tv di stato quando questa significava qualcosa…

  31. il professionista

    sì Ricccardo fai bene perchè in origine il mio pezzo era l’introduzione..poi abbiamo deciso di dividere quelle paginette iniziali dalla parte più propriamente analitica sul genere.
    comunque visto che hai proposto il giochino dei film comincio io

    ovvio che sono preferenze personali
    – Chi l’ha vista morire? di Aldo Lado
    – I corpi presentano tracce di violenza carnale di Sergio Martino
    – 4 mosche di velluto grigio di dario Argento
    – Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci
    – Paranoia di Umberto Lenzi
    – La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati

    e per adesso mi fermo qui perchè sono tali e tanti i film che mi hanno appassionato che stilare una semplice lista mi è impossibile…

  32. Fabio Lotti

    Questo argomento è trattato con grande perizia anche da Enrico Luceri in “Sherlock Magazine” 16 cartaceo della Delosbooks e scusate l’intromissione.

  33. Fabio N.

    Presa ieri l’antologia. I nomi li conosco bene, sono curiosi di vederli all’opera su questo campo di fuoco… anche se, per dirla tutta, se andiamo a vedere l’opera di buona parte dei partecipanti QUESTO E’ il loro campo d’azione. Da tempo…

  34. il professionista

    li ho scelti apposta. nei prossimi giorni il Geraci dovrebbe pubblicare una intervistina in cui si spiegano un po’ di cose.
    Fabio L sei un demonio!!!!

  35. Dario Geraci

    Ho dovuto cancellare degli interventi. Occhio al linguaggio per cortesia, siamo su una piattaforma seria.
    Grazie per la gentile collaborazione.

    Se preferite chiamarmi Dario fate pure.

  36. il professionista

    sai che ti hciamiamo volentieri dario.. però i’Gerraci è anche affettuoso….

  37. Fabio Lotti

    I Geraci è affettuoso e poi mi riporta un pò indietro nel tempo quando insegnavo. Per andare in classe dovevo salire le scale. In cima c’era sempre qualche alunno che faceva capolino per vedere il mio arrivo e annunciarlo agli altri “Arriva i’ Lotti! Arriva i’ Lotti!” perché dovevano trovarsi tutti a sedere composti e alzarsi in piedi quando entravo. Altrimenti erano cavoli amari per tutti. Durante l’ora c’era anche lo spazio per parlare dei loro problemi e scherzare ma l’inizio doveva essere inappuntabile.
    E che cavolo!

  38. il professionista

    e dario è così… poliedrico un giorno Torquemada un giorno Gozzano….

  39. Fabio Lotti

    Continua la lettura del libro. Prima ho finito “Crime” buono anche se troppo “urlato” (ma ci sta). La potenza creatrice della Salvatori ha “salvato” a mio avviso un pezzo sulla donna e sul potere della donna (sulle sue debolezze e su altro) che poteva diventare un arido saggio. In genere io divido gli autori in pseudoscrittori, scrittori e scrittori veri. La Salvatori è una scrittrice vera. Sempre per il sottoscritto, s’intende.

  40. Fabio Lotti

    Dico la verità, Stefano Di Marino mi sta un po’ antipatico, via. Anzi, antipati’o. Come può stare simpatico, anzi simpati’o, uno col pizzetto, gli occhiali a ganzo, il sigaro in bocca, la pistola o il mitra in mano? Da prendere a pedate nel culo. Non si scappa.
    Però, appena incomincia a picchiettare sul computer, mi duole dirlo, l’antipatia sparisce così come era venuta. La riprova provata è nel breve saggio “L’avventurosa storia del thrilling” che si trova in questo libro e che mi ha riportato ai tempi della mia poco beata gioventù. Una straordinaria lettura. Un piccolo gioiello.
    Stefano Di Marino mi sta un po’ antipatico, anzi antipati’o e ogni tanto ci s’azzuffa. Con quel pizzetto, gli occhiali, il sigaro, la pistola o il mitra lo prenderei a pedate nel culo. Però quando scrive mi sta simpatico, anzi simpati’o da mori’. Accidenti a te, Stefano, ti venisse la diarrea!

  41. Fabio Lotti

    Prima che nasca un equivoco spero che si capisca che si tratta di una finzione per mettere ancora più in risalto la bravura di Stefano. Tra l’altro per chi non lo sapesse è un esperto di arti marziali per cui non appena alzassi una gamba per rifirargli un calcione mi ritroverei subito per terra. Un pò di diarrea, però, fa sempre bene…

  42. il professionista

    ‘aro il mio Lotti in realtà tu mi garbi proprio perchè ci si azzuffa sempre amichevolmente. la mia immagine… lo sai io sono un po’ Buscaglione…quindi… pedate nel (okkio che i’ Geraci ci scancella) sì, ne ho prewe di più nei denti e fa male, ma la diarrrea no…

  43. Fabio Lotti

    Continuo la mia lettura. Se non va bene ditemelo. Ed eccomi arrivato a “Liquido caldo” di Andrea Carlo Cappi. A dir la verità Carlo Cappi, per quel poco che avevo letto di lui, mi era sembrato uno scrittore un po’ ridondante, bisognoso di una bella sforbiciata di parole (sempre secondo i miei gusti). Questo racconto mi pare perfetto, o quasi. Non una parola sciupata (quante se ne vedono in giro!). Quattro giorni per raccontare la storia di un serial killer che uccide le sue vittime dopo averci fatto sesso con alcuni flash back dal passato. Cinque personaggi principali presentati con le loro sigarette preferite in bocca fra cui Carlo Medina, quello più noto del Nostro. Più Napoli, la Mafia, i cassonetti bruciati, passaggi veloci da un personaggio all’altro, ragionamenti stringenti per trovare l’assassino, un po’ di azione che non guasta, violenza che chiama violenza (questa un po’ risaputa). Un bel lavoro da professionista.

  44. il professionista

    Felice che ti sia piaciuto. personalmente ho colto anche tutti gli inside jokes di K ma quelli sono riservati agli amici intimi. Di fattoè un racconto che definirei ‘gagliardo’ che ha interpretato lo spirito vagamente retrò dell’antologia in chiave modernissima.

  45. Fabio Lotti

    Se non vengo fermato continuo in questa mia breve e limitatissima esplorazione.
    Di Alda Teodorani ricordo bene il bel voto che le appioppai a “Una questione di genere” per “Anime nere reloaded” con il relativo giudizio “Finalmente un po’ di sorriso, un po’ di ironia! Sul noir metropolitano, su quello rurale, sull’horror di una città metropolitana. E sull’horror in famiglia che va tanto di moda. E anche, se Dio vuole, sugli scrittori che sono tutti pazzi e ci metto la firma. Brava Aldina”. Voto 8 ( non la conosco nemmeno tanto per dirvi della mia faccia tosta). Sul suo sito o blog trovai poi l’espressione Pfuiiii, mi pare, come a dire che l’aveva scampata grossa, lasciando intendere di avere capito e accettato lo spirito del mio “gioco” (chiunque si fosse sentito, invece, offeso avrebbe potuto rispondermi a tono nel forum).
    In questa antologia abbiamo di suo “Il sangue dell’anima”, storie di vite spezzate, di amore e tradimento, di assillo e ossessione, di gelosia, solitudine, sesso e morte. Di liberazione e assassinio. Un bel racconto.
    Con “La casa degli specchi rotti” di Barbara Baraldi si va giù nel baratro dell’orrore, negli angosciosi sentieri della malattia mentale, delle fragilità, delle ossessioni, delle voci di dentro, delle allucinazioni con Laura, seguita dalla psicologa Greta, a ricercare un fratellino che non c’è mai stato (o c’è stato?). E anche qui l’amore, l’impulso del sesso, il male sottile che è in ognuno di noi, l’ampliarsi dell’ansia nella ricerca della verità come il gonfiarsi di una bolla di sapone fino allo scoppio, fino alla soluzione che razionalizza (fino ad un certo punto) il mondo oscuro che è dentro di noi. Non è il mio genere preferito ma OK!
    Quello che mi lascia perplesso in questo tipo di racconti è proprio l’eventuale razionalizzazione finale che sciupa un po’ (a mio avviso) tutto il bello dello “strano” che ci è passato sotto gli occhi. Non si potrebbe trovare un finale diverso?

  46. Fabio Lotti

    Vado avanti. “Presenza sconosciuta” di Daniela Basilico: qui si cade un po’ sullo scontatino, una vendetta di coppia per motivi diversi, una presenza sconosciuta e inquietante, qualche tocco di gotico con il fulmine che fa spengere la luce e il vento che sbatte le persiane, una rivelazione inaspettata, la fuga, lo scontro finale…
    Un compitino preciso ma niente di più.
    Un consiglio lo voglio dare ai lettori come ho fatto per “Anime nere reloaded”. Leggete i racconti con un pò di distacco l’uno dall’altro che altrimenti gli incubi, le ossessioni, le angosce eccetera eccetera invece di tenervi in tensione alla fine vi fanno venire uno sbadiglio.

  47. Fabio Lotti

    Anche la tecnica di certi racconti è similare. Frasettine brevi, ritmate, frasi in corsivo, flash back eccetera. Per cui, ripeto, almeno per quanto mi riguarda, è meglio che non li legga l’uno dietro l’altro.

  48. ClaudioL

    Ciao Fabio, hai ragione: il finale razionalizza quanto di più anarchico e caotico presente in alcuni racconti, ma mi pare di capire che proprio questa fosse la finalità di questa antologia, covvero costruire trame che ricordassero quelle dei maestri del thrilling degli anni 70. Genere che annovera tra i suoi discepoli autori dell’horror e del soprannaturale ma che, per rientrare in ciò che viene all’estero viene definito “italian giallo”, dovevano spiegare tutto con un finale razionale. Penso a capolavori come “La dama rossa uccide sette volte”, “La notte che Evelyn uscì dalla tomba”, o “La casa dalle finestre che ridono” in cui la carica esplosiva dell’intreccio potrebbe fare a meno della “spiegazione” finale. Il film che ha tentato di affrancarsi da questa logica, che all’epoca era di mercato, è secondo me “Suspiria”, che infatti ricevette un’accoglienza tiepida da parte del pubblico (e anche della critica, ma in quel senso Argento ci era già abiutato) anche a causa -si ipotizza- del finale privo di quella razionalità che tanto era piaciuta al pubblico reduce dalle sale di “Profondo rosso”. Anche per questo motivo credo che questa antologia colpisca nel segno fino in fondo, senza “imitare” ciò che si faceva al cinema in Italia negli anni 70, ma con uno spirito di moderno recupero delle atmosfere, della capacità visionaria ma anche, perché no, della necessità di una spiegazione razionale che si cercava in quel periodo, fosse anche perché tutto quello che succede in Italia, in realtà, una spiegazione razionale non ce l’ha mai!

  49. Fabio Lotti

    Finalmente un altro intervento!!! Da solo mi sembrava di essere il classico bischero che parla a vuoto (e forse lo sono). La mia era, come hai certamente ben capito, una esigenza personale che non vuole intaccare gli obiettivi e la bontà dell’antologia che trovo di buono e ottimo livello.

  50. ClaudioL

    Assolutamente sì, Fabio. L’intento era chiaro. Chissà se proprio da questa antologia non nascano nuovi propositi per novità interessanti nella letteratura fantastica italiana, in memoria del glorioso passato del cinema italiano dei 70…

  51. il professionista

    ottimo intervento ClaudioL e quella frase ” quello che succede in Italia, in realtà, una spiegazione rzionale non ce l’ha mai!”è una vera e propria pugnalata in stile…maniac. hai ragione. in ogni caso grazie del lungo commento.

  52. :A:

    Per quanto riguarda la letteratura fantastica italiana, c’è già un nome da tenere d’occhio: Samuel Marolla.
    Il suo Mala Razza (Epix 8, adesso in tutte le edicole) è scritto talmente bene che mi fa schiumare d’invidia.

  53. Fabio Lotti

    Poiché ho iniziato proprio qui qualche mia considerazione sull’antologia credo che sia giusto concludere con la presentazione che ho spedito proprio oggi a “Thriller Magazine”.
    “Nella Introduzione Stefano Di Marino lo dichiara apertamente “Questa antologia nasce con l’intento di rinnovare una tradizione thriller italiana, quella sviluppata tra gli anni ’60 e ’80 ma non esaurita in tale ventennio. E’ mia opinione che le vere radici del thriller anche letterario di questi ultimi anni risiedano nella cinematografia più che nella letteratura”. E dunque Il mio vizio è una stanza chiusa di A.A.V.V., Mondadori 2009, curata da Stefano con: Arona, Baraldi, Basilico, Cappi, Colombo, Di Marino, Fogli, Salvatori, Teodorani.
    Letteratura e film mischiati insieme a costituire una miscela esplosiva. Con Bava, Questi, Lenzi, Fulci, Martino, Argento e via di seguito ed i nostri moschettieri a tirar di scherma sulla carta, prendendo spunto da certi capolavori che mi hanno riportato di colpo alla mia non-beata gioventù (mai una lira in tasca!). Esaminare i racconti uno per uno non mi sembra il caso. Mi verrebbe fuori un elenco sciapito che non sa di nulla. E poi sono del Toro e dunque soggiogato dalla pigrizia. Preferisco un discorso in generale schietto e sincero infiocchettato con i miei limiti di lettore. Che sono poi quelli di una lettura moderatamente forte e raziocinante.
    Ma quando si va giù nel fondo, giù nell’abisso dell’animo umano c’è poco da moderare e raziocinare. E qui ci si va, eccome. Il sogno, la paura, l’allucinazione, l’ossessione, la pazzia sono gli ingredienti necessari e insostituibili per dare vita a storie che ci prendono e ci sbattono al muro. Insieme alle violenze fatte e subite, al passato che riemerge terribile nel presente, al senso smarrito di solitudine, al lavorio sordo della gelosia e al grido lacerante della vendetta. O alla semplice imitazione di fotogrammi già visti. E sesso e morte. E sesso e morte. E sesso e morte. Non manca, il dubbio, il rovello, la scintilla improvvisa, la scoperta della verità, lo scontro finale. Ombre, fantasmi che lievitano nel buio, passi che rincorrono, corpi che volano dall’alto, la lama che brilla, lo sparo che acceca.
    E fra tutto questo odio, fra tutto questo macello di sangue e sperma c’è pure lo spazio per qualche riflessione, sulla donna e sull’uomo, sul mondo che ci circonda. C’è qualche piccolo spazio per qualche lacrima. E, se non sbaglio, anche per un pizzico di ironia.
    Potenza creativa unita alla tecnica. Tecnica speciale, tecnica al massimo livello, con ritmo spesso singhiozzante, la frase piccola e veloce, la frase in corsivo, l’illuminazione del flash back che colpisce gli occhi e la mente. Magari ripetitiva in certi racconti e anche un poco iperbolica, così come qualche spunto tematico. Ma nessuno è perfetto come diceva quel tizio di quel film. Buono-Ottimo”.

  54. il professionista

    Orpo… stavolta il Lotti nessuno osi scancellarlo….
    Grazie Fabio , perchè so che giustamente non fai regali a nessuno. E credo che gli autori(come il curatore e l’editor) siano contenti e orgogliosi di questo tuo giudizio.
    a me la soddisfazione di aver messo insieme un volume che ti ha garbato….

  55. Fabio Lotti

    Il fatto di essere “isolato” forse riesce a non condizionarmi neppure involontariamente, come può succedere quando si hanno amicizie e relazioni con chi scrive (credo).
    Sugli ultimi due racconti dirò che quello di Fogli mi ha un pò stancato (l’ho trovato “troppo”, ma forse è colpa mia) mentre quello di Arona mi ha quasi entusiasmato. E poi con quel finale ironico…
    Antologia da sfogliare però con calma, ripeto, per non avere una crisi di rigetto.

  56. il professionista

    concordo pienamente su tutto questo ultimo intervento….

  57. Fabio Lotti

    Ma non c’è nessuno che stronchi questo libro e faccia saltare dalla poltrona Stefano? Io mi sto anche un pò annoiando. Campanella, se ci sei batti un colpo!

  58. il professionista

    guardate che non sono giornate da far girare le scatole… e poi ve la dovreste vedere coni singoli autori..eheh

  59. Fabio Lotti

    Sono sincero. Mi aspettavo qualche altro intervento su uno sforzo comunque encomiabile anche da chi, come il sottoecritto, non è proprio nel suo elemento naturale.

  60. Fabio Lotti

    Pazienza. Allora venite a farmi una visitina in http://corpifreddi.blogspot.com/

  61. Fabio Lotti

    Jonathan ha messo due dentini…

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