Finale al nero (2990)
Ivy Seidel ha un sogno: diventare scrittrice. Un sogno difficile da realizzare in una città come New York, la Grande Mela bacata. Sogno che però potrebbe diventare realtà il giorno in cui l’amico Joel Cutler, che è finalmente riuscito a vendere un romanzo, le offre la più inaspettata delle opportunità: diventare insegnante di scrittura creativa. Un unico dettaglio stonato: la classe si trova nel carcere di massima sicurezza di Dannemora, tra guardie brutali e detenuti pericolosi. Tra questi, Vance Harrow, condannato per rapina a mano armata, il quale però rivela uno straordinario talento di narratore. Affascinata da questo “bel tenebroso”, Ivy non tarda a scoprire che il passato di Vance potrebbe essere la trama di un bestseller esplosivo. E letale.
(vai alla visualizzazione completa del volume)
Popularity: 15% [?]
Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
ottobre 11th, 2009 at 11:03
Ho comprato questo non volume, non pervchè in fondo mi interessasse la storia per quanto scritto in quarta di copertina, ma perchè credo si tratti del grande Peter Abrahams, scrittore sudafricano di Apartheid. Il Giallo è ancora imbustato, e credo che lo rimarrà per parecchio tempo, visto che ho da leggere parecchio altro.
Ma è lui? Oppure è un omonimo?
ottobre 11th, 2009 at 11:04
Ho comprato questo volume, non perchè in fondo mi interessasse la storia per quanto scritto in quarta di copertina, ma perchè credo si tratti del grande Peter Abrahams, scrittore sudafricano di Apartheid. Il Giallo è ancora imbustato, e credo che lo rimarrà per parecchio tempo, visto che ho da leggere parecchio altro.
Ma è lui? Oppure è un omonimo?
ottobre 11th, 2009 at 12:32
E’ un omonimo. Questo è americano (nato nel 1947). L’Abrahams sudafricano – eccellente scrittore, tra l’altro – è nato nel 1919.
ottobre 13th, 2009 at 11:41
Sulla wikipedia inglese c’è scritto che è lo scrittore di thriller preferito da Stephen King…
ottobre 13th, 2009 at 13:24
Qualcuno che l’ha letto può dare un suo giudizio?
ottobre 13th, 2009 at 19:55
Letto qualche anno fa in inglese. L’idea di partenza non era male, mentre lo svolgimento si è rivelato assai modesto. Lo ricordo come una buona occasione persa.
novembre 9th, 2009 at 04:28
io lo trovo fantastico…e mi manca tanto vince…..aaaa che tristezza che mi è venuta alle ultime pagine quando ho scoperto la verità.il mio cuore si è spezzato
novembre 9th, 2009 at 04:30
hem volevo dire vance..ho sbagliato a scrivere
novembre 14th, 2009 at 12:46
A me è piaciuto. Un libro piccolo piccolo, d’accordo, ma gradevole.