Shangai (2986)

agosto 5th, 2009 by Moderatore

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Per Francesco Rubini, spregiudicato entrepreneur per tutte le stagioni, la Cina del megacapitalismo è l’affare del millennio. Il colpo gobbo che lo sistemerà una volta per tutte in compagnia delle sue due amanti? Piazzare un’intera nave stracarica di medicinali, ovviamente scaduti e decisamente tossici. Ma in una Shanghai fin troppo simile a un labirinto gotico, tra infami poliziotti corrotti, feroci tagliagole della Triade e femmes fatales senza scrupoli, tutti mentono, tutti tramano, tutti ingannano. E tutti sono pronti a uccidere. Dall’autrice culto dell’intrigo Italian style, un nuovo, sorprendente thriller.  

All’interno, il romanzo breve “33” di Massimo Rainer. 

(vai alla visualizzazione completa del volume) 

Nei prossimi giorni, su questo sito, l’intervista all’autrice.

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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo

12 Responses

  1. Marco Piva

    Comprato.
    Ho già letto il racconto in appendice di Massimo Rainer (per chi non lo sapesse è l’autore dello splendido “Rosso Italiano edito per Barbera Edizioni).
    Storia che t’inchioda alla poltrona, crudele e graffiante come pochi!!!
    Vediamo cosa dicono gli esperti “vecchietti”…sempre che non cedano le coronarie

  2. Fabio Lotti

    Della Fassio ricordo il personaggio di Erica Franzoni della mobile di Genova. Nei suoi libri non mancano i riferimenti culturali più disparati. Dal cinema Soldato Jane, Pirati, ai film di Sergio Leone, alla letteratura (Pavese, Keats, Stephen King), dalla musica (ricordo Puccini) alla pittura (Boccioni). Solo che a volte sono anche troppi.
    Mi sa che questo, però, sia tutta un’altra storia…

  3. Fabio Lotti

    Scusa Marco ma perché, invece, non ci dai tu per primo qualche dritta su questo libro? Almeno i “vecchietti” si riposano…

  4. Marco Piva

    Premetto Fabio che ho letto solamente il racconto in appendice di Massimo Rainer “33”(più che un racconto comunque lo definirei un romanzo breve).
    Breve introduzione sullo scrittore: Massimo Rainer è lo pseudonimo dietro il quale si cela un avvocato penalista Milanese.
    Massimo ha esordito un paio di annetti fa con il romanzo “Rosso Italiano” uscito per la misconosciuta Barbera Edizioni.
    Invito caldamente i lettori affezionati del nostro blog a recuperarlo….io l’ho scoperto grazie agli amici anobiiani di “Corpi Freddi”.
    Certamente è un romanzo per palati forti con situazioni estreme e molto pulp ma trattate comunque con grande senso dell’humour e con notevole maestria e competenza; diciamo che ci vedrei molto bene una trasposizione cinematografica diretta da Tarantino.
    Questo “33” ci ripresenta il nostro Rainer con una storia di passioni perverse e vendetta molto cupa dove non manca una buona dose di efferatezze e abbondanti spargimenti di plasma.
    Mi piace molto il modo di scrivere di Rainer: la sua penna è incisiva, viziosa e puttana ma allo stesso tempo elegante e raffinata.
    Davvero geniale il riferimento ad una importante opera…a questo punto sfido i grandi espertoni del blog a riconoscerla.
    La partita è aperta :-)

  5. RiccardoF

    Stessa modella della copertina di Stal (segretissimo). Bravissimo Macarini e perticolarissima lei! Complimenti!

  6. Danilo Campanella

    Annamaria Fassio dice che, a scrivere gialli, si diverte. Si vede. Perché ci divertiamo anche noi quando leggiamo i suoi libri. In dieci anni ha pubblicato ben nove titoli nei Gialli Mondadori: questa volta abbandona la serialità del vicequestore Antonio Maffina e del commissario Erica Franzoni passando dal giallo di stampo classico al thriller, da Genova alla Cina. Shanghai racconta le avventure di un pugno di arraffoni italiani che vorrebbero approfittare del momento di crescita economica, e di confusione ideologica, del gigante asiatico. Nella peggiore tradizione di casa nostra, questi ladri di polli travestiti da brillanti uomini d’affari hanno la presunzione di fare soldi, facili e subito, alle spalle dei cinesi, dei quali – naturalmente – si credono più furbi. Ma a Shanghai l’unico gioco da ragazzi è perdersi nei suoi labirinti. Nessuno, o quasi, è veramente chi dice essere, perché la sincerità è pericolosa. Ogni intrigo ne nasconde sempre un altro. E dietro a ogni intrigo ci scappa il morto. In una ricostruzione che ha il gusto di quelle di Salgari, paesaggi esotici appassionanti, capace di tenere il lettore incollato alle pagine. E se, necessariamente, la Cina immaginata potrà non coincidere con quella reale, i vizi italici sono invece descritti con lucido cinismo, senza indugiare nel giudizio. Un bel giallo, dunque, appassionato, che  illumina una realtà remota e contemporaneamente ci fa riflettere sui nostri difetti. La Cina è lontana e l’Italia è piccola piccola.

  7. Fabio Lotti

    Grazie, ragazzi…

  8. Kurt Dehn

    Lo sto leggendo, attratto dall’ambientazione in una delle città che più ho amato nei miei viaggi.
    Sospendo il giudizio in attesa di finirlo, devo però sottolineare che la storia nelle prime cinquanta pagine risulta un poco lenta.

  9. Kurt Dehn

    Ho terminato la lettura del libro della Fassio e riporto la mia impressione, senza aver la pretesa di definirla una recensione.
    Ho letto con interesse e curiosità il libro, grazie soprattutto alla location in una città che è tra quelle che amo di più.
    In effetti da questo punto di vista, come “Guida a Shanghai” il libro funziona perfettamente. Dalle pagine dellla storia traspare una notevole conoscenza della storia della città, dei dintorni, dei suoi abitanti e delle loro abitudini, che francamente le invidio.
    Ho apprezzato in particolare i riferimenti all’antica setta del “Drago fiammeggiante”.
    Ma se andiamo a esaminare la storia, la trama del racconto, qui le mie perplessità sono parecchie.
    La Fassio ha imbastito una storia debole e con un intrigo insignificante. Il business per cui i protagonisti si arrabattano risulta quasi insignificante a giustificare tanta attenzione. L’imprenditore italiano è un personaggio da farsa.
    Non basta, a mio parere, aggiungere un paio di supergnocche protagoniste di qualche scena lesbo ed etero, più alcuni omicidi, neanche molto truculenti, a far definire quest’opera “noir trucido”.
    Ho avuto l’impressione che mia zia avrebbe potuto fare qualcosa di simile, senza avere dietro gli anni di esperienza vantati dalla scrittrice.
    La scena madre finale, infine, appare ridicola a tutti quelli che sono abituati a racconti o film dove le arti marziali hanno un ruolo importante.
    Non aggiungo altro per limitare lo spoiler…ma credo che se Annamaria Fassio voleva scrivere un romanzo noir… ci dovrebbe riprovare!

    Di tutt’altro registro il racconto “33” di Massimo Rainer.
    Qui siamo al Grand Guignol… il racconto di Rainer trasuda sangue, violenza, orrore quasi!
    Lo svolgimento su diversi piani temporali, sommato all’uso intelligente e interessante dei nomi dei protagonisti, porta gradualmente alla rivelazione finale: letteralmente da girone infernale dantesco… letteralmente!
    Anche qui non è possibile dire di più per non guastare la lettura del racconto (o romanzo breve), che merita, da solo, l’acquisto del volume GM 2986.
    Chissà il discendente, di altolocate frequentazioni e dedito alla produzione di vini di prestigio in terre carducciane, cosa ne penserebbe…

  10. Fabio Lotti

    Finalmente qualcun altro che si butta nella mischia!
    Non ho letto il libro e dunque aspetto una replica, magari di tenore diverso che qui ci si addormenta!

  11. Fabio Lotti

    Scusate ma l’addormentato sono io. Una presentazione diversa c’è già. Quella di Campanella…

  12. Matteo

    comprato solo per il racconto di Massimo e devo dire che ne è valsa la pena.
    Più che un racconto un romanzo breve, molto veloce e pressante nell’azione

    Al suo interno si ritrovano un po’ tutte le caratteristiche che Massimo aveva dato al suo primo romanzo, con scene di violenza che poco lasciano all’immaginazione e stereotopizzazione di alcuni personaggi

    Consigliatissimo a tutti, basta non essere troppo deboli di cuore, e in attesa del suo prossimo romanzo

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