Nero come il diamante
Suzanne Jones, inappuntabile e stimata professoressa di storia e madre di tre figli, quando indossa una maschera e impugna la pistola diventa la rapinatrice Allison Murrieta, amante delle belle macchine e della fama mediatica, degna erede del leggendario Joaquín Murrieta, fuorilegge della California di metà Ottocento. A suon di colpi oculatamente pubblicizzati, questa nuova incarnazione di Robin Hood che ruba ai ricchi – soprattutto le catene di fast food che sfruttano biecamente la manodopera – per donare (in parte) ai poveri, diventa una celebrità locale. Finché una sera s’imbatte in una carneficina tra bande rivali e in un bottino caduto dal cielo: quasi mezzo milione di dollari in diamanti. Un colpo molto più pericoloso di quelli a cui Allison è abituata, e una tentazione irresistibile. Ma scomparire con un carico di diamanti rubati significa attirare l’attenzione non delle forze dell’ordine, ma del più potente ricettatore di Los Angeles, il deus ex machina del crimine nella metropoli e il più pericoloso killer in circolazione: il salvadoregno Lupercio.
E mentre Allison fugge per la città, soltanto il vicesceriffo Charlie Hood, incaricato di fare luce sul caso, potrà ritrovarla e salvare Suzanne, la donna nascosta dietro la maschera della popolare criminale, e della quale sembra essersi innamorato…
Considerato uno dei più interessanti e profondi autori americani di thriller, con Nero come il diamante T. Jefferson Parker ci offre un noir incalzante e di modernità assoluta, che riflette sulle idee di realtà e menzogna nella vita delle metropoli e sulla costruzione dei miti nell’era dei media.
maggiori informazioni all’indirizzo
T. Jefferson Parker (Los Angeles 1953), ha iniziato come giornalista, professione nella quale ha ottenuto diversi premi, e nel 1985 ha cominciato la sua carriera di scrittore. Tra i suoi libri ricordiamo L’ora blu, La luce rossa, Acque nere, Una faida per Tom e California Girl, con cui, nel 2005, ha vinto il premio Edgar, bissando il successo del 2002. L’autore vive a Fallbrook, in California.
Popularity: 20% [?]
Posted in Extra
luglio 14th, 2009 at 20:58
Ultimamente sono in fissa per i noir e ho già adocchiato questo volume.
Non ho mai letto nulla dell’autore, qualcuno di voi ha già letto qualcosa???
luglio 18th, 2009 at 12:52
Alessandro
Dicembre 23rd, 2008 at 20:28
L’ora blu di T. Jefferson Parker.
Non è il più bello dei Gialli Mondadori che ho letto, ma mi coinvolge come medico pneumologo.
Una splendida figura di donna ed un detective affetto da un tumore polmonare. Da rivalutare
N.B.: anche il Senzanome di Pronzini è ugualmente indimenticabile.
Auguri a tutti
Scusate la poco elegante autocitazione. Ho scritto queste poche e righe in occasione del post sul Giallo più bello.
Ho letto anche i successivi “La luce rossa” e “Acque nere”, che con “L’ora blu” appartengono alla serie di Merci Rayborn. Consiglio di recuperarli presso qualche bancarella. Sono police procedural di alto livello, con trame credibili e personaggi complessi e coinvolgenti.
Mi sono sfuggite invece le traduzioni di Cold pursuit e Clifornia Girl.
Molto non è stato ancora tradotto, di questo scrittore pluripremiato. A mio giudizio è un ottimo e misconosciuto (nel nostro paese) autore.
Le politiche editoriali mi lasciano spesso perplesso. Assisto inebetito al lancio di autori mediocri, in edizioni bestseller, in collane very cool, con strilli in copertina dei soliti noti, che se solo leggessero realmente quanto pubblicizzano difficilmente troverebbero il tempo di scrivere.
Invece abbiamo, tra i moderni, scrittori considerati a torto meno importanti; penso, nel Giallo Mondatori, oltre che a T. Jefferson Parker, a Stephen Booth, a Thomas H. Cook e altri, che sono relegati in edicola e pertanto percepiti di serie B. (peraltro in buona compagnia, come ben sappiamo noi vecchi lettori di gialli).
Sembra che per T. Jefferson Parker qualcosa stia cambiando.
Avranno fiutato l’affare?
N.B.: Chiarisco che non sono lo stesso Alessandro che ricorre negli ultimi post. Da oggi Alessandro P.
Buona lettura a tutti
luglio 18th, 2009 at 14:02
Chiedo scusa ad Alessandro P. se ho usurpato il suo nick (probabilmente lo ha usato lui per primo), ma mi era sfuggito. Per non fare confusione firmerò Alessandro B.