La semplicissima arte del delitto II
Sul blog del Giallo Mondadori, un gradito ritorno: La semplicissima arte del delitto II di Fabio Lotti.
Buona lettura.
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Ci risiamo. Ma non fatemene una colpa. Il fenomeno giallistico (in senso lato) ha assunto una tale dimensione (nel bene e nel male) che è impossibile che non se ne parli. Se ne hanno parlato e ne parlano anche pezzi più o meno grossi della cultura che un tempo si scriveva con la C maiuscola ed ora è diventato un contenitore dove ci si infila quasi tutto. Compreso il nostro giallo. Anche se qualcuno si affretta a fare sempre i distinguo come il poeta Maurizio Cucchi che è stato randellato e fatto a pezzi da una torma di giallofili inferociti. Averlo saputo per tempo lo avrei difeso non fosse che per puro spirito di contraddizione. Alla fine, però, si scopre che un giallo l’ha scritto pure lui. Ma allora Cucchi Cucchi…E dunque ne posso parlare anche io che è una vita che ci sto dietro e non mi chiedete quale è il motivo di questo ripetuto intervento perché non lo so. E se anche lo sapessi non ve lo dicessi tanto per restare in sintonia con la grammatica dei giorni nostri.
In genere scrivo mischiando il serio al faceto per vedere l’effetto che fa, come recitava una canzone di Iannacci con la consapevolezza di far parte di quel novantanove per cento e rotti che non serve assolutamente a niente.Il problema, però, non è il giallo più o meno tinto di nero o di grigio (anche a pallini) ma è proprio il libro in se stesso, uno dei parti più scellerati dell’uomo. Quando nostro Signore beccò Adamo ed Eva a mordicchiar la mela non è che li condannò a vivere con il sudore della fronte e a partorir soffrendo. Tutte balle per nascondere una verità ancor più angosciosa. Incazzato fradicio e coll’occhi di fori gridò loro “Scriverete libri!”. I due si guardarono meravigliati tirando un profondo sospiro di sollievo contornato da un mezzo sorrisetto come a dire ci è andata male ma poteva andare peggio. Però, quando nostro Signore aggiunse con la bava alla bocca “E li leggerete pure!”, allora si prostrarono in ginocchio, si strapparono i capelli e all’unisono “Meglio sarebbe che governi Berlusconi!”. “Avrete tutti e due!” sbraitò sempre nostro Signore e se ne andò via incespicando su tacchi alti.
Ma tant’è. La frittata è fatta e non c’è verso di rimediare. L’anatrema è stato lanciato, come diceva un comico diventato miracolosamente scrittore (però chi vende ha quasi sempre ragione), e varrà nei secoli dei secoli. Il libro esiste e dunque esiste pure il giallo. Inutile piangere sul latte versato. Tiriamoci una croce sopra e accettiamo la maledizione divina (anche perché non possiamo fare altrimenti).
Ritornando a bomba vediamo un po’ dove sta andando e dove è andato a finire questo perverso frutto del peccato originale. Se fossi di bocca buona e di facile battuta aggiungerei nella cacca e discorso finito. Ma non è così. Non tutto è andato o sta andando nella cacca. Anche se una buona parte ci sguazza allegramente. Un bel pezzo è filato dritto dritto nella storia e non è un male se più o meno spesso non venisse fuori la tentazione di scrivere un vero e proprio trattato con tanto di documentazione da tesi di laurea che soffoca a morte la povera storia poliziesco-thrilleresca. Il tutto contornato di quadretti stereotipati e ammosciati di vita quotidiana messi in qua e là per rendere più appetibile il tremendo malloppone (di solito il giallo storico è bello robusto). Spesso (non sempre) l’autocompiacimento dell’autore per la propria preparazione (o come sono bravo, o come sono bravo) sull’argomento è così smaccata, pesante e indigesta che verrebbe voglia di dirgli, alla toscana “O Ciccio, datti una calmata!”. Anzi, per essere più precisi “O Ciccio, datti una ‘armata!”. Pochi coloro che sanno bene amalgamare i due aspetti. Ma quando ci si riesce il prodotto è coi fiocchi.Da Guglielmo di Baskerville se ne è fatta di strada. Ci si intrufola in tutte le epoche (manca solo il paleolitico, credo…) con grande disinvoltura pescando gli investigatori tra i nomi più altisonanti: Dante, Aristotele, Leonardo da Vinci, Filone di Alessandria, Claudio Galeno, Giordano Bruno, Kant ecc…Poiché il giallo non è per niente schizzinoso ma esempio di concreta democraticità si pesca pure tra la gente più o meno comune. Sempre per rimanere nel solco della storia potrei citare il centurione Gaio Pacuvio, il famoso Fratello Cadfael, il liberto Libertus (appunto), sorella Fidelma e non manca Pimain che è un allevatore di maiali a dimostrazione che le cellule grigie funzionano anche tra fango e grugniti vari. Se poi ci si allarga a tutta quanta la pletora di diramazioni offerte dal giallo allora il concetto democratico si fa più esteso fino a comprendere gli animali. Che questi siano personaggi chiave di molte storie di morti ammazzati già ne siamo edotti sin dall’inizio con l’orango di Poe. In seguito hanno subito una evoluzione che li ha portati a diventare parte integrante dell’indagine. Ricordo i gatti Koko e Yum Yum, il cane Randolph e la pecora Miss Maple e non c’è bisogno di specificare a chi si riferisce.Se ne sa di più sul ventennio fascista e sulla seconda guerra mondiale da certi romanzi polizieschi che da tutta l’opera di Renzo De Felice (un po’ di iperbole non guasta mai). Basta scorrere l’articolo di Daniele Cambiaso Il Giallo, il Nero, il vero Totentanz- Guerra e Dopoguerra in Pare…letteratura a cura di Marco Sangiorgi e Susanna Venturi, Longo 2008, per rendercene conto. Una lista da far paura. Quasi un esercito tanto per restare in tema di guerra. Ricordo solo il commissario De Luca di Carlo Lucarelli a cui aggiungerei il novello Luigi Alfredo Ricciardi, commissario della squadra mobile della Regia Questura di Napoli di Maurizio de Giovanni che sta venendo su piuttosto bene (lo consiglio). Per quanto riguarda gli stranieri cito tra i tanti Martin Bora di Ben Pastor che considero a tutti gli effetti (rara avis) scrittrice vera.Un’idea non balzana e non una semplice presa in giro sarebbe quella di infilare questi prodotti nella scuola e chissà che non se ne avvantaggerebbe il senso storico dei nostri giovani virgulti. Apro una parente come diceva Totò. Tra i gli storici (di professione) giallisti (non di professione) trovo pure due conoscenze della mia beata (un tubo! Vorrei vedere voi senza mai una lira in tasca…) gioventù: Giorgio Spini (a cui mando un saluto in cielo) che fu relatore alla mia tesi di laurea su “La storia economica di Siena e del suo Stato nella seconda metà del XVI° secolo” e Franco Cardini (a cui mando un saluto in terra) con il quale detti un esame di storia medievale. O tempora o moresse! (alla staggese). Chiusa la parente.Una piccola parte del nostro giallo se ne sta andando verso l’ecologia che ormai tutte le strade portano a Roma. E non dico che faccia male. Per carità di Dio che mi saltano tutti addosso. Osservo e appunto. Appunto e osservo. E osservando e appuntando e viceversa rilevo che c’è pure la collana “Verde Nero” che si occupa di questi problemi: smaltimento illegale dei rifiuti, discariche abusive, inquinamento dei fiumi, speculazione edilizia, la tragedia degli operai della Solvey, morti bianche, morti dovute al contatto con l’amianto e insomma un bel fardello di cose che non vanno. E qui ci trovo nomi altisonanti che la penna la sanno tenere in mano e sanno ben coniugare il fatto individuale con l’ambaradan generale. Lieve perplessità mi coglie se qualcuno pensa che il giallo (sempre inteso in senso lato) costituisca la panacea di tutti i mali. Ambientando un romanzo poliziesco (non ancora partorito) nelle zone del terremoto in Umbria non è che le case risorgano miracolosamente da sole. Con la dipartita di Westlake tra coltellate nella schiena e spari in bocca se n’è andato via in larga parte pure il sorriso (insieme ad altre qualità). Dico quello vero, di classe che il sorriso, anzi il riso forzato e sguaiato c’è rimasto, eccome, a rendere sempre più profondo l’abisso che lo separa dal Maestro. Su “Thriller Magazine” segnalo comunque la rubrica “Giallo comico”, curata da Braschi e Smocovich http://www.thrillermagazine.it/rubriche/giallo_comico/ dove si trovano delle cosucce niente male.Una parte ancora più piccola continua il proficuo rapporto con gli scacchi che non interessa praticamente a nessuno se non al sottoscritto (non è vero, siamo almeno una decina). Ultimi arrivati La mossa dell’Alfiere di Diane A.S. Stuckart, Nord edizioni 2009 e Il fuoco di Katherine Neville, Mondadori 2009. E proprio ieri 13 giugno nella sala del CRAL del Monte dei Paschi di Siena c’è stata la presentazione di Prima che passi la notte di Enrico Pili, Carta d’imbarco 2009, praticamente una indagine che è come una partita a scacchi. Un bel libro di una piccola casa editrice. Comunque tracce di Re e Regine sono sparsi un po’ dappertutto (vedere “Avvinti come l’edera” su questo blog). Ultimamente trovati anche in Il ritratto Bellini di Jason Goodwin, Einaudi Stile Libero 2009, insieme ad un’altra sorpresa: la mancanza dei capitoli dal trentasette al sessantaquattro! Un giallo nel giallo che ha reso più intrigante la lettura (prendiamola così).Infine…ma qui mi fermo altrimenti divento palloso. Aggiungo solo che il magico, l’irrazionale della vita, si sta insinuando in diversi lavori moderni (vedi anche l’ultimo libro di Macchiavelli e della James pubblicati proprio dalla Mondadori). Un ritorno di fiamma che ha una lunga tradizione alle spalle. E che il giallo classico, più o meno contaminato (da spruzzate di gotico e altro), sta riprendendo forza e vigore alla facciaccia di tutti quelli che lo volevano morto e sepolto. Tiè! (con relativo gesto di comprensione internazionale).Mi sposto sui personaggi seriali. Anzi, prima una semplice notazione sulla scelta delle stagioni dei nostri giallistici autori per i loro parti funesti. Famosi o del tutto anonimi che siano. Non so se ci avete fatto caso. Estate torrida o inverno polare. Difficile beccare una dolce primavera o un tiepido autunno. E il povero lettore che si immedesima nella storia a sudare e battere i denti. Li mortacci! (senza gesto).Ritorniamo ai personaggi seriali. Non c’è verso che muoiano. Di norma campano fino alla dipartita dell’autore. E così ci tocca sorbirci tutte le magagne della loro vita non bastassero le nostre. Una serie infinita di traversie di tutte le specie. Soprattutto sentimentali se si tratta del gentil sesso. Basti l’esempio di Petra Delicado della Bartlett arrivata già al terzo matrimonio e non è detto che la corsa finisca qui. E lo porto anche per dire quanto sia difficile oggi trovare qualcosa di nuovo in un terreno già arato millanta volte. Parlo di Il silenzio dei chiostri scritto e pubblicato proprio in questo anno. Solito giornalista, solito esperto psichiatrico di supporto per l’ormai consunto “Profilo psicologico dell’assassino”, solito biglietto misterioso, soliti pezzi di corpo del malcapitato di turno (qui è pure imbalsamato) sparsi in qua e là, solito vizio del Tuttologo di spaziare dalla psicologia alla sociologia alla filosofia. E fortuna che la suddetta Bartlett sa ben destreggiarsi con le parole. Immaginatevi le stesse situazioni (ormai ce ne sono a iosa o da dà a’ maiali come si dice popolarmente dalle nostre parti) in mano a qualche bischero e di bischeri in giro…Sempre per rimanere in ambito del gentil sesso aumentano a dismisura le detective in gonnella (o in pantaloni) che mica scherzano e vogliono la parità anche in questo campo (ma mi sa che l’hanno già superata). Ce ne sono di tutti i tipi, infilate in tutti i luoghi e in tutti i tempi. Il femminino affascina il lettore, non c’è niente da fare. Se ne sono accorti anche i maschietti se quello spilungone di Jefferey Deaver dopo Lincoln Rhyme ha tirato fuori prima Kathryn Dance e ora Bryn McKenzie. Anche Henning Mankell ha dato spazio alla figlia Linda del suo beniamino Kurt Vallander. Non contento ha creato il nuovissimo personaggio di Birgitta Roslin spedendola pure in Cina (facile prevederne il successo). Più vispo James Patterson che da tempo te ne ha scaricate ben quattro insieme. A volte ne perdesse qualcuna…Ultimamente perfino Jane Austen (sì, proprio la famosa scrittrice inglese) è entrata a far parte del gruppo investigativo giallereccio insieme a Miss Lalli, detective in pensione della polizia di Bombay (ha un po’ della Miss Marple) e a Phryne Fisher, l’aristocratica londinese (nata in Australia) venuta dal basso, dopo avere ricevuto una inaspettata eredità (carina e piuttosto svegliotta) che ha preso il posto della cicciotella detective panettiera Corinne Chapman. Per quanto riguarda i tempi passati, ma da parecchio parecchio, si eleva sempre di più il livello culturale. Adelia Ortese Aguilar è un medico della dotta Scuola di Salerno ( siamo nel XII° secolo e conosce gli scacchi), mentre Mnesarete, medico pure lei, arriva dalla Siracusa del 413 a.C. Dunque donna, sempre donna, fortissimamente donna (per chi vuole saperne di più http://www.thrillermagazine.it/rubriche/detective_lady/ di me medesimo, e per chi desidera conoscere quale sia il grave pericolo che incombe sui poveri portatori di palle abbiamo “L’assalto delle pocce” in http://www.sherlockmagazine.it/rubriche/3606/ ancora, ahimè, del sottoscritto).Non c’è più spazio per i titoli e se tu battezzi un libro “La mano sinistra del diavolo” (ora tradotto anche in spagnolo) subito arriva un altro che butta giù “La mano sinistra di Dio” (già tradotto, purtroppo, in italiano) e a “Le ossa di Dio” si contrappongono, naturalmente, “Le ossa del diavolo” che mica si vuole restare indietro. E state pur certi, ci scommetterei la testa (si fa per dire), che all’ipotetico “Il piede sinistro di Dio” si risponderebbe con “Il piede destro del diavolo” e così per quante sono le parti del corpo umano. Ad esser sinceri esiste già “La coda del diavolo” (no, non il racconto di Giovanni Verga…mamma mia bella che confusione!) ma sarebbe francamente blasfemo rispondere a tono. Trovare un titolo decente diverso dagli altri è diventata un’impresa di Sisifo. Peggio che scrivere il libro stesso.E poi, ragazzi miei, a proposito di ossa si trovano ormai da tutte le parti. E qui la faccio un po’ più lunga che la cosa è seria. Appena ti muovi inciampi subito in qualche pezzo di scheletro: teschi, mandibole, sterni, falangi, femori, tibie e via discorrendo. Spuntano dappertutto: nei prati, nei boschi, nelle cantine, nei palazzi diroccati, nei deserti. Manca solo che spuntino direttamente dal water dove il protagonista o la protagonista di turno è impegnato/a nello sforzo liberatorio. Ossa di uomini, donne e bambini. Magari mischiati insieme che fanno più effetto. Insomma non si fa che costruire storie più o meno crude e crudeli partendo da scheletri più o meno completi che vengono casualmente ritrovati da qualche parte. Ora se uno è avvertito sin dal titolo ( e magari anche dal design della copertina) sono cavoli suoi. E’ libero di fare la sua scelta. E tuttavia oggi, dato che siamo in un momento di inflazione di ossa, non tutti gli editori se la sentono di renderlo noto in anticipo con il rischio di prendersi il libro in mezzo alla fronte. Per cui ti ritrovi involontariamente tra mucchietti di ossa sin dall’inizio. Con un po’ di fastidio (se cercavi, appunto, di evitare romanzi con questa parte del corpo) e anche con un po’ di istintivo voltastomaco. Ma, ancora peggio, è quando te le becchi al centro della storia. Anche se, ad esser sinceri, che qualcosa di simile ci dovesse capitare era quasi scontato, dato che spesso i protagonisti, maschili o femminili, sono medici legali. Sembra che senza di esse non si possa costruire un romanzo poliziesco che si rispetti. Che metta i brividi. Che faccia paura. Ma a noi vetusti lettori del giallo di ogni specie queste ossa maledette un po’ ci hanno stancato. E allora un grido ci sorge spontaneo dal profondo del cuore “Dateci la ciccia!!!”.E alla ciccia qualcuno ha pensato davvero se, pur di buttar giù una storia di morti ammazzati (d’altra parte il mercato vuole questo), se ne inventano di cotte e di crude. Basti l’esempio di una antologia dove fior di scrittori sono stati chiamati a scrivere racconti sul maiale. O meglio con il maiale in qualche modo protagonista. Non guardatemi così che ancora non sono rincoglionito del tutto. Ho detto racconti con il maiale, anzi col porco ad essere precisi. Praticamente una specie di panino giallistico di zamponi e altre parti che di questa bestia non si butta via niente. E l’idea ha avuto pure un certo successo. L’ingegno italico, si sa, salta fuori nei momenti più impensati.Alla fine, però, qualcuno (leggi Carlo Oliva) si è stufato di questa tiritera (sovrapproduzione) e ha invitato i giovani a scrivere poesie piuttosto che giallastri disumani (mi immagino la faccia dei poeti, quelli veri…). Altri (leggi Valerio Evangelisti) non ce la fanno più a reggere la caterva di topoi che ormai sono di casa e di bottega e ne abbiamo già accennato con il libro della Bartlett: investigatore privato e cinico, il poliziotto coraggioso, il serial killer eccetera, eccetera, eccetera. Quella che all’inizio poteva essere una sfida al nuovo e al diverso diventa acquiescenza e serena consolazione. Insomma una palla.Un sistema per risolvere il problema alla radice però ci sarebbe. Basta trovare lo scrittore di gialli e riempirlo di randellate in testa. Per chi ha già scritto qualche libro o qualche racconto è facile. Hanno segnato il loro destino sulle copertine delle loro infamie. Non possono scappare. Per gli altri, per tutti coloro colpiti dal virus del giallo ancora in incubazione, la faccenda si fa più complicata ma possono venire in soccorso alcuni sintomi che si accompagnano alla funesta malattia. Facile scoprire chi è stato colpito dal morbo del Tuttologo. Di quello che sa tutto e scrive di tutto. All’interno di un racconto o di un romanzo (futuro) poliziesco. Faccia rotonda, rubizza, occhietti spiritati, petto in fuori, scilinguagnolo sciolto, e parla e parla e parla di tutto e di più. Occorre fermarlo prima che scriva, scriva e scriva. Se poi disgraziatamente fosse uno che si sarebbe limitato a parlare, pazienza. Meglio un innocente morto che un giallista vivo. Per i rimanenti occorre un occhio ed un orecchio assai vigile e attento.Attento ai tic nervosi, ai sorrisetti furbetti, allo sguardo sospettoso, a certi atteggiamenti di innata superiorità, a istintive espressioni come elementare Watson, ho una certa idea (gialla) che mi passa per la testa, ora te la invento io una storia mozzafiato, Agatha Christie mi fa un baffo, ma chi crede di essere Simenon?, glielo faccio vedere io a di Scerbanenco, se ce l’ha fatta quel bischero di Faletti, con un po’ di buco di culo come quello di Dan Brown, non sarò Ellroy, però…, la Cornwell mi lega le scarpe, oddio che ci vorrà a scrivere come Lucarelli! E così via.Qualcuno potrebbe obiettare che la cosa non è per niente fattibile. Oggi tutti, ma proprio tutti vogliono lasciare il loro segno giallistico come cacarelli di pecora sparsi per la campagna. Dal farmacista al becchino, dall’avvocato al muratore, dal poeta al giornalista, dal filologo al venditore di tappeti persiani, dallo scacchista al domatore di tigri albine. O meglio, forse è più fattibile del previsto. Basta ammazzarli tutti. Bene, ammazziamoli tutti. Compreso lo scacchista. Il problema è che chi rimane con ogni probabilità è anche lui/lei uno/a scrittore/trice di gialli. E allora?Preghiamo per il suicidio.
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luglio 12th, 2009 at 19:40
Fermi tutti! Boni, state boni…Piero butta giù il sasso, ti ho visto, non fare il furbo che l’hai in mano…Fermi un attimo…Allora io mi sono fatto due palle così per quasi tutta la vita a partire dalla tesi di laurea costruita negli archivi e poi libroni su libroni e poi gli scacchi, centinaia di articoli e diversi libri e per scrivere una pagina ore e ore di analisi e insomma…Fermo Luca! Ora un ti ci mette’ anche te…e insomma a farmi un culo così…E allora in questi ultimi cinque minuti di vita non vi aspettate che scriva chissà che cosa…mi sono un pò rotto e voglio anche divertirmi…Fermi! State indietro! Stefano butta giù codesto bastone…Porc…Chi è stato?…Brutto figlio…Aiutooooooooo!!!!!!!!!!!
luglio 12th, 2009 at 19:59
Ma che hai mangiato oggi a pranzo, crostini coi fegatini avariati ? E Vino Nobile di Montepulciano divenuto aceto ?
luglio 12th, 2009 at 20:05
Piero dimmi cosa ti sei fumato che vado a comprarla pure io
Scherzi a parte….una goduria unica.
Sei grande.
luglio 12th, 2009 at 20:06
Ovviamente non Piero ma Fabio….sono ancora sottosopra dal ridere
luglio 12th, 2009 at 21:37
Io, dopo averlo letto e dopo aver mangiato una pizza, sto per andare a sfogarmi, indovina dove ?
Ho l’impressione che questi sussulti di delirante mal di pancia che fai venire agli altri, siano il risultato di un’astinenza forzata : Fabio, ma tu zum zum lo fai ancora ?
luglio 12th, 2009 at 22:49
Se per zum zum, piero, intendi quello che intendo io, allora, caro Piero, pretendi davvero troppo dal povero Fabio… i suoi sforzi ormai sono tutti concentrati in una difficoltosa sopravvivenza: ).
luglio 12th, 2009 at 22:51
Spiego un pò la mia pretesa in questo blog.
Persone culturalmente elevate che possano fornire spiegazioni approfondite ad ampio respiro già ci sono. Inutile che anche io faccia questa parte. Tra l’altro mi manca la voglia di fare ricerche. Dunque tento di unire il serio con il faceto e di portare un pò di ironia e sorriso in quello che scrivo. Magari tentando di far capire che dietro certe battute c’è un bel pò di impegno e di letture. Mica facile…
luglio 12th, 2009 at 22:53
Il mio obiettivo è quello di trasformare questo blog, nel vecchio supplemento che c’era in coda al Giallo Mondadori dei bei tempi che furono. Riuscirò in cotanta impresa?…
luglio 12th, 2009 at 23:11
Infatti tra il serio ed il faceto, il buon Fabio qualche tordo lo butta giù.. con la sua vecchia doppietta.
@Dario : l’impresa ti fa onore. Ma in coda al vecchio G.M. oltre al cerchio verde, un tempo c’era IL Saracino (ma sei troppo giovane) se ricordo bene. E poi c’era l’angolo della posta che costituiva il filo diretto tra la redazione ed i lettori: mi ricordo per es. di quando rispondeva Gian Franco Orsi. Qui invece manca il filo diretto. E’ questo il discorso che sto facendo da molto tempo e che ora viene recepito anche da altri, per es. Fabio. Dario, non basti solo tu : tu sei il moderatore, pur facendo parte della redazione. Dovrebbe rispondere almeno il Caporedattore, se ancora esiste. Oppure qualche consulente accreditato per es. Mauro o Igor, che sono poi quelli che hanno presentato gli 80 anni, e non credo sia un caso.
luglio 12th, 2009 at 23:21
Piero, purtroppo vi dovete accontentare di me. Io le domande, le Vostre curiosità, le Vostre perplessità lei inoltro, non è colpa mia se non avrrivano poi le risposte. Per quanto mi riguarda, e per quanto mi è concesso, posso solo migliorare i contenuti di questo sito. Sulle scelte editoriali, come vi dissi un tempo, non ho assolutamente voce in capitolo…:(
luglio 13th, 2009 at 01:49
Lo abbiamo capito che tu non c’entri, e che tu inoltri. Ma se tu inoltri, ci dev’essere anche qualcuno che recepisce e che risponde, altrimenti a che serve il filo diretto?
luglio 13th, 2009 at 02:24
Per quello che ho capito io il problema non è neanche tanto Altieri… anche se cambiasse il direttore probabilmente la situazione resterebbe inalterata; sembra proprio che la Mondadori, almeno al momento, non abbia intenzione di spendere troppi soldi per il giallo(o forse per le collane da edicola in generale). A dimostrazione di questo i ripescaggi da altre collane(non solo per i classici ma anche per I Gialli) a cui accennavi in un tuo intervento riguardante Fearing e la scelta di pubblicare principalmente romanzi conun esiguo numero di pagine, almeno rispetto a I Gialli che venivano presentati fino a quattro anni fa.
luglio 13th, 2009 at 02:45
Beh, tu Piero guardi solo e unicamente (ma ti capisco) il lato comunicativo tra la redazione e il lettore. Su questo hai ragione, io più di tanto non posso fare. Però, mi sembra che il sito possa essere usato per discutere/approfondire/rimanere aggiornati etc..cosa che prima non accadeva visto che più di un utente mi ha riferito che gli indirizzi mail/postali del giallo sono “fantasma”. Non dico di accontentarvi, fate bene a pretendere il meglio, solo vi invito qualche volta a vedere il bicchiere mezzo pieno.
luglio 13th, 2009 at 08:43
Caro Fabio,
aspettando il tuo prossimo articolo, che spero vorrai fornirci al più presto per la dose quotidiana di buonumore, volevo dirti che leggendo l’inizio del tuo lavoro mi sono ricordata di una gloriosa (e gustosa) vignetta del ‘Vernacoliere’
Grazie e buona giornata
Saluti a Jonathan
luglio 13th, 2009 at 08:53
Dario, sgombriamo il campo da una cosa : col tempo vedi tu mi sei diventato simpatico, quando si litiga si dicono talvolta delle cose che non si vorrebbe dire e così sono uscite a te, a me, ad altre persone delle cose che poi sono rientrate. Anche se devi ammettere che l’anno scorso ci siamo divertiti, e che quei due mesi son serviti per far conoscere il sito, dalla mole dei collegamenti di singoli col blog.
Al di là della stima e dell’impegno personale, abbiamo capito quale sia la situazione in Mondadori, ed è una situazione mica piacevole. E tu non puoi farci nulla, Dario.
Noi possiamo discutere delle cose che avvengono, senza mai sapere se le nostre lamentele arrivate a destinazione sortiranno risultati, o se i nostri desideri o aspettative possano col tempo essere esaudite.
Questo però è una cosa alquanto senza senso. Se però è così che si deve fare, ok. Però almeno porta a destinazione la nostra richiesta che vi sia uno spazio in cui discutere non solo dei romanzi in edicola, ma di tutti gli altri Mondadori. Questo un vantggio lo porterebbe : potrebbe spronare altri che non conoscono determinati autori, a servirsi del Servizio Collezionisti.
E poi, Dario, se chiedevo qualcuno di peso della Redazione che tenesse un filo diretto, era perchè in passato c’era il Caporedattore che esercitava di solito queste funzioni, quando sul G.M. c’era La Posta dei Lettori.
L’impossibilità a far ciò non nasconde forse il non voler fare promesse perche si sa che non si potranno mantenere, a fronte anche di scelte editoriali non in linea con le aspettative di una parte dei lettori?
luglio 13th, 2009 at 09:07
Mi associo alla richiesta di Piero. Per un giallista alle prime armi come me potrebbe essere molto stimolante.
luglio 13th, 2009 at 10:30
Comunque va detto che passi in avanti sono stati fatti.
Fino a poco tempo fa avevo quasi una sorta di timore reverenziale nello scrivere e c’era un aria davvero tesa.
Credo che Dario abbia capito il tipo di approccio necessario e i primi frutti sono visibili….mi sembra che rispetto all’infermeria di qualche tempo fa ci sia maggiore fermento.
luglio 13th, 2009 at 11:16
Finalmente il ritorno di Silvia che ci circonda con i suoi sorrisi!
Aspettiamo l’ingresso di altre belle fanciulle in fiore…
luglio 13th, 2009 at 11:44
Mogliera di Fabio, attenta : suo marito fa il galletto (poi bisogna vedere se lo sia in realtà..) !
luglio 13th, 2009 at 11:46
Non diamo a Dario tutte le colpe : forse eravamo anche noi che ci ponevamo in un modo molto bellicoso. In fonfo Dario non ha colpe: è solo un latore, un ambasciatore.
E l’ambasciatore non porta PENE
luglio 13th, 2009 at 11:54
Vorrei però riportare l’attenzione dei lettori al tema principale sotto il quale stiamo discutendo. Cioè la “cosa” che ho scritto. Ricapitolando: per Piero fa da ottimo lassativo; per Marco e Silvia il giudizio mi pare buono (se non sbaglio). Attendo altre sentenze con sguardo fermo e risoluto…
luglio 13th, 2009 at 11:55
Ehm..questa piero te la passo..faccio finta di non leggere…:)
Scherzi a parte, mi prendo le mie responsabilità per quanto fatto agli esordi del blog (ho certe direttive da rispettare) ma come avete capito, su tutto il resto, non posso intervenire.
Il mio scopo, ora, è quello di creare come ho detto, una sorta di supplemento al Giallo, serio e organizzato in modo armonico.
Per quanto riguarda le discussioni sugli altri romanzi Mondadori, non saprei cosa dirti Piero. In realtà io sto trasgredendo perchè dovrei permettere ai lettori di parlare solo ed essclusivamente dei romanzi in edicola all’interno delle discussioni ma….diciamolo, creerei un luogo noioso, sterile dal quale scapperebbero tutti…
luglio 13th, 2009 at 12:43
Bravo Dario !
Almeno quello che dici non ha gli stessi effetti della FAVE di fuca, molto usate da Fabio
luglio 13th, 2009 at 14:38
Finito di leggere. Commento a caldo: e io per conoscere meglio il giallo dovrei immergermi in questo ginepraio ? Grazie e arrivederci!
Scherzi a parte. Molto gradevole e interessante. In particolare mi ha stuzzicato la parte in cui si parla delle contaminazioni dell’irrazionale. Ho in mente “La corte delle streghe” di Carr o “L’albergo dei fantasmi” di Collins che mi sono piaciuti (molto più il primo). In effetti non mi dispiacerebbe approfondire questo filone.
luglio 13th, 2009 at 15:08
Oltre ai due ultimi libri di Macchiavelli e della James tempo fa ho letto “La morte, il diavolo e Martin Bora” di Ben Pastor dove la realtà più cruda, il sogno, la fantasia, l’aspetto psicologico che incalza, “streghe, fantasmi, eroi mitologici dell’antica Grecia” irrompono sulla scena. Una scrittrice coi fiocchi.
luglio 13th, 2009 at 15:22
Molto divertente, grazie Fabio. Mi piace questo stile colloquiale, sembra una chiacchierata (o uno sfogo) al bar ma la sapienza giallistica sottostante è di qualità professionale. Bravo!
luglio 13th, 2009 at 16:05
Da lettore “esterno” a me stesso un pò di stridore ce lo trovo. Mischiare la serietà e la competenza con l’ironia, la presa in giro e la goliardia è difficile. Però speriamo che me la cavo come scrisse quel ragazzo…Comunque una cosa a cui tengo è che non sia lettura pesante.
luglio 13th, 2009 at 16:22
Per i meno esperti. Nei commenti al libro di Spillane qui sul blog ho inserito un “pezzetto” che avevo scritto qualche tempo fa alla morte dell’autore.
luglio 13th, 2009 at 16:33
Trovo l’amalgama ben riuscito, Fabio. L’unica cosa che gioca tuo sfavore è la “formattazione” del pezzo, che appare visivamente monolitico e può spaventare. Ma non credo che la piattaforma del blog possa consentire troppi effetti speciali…lascio la questione ai più esperti blogger.
luglio 13th, 2009 at 16:39
Lo so, l’ho già detto a Dario ma non c’è niente da fare. Almeno che le lettere diventino più grandi…
luglio 13th, 2009 at 16:46
Per le dimensioni del testo, dirò un’ovvietà, ma è sufficiente agire sui comandi del browser (es. per Firefox CTRL e “+”)
luglio 13th, 2009 at 17:31
Non fategli troppi complimenti altrimenti..si monta la testa e non ce lo scrolliamo più di dosso !
luglio 13th, 2009 at 23:35
A parte l’effetto lassativo che spero ti abbia fatto bene ma hai anche detto che con la mia vecchia doppietta ho tirato giù qualche tordo. Mi piacerebbe sapere da te quali sono questi tordi…
luglio 14th, 2009 at 07:05
@Fabio : “..E che il giallo classico, più o meno contaminato (da spruzzate di gotico e altro), sta riprendendo forza e vigore alla facciaccia di tutti quelli che lo volevano morto e sepolto. Tiè! (con relativo gesto di comprensione internazionale).
Sulla contaminazione avrei da dire..
luglio 14th, 2009 at 07:14
Mi fai pensare che i tordi li hai tirati giù senza pensarci.
luglio 14th, 2009 at 08:14
Ogni tanto mi fai pensare che tu pensi che io sia più rincoglionito di quello che sono. Mi interessava sapere quali erano i tordi per te, i miei tordi già li conosco.
luglio 14th, 2009 at 09:34
Buongiorno,
scusatemi se devio dal percorso, ma ieri, in seguito ad una intensa attività di brainstorming sono arrivata a riflettere sul soprannaturale e i gialli.
Penso che fantasmi e spiriti vari troverebbero giustificazione in un giallo solo se di ‘origine’ umana, nel senso ‘prodotti’ ad arte per ottenere un determinato effetto.
Forse in questo mio pensiero domina eccessivamente la componente razionale e mi farebbe piacere conoscere il vostro parere.
luglio 14th, 2009 at 11:39
Magnifico argomento. L’irruzione del soprannaturale è sempre affascinante ( almeno per me) ma credo anch’io che in un giallo vada usato solo come strumento di depistaggio e basta. Se così non fosse il giallo cambierebbe genere per divenire letteratura fantastica. La pennellata di soprannaturale ha sicuramente un fascino tutto suo. Non a caso Carr è tra i miei preferiti. Ma se prendiamo “L’albergo dei fantasmi” di Collins credo che il genere si trasformi. E non è che mi piaccia molto.
luglio 14th, 2009 at 11:43
Cara Silvia
qui le risposte saranno diverse secondo i gusti. A me un pò da fastidio quando in un giallo non trovo risposte concrete e razionali a certe apparizioni fantastiche (ultima apparizione di falso fantasma in “Jane e la disgrazia di Lady Scargrave” di Stephanie Barron, Tea 2009). Essendo del Toro, poi, tutto attaccato alla terra…Però quando un pò di magico e irrazionale si insinua con grande abilità nei risvolti del testo riesco ad accettarlo. Come è successo in “Delitti di gente qualunque” di Loriano Macchiavelli, Mondadori 2009.
luglio 14th, 2009 at 13:19
Bello l’argomento !
Vado a pranzare e poi torno. Sai Silvia io sono un po’ come Cranston e Fell: se non mangio e bevo (acqua, prima bevevo molta birra, ora nulla!) non sto bene e le mie cellule grigie si acquietano.
Son contento che sei ritornata.
luglio 14th, 2009 at 13:27
Ultimo libro letto con “mani fosforescenti” è
“Ipotesi per un delitto” di Clifford Witting, Polillo 2009.
luglio 14th, 2009 at 16:38
L’elemento sovrannaturale è un elemento di rottura: un delitto compiuto da un fantasma sfugge alla razionalità umana, che è la base della deduzione investigativa, e rientra invece in una tipologia e in una casistica che non è da romanzo giallo ma da ghost story.
Semmai nel romanzo giallo c’è spesso, soprattutto nel giallo british, la tendenza a spiegare un delitto con la presenza di un fantasma, salvo poi tirare in mezzo il detective geniale che dimostra come il fanstasma c’entri come il cavolo a merenda. E’ come se fosse la lotta tra le due anime del romanzo ottocentesco : l’anima romantica (la morte, il diavolo, gli spiriti, le rovine abbandonate, i castelli, l’amore, la notte) e l’anima positivista (il ragionamento e la spiegazione scientifica). E la vittoria della dea ragione sull’ istinto.
Nel momento in cui il fantasma entra nel romanzo giallo e non ci può essere alcuna spiegazione razionale che non contemperi quella irrazionale, non si parla più di romanzo giallo ma di romanzo gotico, cioè fantastico.
Semmai talora taluni hanno tentato una fusione dei due elementi: unico caso di romanzo che io conosca in cui vivono gli elementi sovrannaturali cui si da due diverse interpretazioni è “La Corte delle Streghe” di Carr, citato da Todorov nel suo Saggio sul Fantastico. Un altro esempio, però svolto nella forma di racconto lungo o romanzo breve che dir si voglia, e dedicato ovviamente a Carr, è “Il romanzo ritrovato”: anche in esso c’è la doppia interpretazione, quella razionale e irrazionale.
luglio 15th, 2009 at 09:03
Salve ragazzi,
devo confessare che le ‘mani fosforescenti’ le avevo già puntate.
Una sommaria revisione delle mie letture mi aveva portata a ricordare un paio di libri che sono incentrati su un elemento soprannaturale: ‘Il morto che non riposa’ e ‘Come in uno specchio’.
Il primo è forse il più singolare perché l’investigatore è proprio la vittima.
‘Come in uno specchio’, invece, ricorre ad un fenomeno soprannaturale detto ‘doppelgänger’ che sarebbe la copia spettrale di una persona vivente, una bilocazione spettrale presagio di sventure.
In questo libro la soluzione del caso non si esaurisce nella spiegazione razionale.
Fabio, GianniT e Piero (citati in ordine alfabetico) grazie per aver accolto con entusiasmo questo argomento.
luglio 15th, 2009 at 09:09
Ma tu, Silvia, Il romanzo ritrovato, l’hai letto ?
luglio 15th, 2009 at 10:45
Ciao Piero, no, ‘Il romanzo ritrovato’ non l’ho letto
La mia ultima lettura ‘soprannaturale’ è stata ‘La casa fantasma’ di May e Jacques Futrelle
luglio 15th, 2009 at 10:58
Scusate, abbasso un pò il livello dei riferimenti (ma neanche poi di tanto) ricordando i vecchi Gialli per Ragazzi dei Tre Investigatori, quelli firmati Alfred Hitchcock. Ogni volta una minaccia solo apparentemente soprannaturale, svelata dal genio di Jupiter Jones. Scendendo ancora (e di parecchio) tutti i cartoni di Scooby-Doo.
luglio 15th, 2009 at 11:22
Ragazzi domenica parto per il torneo di scacchi a Senigallia fino al ventisei. Vi lascio nelle mani di Luca, Piero e tutti gli altri. Mi porto dietro anche qualche giallo. Mondadori s’intende…
luglio 15th, 2009 at 11:39
In bocca al lupo, Fabio!!!
Ragazzi, qualcuno di voi ha visto il film ‘Il fantasma di Crestwood’ (1932)?
luglio 15th, 2009 at 13:32
Silvia, la domanda era retorica: non puoi aver letto Il Romanzo ritrovato, perchè l’ho scritto io cinque anni fa !
luglio 15th, 2009 at 13:33
No, credo di non averlo mai visto. Rispondo così in quanto non è escluso che da ragazzino ( anni 60) la RAI possa averlo mandato in onda. E se lo ha fatto ero sicuramente li a vederlo. Ma oggi questo titolo non mi dice nulla.
luglio 15th, 2009 at 13:35
Per quanto riguarda il film, l’ho visto. Ma al di là di una certa atmosfera, il film non è un granchè. Se mi permetti, giacchè ti piacciono le atmosfere gotiche o fantastiche, in edicola c’è un film straordinario, il capolavoro assoluto del cinema a metà tra il fantastico-parapsicologico, “Il ritratto di Jennie” con Joseph Cotten e Jennifer Jones. Compralo e veditelo: è un film straordinario!
Ed è anche molto romantico.
luglio 15th, 2009 at 13:40
Per Fabio : ho intitolato una mia famosa mossa, in tuo onore.
La patta con RE bianco contro Re nero, che in pratica era la mia Tarantella, ora l’ho mutata di nome: si chiama “La pelata di Fabio”. Contento ?
luglio 15th, 2009 at 13:57
Caro Piero, grazie per le notizie sul fantasma di Crestwood.
Io volevo registrarlo (veniva trasmesso a notte fonda) nel 2006 ed invece mi sono ritrovata con il programma di un noto presentatore che richiede all’intervisato di farsi una domanda e darsi una risposta. Puoi immaginare come ci sono rimasta
Conosco molto bene ‘Il ritratto di Jennie’ ed in effetti è un bel film fantastico.
Poi per i super-romantici c’è anche ‘Il fantasma e la signora Muir’ con Gene Thierney e Rex Harrison.
luglio 15th, 2009 at 15:36
Sono contentissimo Piero.
luglio 15th, 2009 at 23:14
Anche io Piero voglio ricambiare la tua cortesia. Il titolo del mio prossimo gialletto lo intitolerò “Il mistero della mente di Piero”…:-)
luglio 15th, 2009 at 23:35
Ma guarda, incredibile !
Vedi sto scrivendo un racconto, in cui viene ammazzato col veleno, un critico che si chiama Fabio. Curioso, vero ?
luglio 16th, 2009 at 01:20
Certo che, considerando la vostra età, cari Piero e Fabio, ve le date ancora di santa ragione… : )
luglio 16th, 2009 at 06:53
Noi ci vogliamo bene.
Del resto non è neanche sicuro che si chiami davvero Fabio. E anche se si chiamerà così, è un personaggio sciupafemmine. E a vedere Fabio, il nostro Fabio, in fotografia, non è che venga da pensare proprio questo..
luglio 16th, 2009 at 08:40
Comunque la giri il mistero resta…:-)
luglio 16th, 2009 at 08:46
Non sarai certo tu a svelare il mistero della mia mente: ho una corazza addosso e me la tolgo solo con chi mi convince pienamente e diventa mio amico.
E i miei amici sono pochissimi e si contano sulle dita di due mani, in tutta Italia !
luglio 16th, 2009 at 11:10
Cosa c’entrano gli amici e cosa c’entra il tono serio con le battute.
luglio 16th, 2009 at 13:22
Comunque direi di terminare qui anche perché questo è il blog del giallo Mondadori e non bisogna approfittare troppo della pazienza di Dario.
luglio 16th, 2009 at 13:36
A proposito dell’intervento di Quiller sui ‘Tre investigatori’, mi sono venuti in mente anche gli Hardy Boys e Nancy Drew, protagonisti di serie di gialli per ragazzi.
A me non dispiace l’idea delle collane di gialli dedicate ai più giovani
Voi che ne dite?
luglio 16th, 2009 at 14:58
Non sono più aggiornato, ma col boom post-Harry Potter della letteratura per giovani, sicuramente anche adesso ci sarà qualcosa in quella nicchi. Per i giovanissimi so che vanno forte Geronimo Stilton e Scooby-Doo, che hanno componenti gialle. Però quelle collane me le ricordo davvero valide, a me oltre a 3I piacevano i Pimlico Boys e altri italiani di cui non ricordo il nome. Gli Hardy Boys erano troppo “grandi” per i miei gusti e Nancy Drew era una femmina (ero piccolo ^__^)
luglio 16th, 2009 at 15:06
I miei figli (oggi 18 e 16 anni) sono cresciuti con Harry Potter. Non sono ancora attratti dal genere giallo. L’idea di collane “gialle” per ragazzi è comunque interessante. Credo sia un modo intelligente per introdurre i ragazzi non tanto al genere quanto al fascino della lettura.
luglio 16th, 2009 at 15:37
Di certo incominciano ad interessarsene anche svrittori di gialli per adulti. Cito solo “Gli agenti segreti non piangono” di Paolo Roversi già noto per i suoi gialli con Radeschi e per “La mano sinistra del diavolo” citato nel mio pezzo. Il giallo per ragazzi come disvelamento di un mistero non mi pare un’idea cattiva. Vanno senz’altro tolti gli eccessi.
luglio 16th, 2009 at 17:46
DEI GIALLI PER RAGAZZI NE ABBIAMO PARLATO TANTO TEMPO FA, E DARIO CI TOLSE LA PAROLA. NON APPROFITTIAMO DELLA SUA BONTA’ D’ANIMO
luglio 16th, 2009 at 17:52
Fabio, all’incontro di Senigallia, in che veste ci vai ? Semplice giocatore o che altro ?
Qui tutti vanno a manifestazioni: tu a Senigallia, Luca in Umbria.
Mi raccomando Fabio, quando dovessi vincere e/o ti dovessero intervistare, fai come quelli dei giochi televisivi : saluta i tuoi compari del Blog !
luglio 16th, 2009 at 21:39
Ci vado come giocatore e se ho voglia scrivo anche un articolo per “Scacchierando” (se ho voglia). Se mi intervistano (può succedere) vi farò un saluto.
luglio 16th, 2009 at 23:00
Dai Piero, non credo che verremo bacchettati parlando di gialli per ragazzi, tu e Fabio ci tenete saldamente in gioco
Tornando al discorso, mi chiedo se ci sia mai stato nessuno che abbia mai tentato di riscrivere gialli famosi per i più piccoli, prendendo il meccanismo base ma adattando il contesto.
Mmm…in effetti, anche se l’avessero fatto non credo che la cosa verrebbe pubblicizzata in copertina 😉
luglio 17th, 2009 at 08:34
Credo che spesso in film, telefilm e libri si finisca col riconsocere il meccanismo di un giallo famoso, perché immagino che alcuni di questi meccanismi, una volta descritti, assumano un valore quasi ‘archetipico’.
Magari nel film o telefilm non ci saranno i riferimenti bibliografici, ma scommetto che i giallisti più esperti riescono a individuarli tutti.
Piuttosto, mi sorge la curiosità, da profana degli scacchi, di sapere se esistono gialli in cui la trama sia costruita utilizzando le mosse di una partita a scacchi e se eventualmente ciò sia possible.
E poi, un procedimento investigativo può essere in qualche modo paragonato ad una partita a scacchi?
luglio 17th, 2009 at 09:14
Guarda Silvia approfitto spudoratamente della tua domanda per fare un pò di pubblicità all’antologia “Giallo Scacchi- Racconti di sangue e di mistero” curata da Mario Leoncini e dal sottoscritto per le edizioni Ediscere di Verona dove c’è il bel racconto di Simone Togneri “Il Bianco muove e uccide” che viene incontro alla tua domanda. Ecco cosa scrive Mario nella presentazione “Quella che si instaura tra serial killer e investigatori è, talvolta, agli occhi dell’assassino, una partita a scacchi. In tali casi l’assassino agisce non in base a una logica utilitaristica ma in aperta sfida agli inquirenti, come in un gioco. La dimensione ludica altera nel delinquente la percezione degli atti commessi”. Chi desidera l’antologia può richiederla a edizioniediscere@libero.it e, facendo il mio nome, pretendere il 20 per cento di sconto. Si tratta di un piccolo editore con le palle quadrate se sta pubblicando una grande opera dell’ex campione del mondo Garry Kasparov.
Per la risposta alla seconda domanda invito i lettori a rileggersi (altrimenti che lettori sono) “Avvinti come l’edera”.
luglio 17th, 2009 at 09:46
@Fabio : …Ri-tooor-na viincitoor…RI-TOOR-NA VIIIN-CI-TOOR !!! “.
Parapapapapa papa -papa -papa Paaa-pa-ppaaa-paaa-ppappa-paa-pappaaa (Marcia Trionfale dell’Aida, per Fabio-Radames).
luglio 17th, 2009 at 11:28
Grazie per la voce bibliografica, Fabio
Da Aida ad Otello (Atto I): spero che dopo il torneo tu possa comunicarci: ‘Esultate! l’orgoglio… ‘ e qui si devono cambiare le parole per narrare, a noi sostenitori, la trionfale vittoria
luglio 17th, 2009 at 13:12
Grazie per il sostegno e l’augurio di Piero e Silvia ma l’impresa si presenta impossibile dato che devo combattere anche contro chi gioca a scacchi per mestiere (intendo per vincere i premi)e si allena molte ore al giorno. Il mio obiettivo rimane un buon piazzamento.
Così non ci restate male…
luglio 17th, 2009 at 13:19
Comunque il nostro eroe sei tu
In bocca al lupo!
luglio 17th, 2009 at 13:56
Forse per te è Eroe. Per me, Eroe è un po’ troppo, più attendibile è..”Rappresentante del CLUB Mondadori” !
Però, Silvia, mi stupisci : ti piace la Musica Classica ? IO sono un grande collezionista e appassionato: ho più di 4000 CD e circa 500 LPs ! Ma un mio amico, che fa l’avvocato, mi supera: ha circa 7000 CD e circa un migliaio di LPs. E perchè siano unici, compriamo sempre quello che l’altro non ha, in modo che poi si abbiano sempre termini di paragone diversi.
luglio 17th, 2009 at 22:38
@Silvia: c’e’ un romanzo del 1965 di John Brunner, La scacchiera, in cui, attraverso i fatti della vicenda narrata, viene ricreata mossa per mossa una celebre partita del 1892 tra Steinitz e Chigorin. Fu pubblicato in Urania e contiene elementi di fantascienza sociologica, di giallo e di spionaggio. E’ un ottimo romanzo, perchè la maestria dell’autore fa sì che l’artificio non si senta troppo. Se vi capita di trovarlo nelle bancarelle lo consiglio.
luglio 17th, 2009 at 23:36
Scusa Quiller ma se leggi “Avvinti come l’edera” pubblicato proprio qui http://blog.librimondadori.it/blogs/ilgiallomondadori/2009/04/18/avvinti-come-ledera/ ti asccorgi che l’avevo già segnalato.
Ma allora, ragazzi, che scrivo a fare…:-)
luglio 18th, 2009 at 08:57
Acc…lo sapevo che entravo in un terreno minato…mi vado a ripassare l’articolo 😉
luglio 18th, 2009 at 09:12
Ce l’ho.
Ma a proposito di scacchi, Fabio, tu sei un Maestro, sei uno degli specialisti dei Dragoni alla Siciliana, non puoi dire che vai a Senigallia per giocare..tu DEVI ANDARE PER VINCERE, PER ANNICHILIRE. insomma…per FARE UNA STRAGE di regine e re. E giocatori.
Altrimenti si saprà che il Club del Giallo Mondadori non vale un’acca.
E no, Fabio Lotti, Maestro, recensore etc.., questo non lo puoi fare. Oggi ti ripassi il gambetto, l’arrocco, la forchetta, le grandi partite e le aperture celebri, e ci vai..PER VINCERE !
E non farti vedere, se non li hai DISTRUTTI TUTTI QUANTI !
luglio 18th, 2009 at 10:20
Allora un ultimo saluto prima della partenza. Se dovessi morire per un incidente stradale, o affogare nel mare Adriatico o crollare in terra per un infarto mentre sto per dare matto all’avversario ricordate il vecchio Lotti e scriveteci sopra un giallo. Classico, s’intende.
Arrivederci o…addio!
luglio 18th, 2009 at 12:55
Buon viaggio, Fabio, e come ha scritto Piero vai a Senigallia… per vincere!
Dopotutto sei o non sei il Campione del Club del Giallo Mondadori?
luglio 18th, 2009 at 19:43
Campione di scacchi..s’intende !
luglio 19th, 2009 at 11:39
Certo, Piero, Fabio è campione di scacchi
Sarà stata la parola ‘torneo’ che mi ha proiettata in ambiente medievale Comunque ora vado a fare un giro fra le donne medico della Scuola Salernitana. L’articolo di Fabio continua ad ispirare riflessioni.
Buona Domenica
luglio 23rd, 2009 at 16:24
Il nostro mitico Fabio si sta facendo onore a Senigallia..quasi :
ha vinto la prima partita (aveva i Bianchi..clap clap clap),
ha perso la seconda (aveva i Neri..Buuuhh !!!),
ha vinto la terza (aveva i Bianchi..clap clap clap)
alla quarta avrà i Neri : il risultato non si sa ancora.
Fabio..ti volevo vedere, non tanto per vedere te (non sei mica Brad Pitt, né tantomeno la Kidman !!!) ma che razza di maglietta tu avessi indossato : dopo l’ultima che sfoggiavi e che ci hai fatto dono di rimirare (quella a righe, che sembrava essere una divisa da ergastolano, sic !) indicandoci il link appropriato, la curiosità era forte; beh, stavolta ti sei salvato in corner: se Fabio era il pelato che ho visto (ma era lui, senza dubbio: aveva di diverso solo lo sguardo torvo di uno che sta per servire il conto..e poi ha vinto: aveva i Bianchi !!!), ha sfoggiato una polo di color verde oliva.
Dai Fabio, continua così.
E non perdere ancora, altrimenti sei tu che finisci…impalato !!!
luglio 23rd, 2009 at 16:25
@Fabio :
luglio 24th, 2009 at 07:10
Forza Fabio!!!
@Piero: grazie per l’aggiornamento!
luglio 24th, 2009 at 15:14
Anche da parte mia un in bocca al lupo a Fabio, che tiene alto l’onore dei giallisti.
luglio 26th, 2009 at 10:52
Proseguiamo l’aggiornamento delle fatiche scacchistiche del Maestro Lotti.
Inaspettatamente (mi aspettavo una sua sconfitta coi neri per questioni statistiche) Fabio ha vinto al 4° turno, mentre al 5° io che mi sarei aspettato una sua vittoria coi bianchi, son rimasto deluso dalla sua patta. Al sesto round, coi neri Fabio ha sovvertito il precedente pronostico, “rientrando nella normalità” : ha perso coi neri !
Al settimo round gioca nuovamente coi bianchi : quindi a meno di un’altra patta, dovrebbe vincere.
E’ un giocatore d’attacco, che quando ha in mano il gioco, tende alle grandi aperture: ho visto l’inizio della sesta partita, quella che ha perso, l’avversario ha liberato alfiere e cavallo alla destra del re e ha arroccato, mentre Fabio era piuttosto coperto. Credo che la patta al 5° turno abbia influito indirettamente sul sesto incontro, togliendogli spavalderia: era come se temesse l’avversario (che poi ha vinto).
Non ho visto le altre partite, ma non mi stupirei se avesse tentato la sua specialità.
Domani rivedremo Fabio, e sapremo.
luglio 26th, 2009 at 11:34
Grazie per l’ulteriore aggiornamento Piero
Go, Fabio, go!!! Facciamo il tifo per te anche in inglese
luglio 26th, 2009 at 12:44
Siccome non ho letto nulla di Fearing ed ho intenzione di acquistare Il pugnale del destino in uscita ad agosto, vorrei sapere (da Piero in particolare, che sembra conoscerlo bene, ma anche da tutti gli altri che lo hanno letto) a quale autore può essere accostato.
luglio 26th, 2009 at 17:58
Sono ritornato uora uora! Grande torneo per le mie possibilità (ricordatevi che ho 95 anni e sono trattenuto per la maglia dalla Grande Falce!): due sconfitte contro due giocatori più forti, quattro vittorie ed una patta con un Maestro molto bravo. Non credevo di reggere così bene soprattutto stando ore e ore seduto come un baccalà. Quattro punti e mezzo su sette non credevo di farli. Il mio obiettivo concreto era di arrivare a tre punti e mezzo (certo con la fantasia avrei voluto vincere il torneo) ma grazie al vostro tifo ho fatto di più.
E vai!!!!!!!!!!!!
luglio 26th, 2009 at 21:09
Complimenti.Io a scacchi sono una vera schiappa. Ma davvero hai 95 anni? Dalla foto pubblicata su Sherlock Magazine te ne davo molti di meno.
luglio 26th, 2009 at 21:24
La solita esagerazione di noi toscani…
luglio 27th, 2009 at 08:18
Bentornato Fabio!!!
Grazie per aver rappresentato con onore il Club del Giallo Mondadori al torneo di scacchi di Senigallia.
@Alessandro: anche io non ho mai letto Fearing, ma nell’attesa del contributo di Piero vorrei consigliarti un interessantissimo articolo di Luca Conti:
http://lucaconti.wordpress.com/kenneth-fearing-il-rifiuto-del-posto-fisso/
Cercando notizie su Fearing ho notato che neanche in lingua inglese si trova nulla di simile sull’argomento. Bravo Luca!
Piero urge il tuo intervento
luglio 27th, 2009 at 13:35
Tra l’altro, “Il grande orologio” è un autentico capolavoro, ma “Il pugnale del destino” è forse allo stesso livello. Oserei dire che, fino a oggi, si tratta della più importante uscita del 2009 (tra quelle del Giallo Mondadori, intendo), considerando soprattutto che in Italia l’hanno ormai letto in pochissimi.
luglio 27th, 2009 at 15:48
Ma c’è Fabio o si nasconde?
Fabio, voglio sapere come sia andtata a finire la settima partita: non dicono niente sul sito. L’hai vinta, almeno l’ultima? Dammi un sollievo : stanotte mi son svegliato di colpo, “distrutto” dal pensiero che tu potessi aver perso anche l’ultima partita.
Intendimi, non è per te. Tu eri però il rappresentante del Club Mondadori : ma che razza di morte hai fatto fare a tutti noi ?
luglio 27th, 2009 at 15:54
Evviva ! Il grande vecchio ha vinto anche l’ultima ! Fabio, ma..che maglietta sfoggiavi in occasione dell’ultima partita ? Forse..bianca ? O era una camicia gialla a quadrettini ? Sai c’erano due tipi che ti rassomigliavano. Ho anche pensato che ti fossi iscritto con due nomi diversi e ti mascherassi come Larsan, allo scopo di riuscire a vincere almeno l’ultima partita.
Ho finanche pensato che avessi cambiato nazionalità e nome e ti spacciassi per un bielorusso !
luglio 27th, 2009 at 16:05
Vabbè, ritorniamo a noi.
Cosa diceva Luca ? Che quella di Fearing è senza dubbio la miglior uscita del 2009 ?
Sono senza ogni dubbio sulla stessa lunghezza d’onda e del resto l’ho segnalata io l’uscita giorni fa, quando ho letto le anticipazioni del prossimo mese. Non voglio ritornare sul vecchio, ma…anche questa è una ristampa.. Longanesi, ma sempre ristampa.
Di questo passo auspico che prima o poi qualcuno vada a riscoprire un libro di cui Luca mi parlò privatamente, e cioè Le avventure di Solar Pons, sempre Longanesi, ahimè molto difficili da reperire.
Tenendo conto che l’autore aveva messo il proprio nominativo accanto a quello di Lovecraft, e avendo letto recentemente il suo L’enigma dei Narracong (delizioso!), va da sè che secondo me un altro bel colpo sarebbe riscoprire Auguste Derleth !
luglio 27th, 2009 at 16:09
@Silvia : ma che fai, copi ?
Il link dell’articolo di Luca l’avevo già messo io una decina di giorni fa, e Fabio che vi era andato dopo a leggerselo aveva espresso identico parere rispetto al mio !
Forse…facevi dell’altro e non te ne sei accorta?
luglio 27th, 2009 at 16:32
Piero, per la precisione il Pugnale del destino era Garzanti, non Longanesi.
Per Longanesi era invece uscito il Solar Pons di Derleth, del quale però non vedo molto probabile una ristampa, trattandosi in primo luogo di racconti e non di un romanzo, e poi perché la sua lunghezza è eccessiva per la foliazione attuale del Giallo
luglio 27th, 2009 at 16:34
@Piero: avevo trovato l’articolo prima che tu lo segnalassi ed avevo notato che è veramente un buon lavoro, accurato, e dopo averlo letto mi è pure venuta la curiosità di esplorare la produzione poetica di Kenneth Fearing.
…City, city, city
eye without vision, light without warmth, voice without
……mind, pulse without flesh
mirror and gateway, mirage, cloud against the sun
do you remember that, that year, that season, that day,
……that hour, that name, that face
do you remember
….Only the day, fulfilled, as it burns in the million
……windows of the west
only the promise of the day, returning, as it flames on
….the roofs and spires and steeples of the east.
da ‘Manhattan'(1938)
luglio 27th, 2009 at 16:39
Ancora per la precisione: il libro di Derleth consta di ben 606 pagine. E’ pur vero che comprende due raccolte di racconti (“Le avventure di S.P.” e “Le memorie di S.P.”), ma sempre di racconti si tratta. Però, in effetti, visto che non molto tempo fa è uscita nel Giallo una raccolta di Chesterton, potrebbe essere interessante provare anche con Derleth.
luglio 27th, 2009 at 20:45
Comunque..anche Cosmetici e Veleni, non è affatto male !
luglio 27th, 2009 at 20:53
Sì è vero, me ne sono accorto dopo averlo scritto. In effetti lo sapevo che era Garzanti, e l’avevo pure annunciato io stesso che era della serie delle 3 scimmiette: evidentemente avevo il Longanesi in testa.
Maledetto Derleth : Mi hai messo una fissa in testa, Luca !
Poi..lasciamo stare i racconti, sennò ricominciamo con il perchè i racconti Mondadori non li pubblica (li pubblicava nelle stagioni di cui parlavamo sabato), o meglio non li pubblica ora: fino a qualche anno fa sono usciti spesso con il Supergiallo delle raccolte anche di E. Queen, di Ross MacDonald, di Rex Stout, etc..
Non hanno fatto quella di Don Diavolo, avrebbero potuto fare una almeno raccogliendo i racconti di Hoch pubblicati nelle varie stagioni e non avrebbero speso un centesimo.
Ma poi..che parliammo a fare ?
luglio 27th, 2009 at 21:25
Mi viene da piangere a leggere le poesie di Fearing : sighhh
A me piacciono quelle di A.E.Housman, inserite spesso in P.D.James, per es. BLOOD AND BREATH, inserita in A taste for Death di P.D.James che prende il titolo proprio dalle ultime quattro parole della poesia di Housman:
Some can gaze and not be sick
But I could never learn the trick.
There’s this to say for blood and breath,
They give a man a taste for death.
Molto cupa, è vero ? Ma anche estremamente affascinante.
E’ la quartina che costituisce la sedicesima delle poesie raccolte in ADDITIONAL POEMS.
luglio 27th, 2009 at 22:00
E mentre noi declamiamo..Fabio si gode il suo più che meritato tredicesimo posto.
Dai, Fabio. A quando la prossima ?
Vedi che non sei del tutto vecchietto ?
luglio 28th, 2009 at 08:31
E vai, Piero! Abbiamo istituito l’angolo della poesia
Pensa che Fabio ha dovuto giocare con un caldo infernale che fiaccherebbe anche i più robusti quindi doppio merito al campione del Club del Giallo Mondadori.
Ora, Fabio, hai diritto a dieci minuti di riposo e poi devi rientrare nella mischia giallistica
luglio 28th, 2009 at 10:03
Housman è uno dei poeti preferiti di Colin Dexter, che ne ha sempre parlato e scritto in ogni occasione possibile, riempiendo i suoi romanzi di citazioni tratte dalle sue poesie.
Anche il titolo dell’ultimo romanzo con l’ispettore Morse, “The Remorseful Day” (purtroppo abbandonato nell’edizione italiana, in cui fu scelto un banalissimo “Sipario per l’ispettore Morse”, che già dal titolo rivelava come sarebbe finito il libro), è tratto da una poesia di Housman, una delle più belle e famose.
luglio 28th, 2009 at 10:40
Mi piace questo argomento e chiedo soccorso agli esperti: Giallo e Poesie
E volendo anche Poesie in Giallo
luglio 28th, 2009 at 12:07
“La maschera di scimmia” di Dorothy Porter (fandango libri), l’unico – e magnifico – noir in versi.
luglio 28th, 2009 at 14:15
Fabioooo
luglio 28th, 2009 at 14:32
Vedi a lasciare la platea a Luca, cosa si rischia ? Io lo sapevo di Colin Dexter (senza però tutto il resto) ma siccome non ne ero sicuro, e non volevo dire poi una cosa di cui chiedere venia, ho lasciato a lui la standing ovation. Ma siccome lui se ne approfitta, vedi cosa accade ? Che parte in quarta, e non lo vediamo più.
Ora il discorso si è spostato su Dorothy Porter, la grande poetessa australiana, che ha anche scritto El Doradoe che con Housman condivideva una certa cosa…
Potremmo anche parlare di Poeti..gialli : per es. Cecil Day Lewis, proclamato Poeta di Corte, credo nel 1968, e padre dell’attore, premio Oscar.
luglio 28th, 2009 at 15:12
..comunque Colin Dexter non ama solo Housman ma anche Dylan Thomas, Hardy,Bronte, etc..
Per chi non conosca Housman, il mio buon Luca , fa riferimento al sedicesimo componimento di MORE POEMS, ossia “Easter Hymn” , il cui ultimo rigo richiama il titolo dell’ultimo romanzo di Colin Dexter con l’Ispettore Morse:
XVI
How clear, how lovely bright,
How beautiful to sight
Those beams of morning play;
How heaven laughs out with glee
Where, like a bird set free,
Up from the eastern sea
Soars the delightful day.
To-day I shall be strong,
No more shall yield to wrong,
Shall squander life no more;
Days lost, I know not how,
I shall retrieve them now;
Now I shall keep the vow
I never kept before.
Ensanguining the skies
How heavily it dies
Into the west away;
Past touch and sight and sound
Not further to be found,
How hopeless under ground
Falls the remorseful day.
luglio 28th, 2009 at 15:49
Eccomi di nuovo a voi più visto e pimpante che pria! Grande soddisfazioni a scacchi e anche soddisfazione per quello che scrivo sul giallo in generale. Noto che qualche critica scritta con un certo sorriso viene ripresa da pezzi più grossi un pò a muso duro. Vedi l’articolo “Le inutili denunce dei nostri scrittori” di Vitaliano Trevisan su “La Repubblica” di martedi 21 luglio. Estrapolo un pezzo in cui l’autore invita a “non trasformarsi in uno di quei professionisti della della realtà che infestano il globo, e di cui l’Italia è ormai satura, che volteggiano leggermente sulle periferie diffuse in cerca di cadaveri. Il tempo di spolparli e di cagare la relativa narrazione, e via di nuovo in volo in cerca di un terremoto, di una guerra, di un assassino, di una vittima, di una qualsiasi sfiga, purché di mercato…” Per cui “…denunciare una qualsiasi iniquità è molto vicino all’inutile inutile”.
Già detto, Ciccio…
Nelle pause del torneo letti alcuni libri fra cui consiglio “Le ragioni dell’inverno” di Elena Vesnaver http://www.thrillermagazine.it/libri/8441 e “Gli enigmi dei Vedovi Neri” di Isaac Asimov, seguito di altri tre libri sulla combriccola di questi Vedovi Neri. Una goduria.
Per quanto riguarda il rapporto giallo-poesia mi piace più apprendere che insegnare.
luglio 28th, 2009 at 17:45
L’articolo di Luca Conti segnalato da Silvia e Piero è davvero interessante.
Parlando di poesia e gialli anche a me viene in mente Cecil Day Lewis (Nicholas Blake), un autore che ho sempre apprezzato molto. A questo punto devo procurarmi assolutamente anche “Il grande orologio”.
luglio 28th, 2009 at 18:02
Ho parlato di standing ovation per Luca, perchè lui è un po’ il Maiellaro di questo blog.
luglio 28th, 2009 at 18:04
Capirà Luca perchè parlo di Maiellaro..
luglio 28th, 2009 at 18:06
@Fabio : forse se avessi meno letto e più riflettuto, almeno la partita che hai pattato potevi portarla a casa. Avessi avuto davanti una bellezza tipo la Kidman, avrei capito la patta
luglio 28th, 2009 at 20:43
@Fabio : perchè non ci parli dei Sacrifici tattico-strategici nella Siciliana ?
luglio 28th, 2009 at 20:47
Guarda Piero che la partita l’ho pattata (mezzo punto per uno) contro un ottimo Maestro e non contro una mezza cartuccia. Certo che se ci fosse stata la Kidman avrei anche potuto lasciare l’intero punto…:-)
luglio 28th, 2009 at 22:25
@Alessandro :
“Come, live with me and be my love,
And we will all the pleasures prove
Of peace and plenty, bed and board,
That chance employment may afford.
I’ll handle dainties on the docks
And thou shalt read of summer frocks:
At evening by the sour canals
We’ll hope to hear some madrigals…”.
Le prime due quartine di una poesia di Cecil Day Lewis, alias Nicholas Blake
luglio 29th, 2009 at 06:48
A proposito, sbaglio o c’è qualcosa proprio di Blake,”Le pentole del diavolo(There’s Touble Brewing)”,che non èstato più ripubblicato da oltre cinquant’anni, ultima volta nei capolavori?
Siccome a Mondadori ora i Gialli Classici li si ristampano quasi esclusivamente, pensavo..
luglio 29th, 2009 at 09:47
E ce ne sarebbero parecchi altri di importanti autori..
luglio 29th, 2009 at 11:50
Scusa Dario, ho intenzione da parecchio di dar voce a certe cose che ho in testa e farne un saggio. Nel momento in cui dovessi buttarlo giù, a quale indirizzo web dovrei mandartelo per sapere se potesse essere pubblicato in questo Blog ? L’indirizzo a cui ti manda i papiri Fabio, insomma.
Grazie.
luglio 29th, 2009 at 12:17
Caro Piero,
mandami pure le tue proposte all’indirizzo
geraci.dario[at]gmail.com
luglio 29th, 2009 at 16:38
Ci sarebbe tra i romanzi di un tempo non più riproposti, per es. “La Medaglia del Cellini” di N.Marsh, che attende da eoni (parafrasando Stan Lee) di essere ripubblicato.
luglio 29th, 2009 at 18:34
Non sapevo che dopo l’edizione dei Capolavori del giallo del giugno ’58 “le pentole del Diavolo” non fosse stato più ripubblicato. Anche secondo me Ngaio Marsh è un’autrice che meriterebbe qualche ristampa in più. Personaggio affascinante.
luglio 29th, 2009 at 20:47
Anche se Sergio Altieri ha attorno a sè il meglio della consulenza giallistica nazionale (ma questo non toglie che al di fuori di Mondadori vi possano essere altri ottimi critici) che in qualsiasi momento potrebbe dargli delle ottime “dritte”, che ne dite di fornire NOI dei suggerimenti in merito ai gialli che attendono da troppi anni di essere ripubblicati ?
Così la dirigenza sente anche il parere della base…
luglio 29th, 2009 at 23:30
IO propongo per il momento :
La medaglia del Cellini di Ngaio Marsh
Le pentole del diavolo di N.Blake
Il Talismano dei Dangerfield di “Alfred Walter Stewart”
L’esperimento del Dottor Arthaus, di S.A.Steeman
Il giudice va in vacanza, di N.Windry
Controfigura per un rapimento, di Howard Browne
Il pagliaio, di D.Cameron Disney
luglio 30th, 2009 at 00:32
Controfigura per un rapimento è molto bello. Bravo Piero.
luglio 30th, 2009 at 19:34
Fabiooo
luglio 30th, 2009 at 19:53
Bravo Dario !
Ma ti ricordi che comincia con una camera chiusa e poi prosegue come un Hard-Boiled ?
E’ un romanzo abbastanza famoso ed è ricordato tra le migliori Camere Chiuse (come a dire che le Camere Chiuse, anche se individuano un periodo storico che coincide con la Golde Age del Giallo, pressappoco dagli anni ’20 all’inizio degli anni ’50, possono ritrovarsi anche in Hard-boiled). E del resto anche Dossier Brimmstone di preston & Child contiene una camera chiusa, un po’ eclettica se vogliamo, ma pur sempre tale.
Ci sono dei siti americani che parlano di “Thin Air”, ma nessuno come sai benissimo come il buon Luca, che ha scritto un altro bell’articolo.
E facciamolo conoscere quest’altro articolo a chi non lo conosce già :
http://lconti.com/category/howard-browne/.
Anche perchè quando l’ho letto, mi son detto: ecco un’altra cosa che abbiamo in comune (oltre Rawson s’intende)!
luglio 30th, 2009 at 20:02
Anche se “Brimmstone” non è un Hard-Boiled, ma solo il primo atto della trilogia “Aloysious Vs Dyogenes” potremmo dire.
Tu dovresti conoscerlo bene, anche perchè un tuo amico l’ha tradotto.
Anzi mi chiedo quando uscirà in Italia la traduzione dell’ultimo loro romanzo della serie con l’Agente Pendergast, “Cemetery Dance”..
luglio 30th, 2009 at 22:25
Ci sono Piero, ci sono e leggo molto volentieri i tuoi interventi insieme agli altri della banda Mondadori. Però ho già detto che non voglio buttarmi in disquisizioni culturali sul passato. Anche perché la memoria vacilla e la demenza senile sta facendo il suo inevitabile corso…
Piuttosto mi dedico a scrivere progetti semiseri (basati tuttavia su molte letture) in linea con l’obiettivo prefissato per questi ultimi cinque giorni di vita.
A settembre-ottobre potete rendervi conto di che cosa stia preparando il vecchio, lunatico Lotti. (se riesco a superare i fatidici cinque giorni).
luglio 31st, 2009 at 08:01
Ma Fabio è scomparso ?
luglio 31st, 2009 at 08:03
NO.
NOOOOOOOOOOOO !
Un altro MALLOPPONE è in arrivo !!!
luglio 31st, 2009 at 08:40
Naturalmente accetto ben volentieri la battuta. Non ci sono problemi. Però vorrei fare una precisazione sul concetto che ho io sul Malloppone, una “cosa” lunga, pesante, pallosa espressa in uno stile pesante e palloso. Ora da lettore esterno di me stesso penso che il pezzo scritto che si avvicina di più a tale concetto sia “Avvinti come l’edera”. Per gli altri credo invece che la “cosa” scritta sia magari lunga, troppo lunga, ma certamente non pesante e pallosa che un pò di stile me ne intendo. Semmai l’esatto contrario, cioè che talvolta possa sembrare esageratamente leggera.
luglio 31st, 2009 at 15:57
Intendevo malloppone non come pesante nello spirito ma pesante nel corpus dell’articolo, PONDEROSO. OK?
luglio 31st, 2009 at 19:13
A me va bene malloppone, ponderoso, in tutti i modi. Ho voluto specificare solo ciò che intendo io quando parlo dei mallopponi che ci sono in giro. Dai quali è bene che mi distingua.