Posizione di tiro – Marzo 2009 pt2 – Montecristo/3

marzo 17th, 2009 by Moderatore

Intervista a cura di Dario pm Geraci

Eccoci di nuovo qui, sulla scena del crimine, il Grande crimine, quello con la G maiuscola. Quello con la G di Giallo.

Ma Montecristo, questa entusiasmante trilogia, è un giallo? Io ho l’impressione che sia un romanzo storico e che la storia sia quella del nostro paese. Ic et nunc.

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DG: La trilogia di Montecristo è giunta al termine. Con tre romanzi hai affrescato un panorama molto realistico del nostro paese. Ti reputi soddisfatto o pensi di aver dovuto omettere particolari ancor più duri? 

SDM: Nel complesso sono soddisfatto anche se certe storie uno vorrebbe portarsele dietro sempre. Ma tutte le vicende anche le più complesse nella finzione narrativa devono arrivare a una fine… che però potrebbe fare salti nel passato o nel futuro. Il quadro che ne esce del nostro paese mi sembra completo, però. Eccedere ancora sarebbe stato troppo, una sottolineatura di un concetto già ampiamente sviluppato.

DG:Il personaggio di Dario Massi, è una delle personalità psicologicamente più variegate della Tua produzione. A differenza del Professionista, ad esempio, ha una gamma emozionale più varia e profonda. Pensi di poterlo riutilizzare in futuro o la sua missione si esaurisce con Montecristo/3. 

SDM: Sì Dario Massi non è un personaggio nato come seriale,è, per alcuni versi, più realistico più amaro. Se mi permetti la citazione … poliziotto solitudine e rabbia.  Non so perché ma forse lo vedremo ancora. In quale momento della sua vita  per il momento non lo so ….

DG: Come ti rapporti con il fenomeno della New Italian Epix? Ti senti parte di questa “new wave” o preferisci rimanere una personalità indipendente e non inquadrata? 

SDM: No, non credo di potermi inserire nella New Italian  Epix… Il mio è un universo un po’ a sé che già ne comprende diversi(quello della DSE, quello di Montecristo, di Vlad, di Gangland, del Professionista) Un’epica che mi sento di aver creato io e non da ieri … mi ci ritrovo perfettamente. Insomma sono e mi sento fermamente un battito libero. Se capiterà l’occasione di inserirsi in qualche progetto con amici però, ben volentieri….

DG: Spesso il nome di Stefano Di Marino è accostato al termine “macchina per fare storie”. Questa definizione non ti sembra riduttiva? Non pensi possa stare stretta ad un autore eterogeneo come te? 

SDM: Come ho ripetuto più volte mi ritengo un ‘ narratore’, uno che racconta storie un po’ perché questa è la sua natura e alla fine non sa fare altro. Il ‘termine ‘ macchina per fare storie’ è un concetto differente, sembra più meccanico, senz’anima. E alle mie storie io ci credo sino in fondo…

DG: L’ispirazione di Dumas, con il terzo capitolo è stata svelata. La tua scelta è stata molto interessante. Contaminare un romanzo poliziesco con elementi classici è un’attività purtroppo poco sfruttata dal panorama autoriale europeo. Se dovessi scegliere un romanzo e un autore che ha influenzato il Tuo modo di raccontare storie, quale sceglieresti? Naturalmente Salgari non vale, l’accostamento è troppo marcato. 

SDM: Mi metti con le spalle al muro. Come dissi una volta  nell’epigrafe di un  Urania(I  predatori di  Gondwana che era Il Corsaro Nero in versione fantascientifica) mi piacerebbe raccontare una storia che siano tutte le storie…. In realtà non ho un solo autore di riferimento, ma centinaia cinematografici e letterari. Diciamo che è la cultura popolare stessa, intesa come  insieme di storie ed emozioni dove l’intrattenimento nasce dalla passione e dalla fantasia che attingo. In questo senso riprendere Dumas ha un suo senso. Ma solo se mescolato a Scerbanenco,ai poliziotteschi (passami il termine…) allo spionaggio alla Le Carré e a Vidoq, per dire solo alcune cose che sono entrate in Montecristo.

DG: Sesta domanda, eccezione per la rubrica, ma doverosa per un mostro (ormai) sacro e (finalmente) consacrato. Per quale motivo, secondo Te, un’opera come Romanzo Criminale sale alla ribalta e viene sdoganata al grande pubblico cinematograficamente ed editorialmente mentre Montecristo (ma potremmo citare anche Ora Zero e Sole di fuoco) deve ritagliarsi il Suo (prezioso) spazio, con più fatica? 

SDM: Domanda da plotone di esecuzione. Qui dovrei sollevare recriminazioni e parlare in qualche modo di pesi e bilance che poi sono quelli che , anche al di fuori della narrativa, regolano l’andamento del mondo. Non lo farò, io credo che il lettore questa risposta possa  ricavarla da sé. Preferisco parlare di me. Io vado per la mia strada per quanto tortuosa possa essere. Racconto le mie storie che piacciano o meno, che siano promosse o meno..è già molto così… credo che anche a Dario Massi piacerebbe vivere in un mondo diverso, ma deve sopravvivere in quello che gli è stato dato…. Io comunque al mio lavoro ci credo. altrimenti come potrei avere la pretesa che ci credano anche gli altri?

PS: Non perdetevi il link del trailer realizzato da un grandissimo fan dell’autore. “Lucius Etruscus”

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12 Responses

  1. il professionista

    che dire? grazie dario per l’attenzione e a voialtri che leggete…e forza con la legione degli italiani….

  2. Beppe

    Sai di poter contare su di uno zoccolo duro….

  3. earl kane

    leggere questa intervista è come bere due gin-tonic ed un martini a stomaco vuoto…… ti stordisce e ti mette una fame da lupo…. di lettura!

  4. il professionista

    con un buon sigaro mi sembra un bel programma, vero earl?

  5. Romano De Marco

    La febbre per la lettura del terzo capitolo aumenta…
    Bravo Stefano, guarda avanti e continua a raccontare le tue storie nel modo che solo tu sai fare!!
    Noi, di certo, continueremo a leggerle e ad amarle.

  6. Andrea "hawksmoor" Scatena

    Te l’ho già detto e ripetuto… ma io sto già in crisi di astinenza :-)
    A differenza di Chance, che sta maturando con il tempo ma che mantiene sempre una vena da guascone (se mi passi il concetto… dopo 13 ore di lavoro la mente è un po’ labile, le connessioni sinaptiche faticano a trovare i termini giusti), Dario è per certi versi più vero del vero… potresti quasi toccarlo per quanto è “solido”. E molto umano, nei suoi difetti, i sui scatti d’odio, la sua durezza e forza d’animo, a volte maniacale nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Montecristo ha spostato ancora più in là la tacca che misura la tua bravura… se mai ce ne fosse bisogno è la tua consacrazione nel Gotha dei grandi… and fuck the rest!!!

  7. il professionista

    Grazie Romano :-))) anche tu continua a scrivere e noi ti leggeremo con grande piacere.
    Andrea: hai ragione. Chance è la parte più “kazzona” di me, quella che non vuole crescere…Dario è più personaggio vero, se di vero si può parlare nella fitcion..ma questo è un altro discorso. Non ti preoccupare sono già al lavoro e in Mondandori hanno almeno altri tre libri ancora da pubblicare… già pronti

  8. Casval Som Daikun

    Leggo ora l’INTERVISTA,e mi pongo ora una domanda:
    Perchè,perchè,perchè uno scrittore simile è stato fatto scomparire dalle librerie….

  9. il professionista

    Scomparso proprio scomparso non è… certo che non mi fa piacere..certi retroscena almeno una ristretta cerchia di persone tra i quali tu stesso Ernesto li conoscete. però sono io il primo a non piangermi addosso. un editore non mi vuole per ragioni sue e personali?
    fa niente. io ho in mente ancora tantissime storie con le quali conto di ritornare in Libreria e, prima di quanto pensiete, magari con una cosa piccola ma molto curata ritornerò…
    I’ll be back… chi lo diceva?

  10. Casval Som Daikun

    Siamo sempre in spasmodica attesa,fosse anche di novelle rosa….eh eh.

  11. Dario Tonani

    Sbaglio, Stefano, o per un autore i certi personaggi non muoiono mai? Anche quando le storie sono finite, intendo… C’è un pezzetto di vita in ciascuno di loro. Tu in Dario Massi che cosa hai messo di tuo? O se vuoi, quale tratto della sua figura ti appartiene di più?
    Ciao

  12. il professionista

    Difficile stabilirlo con precisione Dario. il protagonista di Montecristo ha certamente alcune mie caratteristiche almeno psicologiche, forse quelle dei momenti più cupi mantre Chance è invece (forse per la longevità sulla carta)più vicino allo stato d’animo abituale che è sì un po’8solo un po’…) irascibile e cupo ma alla fine anche piuttosto incosciente e disposto ad approfittare delle piccole cose della vita. la linea è in effetti molto sottile e andrebbe indagata….

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