Prossime uscite Giallo/Repubblica
febbraio 24th, 2009 by Moderatore
Ecco le prossime uscite previste dalla collezione:
27 Febbraio – Assassinio sull’orient express
6 Marzo – Perry Mason e l’avversario leale
13 Marzo – L’uomo dai due corpi
20 Marzo – Breve ritorno
27 Marzo – Il doppio 13
3 Aprile – E’ arrivato Lemmy Caution
10 Aprile – Il giudice è accusato
17 Aprile – La sposa era in nero
24 Aprile – Bara per due
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febbraio 24th, 2009 at 18:46
Segnaliamo anche gli autori, che dite?
Nell’ordine:
Agatha Christie
Erle Stanley Gardner
Edgar Wallace
Mignon G. Eberhart
Piers Marlowe (alias Leonard Gribble)
Peter Cheyney
John Dickson Carr
Cornell Woolrich
James Hadley Chase
febbraio 24th, 2009 at 21:00
ma non c’è Halter?
vabbè mì è scappata… se non ridiamo un po’….
febbraio 25th, 2009 at 10:08
@Il professionista
febbraio 25th, 2009 at 10:36
mi perdonerai, Marco…solo una battuta…in effetti è una raccolta di classici dei classici…
febbraio 25th, 2009 at 20:35
A parte la battuta su Halter, strano che manchino all’appello nomi come Ellery Queen e Rex Stout.
febbraio 26th, 2009 at 00:16
E’ vero, sono nomi eccellenti, ma se la guardiamo dal punto di vista degli amanti del giallo d’azione cosa dovremmo dire?
febbraio 26th, 2009 at 17:41
In effetti dieci titoli sono pochi per offrire una ‘summa’, sia pure stringata, di ciò che è stato il giallo classico (sia quello deduttivo che d’azione). Forse avrebbero potuto prevedere un maggior numero di uscite.
febbraio 27th, 2009 at 00:39
battute a parte io credo che se la risposta a questa prima selezione sarà buona non è detto che non ci sia un allungo.. come succede con le collane in DVD. Purtroppo i gialli d’epoca si possono acquistare SOLO con l’Esresso e comunque sempre con il giornale…con i DVD e altri volumi allegati a quotidiani e periodici invece, malgrado la regola sia effettivamente quella dell’acquisto congiunto,si può prendere solo l’allegato e a un prezzo che non comprende la rivista…
febbraio 27th, 2009 at 16:37
Comunque la traduzione di “Murder on the Orient Express” pubblicata oggi non è assolutamente quella originale del 1935 (ovvero il numero 127 dei Libri Gialli), checché ne dicano le note del volume. La prima traduzione italiana era stata pesantemente azzoppata dalla censura fascista, che aveva mutato in brasiliano (Manuel Pereira) l’italiano Antonio Foscarelli, così come aveva trasformato la vittima (Cassetti) da italiana a irlandese (O’Hara…).
In realtà neanche la traduzione qui riproposta (che è quella, un po’ raffazzonata, uscita negli Oscar del Giallo nel 1976 con prefazione di Oreste del Buono, e annunciata da OdB come “integrale”) corrisponde al contenuto del romanzo della Christie, mancando ancora moltissimi riferimenti a certi “malvagi italiani”, all’odio della polizia iugoslava nei confronti degli italiani stessi eccetera.
Se non ritradurre ex novo il romanzo – e, dopo oltre settant’anni, forse sarebbe anche l’ora – almeno reintegrare una volta per tutte le parti mancanti avrebbe richiesto non più di un pomeriggio di lavoro. E sicuramente, dal punto di vista promozionale, un’edizione finalmente “intera” dell’Orient Express avrebbe incuriosito un maggior numero di potenziali lettori.
Ecco, questa è davvero una buona occasione persa.
febbraio 28th, 2009 at 10:03
concordo…
febbraio 28th, 2009 at 11:48
Ma persa per chi ?
Se intendiamo per gli estimatori dei gialli, indubbiamente; se intendiamo invece, per gli estimatori dei gialli mondadori, mi dissocio : questa non è un’operazione di vendita della Mondadori, se ho ben capito bene, ma del gruppo L’Espresso/La Repubblica : dentro si legge che la proprietà per questa collana è solo di costoro, pur essendo stata approntata su licenza della Mondadori. In sostanza la Mondadori ha venduto un pacchetto all’altro gruppo e ci ha ricavato dei soldini.
Punto. Non credo che si sia posto il problema delle traduzioni o della copertina. Del resto se uno pone il problema della copertina ( dell’illustrazione) non capisco perchè lo faccia : o è una copia anastatica e allora lo deve essere totalmente o non lo è.
Per le traduzioni, io credo che la Mondadori quando vorrà crearsi dei potenziali clienti, ne allestirà delle nuove.
Poi posso sbagliare ovviamente…
febbraio 28th, 2009 at 22:01
mah…non sono del tutto d’accordo… anche se è un’operazione Espresso (provate a chiedere se velo vendono con Repubblica…) poteva essere un’occasione per diffondere un’immagine del Giallo d’epoca di qualità curata e, per indotto, guadagnarsi nuovi lettori.
Vedete simili iniziative della Bonelli che, se anche diffonde vecchie serie come Tex(ma anche i volumi stessi che curavo io per gli Oscar o quelli della Hobby&Work sulla Storia del West) attraverso altri media, è puntigliosissima nell’immagine che anche il lettore, occasionale, può ricavare. Mi spiace rilevare questo difetto da parte di un editore con cui lavoro con soddisfazione da molti anni, però la giusta diffusione dell’immagine del Giallo(di qualsiasi genere si tratti) verrebbe a vantaggio di tutti noi. lettori, autori, traduttori…
marzo 1st, 2009 at 02:48
E’ proprio questo il punto, Stefano, e dispiace che non tutti lo comprendano. Un romanzo come quello della Christie, che fa parte della storia della letteratura del Novecento (e su questo non ci piove) e di cui la Mondadori, fino a prova contraria, detiene i diritti, dovrebbe essere tutelato in maniera ben più decisa di quanto, purtroppo, non lo sia.
Se, dopo ben 75 anni dalla sua prima edizione, si ritiene che il lettore italiano debba ancora subire una traduzione incompleta, rimaneggiata, addirittura censurata in non poche sue parti, vuol dire che il rapporto tra l’editore e il lettore non è, per usare un eufemismo, paritario.
Sfortunatamente esistono ancora delle pietre miliari del poliziesco che, in Italia, non hanno ancora ricevuto il trattamento loro dovuto; penso a questo e ad altri romanzi della Christie, a molti Rex Stout, a tanti altri autori che il lettore comune considera poco significativi perché, per decenni, li ha dovuti leggere in traduzioni ed edizioni raffazzonate.
Mi spiace tirare fuori un’esperienza personale, ma perché “L’ultimo vero bacio” di James Crumley, che ho ritradotto integralmente io, ha raggiunto con Stile Libero già quattro edizioni e nel Giallo era uscito – ed era stato anche ristampato nei Classici – in un’edizione onestamente impresentabile? Massimo rispetto per chi (Oreste del Buono) aveva deciso di pubblicarlo all’epoca, con un gesto pionieristico che ha fatto storia, ma lo stesso rispetto non può essere concesso a chi, per anni, non ha mai pensato di offrire una veste consona a questo capolavoro. E, purtroppo, non è l’unico caso.
marzo 1st, 2009 at 09:39
oreste, cheè lui stesso pietra miliare della storia del Giallo in italia, fece diverse scelte coraggiose ma…rimaneggiate a suo gradimento, comprese molte delle sue traduzioni.
in effetti, Luca, hai centrato il colpo.
marzo 1st, 2009 at 13:35
OK, va bene. Non dico che il discorso che fa Luca non sia giusto. Ma allora non vendete certi titoli.
Ma se la Mondadori ha deciso di venderli, e ci ha ricavato dei soldini, sono affari suoi, del come e perchè l’abbia fatto.
Secondo me tutto questo can can non è altro che un’operazione commerciale, non un’operazione culturale.
Se davvero lo fosse stata, innanzitutto sarebbe dovuta essere la Mondadori a proporla, ai propri lettori, con delle traduzioni nuove e con una veste editoriale di pari importanza. Allora sicuramente chi avesse gestito l’impresa avrebbe potuto mettere più forze in campo e il ricavo sarebbe stato secondario rispetto all’operazione culturale.
Ma Mondadori l’iniziativa non l’ha gestita di par suo, ma si è affidata ad altri.
Su questo io porrei il paletto non sulle traduzioni o sulle copertine.
Ripeto : perchè la Mondadori si è affidata al gruppo L’Espresso per gestire una iniziativa del genere ? Per ricordare la PROPRIA STORIA ?
Io do una risposta mia che può essere ovviamente sbagliata : perchè i Gialli sono l’ultima ruota del carro della Mondadori.
Se davvero si fosse voluto ricordare la storia dei gialli Mondadori in Italia, si sarebbero dovuti allestire dei volumi non solo con delle traduzioni nuove, ma che ripercorressero veramente in maniera analitica la storia e i nomi: Alberto Tedeschi, Del Buono, Grimaldi, Volpatti, Tina Honsel, Marco Polillo, Marco Tropea, Giuseppe Lippi, Mauro Boncompagni, e ora anche Igor Longo.
Le Copertine, parlando dei disegnatori degli anni trenta e quaranta; di Jacono e Barcilon.
La veste editoriale con i vari formati : il Giallo Mondadori quando era non solo romanzo ma anche racconto, il Saracino, il cruciverba, gli indovinelli; e poi dopo, negli anni settanta, ottanta e novanta, quando ospitava delle inchieste sui vari temi, etc. etc.
Tutto questo l’ha fatto ? No.
OK.
A questo punto però chiediamo con forza, come dice Luca, che le prossime uscite della Christie e di Stout, siano il frutto se non di traduzioni ex novo almeno di profonde revisioni.
Se poi, questo dovesse costare un aggiustamento del costo, anche sino a 4,50 nessuno credo griderebbe allo scandalo, pur di ritrovarci con delle traduzioni nuove e ben fatte.
marzo 1st, 2009 at 13:49
Da appassionato di gialli, e incompetente di traduzioni, potrei avere un esempio di “impresentabilità” della prima edizione di L’ultimo vero bacio, rispetto alla più recente einaudiana? Io l’ho letto solo nei Classici, e mi è piaciuto, anche se non è il mio preferito di Crumley, magari proprio a causa del pessimo trattamento.
marzo 1st, 2009 at 13:54
Mi sembra che siate giunti a delle conclusioni più o meno corrette autonomamente. Detto ciò, alcuni punti espressi sono più che condivisibili ma giro la domanda a mia volta: Se questa operazione non fosse stata nemmeno proposta? Non sarebbe stato ancora peggio per il Giallo? Ricordiamoci cari amici che in Italia non siamo tutti addetti ai lavori ipercompetenti e lettori di altissima competenza. Penso che questo tipo di operazioni sia una splendida occasione di “Divulgazione” per larghe parti di pubblico che il Giallo lo conoscono poco o affatto. Grazie comunque a tutti per la viva partecipazione.
Dario Geraci
marzo 1st, 2009 at 14:48
Alberto,
il primo esempio che mi capita sottomano, a pagina 5 sia dell’edizione originale di The Last Good Kiss sia della prima edizione italiana (GM 1712): “A dust-jacket photo off his last novel” che, nella prima traduzione italiana, diventa “Una fotografia in giacchetta presa dall’ultimo romanzo”, non capendo che la “dust- jacket” non è una “giacchetta” (magari antipolvere…) ma, più semplicemente, la sovraccoperta di un libro.
E di casi simili, nella vecchia traduzione, ce ne sono a bizzeffe, per non parlare poi della resa stilistica.
marzo 1st, 2009 at 15:06
Dario, per quanto riguarda la divulgazione con me sfondi una porta aperta (o apri una porta sfondata…) perché si tratta di uno degli argomenti che più m’interessano, come persona che dal mondo del giallo, del noir eccetera trae il pane quotidiano. E ti dirò che, a mio avviso, è proprio di una divulgazione ben fatta che oggi, in Italia, si sente la mancanza (mi riferisco sempre al giallo, beninteso).
Però sono altrettanto convinto che, se divulgazione dev’essere, sia proposta in maniera tale da non ottenere l’effetto opposto, ovvero confondere ancor più le idee ai potenziali e poco esperti lettori.
Questa, purtroppo, è un’operazione ibrida che rischia di scontentare tutti, partendo dagli addetti ai lavori per arrivare ai lettori poco o punto competenti. Se era a questi ultimi, poi, che si voleva arrivare con finalità divulgative, sarebbe stata buona cosa inserire un minimo di commento critico, di inquadramento storico o quant’altro. Non è che in Italia manchino persone capaci di affrontare l’argomento da un punto di vista didattico/divulgativo.
Detto questo, spero anch’io che il successo della collana sia tale da spingerne i responsabili a proseguire con le uscite, magari con una cura editoriale più precisa.
marzo 1st, 2009 at 15:41
Ma se questo accadesse, le traduzioni sarebbero fatte di sana pianta ?
E chi le pagherebbe? E il commento critico (prefazioni e postfazioni)?
Questa iniziativa va bene per i neofiti, per chi non ha mai preso in mano un Giallo e non sappia chi siano Christie, Chase, o Carr. E su questo sono del tutto d’accordo con Dario.
Ma è anche vero che, proprio per allettare maggiormente questi tali che non conoscono IL GIOCO PIU’ BELLO DEL MONDO, parafrasando Carr, senza mettere in campo i pezzi da novanta, almeno una paginetta tale da ricostruire la biografia e bibliografia dell’autore la si sarebbe potuta fare; allo stesso modo di quello che si faceva sul Giallo Mondadori sono ad una decina di anni fa, assieme ad “un minimo di commento critico, di inquadramento storico o quant’altro”( un po’ come fa POLILLO, quando introduce un nome sconosciuto) come dice assai giustamente Luca. E non riducendo tutto a pochissime parole sul risvolto.
marzo 1st, 2009 at 15:52
Del resto, a conti fatti, se uno vuole proprio sapere vita, morte e miracoli, se non di tutti, almeno del 90% degli autori, basta che si procuri quando uscirà, l’ormai mitico se non leggendario dizionario curato per l’edizione italiana anche da Luca Conti (a patto che esca, beninteso)
marzo 1st, 2009 at 16:03
Luca,
mi hai convinto. Comprerò e rileggerò L’ultimo vero bacio nella nuova edizione.
marzo 1st, 2009 at 18:22
E’ bellissimo.
Io ho riscoperto certe cose ultimamente, e tra queste Crumley : l’ultimo vero bacio nella versione di Luca è davvero magnifico !
Per trovarlo ho dovuto aspettare gennaio, giacchè in tutta Bari, nel periodo natalizio non se ne trovava una copia, e fornire le indicazioni di base che mi aveva dato Luca, perchè potessero trovarmene una copia.
marzo 1st, 2009 at 18:30
Io però una risposta da Dario vorrei averla, a margine : se questa storia del Giallo è andata così e comunque è un’operazione che solo in parte è Mondadori ma poi porta il marchio l’Espresso, la Mondadori, nonostante quello che io personalmente penso, cosa farà per celebrare gli 80 anni col suo pubblico di fedeli (e talora insoddisfatti) lettori ?
Ci saranno delle nuove uscite, qualche cosa di apposito studiato per l’evento, o solo l’uscita del Dizionario delle Letterature Poliziesche ?
marzo 2nd, 2009 at 22:58
Non posso che concordare pienamente con quello che dice l’amico Luca. Mi sembra che le posizioni del Signor Geraci e del Signor Piero siano indifendibili: questa collana è fatta male sotto tutti i punti di vista, non puo’ essere “giusta” ne per gli amanti/esperti di gialli, ne per coloro che si vogliono avvicinare al giallo.
Per chi vuole vedere come erano belle le copertine originali dei LIBRI GIALLI MONDADORI non mi resta che consigliare una visita al sito del grande Guglielmo:
wwww.genovalibri.it
se non si possiedono questi splendidi volumi almeno si puo’ sognare….
Saluti a tutti.
Guido
marzo 2nd, 2009 at 23:16
Gentile Sig.Guido, qui non si tratta di difendere o attaccare. Ognuno ha i propri punti di vista e le sue posizioni. Siamo tutti amanti del Giallo Mondadori e ci aspettiamo da esso sempre il meglio. A volte però, il meglio di qualcuno non è necessariamente il meglio per tutti.
La ringrazio per il Suo contributo.
marzo 3rd, 2009 at 00:38
Egr. Sig. Fabrizzi, la conosco bene, perchè chi ama i Gialli, una visita, una sola deve averla pur fatta al sito che lei cita e che conosco bene (ho segnalato al sig. Innocenzi delle cosette sui dei gialli di Steeman mesi fa).
Detto questo, quello che desidero dire è che lei parla da collezionista o da amante del collezionismo : c’è chi è collezionista e allora colleziona il tale volume che ha una illustrazione e quello che ne presenta una variante, etc..; e c’è anche il collezionista che non è interessato al valore della copia in se per se quanto al possedere un certo titolo.
A me personalmente non interessa la copia fatta settanta anni fa, con una pur bellissima illustrazione, perchè l’italiano di settanta anni fa non è quello attuale, e perchè anche le traduzioni di settanta ani fa erano assai carenti.
Detto questo, se stigmatizza il pasticciaccio che mi dicono compiuto, è liberissimo di farlo. Ma la collezione rimane pur sempre una operazione commerciale e non culturale, e secondo me, che sono un lettore e appassionato e collezionista, non è attribuibile a Mondadori.
Sarebbe stata culturale, se come dice Luca, avesse riportato le notizie invece che sui risvolti in biografie e bibliografie ragionate, e in prefazioni e postfazioni.
Ma allora non sarebbe costata euro 3,90 a volume ma almeno il doppio se non il triplo : gli interventi vogliamo pagarli o crede che Boncompagni, Longo, Lippi etc.. campino solo per la gloria ? A me non sembra, visto che si arrabattano anche in altri modi.
A L’Espresso l’operazione è piaciuta e ha comprato. E lei non può neanche affermare che non sia stata all’origine voluta così dalla controparte.
Lei non lo pensa, ma altri possono anche pensarlo : io e lei e tutti gli altri non siamo stati presenti all’accordo e quindi non sappiamo niente, e possiamo solo ipotizzare. Ma a quel punto l’ipotesi sua si scontra contro qualsiasia altra opposta, non crede?
Se a lei non sia piaciuta è cosa sua e degli altri che la pensano come lei.
Io ho acquistato il primo volume, che possedevo già in copia anastatica di Epoca, non il secondo, dato che Luca ha detto che sarebbe la versione dell’Oscar Gialli (che ho), ma è probabile che ne prenda altri, perchè alcuni di quelli che escono non li ho. E a quel prezzo, convengono, pur nelle loro limitazioni !
marzo 3rd, 2009 at 10:52
Io non sono il più esperto in fatto di gialli ma nemmeno il più bischero. Diciamo che mi colloco in una posizione intermedia. A me, detto alla toscana, questa operazione m’è garbata.
marzo 3rd, 2009 at 13:13
Ritorno solo per dire che quando si ricorda con rimpianto il formato del Giallo Mondadori degli anni’70-’80 e anche ’90, quando aveva il romanzo, un racconto, la rubrica d’approfondimento, lo spazio dedicato ai giochi, e poi negli anni ’90, lo spazio dedicato all’autore, con una biografia e bibliografia ragionata (quello che auspica Luca) e magari con uno Special in più puntate, aveva un certo prezzo. Prendendone a caso uno dei miei, “E così fino al delitto” di Carter Dickson, del 1985 cioè 24 anni fa, osservo che il costo era di duemilacinquecento lire : aveva il romanzo, e poi IL CERCHIO VERDE che comprendeva L’autore della settimana, La posta, Il racconto settimanale, La rivista di Ellery Queen.
Riportando il suo valore alla svalutazione della moneta, possiamo verosimilmente affermare che se fosse rimasta la stessa unità monetaria, quelle 2500 lire sarebbero state pari tranquillamente almeno a diecimila lire attuali ?
E anche non tenendo conto del fatto che per molti generi di primo consumo, all’indomani dell’entrata dell’euro in circolazione, il valore di 1000 lire è stato parificato a 1 euro (avremmo 10 euro), ma la metà, come ha fatto per del tempo la Mondadori che riportava sulle copertine il valore in lire e quello in euro, avremmo comunque 5 euro, che è ben al di sopra dei 3,90 euro attuali.
Non mi pare che mi stia arrampicando sugli specchi : se si vuole un maggiore servizio, bisogna anche pagarlo convenientemente.
Mondadori ha mantenuto, salvo degli aggiustamenti di 20-30 centesimi, il prezzo dei volumi competitivo, a fronte ovviamente del restringimento del numero dei volumi da vendere in edicola.
Noi vorremmo che ce ne fossero di più di Gialli, gli altri di Noir, azione, etc.., ma la realtà non cambia : quando vuoi un prodotto qualitativamente di un certo spessore, devi pagarlo.
Io sarei disposto a pagare anche il doppio pur di avere sempre in edicola ogni mese almeno 2 Gialli Classici inediti, e anche 5 euro pur di avere un Giallo fatto bene, ma poi invece quanti ce ne sarebbero che non li comprerebbero ?
Son d’accordo con Luca, ma fino a un certo punto : oramai, a meno che non intervenga una trasformazione completa della politica editoriale, si è capito ormai che per due o tre mesi escono delle cose, e per un mese escono Gialli : di questi, se va bene ne esce uno inedito. Ma come è mai possibile rifare Rex Stout di sana pianta ? Nei secoli forse, per le collane da edicola.
Il discorso che fa Luca si applica meglio sui prodotti da Libreria : là, con un prezzo maggiore, e con uscite più variegate, si può anche pensare ad un progetto di questo tipo. Ma per i Gialli da edicola, io sono sempre più pessimista : col lanternino li vedremo oramai, i Gialli Classici, inediti !
aprile 17th, 2009 at 19:23
L’esperienza di lettore e appassionato mi dice che il 90% della produzione classica del giallo, dove non espressamente ritradotta nell’ultimo ventennio, sia stata presentata in Italia in versioni mutile o rimaneggiate. Per esempio, ultimamente ho letto i primi romanzi di Erle Stanley Gardner: qualcuno sa dirmi perché nelle edizioni italiane del “Caso delle zampe di velluto” – il primo con Perry Mason – la traduzione cancelli persino l’età di Della Street, ventisette anni? E così per Stout, Queen, la Christie, Raymond Chandler… tutti quanti! Del “Grande sonno” di Chandler per decenni è circolata una versione in cui Philip Marlowe, nella pagina d’apertura, andava “ad un appuntamento con un milione di dollari” invece dei quattro milioni del testo originale. Al traduttore quattro milioni sembravano troppi? La verità è che non potevi mai sapere cosa leggevi…