Lettore, in guardia!
Herman Pennik ha poteri stupefacenti: oltre a leggere nel pensiero dei suoi interlocutori con diabolica facilità, è dotato di Teleforza, onde psicocinetiche in grado di uccidere. Il primo a essere colto da una morte improvvisa e inspiegabile è Sam Constable, che lo ha accusato di essere un imbroglione. Incredula e disperata la moglie Mina chiede a Pennik di subire la stessa sorte. Puntualmente accontentata. Ma per entrambi i delitti, Pennik ha un alibi inattaccabile e la polizia è impotente. Finché non interviene Henry Merrivale, il Vecchio.
Carter Dickson pseudonimo di John Dickson Carr, nasce a Uniontown, Pennsylvania, nel 1906. Nel 1930 scrive il primo giallo, Il mostro del plenilunio. Tre anni dopo dà il via alla serie delle inchieste del dottor Gideon Fell, e quasi contemporaneamente fa debuttare
l’altro suo grande personaggio, sir Henry Merrivale, detto “il Vecchio”. L’autore, scomparso nel 1977, resta soprattutto l’insuperato specialista dei misteri di camera chiusa.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
settembre 26th, 2008 at 17:51
Un romanzo geniale. Bello vederlo di nuovo in circolazione.
settembre 28th, 2008 at 09:48
Un amico mi ha parlato molto bene di Dickson Carr.
Inizierò con questo a colmare la lacuna
settembre 28th, 2008 at 10:29
Valer, non so se è questo il Carr giusto per iniziare. Ho il sospetto che potrebbe lasciarti un po’ spiazzato (spiazzata?)
Ti consiglierei comunque di comprarlo, prima che sparisca, ma potresti legger per primo – tra i pochissimi Carr ancora reperibili in libreria – “Il terrore che mormora”, che dovrebbe ancora essere disponibile negli Oscar Mondadori, o anche “Occhiali neri” edito da Polillo.
settembre 29th, 2008 at 10:50
Da piccolo mi era piaciuto tantissimo “I fantasmi della casa maledetta” di Carr. Non ho più ritrovato quel libro, che probabilmente non sarà neanche uno dei migliori di Carr. Mi piacerebbe vederlo ripubblicato nei Classici. E a proposito di Classici secondo me un altro Carr dovrebbe finirci: Caleb Carr: pura utopia?
settembre 29th, 2008 at 13:15
“I fantasmi della casa maledetta” non dovrebbe essere difficile da trovare, sul mercato degli usati. Era stato ristampato anche negli Oscar e poi almeno un paio di volte dalla De Agostini.
In effetti non è uno dei grandi libri di Carr, però è divertente e ben costruito. Anzi, forse tra i suoi ultimi romanzi è proprio il migliore (anche se va detto che alcuni degli ultimi sono davvero scarsi).
settembre 29th, 2008 at 19:44
Bene, siccome Luca Conti mi ha chiesto di esprimere un parere, lo faccio.
Come riportato altrove, LETTORE in GUARDIA è UN ROMANZO STRAORDINARIO, con un grande PLOT finale, che ti lascia a bocca aperta.
Fa parte dei romanzi di Carr degli anni ’30, e già per questo va ASSOLUTAMENTE comprato : TUTTI I ROMANZI degli anni ’30 SONO CAPOLAVORI. Si dice che le “LE 3 BARE” sia un CAPOLAVORO, e lo è indubbiamente, e forse è uno dei più complessi che lui abbia concepito, ma è anche famoso perchè in esso è contenuta la famosa dissertazione sulle Camere Chiuse (che però non è unica. Ve n’è un’altra in un romanzo di Rawson, un grande amico di Carr e autore di 4 romanzi e di parecchi racconti).
Si dimentica tuttavia, parlando de LE 3 BARE, che TUTTI i ROMANZI DEGLI ANNI ’30, compresi i romanzi della serie Bencolin (Il mostro del Plenilunio, L’arte di Uccidere, L’Ultima carta, Sfida per Bencolin, 4 armi false) sono capolavori. TUTTI.
E questo LETTORE, IN GUARDIA è uno di quelli.
Ovviamente tra tanti capolavori, vi sono quelli che rimangono più impressi: al sottoscritto son rimasti impressi La casa stregata, Delitto al Priorato, I delitti della Vedova Rossa, I delitti dell’Unicorno, Delitti da Mille ed una Notte, Il Mostro del Plenilunio, Occhiali neri, Destare i Morti, Il Terrore che mormora, Perchè uccidere Patience, H,M. e il fantasma di un amore, Le 3 Bare, L’8 di Spade,Il Cappellaio matto Io li ho acquistati tutti quando ci fu la grande renaissance a metà degli anni ’80. Fino ad allora relativamente pochi erano stati i Carr pubblicati : negli anni ’50-’60 Colpire al cuore, Astuzia per Astuzia, Saper Morire, Destare i morti, Fantasma in mare (tutti tagliati in quanto a traduzione e successivamente ritradotti o da Francavilla o da Boncompagni + La Tabacchiera dell’Imperatore + con i primi Classici, Il terrore che mormora, Delitti da Mille ed una notte, i Romanzi della serie Bencolin, Piazza Pulita (un altro grande romanzo)+ 2 Omnibus. Cominciò un grande turbillon di romanzi, due tre ad anno, e in breve furono ristampati quelli già pubblicati da Casini Editore etc.., mentre per la prima volta videro la luce in Italia molti. Furono tutti tradotti da A.M.Francavilla (molto bene) anche se non ho mai capito perchè non li avesse tradotti Mauro Boncompagni, che è stato il più grande conoscitore di Carr in Italia (ed è ancora un eccellente traduttore Mondadori, come lo sono anche Longo e Montanari) e che ha tradotto il resto (i Racconti, I radiodrammi, e i romanzi che erano rimasti, per es. LA CASA,presente in Oscar, o Un Colpo di Fucile, e quelli che non aveva ritradotto Francavilla, per es. Fantasma in Mare o Colpite al cuore).
Una cosa che segnalo, per chi voglia procacciarsi presso Librerie specializzate tutti i Carr disponibili (pochi perchè vanno a ruba), è che sul G.M. “Perchè uccidere Patience?” di Carter Dickson, pseudonimo di CARR, una grandissima Camera Chiusa (Patience è un serpente)e sul giallo seguente (nn.1821-1822) fu pubblicata una serie di articoli riguardanti Carr (Carr e il gotico,Carr e il mistero della camera Chiusa, etc.. firmati da Boncompagni, Lippi, Sonaglia) straordinariamente interessanti.
Su quegli articoli si è formata una generazione.
settembre 29th, 2008 at 20:23
Ovviamente i romanzi di cui riporto i titoli son quelli che mi son rimasti particolarmente impressi, per complessità di trame, spettacolarrizzazione dell’impianto romanzesco e straordinarietà della soluzione, ma sono solo riferimenti personali. In realtà non posso citare TUTTI, perchè TUTTI o quasi sono CAPOLAVORI (forse qualcuno degli ultimi, quando era malato, sono più modesti).
Addirittura TODOROV che scrisse una straordinaria STORIA DEL FANTASTICO, inserì CARR accanto a CHRISTIE nelle sue esemplificazioni (per l’appunto era La Sposa di Newgate, con il doppio finale, soprannaturale e logico, e l’Assassinio di Roger Ackroyd della Christie, per aver messo da quel punto in poi anche il narratore tra i sospetti :è l’assassino).
Per chi vuole, il saggio di TODOROV (basilare) dovrebbe essere ancora disponibile tra i Garzanti..
settembre 29th, 2008 at 22:45
Occhio, che quello col doppio finale non è “La sposa di Newgate”, ma “La corte delle streghe” (analizzato anche da Thomas Narcejac in un volume altrettanto importante di quello di Todorov. “Il romanzo poliziesco, sempre Garzanti).
A proposito delle dissertazioni sulle camere chiuse, ricordo che una terza, e altrettanto brillante, si trova in uno dei più belli e misconosciuti romanzi del genere. “Un fischio al diavolo” di Derek Smith, un romanzo del 1953 pubblicato due anni dopo in Italia, nei Gialli del Secolo. Ecco, di questo libro non sarebbe male un’edizione finalmente integrale.
settembre 30th, 2008 at 10:26
Solo un appunto, sul libro in Edicola : il vecchio John ci sapeva fare.
Lo spunto è che un tale fa una profezia : Sam Constable morirà alle ore 20.00.
Da quel momento in poi si mette in moto un meccanismo inesorabile : Carr esplora l’ambiente della casa, mettendo a nudo le falsità e il nervosismo crescente, e aumenta la tensione fino al climax del delitto con un escamotage vecchio come il mondo ma ugualmente efficace : conclude il paragrafo e si prepara al peggio del successivo, facendo scandire le ore da una pendola.
Allo scadere Sam Constable muore senza nessuna traccia violenta sul suo corpo, viene scoperto un piccolo libro sulle modalità inconsuete di commettere un omicidio, e siccome c’è stata la profezia di Herman Pennik e il suo omicidio inspiegabile, viene mandato “il povero Masters” Ispettore Capo del CID che ha la sfortuna di imbattersi sempre in casi particolarmente ostici : anche questa volta, gli toccherà essere salvato da H.M. che rivelerà come ha fatto l’omicida a uccidere (ci sarà un altro omicidio) e se davvero sia l’autore Herman Pennik .
Veramente MAGNIFICO : un altro CAPOLAVORO del vecchio John ( cui nessuno è degno di stare accanto per il Genere in questione, tranne Rawson e Halter!!!).
settembre 30th, 2008 at 10:41
Ahahhaha, è vero !
Provvedo subito a porre il capo sul ceppo e a provvedere che cali la mannaia : Errore di troppa sicurezza !!!
Luca Conti ha ragione : non è la Sposa di Newgate ma LA CORTE DELLE STREGHE, romanzo magnifico che porta per tutta la sua durata a situazioni che rimandano al soprannaturale, per essere poi spiegate in maniera razionale; ma sarà poi la più vera la spiegazione razionale ? Oppure tutto si spiega con una storia di stregoneria? Del resto da quel Giallo fu tratto uno sceneggiato della RAI (le cose che non mandano mai in onda.. come pure fu tratto uno con Adolfo Celi che impersonava Fell : “Un colpo di Fucile”.
Per il resto..
Bravo Conti : Conosci anche Derek Smith ! (lo sapevo anch’io di Derek Smith, e di quante cose belle furono pubblicate dalla CASINI..solo che non possiedo quel romanzo).
Ed io che pensavo che i massimi esperti nel campo delle Camere fossero solo Boncompagni e Longo…
Conti, consentimelo, è una piccola vendetta : mi hai preso in castagna..
settembre 30th, 2008 at 11:31
Il libro di Derek Smith lo trovai su una bancarella, a due lire, nei primi anni Ottanta. Tanto mi piacque che, anni dopo, me lo sono procurato in originale (e non è stato semplice). Se poi pensi che ne esiste anche un secondo, uscito solo in Giappone e, a quanto pare, dello stesso altissimo livello dell’altro…
settembre 30th, 2008 at 21:04
Solo una richiesta, poichè non voglio monopolizzare questo spazio che è a disposizione di tutti, anzi deve esserlo.
Desidero chiederti Esimio Luca, se questa tua auspicata traduzione integrale di “Whistle Up the Devil” di Derek Smith (che ignoravo fosse stato tradotto in Italia dalla Casini, che aveva in catalogo tante belle cose, alcune già di Carr, per es. Sangue al Priorato poi ripubblicato da Mondadori con altro titolo) sia il frutto di una tua astrazione condivisibile da tanti di noi, oppure se anche di questo avete parlato tu e Boncompagni oltre a Don Diavolo..
Oppure avete parlato di altro?
Perchè se fosse così, mi verrebbe da pensare che nel futuro non avremmo solo Noirs, Thriller, Spy Stories e ristampe anche se belle di Gialli Classici, ma anche delle cose…succulente.
Tu sei esterno alla Mondadori ma Boncompagni no.
Sempre che tu possa anticipare delle cose.. altrimento la stessa domanda la posso rivolgere a Geraci che in altro tempo ad altro lettore che ha rivolto una simile domando ha risposto che nel fututo ci saranno anche per noi appassionati del Giallo più tradizionale delle cose appetitose.
Quali ? E’ questo il punto.
settembre 30th, 2008 at 21:36
Sì lo so che Derek Smith ha scritto alcune opere, l’ho letto su un sito americano.
E’ uno di quegli autori misconosciuti in Italia (a chi sia stato quell’Editor che si è assicurato i diritti per Abbot dovrebbero fare una statua! Killer al quadrato lo sto leggendo assieme a Lettore in guardia che sto rileggendo).
Un altro di cui ho letto molto è What’s a Body, di Alan Green, un autore americano che nel 1949 scrisse questa notevolissima Camera Chiusa. Tre-quattro anni dopo ne scrisse un’altra però non così ben costruita. Che io sappia Alan green non è stato mai pubblicato in Italia, così come Arthur Porges che è un autore di racconti con crimini impossibili, alla Hoch o Commings.
Un altro è Clyde B. Clason, il maggior costruttore di camere, seguace di Van Dine, il cui “A man from Tibet” contiene una meravigliosa camera Chiusa, che si rifa a The Scarab Murder Case di Van Dine; ma ne ha scritte parecchie altre.
Poi ho trovato su un sito americano questo nominativo :
R. E. Swartwout “The Boat Race Murder (1933)”, ma non so chi sia. Ne sai tu qualcosa ?
settembre 30th, 2008 at 22:28
Robert Egerton Swartwout era un newyorkese trasferitosi in Inghilterra per frequentare l’università di Cambridge. Grande appassionato di canottaggio, fu capovoga del team universitario nel 1930, quando Cambridge vinse l’annuale regata contro Oxford. Proprio nel mondo del canottaggio universitario è ambientato “The Boat Race Murder”, che a quanto so è l’unico suo giallo e presenta un bel mistero di camera chiusa (un caso di annegamento in un bagno chiuso a chiave dall’interno). Poi Swartwout rimase in Inghilterra e divenne giornalista per il Punch, oltre a compilare per anni lo schema di parole crociate per lo Spectator. Ha pubblicato volumi di genere vario (libri di poesie, volumi sulla storia del monachesimo in Europa, saggi sulle operette di Gilbert & Sullivan eccetera).
Per quanto riguarda il resto, Derek Smith ha scritto solo due gialli, così come Alan Green (e “What a Body” è davvero un piccolo gioiello di umorismo). Di Porges sono usciti in Italia un bel po’ di racconti, gran parte dei quali sulle antologie a nome Alfred Hitchcock pubblicate anni fa negli Oscar, e parecchi altri sulla Rivista di Ellery Queen.
Di Clason ho letto solo “The Man from Tibet”, che non è affatto male, anche se prolisso in maniera estenuante. Non male, ma prima di leggerne un altro passerà del tempo.
Per quanto riguarda Don Diavolo, io e Mauro Boncompagni non ne abbiamo certo parlato ai fini di un’eventuale pubblicazione nel Giallo (se mai dovesse succedere, non credo che sarà tanto presto) visto che, appunto, io col programma dei Gialli non c’entro proprio niente; così come è una mia semplice idea il fatto che non sarebbe male vedere finalmente pubblicato “Whistle up the Devil”. Tutto qui.
ottobre 1st, 2008 at 20:07
Poi un’altra cosa che non capisco è che non sia stato mai tradotto in Italiano, qualcosa di Gladys Mitchell (tranne un libro di una quindicina di anni fa, “L’Ospite che non venne a cena”, credo oramai introvabile), grande scrittrice inglese, completamente sconosciuta in Italia, amica di Sayers e Christie e membra del Detection Club. E anche lei “Dame” come Christie.
Secondo te, Luca, potrebbe essere materia per traduzioni e proposizioni al pubblico Mondadori, in un ipotetico futuro ?
ottobre 1st, 2008 at 20:47
In effetti, alcuni dei romanzi della Mitchell farebbero la loro figura. Buttiamo lì l’idea, va’.
ottobre 8th, 2008 at 22:11
Ho letto e recensito questo libro in http://www.thrillermagazine.it/libri/7026?_CACHE=CREATE. Non ho potuto che affibbiargli un ottimo.
ottobre 9th, 2008 at 14:24
ho finito il mio primo Dickson Carr, “lettore, in guardia!” e non posso che dirmi soddisfatto, non sono riuscito ad indovinare l’assassino, anzi mi sono costruito delle idee che poi lo scrittore, ben sapendo dove il lettore andrà a parare, smonta prima della rivelazione finale.
Non gli do il massimo dei voti solo perchè nel finale l’autore vuole spiegare troppo e secondo me cade in alcuni punti, e qui mi fermo per non spoilerare.
ottobre 9th, 2008 at 14:51
guardate questo sito per john dickson carr (tra l’altro aggiornatissimo con le ultime edizioni in italiano): http://www.genovalibri.it/dickson_carr/index.htm
ottobre 9th, 2008 at 15:32
@Valer: e chissà chi sarà mai stato a consigliartelo questo “Lettore in guardia”
ottobre 10th, 2008 at 11:17
Desidererei sapere, messo da parte “The Murder od Sir Edmund Godfrey” che è una rievocazione storica di un celebre delitto nell’Inghilterra sconvolta dalle lotte religiose tra Protestanti e Papisti, se è possibile che in futuro venga pubblicato da Mondadori l’unico scritto di un certo peso, non romanzo, ma lungo radiodramma, in otto capitoli, scritto originariamente per la BBC nel 1941 (Carr ne scrisse molti durante la guerra), che è stato pubblicato qualche anno fa da Crippen & Landru : SPEAK THE DEVIL !
ottobre 11th, 2008 at 17:46
Se ho ben interpretato la tua nota, gliene dovresti aver parlato tu a VALER di Carr.
Bravo, MARCO !!!
Ogni amico dovrebbe fare come te : consigliare ad altri amici di leggere ogni tanto un GIALLO, basta che sia buono. E i CARR, son tutti OTTIMI (tranne qualcuno, un po’così..).
Se vuoi accrescere il tuo buon umore, vai a leggere cosa scrive PINKETTS su Archivi di OTTOBRE
ottobre 11th, 2008 at 18:45
Grazie Pietro,
hai detto bene. Ho proprio consigliato personalmente e con estremo orgoglio il grandissimo Carr all’amico Valer, che si è buttato con entusiasmo e fiducia nell’universo dello scrittore.
Abbiamo aperto pure un gruppo di discussione su anobii dedicato al grande scrittore Americano (anzi ti aspetto a braccia aperte…saresti davvero un calibro pregiato tu)
Questo mese la Mondadori dovrebbe pagarmi le provvigioni
ottobre 12th, 2008 at 11:15
Marco, quando ci saranno delle belle ristampe di Classici o dei bei Gialli inediti di Classici che verranno pubblicati, io mi farò vedere in questi spazi e di tanto in tanto. Tu a tua volta, fatti leggere, non solo per CARR che merita ovviamente dei commenti, ma anche per il resto. E’ sempre un piacere trovare qualcuno che la pensi similmente..
A presto
ottobre 12th, 2008 at 11:34
Con gli autori di cui ho discusso con Conti e Boncompagni, io allora dovrei diventare ricco..
Un saluto affettuoso a coloro che ho citato i grandi Luca Conti (con cui ho avuto degli scontri anche non piacevoli ma sempre costruttivi) e Mauro Boncompagni.
Grande Boncompagni : una statua dovrebbero fargli, ma da vivo, solo per il suo contributo alla conoscenza di CARR !!!
Non sono mai stato su Anobii ma se mi aspetti, sicuramente verrò a farvi visita.
ottobre 12th, 2008 at 18:50
Marco, hai inteso male.
Io non auspicavo affatto la pubblicazione di “The murder of Sir Edmund Godfrey” in quanto so benissimo essere una ricostruzione storico di un delitto di cui so gli antefatti, giacchè molto tempo fa, sollecitato da un amico, scrissi un lungo racconto di quasi 90 pagine o un breve romanzo fai un po’ tu. Ovviamente c’era una Camera Chiusa.
No, non mi riferivo a quello, ma al radiodramma “Speak the Devil”, che pare sia veramente notevole, diviso in 8 capitoli, scritto per la BBC nel 1941 (il periodo più intenso della sua produzione): è una caratterizzazione ambientata in altro tempo, quindi è un Giallo Storico.
E’ stato pubblicato da Crippen & Landru nel 1994.
ottobre 13th, 2008 at 07:25
…E poi vi sono ancora parecchi racconti inediti. Ma, la questione dei racconti è stata sviscerata in un dialogo che ho avuto con CONTI, e Luca è stato abbastanza chiaro. Tuttavia rilevo che, tra tutti i romanzieri pubblicati in GM, CARR è quello i cui racconti lo sono stati di più.
Possiamo solo sperare che anche gli inediti, che risalgono parecchi ai primissimi anni, vengano editi.
ottobre 13th, 2008 at 19:26
Per i fanatici di CARR, segnalo un sito esclusivamente dedicatovi, ma in Inglese, con anche una sorta di commenti critici a tutti gli scritti maggiori e l’elenco di tutte le opere carriane divise per generi e personaggi.
Interessantissimo:
http://www.members.aol.com/grobius/carr
ottobre 13th, 2008 at 20:13
Pietro, l’indirizzo che riporti è quello vecchio e non più attivo. “Grobius Shortling” (ovvero Wyatt James, il titolare del sito) è morto qualche anno fa.
Ecco quello nuovo:
http://www.mysterylist.com/
e questa è la pagina di Carr:
http://www.mysterylist.com/carr.htm
ottobre 16th, 2008 at 21:44
Il fatto è che il sito che ho indicato qualche giorno fa dava segni di vita, mentre ora in effetti è morto.
Ne prendo atto, o Grande Luca, seconda luce dei miei occhi.
Hai notato che non ho preso proprio parte alla discussione su quel commento di Pinketts ? Perchè se non c’è Pietro, si vede Pietroselli.
Sempre un Pietro c’è di mezzo !
Comunque dopo un po’ di scherzo.. ecco un altro sito per gli amanti di CARR : questo è però più per collezionisti che per semplici appassionati (bello però il primo dei tuoi siti, Luca, molto interessante):
http://www.jdcarr.com (ed è tuttora attivo!)