I Classici de Il Giallo Mondadori 1383: La strana morte del Signor Benson

marzo 23rd, 2016 by Moderatore

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Alvin H. Benson viene trovato dalla governante in una fatale mattina di giugno. Giace riverso in poltrona nel soggiorno della sua lussuosa residenza. Gambe accavallate, la testa poggiata contro lo schienale, un libro ancora stretto nella mano destra. Una posizione talmente naturale che ci si aspetterebbe quasi di vederlo alzarsi in piedi da un momento all’altro… Non accadrà, non foss’altro perché è morto, assassinato. Un proiettile sparato frontalmente a distanza ravvicinata gli ha trapassato il cranio come fosse burro, producendo una larga chiazza di sangue sul tappeto. Il procuratore distrettuale Markham e la polizia, con le loro capacità così limitate, fanno quello che possono. Ma per decifrare un omicidio destinato a rimanere negli annali della storia del crimine occorre un detective all’altezza. Qualcuno che al genio deduttivo unisca un sapere sconfinato. In due parole, uno come Philo Vance.

S.S. Van Dine, pseudonimo dello statunitense Willard Huntington Wright (1888-1939), dopo gli studi a Harvard e in Europa diventa critico d’arte e letterario. In occasione di un periodo di riposo forzato, decide di cimentarsi con la narrativa poliziesca, mettendo a frutto la sua erudizione e le sue doti analitiche. Protagonista dei suoi ingegnosi romanzi è il celebre Philo Vance, investigatore dilettante che affronta ogni indagine come una sfida intellettuale. Il personaggio raggiunge all’epoca una tale popolarità da approdare anche al cinema e alla radio.

All’interno, il racconto “Sally & Daisy” di Emanuela Ionta, vincitore del premio GialloLatino 2015.

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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo

27 Responses

  1. Emanuela Ionta

    Per una accanita lettrice di gialli Mondadori come me, è davvero un onore essere pubblicata insieme a un maestro del calibro di Van Dine.

    Immensa gratitudine a Franco Forte, Gianluca Campagna, Enrico Luceri e Andrea Franco e a tutto lo staff di Giallolatino che hanno reso questo sogno una incredibile realtà.

    E grazie in anticipo a chi avrà voglia di leggere il mio racconto.

    Emanuela Ionta

  2. Gneo

    E’ un classico senza tempo.
    L’ho già letto tre o quattro volte ma è sempre come fosse la prima volta.

  3. Antonio

    Impareggiabile capolavoro.

  4. marcor

    Da qui e’ iniziato tutto!! Capolavoro assoluto

  5. Guido

    Ritorno sul blog dopo diversi mesi. Permettetemi di dissentire dai commenti entusistici degli amici di cui sopra.
    Intanto volevo dire che trovo una grande tristezza a recarmi in edicola e vedere, se va bene, uno o due gialli in esposizione: una copia dei gialli e una dei classici visto che oramai siamo ad una uscita al mese per i gialli e una per i classici. L’impressione è quella di una collana che dopo oltre 80 anni di successi si va lentamente spegnendo. Alla tristezza poi si aggiunge anche la delusione: se l’unica uscita dei classici di questo mese è il Van Dine non c’e’ certo da stare allegri. Ma dico: quale lettore di gialli non ha una edizione della Strana Morte? Io ne posseggo almento 7/8 edizioni diverse, tante volte dal 1929 ad oggi è stato pubblicato. Un peccato davvero, è come quando nella tua città ti chiudono un negozio storico, che da sempre hai frequentato. E avete visto lo Speciale? Veramente deprimente. un Ellery Queen che non è un Ellery Queen (si tratta di un apocrifo) un Woolrich già più volte pubblicato, ma per carità. Al buon cuore del moderatore se vorrà pubblicare questo sfogo di uno che i Gialli Mondadori li amava veramente! Cari saluti, Guido

  6. Alberto Minazzi

    Posso essere “cattivo” e un po’ provocatore? Si è chiesto nessuno perché, rispetto ad un tempo, ci sono molti meno commenti sul blog e, questo mese, gli unici sono relativi ad un superclassico come Van Dine? Che i lettori si aspettino molti più gialli ad enigma, dal Giallo Mondadori? Io lo spero…

  7. Alessandro B.

    “Che i lettori si aspettino molti più gialli ad enigma, dal Giallo Mondadori? Io lo spero…”
    Io ne sono convinto.

  8. Matteo

    Pienamente d’ accordo con Guido, in particolare per ciò che riguarda gli speciali, compresi quelli annunciati a luglio e dicembre. Sembra di essere tornati ai tempi bui della direzione Altieri, con hard- boiled a go go, e qualche eterna rimasticatura, come Woolrich, che pare piacere molto ai curatori di quella collana. Mi pare che, se la quantità (di uscite) è dimezzata, la qualità è scesa molto di più.

  9. AndreaD

    Salve a tutti, non ho mai scritto finora in questo blog. Leggendo i commenti qui sopra mi sono sentito di farlo per dire che capisco lo sfogo di Guido dal suo punto di vista, ma a volte forse perdiamo di vista che i lettori che hanno già 7 o 8 edizioni diverse di un titolo come questo rappresentano solo una fetta del totale dei lettori del giallo Mondadori.
    Ad esempio, io ho letto molto della Christie, di Poe e Conan Doyle ma solo adesso mi sto aprendo alla moltitudine di autori meravigliosi del giallo classico che prima ignoravo totalmente, e uscite come questa rappresentano per me oro colato, visto che si tratta di un territorio vergine che sto esplorando.
    Perciò dal mio punto di vista sono più che grato che escano titoli “fondamentali” che vadano a nutrire la mia libreria e la mia voglia di scoperta di questi autori.
    In pratica volevo semplicemente far sentire anche l’altra campana, tutto qui. Grazie.

  10. Guido

    Caro Alberto, io me los ono chiesto! E i motivi di questo calo di interesse li ho, mi sembra, già esposti sopra. Questa collana sta morendo lentamente ne sono sempre più convinto, e la mancanza di commenti sul blog ne è una riprova. Purtroppo. Saluti a tutti. guido

  11. Piero

    Posso capire la tua amarezza Guido, perchè poi è l’amarezza di tutti. E del resto io ne ho parlato anche nei miei blog: Anche per me è una tristezza andare in edicola, e anch’io pondero sulla lenta decadenza (direi anche accelerata) della quasi centenaria collana mondadoriana. Però dissento sulla qualità dello Speciale.
    Oramai, a dirla tutta, se proprio c’è qualcosa che ancora si salva è proprio Lo Speciale, che propone dei romanzi secondo lo spirito critico di Mauro Boncompagni. E questo Speciale non è affatto deprimente. Innanzitutto l’apocrifo queeniano (che è firmato da Flora Fletcher, un autore di tutto rispetto, autore di tre Elelry Quuen compreso questo e altri tredici romanzi firmati col suo nome) è uno dei più godibili. Ma la perla dello Speciale è il romanzo di cui tu non parli, Ne uccide più la gola (Table D’Hote) di Douglas Clark, un romanziere poco noto in Italia, specializzato come Agatha Christie, Belton Cobb e altri in delitti per avvelenamento. E anche il Cornelle Woolrich non è che proprio sia conosciutissimo.
    Comunque lo Speciale va acquistato soprattutto per il Clark. Per la questione poi degli apocrifi queeniani non desidero parlare qui. La cosa è un po’ lunga. Dovresti comunque sapere che dire apocrifi significa sminuirne il valore: non sono indubbiamente romanzi partoriti da ambedue i cugini; tuttavia, pur essendo di altri autori, siccome venivano supervisionati da Lee laltro cugino di Dannay, in certo senso possono legittimare la firma famosa. da tenere presente è poi che molti romanzi accolti tra gli originali (per es. l’ottavo giorno), non sarebbero proprio canonici, perchè costruiti su una traccia imbastita da Dannay ed elaborata da altro scrittore. Per una analisi attenta della problematica ti invito a leggere l’articolo del compianto Luca Conti (non perchè sia defunto, ma perchè lo è dal punto di vista della critica poliziesca): http://www.gialloweb.net/recensioni/apocrifiqueen.asp

    Inoltre colgo l’occasione in questa sede per rivolgere un appello a Mauro:
    ma che fine ha fatto l’antologia (di cui tu avevi accennato la pubblicazione) dei racconti di Daly King: The Curious Mr Tarrant?
    Nella programmazione del 2016 non v’è traccia e se ne fosse prevista la pubblicazione nel 2017, tu ne avresti già accennato. E’ stata bannata anche questa? Oppure c’è solo un ritardo?

    Grazie.

  12. Ezio G.

    Leggo che qualcuno si è lamentato di troppi romanzi “hard boiled”.
    Probabilmente ha sbagliato collana.

  13. Alessandro B.

    Mi associo alla richiesta di Piero. Anche a me piacerebbe sapere che fine ha fatto l’antologia dei racconti di King con Mr Tarrant.

  14. Fabio Lotti

    Personalmente una proposta variegata non mi pare un difetto. Per esempio dopo “Il respiro del diavolo” di Tessa Harris, dalle tinte forti e cupe, benvenuto è stato “Nero Wolfe colpo di genio” di Rex Stout, di una eleganza perfetta (anche se mortuaria).

  15. Nicolas Flamel

    Andrebbe rivista la distribuzione dei volumi nelle edicole, al pari di Segretissimo e Urania. A volte bisogna rinunciare all’acquisto perché i volumi non sono reperibili.

  16. Mauro Boncompagni

    Mi ricollego al commento di Piero per esprimere alcune considerazioni sul problema delle ristampe di questo mese e dei prossimi (soprattutto per quanto riguarda gli Speciali). Dirò una banalità, ma non sarebbe male se prima di esprimere giudizi, si conoscesse ciò di cui si parla. Quando sento parlare degli apocrifi di Ellery Queen come se fossero spazzatura, o di gialli definiti assai genericamente hard-boiled come se, etichettandoli così (peraltro in modo sbagliato), si fosse già espresso un giudizio di valore (o disvalore), francamente provo più di una perplessità. Alcuni apocrifi di Ellery Queen (peraltro rivisti da Lee e Dannay) sono sicuramente migliori di taluni dei gialli “originali” a firma Ellery Queen apparsi negli anni Sessanta, e non ristamparli più per il fatto che sono apocrifi mi pare una limitazione difficilmente condivisibile. Avete letto “Una stanza per morirci” (un apocrifo scritto in realtà da Jack Vance)? Be’, a me pare nettamente più riuscito, e meglio congegnato come giallo, di “… e l’ottavo giorno”, per esempio, un originale a firma Dannay-Lee. Non credo di aver fatto un errore consigliando all’editor di ristamparlo a suo tempo. E potrei proseguire. I prossimi Speciali non sono affatto hard-boiled sic et simpliciter. Il prossimo è dedicato al mondo del noir, ma comprenderà anche un eccellente racconto di uno dei maestri del giallo classico (Anthony Berkeley, che vi comparirà con la firma del suo alias “Francis Iles”). E nello Speciale natalizio sul giallo giornalistico appariranno uno straordinario romanzo di Fredric Brown (leggetelo se non lo conoscete, leggetelo) e un’opera prima di Gregory McDonald che ha uno degli incipit più sorprendenti della storia del poliziesco e può essere letto benissimo come un poliziesco classico. Poi ciascuno ha i suoi gusti, naturalmente, e ci mancherebbe, ma prima di lanciare giudizi bisognerebbe conoscere ciò di cui si parla.

    Già che ci sono, rispondo anche a Piero: il volume dei racconti di C.Daly King è una vera priorità, hai ragione. Credo che l’editor, dovendo diluire le uscite già previste prima della nuova periodicità, non l’abbia programmato nel 2017, ma spero – e direi sono certo – che dovrebbe apparire nel 2018. Un titolo che ha l’importanza storica (e il valore giallistico) di “The Curious Mr Tarrant” non può non comparire nella collana. Purtroppo i tempi (e le uscite del Giallo) sono quello che sono. Dovremo aspettare un po’ di più… ma spero non Godot.

  17. Nota

    Devo dire che le uscite di queste mese non mi entusiasmano, ma lo speciale lo acquisterò (…se lo trovo). Il mese prossimo invece aspetto con curiosità “Death on tour”. Il discorso sui gialli ad enigma è interessante: davvero non fanno più presa sul lettore “medio”? Ho letto per curiosità un romanzo della Bowen: diciamo che l’ho trovato un divertente diversivo ed aggiungo che non scrive male; inoltre i personaggi sono simpatici. L’intreccio “giallo” però lascia a desiderare: Van Dine lo avrebbe bocciato! :-) Si sente la mancanza di qualche proposta più “per giallofili”. Aspettiamo con fiducia. Adesso ho per le mani un Halter e vorrei avere la possibilità di qualche Crofts…proprio non si può sperare di leggerli prima o poi?

  18. Albertspy

    Leggo soltanto ora e condivido lo stupore di Ezio G. verso chi asserisce di avere ritrovato negli ultimi mesi tanti titoli genere “hard boiled”. Personalmente ne conto soltanto uno(Bill Pronzini nei GM). Magari poterne leggere di piu’ di questo tipo!! E,comunque, come asserisce Mauro bisognerebbe conoscere le classificazioni dei generi del giallo prima di inserire erroneamente un titolo in una categoria molto differente.

  19. Piero

    Spero che il tuo ottimismo, Mauro, sia confermato, perchè la raccolta di Daly King avrebbe davvero un valore storico, se pubblicata. Potrebbe poi, in un secondo tempo,essere riproposta in Oscar per esempio, divenendo un’alternativa all’acquisto dei soliti Oscar Gialli.
    Altre cose, spero che escano in Mondadori, in Oscar intendo ( e Forte non c’entrerebbe: ma se qualcun altro Mondadori ci leggesse…).
    Innanzitutto il secondo volume di Curran su Agatha Christie, che era arrivato nella cinquina finale dell’Edgar, che era dato in uscita l’anno scorso (anzi a Bari alle Feltrinelli l’avevamo prenotato in circa venti per l’uscita) e poi è scomparso; e poi auspico che qualcuno abbia l’intelligenza di far pubblicare un volume che da più parti è definito notevolissimo, di quel Martin Edwards di cui è dato in uscita nell’anno un libro nella collana del Giallo Mondadori. Martin ha pubblicato recentemente un saggio, che dovrebbe arrivarmi in inglese, sulla Golden Age: The Golden Age of Murder, che è arrivato nella cinquina finale dell’Edgar di quest’anno, nella categoria dei saggi. Notevole autore e notevole critico. Un genio nel suo campo.
    Infine spezzo ancora una lancia per lo Speciale. Non avevo letto quel commento sugli Hard-Boiled. Sono del parere che ognuno può dire quello che voglia, sempre nel rispetto degli altri però. Ora è indubbiamente vero che la ragione per cui anni fa si sfiorò la crisi totale delle testate fu la facilità con cui venivano proposti Hard-Boiled e testi di crime fiction contemporanea, soprattutto italiana, dimenticando il resto. Però questo fu anche dovuto al fatto che i volumi che sarebbero dovuti uscire in altre testate che fallirono, tipo “Il Giallo Mondadori presenta”, ricaddero su altre tesate storiche più tradizionali, tipo Il Giallo Mondadori, determinandone il tracollo e il suo abbandono da parte di molti lettori. Questo non significa però che se ci siano degli har-boiled che valgano, questi non possano essere proposti. Io per es. che mi sono battuto anni fa per il Giallo Classico in questo Blog (nel corso di quelle discussioni in cui ci scannavamo, io e Di Marino, Fabio, Kurt e qualche altro) e mi batto ancora nei miei Blog, auspicherei grandemente l’uscita nei Gialli Mondadori di autori come Lansdale o Ellroy o Crumley o Sallis, o qualcosa di Horace McCoy o Robert Finnegan nei Classici. Bisogna vedere pure la qualità degli Hard-Boiled. E Chase e Goodis la danno. Non parlo neanche dello Speciale di Dicembre, perchè lì ci sono due stra-capolavori: Gorgo fatale di Brown è un romanzo che ti prende (è cose se ti desse un pugno nello stomaco), e finora era disponibile solo in Garzanti vecchissimi (io ce l’ho in quell’edizione); e il romanzo di McDonald (Fletch), anche quello strafamoso negli anni settanta, che vinse l’Edgar per The Best First Novel nel 1975. McDonald poi bissò il successo due anni dopo con altro romanzo della serie Fletch, vincendo nel 1977 l’Edgar per the Best Paperback Original. Si tratta quindi di due autori che andavano riscoperti e benissimo ha fatto Mauro.
    Un’ultimissimo appunto che mi permetto di fare è a riguardo del romanzo di Van Dine: pur comprendendo il giudizio di fondo, non mi sembra che si possa applicare per Van Dine. Se fosse stato messo in vendita un classico con Agatha Christie, a meno che non fosse qualche commedia, tipo Caffè Nero, abbastanza poco conosciuta, non avrei espresso alcun commento, condividendo l’esternazione che avrebbe potuto fare chiunque (visto che tutto della Christie è presente già nel Catalogo Oscar). Ma per Van Dine, proprio no! Anch’io come te, Guido ho almeno sei-sette edizioni diverse (e Van Dine l’ho anche in edizione americana) ma questo non vuol dire che “Benson” non possa essere ripubblicato. Non tutti conoscono come noi tutta l’opera di Van Dine: c’è parecchia gente, soprattutto più giovane, che non ha avuto la fortuna di averlo letto ed è giusto che possa farsi un’opinione di uno degli autori più importanti in assoluto della Golden Age: quella che fece van Dine fu una rivoluzione vera e propria. Senza Van Dine non ci sarebbero stati Ellery Queen, Daly King, Abbot, Clason, Gillmore e tanti altri. Tieni conto che di Van Dine in libreria non c’è praticamente nulla ( a meno di non trovare qualche Rusconi in qualche svendita). Ci sono solo, nel catalogo Polillo, ALFIERE, GREENE e CANARINA. Direi che con Benson e COE (riproposto in uno Speciale tre anni fa) siano i migliori in assoluto.

  20. Matteo

    Mi preme fare alcune precisazioni: 1)io li speciali li compro ,e li leggo sempre, non fosse altro per le ottime introduzioni di Boncompagni, che però talvolta rischiano di essere migliori dei testi proposti. 2) Non ho affatto definito “spazzatura” i cosiddetti apocrifi, nè mi riferivo a loro parlando di hard-boiled, ma ad autori come Chase, Goodis, Woolrich,Brown, che saranno molto presenti nei prossimi mesi: se definire questi autori hard-boiled è riduttivo o sbagliato, ne prendo atto, ma io, credo legittimamente, ho gusti differenti 3) I due apocrifi apparsi nei precedenti speciali non mi sono apparsi all’ altezza della collana che li ospitava, è anche questa una credo legittima opinione di chi ha una minima dose di competenza, acquisita leggendo da ormai molti anni ciò che esce in queste testate.

  21. Alessandro B.

    Vorrei approfittare della cortesia del sig. Boncompagni per sapere se sa qualcosa riguardo a Doherty. Ci saranno altre uscite, o la Mondadori ha deciso di non acquistare più diritti sulle sue opere? Grazie in anticipo se vorrà rispondermi.
    Quanto al giudizio sugli apocrifi di Queen, sono assolutamente d’accordo.

  22. Piero

    Scusami Matteo, tu hai il diritto di esternare i tuoi gusti. E devo dire che li abbiamo comuni. Solo che anche chi ama gli Hard-Boiled ha il diritto di vederli pubblicati. Il discorso è sempre uno di qualità: Goodis, Chase sono grandi autori. Woolrich è più un autore di thriller..neri. Brown divise la propria produzione tra hard-boiled e mystery: quindi non si può definire nè solo autore hard-boiled, nè solo autore Mystery, ma uno e l’altro. E ovviamente, anche, autore di fantascienza.
    Perchè non vieni a leggere qualcosa di Mystery sui miei due blog?

  23. Mauro Boncompagni

    Piero: prima che le richieste per la raccolta di racconti di C. Daly King, The Curious Mr Tarrant, diano il via a una vera e propria crociata (alla quale però, lo confesso, parteciperei molto volentieri), proverò a farmi interprete delle vostre richieste presso l’editor, che aveva accolto molto positivamente la proposta di una edizione del libro nei Gialli o nei Classici quando, a suo tempo, gliela formulai. La nuova periodicità, purtroppo, ha complicato un pochino la situazione, ma io non dispero.
    Matteo: hai tutte le ragioni di difendere le tue opinioni, ma tieni presente che quando parlavo di apocrifi giudicati “spazzatura”, mi riferivo alle parole di Guido, che parlava di uno Speciale “veramente deprimente”. E siccome citava in particolare l’apocrifo di Ellery Queen, non mi pare che la mia interpretazione costituisca una eccessiva forzatura. Grazie delle buone parole che hai per le mie prefazioni, ma prova a leggere, che so, il giallo di Chase previsto per il prossimo Speciale e, soprattutto i due romanzi di Fredric Brown che ristamperemo (uno nei Classici e uno nello speciale dicembrino). Leggili senza pregiudizi; sono sicuro che ti piaceranno.
    Mi spiace, infine, di non poter dare una risposta ad Alessandro B., perché della collana Gialli si occupa esclusivamente l’editor, e in tutta onestà non so se ci sia in programma qualcosa di Doherty nei prossimi mesi. Ma se Franco ci sente…

  24. Matteo

    @Mauro Boncompagni: grazie per i suggerimenti di lettura, li seguirò, visto che vengono da un esperto come lei; comunque l’ apocrifo di questo speciale mi è parso più vicino ai miei gusti, più simile ai Queen “originali”.
    Grazie anche a Piero per l’ invito.

  25. marcor

    A me lo speciale e’ piaciuto. Anche le uscite del prossimo mese sembrano interessanti. Io prediligo i gialli classici ma dei buoni thriller o noir ogni tanto non guastano: il problema e’ la riduzione dei numeri mensili. Come rimpiango quei tempi!!

  26. Piero

    C’è anche un’altra questione che riguarda il luogo dove vivo: a Bari, ed è la prima volta che io sappia da almeno trentacinque anni, da quando io acquisto regolarmente Il Giallo Mondadori e i Classici del Giallo, quest’ultimo non arriva più nelle edicole. E’ arrivato solo Il Giallo e Lo Speciale. Se a febbraio non era uscito il Reilly (e me lo son fatto inviare da un amico piemontese), a marzo a Bari non è arrivato il Van Dine. Siccome coi Classici talvolta escono delle raccolte inedite (in pratica sostituiscono i Supergialli) o qualcos’altro (ad Aprile è annunciato un Freeman inedito), vorrei capire se per Aprile sarà possibile trovare il romanzo a Bari, o dovrò di nuovo rivolgermi ad amici. Certo è che la rete di distribuzione sta andando in pezzi. Non so che altro pensare.
    Il mio edicolante mi ha detto che la cosa è partita a monte. Il mese scorso chissà perchè non gli è arrivato il Classico e stessa cosa questo mese. E poi cercando i classici in altre edicole ho visto che ne erano sprovviste.

  27. esnaider

    E’ vero un paio di apocrifi sono meglio di qualche tardo originale di Ellery. Anni fa dovetti rassegnarmi: il tempo dell’affare Khalkis e delle croci egizie e del paio di scarpe era finito. Ma un Ellery è sempre un Ellery.

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