Pioggia nella notte (1262)
Piove la notte in cui John Solensky va ad aprire la porta di casa. Proprio strano il tipo che si trova davanti: basso, baffi a manubrio, un cappotto lungo fino ai piedi. Strano anche che il tipo in questione non cerchi John ma Victor Lobenz, un vicino di casa. Strano poi che il tipo uccida Lobenz con un proiettile esplosivo sparato a distanza ravvicinata. A indagare sull’omicidio arriva il capo della polizia Fred Fellows, sornione e tenace, dal fiuto infallibile. Che si tratti di una storia di corna? Sinceramente strano dal momento che la vedova sembra davvero affranta. Ma si sa, la pioggia trascina via molte, troppe cose. Soprattutto la verità.
Hillary Waugh nato nel 1920 a New Haven, Connecticut, si diplomò a Yale. È stato autore di fumetti, scrittore di canzoni, insegnante di matematica e fisica e direttore di un settimanale. Dal 1947 si è dedicato con successo al genere poliziesco, pubblicando una quarantina di romanzi, alcuni dei quali sotto pseudonimo. Nel 1981 ha vinto il premio dell’accademia svedese del giallo.
All’interno, l’articolo “La polizia ringrazia” di Romano De Marco.
(vai alla visualizzazione completa del volume)
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
gennaio 4th, 2011 at 12:28
Segnalo – non so se sia riportato sul volume, visto che a Firenze le uscite di gennaio non sono ancora arrivate – che si tratta della ristampa della “Razione di Dum-Dum” pubblicato nel 1962 nella Serie Gialla Garzanti.
Aggiungo anche, visto che le note biografiche in quarta di copertina non lo dicono (anzi, sembrerebbe che lo scrittore fosse ancora vivo), che Waugh è scomparso nel dicembre 2008.
gennaio 17th, 2011 at 10:35
[OT] Hai ricevuto un Sunshine Award da Pegasus Descending – Passaparola!
http://lideablog.wordpress.com/2011/01/17/due-sunshine-award-per-pegasus-descending/
gennaio 17th, 2011 at 14:23
A volte tendiamo a dimenticare che questa collana si chiama ‘I Classici del Giallo’ e che quindi dovrebbe raccogliere i romanzi e gli autori che hanno fatto la storia del giallo.
A volte però vengono pubblicati romanzi che sanno tanto di riempitivo come è il caso dei due pubblicati questo mese.
Ho letto due o tre romanzi di Hillary Vaugh e francamente mi è sempre sembrato un autore che difficilmete passerà alla storia.
Anche questo ‘Pioggia nella notte’ conferma l’opinione che avevo: personaggi tratteggiati in modo sommario, trama che più prevedibile non si può e le ultime trentacinque pagine che sembrano un’appendice al romanzo e che sembrano messe lì per raggiungere il numero di parole preteso dall’editore.
Spero di vedere presto qualche Classico degno di tale nome (magari inedito in Italia).
gennaio 17th, 2011 at 16:01
http://corpifreddi.blogspot.com/2011/01/tripletta-di-voti-per-i-sunshine-award.html
gennaio 17th, 2011 at 16:02
scusate il link sopra ma ho premuto il tasto involontariamente
gennaio 17th, 2011 at 22:00
Non l’ho ancora terminato ma devo dire che lo sto leggendo volentieri e questo per me è già qualcosa. Una nota positiva sono i dialoghi molto bene organizzati. Non so quale sia la spiegazione finale ma il mistero dell’uomo con i “baffi a manubrio” è intrigante. Vedremo…
gennaio 18th, 2011 at 07:38
Marius, forse non hai capito ancora quale sia la collocazione de I Classici : vengono proposte ristampe, non inediti! Quelli escono ne Il Giallo Mondadori.
gennaio 18th, 2011 at 09:16
letto il saggio di Romano sul ‘Polizziottesco’.
gennaio 18th, 2011 at 12:36
Marius, Waugh alla storia è già passato per essere stato uno degli inventori del “Police Procedural” (“Last Seen Wearing” del 1952, in italiano “E’ scomparsa una ragazza”). Questo è un dato di fatto, e va preso come tale (senza quel libro non sarebbe forse mai esistito Ed McBain, e da lì in avanti moltissimi altri). Parlo degli Stati Uniti, beninteso, perché in UK il procedural aveva già una vita autonoma fin dagli anni Trenta, con Henry Wade, e poi con Maurice Proctor e via andare, passando poi per J.J. Marric fino a giungere a John Wainwright, a R.D. Wingfield e a decine di altri autori).
Detto questo, per molti versi sono d’accordo con te: la produzione di Waugh è estremamente diseguale e, in tanti casi, fin troppo burocratica. Il romanzo di questo mese – che, come già detto, non era uscito in origine sul GM ma in un’altra collana – non aggiunge niente alla storia del poliziesco ma è un’operina garbata e anche un po’ noiosa.
Ho il sospetto – ma bisognerebbe consultare le schede di lettura nell’archivio della Fondazione Mondadori – che si tratti di un romanzo a suo tempo scartato da Alberto Tedeschi (il quale, a tutto il 1962, aveva pubblicato nel GM un solo libro di Waugh) e finito, come spesso capitava, presso un’altra casa editrice.
gennaio 19th, 2011 at 19:35
Finito di leggere. Romanzo discreto, soprattutto se riferito al tempo in cui è stato pubblicato. Pure un piccolo spaccato di una piccola città del Connecticut con le sue idee tradizionali soprattutto rispetto alle donne. Un “mistero” bene organizzato con finale certo non nuovo ma almeno decente se lo paragono a certe odierne soluzioni
gennaio 20th, 2011 at 10:13
Piero, guardati i Classici pubblicati negli ultimi trent’anni, e vedi se non ci sono inediti.
Ti cito un nome sopra tutti: John Dickson Carr.
gennaio 20th, 2011 at 17:47
Ho dato una scorsa ai Classici pubblicati negli anni 80. Di inediti ce n’erano eccome.
Ad es. di J.D.Carr ‘The bride of Newgate’. ‘Fire,burn’, ‘Fear is the same’, ‘Papà la-bas’, ‘The hungry goblin’ ecc.
E poi romanzi della Sayers, di Zangwill, una raccolta di racconti con personaggi storici del 1992, e altri che adesso mi sfuggono.
Certo la pubblicazione di questi romanzi aveva dei costi ma penso abbia gettato le basi per avere oggi uno zoccolo duro di lettori affezionati.
Se oggi, per non spendere, si spacciano per classici gli scarti di Alberto Tedeschi, difficilmente ci saranno lettori affezionati tra vent’anni.
gennaio 22nd, 2011 at 20:13
Marius, scusami ma non voglio proprio imbastire una discussione sterile: non è questione di trent’anni o vent’anni o dieci o cinque, il fatto è che al tempo che rammenti tu ve n’erano di inediti, ma da due-tre anni a questa parte, se non te ne sei ancora accorto, NEI CLASSICI ESCONO SOLO RISTAMPE, come era negli anni settanta. Fino a cinque anni fa, nei Classici e nel Giallo uscivano anche inediti come ora escono solo nel Giallo: vuoi dirlo proprio a me che leggo gialli Mondadori da 35 anni? Però a me poco importa che gli inediti escano nel Giallo o nei Classici; basta che escano. Se poi tu vuoi dire che prima ne uscivano di più, allora posso darti fiato, ma..se la politica editoriale della Mondadori delle collane da edicola è questa, possiamo farci qualcosa noi? Se Altieri di punto in bianco un giorno ha decretato che invece di sei uscite mensili ne sarebbero state fatte solo quattro, tagliando il 33%, secondo te questo era solo un suo capriccio o rispondeva forse anche a un piano editoriale preciso, voluto dalla proprietà?
Noi possiamo solo fare quello che fa l’utente televisivo insoddisfatto dei programmi: invece di vedere un programma ne vede un altro. Anch’io questo mese ho risparmiato un romanzo, ma..che vuoi farci? Ho preso solo la Fletcher perchè mi mancava. Ognuno ha i suoi gusti. E francamente non posso pensare che i miei corrispondano alla totalità dell’utenza mondadoriana. Certo è che preferirei che di classici di un certo peso ve ne fossero di più, e magari che parecchie traduzioni risalenti ancora agli anni trenta venissero rifatte, e mi struggo che Montanari si sia fermato a “Il Quattro di cuori” per Ellery Queen e abbia tradotto solo alcuni Rex Stout, e non ne abbia fatti di più. Ma poi…ripeto possiamo fare qualcosa in più di quello che abbiamo fatto negli ultimi anni?
Non so, forse tu non te ne sei accorto, e allora ti invito ad andare a rileggerti gli archivi, ma due anni fa e ancora un anno fa, la polemica su questo blog era altissima, e ci vedeva e mi vedeva in prima linea a difendere le posizioni del Giallo Classico. Nonostante le traduzioni nuove di grandi classici vengano fatte col lanternino, e delle semi promesse di Boncompagni non abbiano sortito effetti (non certo per sue defaillances) per es. quella sulla pubblicazione del capolavoro di Winslow & Quirck, che verrà attuato prossimamente da altro editore, io comunque ho visto un certa proposizione di classici maggiore che durante i primi due anni di Altieri, segno che la battaglia che è stata fatta, un certo effetto l’ha avuto. Poi..a furia di tirare la corda si può rischiare di romperla, se mi capisci: la politica dei piccoli passi secondo me è da preferire a quella delle grandi avanzate e poi delle ritirate.
Io la penso così.
Per il resto..non fare di tutt’erba un fascio: Tedeschi sarà stato sicuramente un grande direttore e Mondadori che alla fine degli anni ’20 guardò a lui come Direttore della sezione Gialli, che allora era la punta del segmento editoriale, fu sicuramente lungimirante, ma non scordiamoci che anche lui, Tedeschi, aveva le sue buone e brave simpatie. Non era per es. un aficionado di Carr che tu citi: non a caso la grande infornata di Carr si deve al giorno, così gira una voce, che un certo elemento di spicco della redazione incontrò Boncompagni, ponendo le basi per la traduzione ex novo in massa di tutti gli inediti carriani (metà anni ’80 – metà ’90). E non era neanche un grande simpatizzante dei francesi (visto che sotto la sua direzione di francesi ne abbiamo avuti pochi).
E quindi non è del tutto da scartare il fatto che ogni tanto si ripropongano cose che allora non venivano proposte in Mondadori, per es. Fredric Brown, di cui qualcosina era presente, mentre in massa fu pubblicato da Garzanti, come Latimer, come McCoy, come Spillane. Ancor oggi, le 3 scimmiette sono un punto esclusivo di riferimento per taluni autori; per cui se qualcosa non è stata pubblicata in Mondadori e lo è stata da Longanesi, Feltrinelli, Rizzoli o Garzanti ed ora viene riproposta nei Classici, io non grido allo scandalo.
Io certo avrei preferito altro a questo Waugh, per es. un Upfield o un Edgar Box (pseudonimo di un grande scrittore e sceneggiatore di quell’epoca), o uno Spillane, ma..ciò cui agogno io evidentemente non è quello che interessa ad altri.
Ed allora..aspetto.
gennaio 22nd, 2011 at 21:08
Tr l’altro, tutti i romanzi che tu citi, io li ho acquistati, quando avevo 25-30 anni e li ho gelosamente custoditi, tanto che, ancor oggi, sono più nuovi un altro e poco di quelli che ha in esposizione sullo scaffale il mio edicolante. L’altro giorno ho preso da casa dei miei un Carter Dickson che sto rileggendo, e che ti consiglio di prendere, casomai tu non l’abbia, sempre beninteso che si riesca a trovarlo: I delitti dell’Unicorno. Assolutamente spettacolare. 😉
gennaio 27th, 2011 at 11:39
Piero, per mia fortuna possiedo tutti i Carr (come possiedo tutti i grandi classici) e senz’altro mi rileggerò ‘I delitti dell’unicorno’ che tra l’altro non ricordo bene.
L’unico Carr che spero venga presto ristampato (e lo sto richiedendo da anni) è ‘Il mostro del plenilunio’ che non compare nei Classici dal 1974.
gennaio 28th, 2011 at 21:05
Sì è vero, ma quel Carr avrebbe bisogno di una bella rinfrescata se non di una bella ritraduzione. Ma come ho detto nel lungo intervento, inediti continueranno ad uscirne, purtroppo meno di prima, percentualmente per mese intendo, ma non credo che accada di nuovo quello avvenuto in passato, cioè che si facevano nuove traduzioni di classici.
Al di là del Mostro, due Carr che bisognerebbe prima o poi ripubblicare, anche perchè nella traduzione della Francavilla, e che mancano da parecchi anni, sono “I delitti della Vedova rossa” e Assassinio nell’abbazia”.
gennaio 29th, 2011 at 08:02
Piuttosto..una cosa si potrebbe fare e non mi spiego come non si pensi a ciò : quello che fece Igor Longo anni fa, quando compensò la traduzione di Sole de L’Orologio di Carr, con parti mancanti non tradotte, cosa che restituì leggibilità al romanzo. Questo si potrebbe fare! Nuova leggibilità di classici, un italiano più fresco e integrale per delle opere fondamentali, senza purtuttavia approntare ex novo delle nuove traduzioni: magari legando il nome del revisore della traduzione al vecchio, si potrebbe spendere di meno (il revisore verrebbe pagato in ragione dell’apporto conferito alla traduzione preesistente), avere un prodotto nuovo e dignitoso, nell’ambito di una collana secolare quasi, e un pubblico soddisfatto. Insomma..tutti contenti! O..no?
gennaio 30th, 2011 at 16:23
Nell’attuale stato di cose è forse meglio che “Il mostro del plenilunio” non venga ristampato: la traduzione di Rossana De Michele del 1958 – usata anche per l’edizione dei Classici del 1974 – è incompleta e piena di errori (per citarne uno che compare nelle primissime pagine, Bencolin era il migliore amico del padre del narratore, ovvero Jeff Marle, mentre nella versione italiana diventa il migliore amico del fratello).
gennaio 31st, 2011 at 08:31
Scusate la nota fuori tema, ma ieri ho trovato per due euri un certo “18 fantasmi” di Steeman, roba del ’60 stampata da ignote edizioni romane.
Devo essere invidiato o è una fregatura?
febbraio 2nd, 2011 at 09:59
Mi permetto un OT. Per chi vuole conoscere qualcosa sul rapporto giallo-scacchi qui http://www.scacchierando.net/dblog/articolo.asp?articolo=2185.
Un assaggio del mio “Chi ha ucciso il campione del mondo?- Scacchi e crimine” qui http://soloscacchi.altervista.org/?p=17940.
febbraio 2nd, 2011 at 12:09
Si tratta di “Dix-huit fantomes”, un romanzo del 1952. Se l’editore riportato sul tuo testo è , come hai riportato tu, Edizioni Romane, trattasi probabilmente di ristampa effettuata da uno di quegli editori che sorgevano come funghi e poi altrettanto rapidamente scomparivano. A me non risulterebbe questa Ditta. Quel romanzo fu pubblicato nel 1957 ( e non quindi negli anni ’60), nella collana “Il Poliziesco” di tale Editrice Romana Grani, col numero 17, poi ristampato con quello 42 (informazioni tratte dal Pirani).
Non è un’opera delle più illuminate ( i capolavori di Steeman risalgino alla fine degli anni ’20, agli anni ’30 e ’40) ma è pur sempre uno Steeman! Studentessa di collegio legata e strangolata e indagini.
Insomma…
febbraio 4th, 2011 at 12:54
Hai ragione, si tratta proprio dell’Editrice Romana Grani.
febbraio 5th, 2011 at 23:08
@ Piero
Perché i Delitti della Vedova rossa? Non è già stato ristampato nel 2007?
Ps anch’io aspetto con ansia il “Il mostro del plenilunio”
febbraio 7th, 2011 at 21:30
Hai ragione tu: è uscito e non ciho fatto caso. Ma..Assasio nell’Abbazia non è stato ancora ripubblicato ed è…un gran peccato