Giallo Mondadori: quale il migliore?
dicembre 22nd, 2008 by Moderatore
Migliaia di numeri, speciali, antologie di ogni sorta…Quale sarà per i lettori del Giallo Mondadori il romanzo più bello scoperto grazie a questa splendida collana? Fatecelo sapere.
Popularity: 36% [?]
Posted in Extra
dicembre 22nd, 2008 at 20:16
E’ difficilissimo scegliere UN SOLO ROMANZO in migliaia di uscite….praticamente per 2/3 della mia vita i Gialli Mondadori sono stati un acquisto costante e molto atteso.
Ho scoperto tantissimi autori validi, ho sognato, mi sono entusiasmato e ho provato pure diverse soluzioni.
Fare una scelta unica è troppo riduttivo…ma se proprio devo opto per un romanzo di John Dickson Carr
“Delitti da mille e una notte” ecco l’ho sparata
dicembre 22nd, 2008 at 20:17
errata corrige: non diverse soluzioni ma diverse delusioni.
Scusate…lapsus!!!
dicembre 22nd, 2008 at 20:41
Come si fa a scegliere un solo romanzo…non si può. Vale sempre il discorso che facemmo Luca e poi io per Carr: non ritenevamo si potesse fare per un solo romanzo.
Addirittura qui non è il discorso di un solo romanzo per autore ma addirittura IL ROMANZO PIU’ BELLO SCOPERTO GRAZIE A…cosa ? GIALLO MONDADORI O CLASSICI DEL GIALLO ? Perchè almeno così sarebbero 2 !
Dario, fosse stata un’inchiesta per I BASSOTTI di Polillo, già sarebbe stato cervellotico fare una classifica, e non sono neanche 60; figurarsi per oltre 3200-3300 romanzi !
Almeno proponi la stessa cosa per autori..; o almeno per generi..
Così si potrebbe nominare il romanzo più bello hard-boiled, quello psicologico, quello deduttivo, quello camera chiusa, quello poliziesco, noir, psicanalitico, e così via: Almeno non ci si troverebbe in seria difficoltà.
Uno come me che ne ha letti più di 1500 è in serissima difficoltà; figurarsi Luca Conti o Mauro Boncompagni…
dicembre 22nd, 2008 at 20:51
Beh, forse più di 1500 è troppo.
Ma 1200-1300 certamente.
Si potrebbe dire anche, quale sia il migliore Giallo che hai letto negli ultimi trent’anni, vent’anni o dieci anni, e così si ridurrebbero a 3 autori : certo che per es. Carr, che fu buttato quasi tutto fuori in due tre anni, sarebbe problematico.
E poi rimarrebbe anche un’altra obiezione : chi ha letto un autore non su questa collana ma su altra della Mondadori, cosa dovrebbe fare ?
Io ho per es. pochi romanzi della Christie in Giallo o Classico e moltissimi nella serie degli Oscar del Giallo degli anni ’80 : che faccio ?
Analizzo solo i pochi Christie del G.M. o C.G.M. ?
dicembre 22nd, 2008 at 20:59
Errata corrige. Mi ricordavo male : il discorso, Luca e poi io non lo facemmo per Carr (l’ho fatto per una cosa su Anobii) ma per la Millar.
dicembre 22nd, 2008 at 21:01
Nessuno scandalo suvvia..!
Vi chiedo di segnalare i romanzi ai quali siete più affezionati non quali siano oggettivamente i migliori!
Su, fuori i nomi
dicembre 23rd, 2008 at 00:13
IL dovere di uccidere di Kernik..non sarà il piu bello (su migliaia di numeri è una cosa impossibile indicare il piu bello), ma è un romanzo dala potenza devastante! Quelli di Lansdale hanno lasciato il segno. E Genna. Un grande italiano!
dicembre 23rd, 2008 at 16:12
Piuff! Non ho ancora trovato nulla meglio di Nero Wolfe di Rex Stout.
Pero’ se devo scegliere qualcosa di piu’ moderno, il mio scrittore preferito e’ John Katzembach. Dovendo scegliere un titolo fra tutti, direi “L’analista” proposto il 18 Agosto 2005 con il nr 2881.
Kernik… ce l’ho ma non l’ho ancora letto. Mi sto perdendo qualcosa?
Buone feste
Gundam70
dicembre 23rd, 2008 at 16:18
Un’altro capolavoro assoluto è “L’alienista” di Caleb Carr
dicembre 23rd, 2008 at 16:24
Non dovendo scegliere il più bello per me è facile. Scelgo quello o quelli dove sono incastonati gli scacchi come “Poirot e i quattro” dell’Agatha internazionale o “L’enigma dell’Alfiere” di Philo Vance. E così metto a braccetto le mie due grandi passioni.
dicembre 23rd, 2008 at 17:52
Naturalmente l’autore di “L’enigma dell’Alfiere” è S.S. Van Dine ma ormai sono alla frutta…
dicembre 23rd, 2008 at 20:28
L’ora blu di T. Jefferson Parker.
Non è il più bello dei Gialli Mondadori che ho letto, ma mi coinvolge come medico pneumologo.
Una splendida figura di donna ed un detective affetto da un tumore polmonare. Da rivalutare
N.B.: anche il Senzanome di Pronzini è ugualmente indimenticabile.
Auguri a tutti
dicembre 23rd, 2008 at 20:28
Grazie a “I Gialli Mondadori” ho scoperto Paul C. Doherty (a parte i vari Carr, Van Dine, Ellery Queen e gli altri grandi classici che ho letto tutti); difficile scegliere il romanzo più bello, forse “La galleria dell’usignolo”.
dicembre 23rd, 2008 at 20:29
Diciamo Alessandro B., per distinguermi da chi mi ha preceduto.
dicembre 23rd, 2008 at 21:01
Non riesco a decidere : ce ne sono così tanti bellissimi…
dicembre 23rd, 2008 at 21:03
Fabio, stai alla frutta, e non hai cominciato ancora il cenone ?
dicembre 23rd, 2008 at 21:54
Beh, mi consola che Alessandro abbia scelto “La Galleria dell’usignolo” che è una Camera.
Ma seppure bellissimo, non è il mio (eppure mi piace molto Doherty).
Dario ha buttato che non NON NECESSARIAMENTE DEV’ESSERE TRA I MIGLIORI, ma solo il più afffezionato : fosse facile.. Devo allora scegliere tra :
“Il mistero delle Croci Egizie” di E.Queen, “Delitti da Mille e una notte” di J,D.Carr, “Morte dal cappello a Cilindro” di C.Rawson, “Dalle Nove alle Dieci”di A.Christie, “Tragedia in Casa Coe” di S.S. van Dine, “Uno sconosciuto nella mia tomba” di M.Millar, “L’undicesimo piccolo indiano” di Jacquemard-Sénécal, “La quarta porta” di P.Halter, perchè sono quelli che per varie e diverse ragioni sono più legato.
Tra loro sceglierò “il più”: devo pensarci.
dicembre 23rd, 2008 at 21:56
si legga “quelli a cui per varie e diverse ragioni sono più legato”
dicembre 24th, 2008 at 00:23
Uno solo, eh?
Nessun dubbio:
87° distretto, tutti presenti
Ed Mcbain
buone feste
dicembre 24th, 2008 at 01:01
Salve a tutti
Questo gioco m’intriga. Beh, evitando i soliti nomi, direi: Messiah di Starling.
Buon anno a tutti.
dicembre 24th, 2008 at 12:18
@Bernardo Cicchetti: ma sei per caso il traduttore dei primi, mitici romanzi di Tim Powers per Fanucci?
dicembre 24th, 2008 at 13:27
A me sono piaciuti molto i due romanzi di Hake Tlabot, ‘L’orlo dell’abisso’ e ‘Terrore nell’isola’, e il ‘Caso dei fratelli siamesi’ di Ellery Queen.
Attraverso la lettura di questi libri ho iniziato ad apprezzare quei romanzi gialli in cui la natura si unisce all’azione dell’uomo nella costruzione della suspense.
La scoperta di Hake Talbot la devo interamente ai Classici del Giallo Mondadori. Grazie!
Se posso approfittare del post per esprimere un desiderio, sarei grata a Mondadori se potesse pubblicare ‘A funeral in Eden’ di Paul McGuire.
Tanti Auguri di Buone Feste
dicembre 24th, 2008 at 17:26
X Piero
Anche a me piacciono molto i delitti di camera chiusa. Siccome li ho letti tutti, qual’è il giallo di Doherty che preferisci?
dicembre 24th, 2008 at 19:50
Prega Detective, ( Brown’s Requiem) di James Ellroy. Perchè è il romanzo d’esordio di un mito vivente & scrivente.
dicembre 25th, 2008 at 01:40
Tra i titoli pubblicati in questi ultimi anni, sicuramente “La testa di creta” di Nicholas Blake.
dicembre 25th, 2008 at 09:37
Forse non i più belli, ma certo i più sorprendenti: “Il gatto e il topo” di Christianna Brand e “La morte sa leggere” di John Dunning.
dicembre 25th, 2008 at 22:57
Il romanzo di John Dunning è in effetti straordinario, e meriterebbe assolutamente una ristampa, così come “Le ceneri del corvo”, spettacolare libro che ripesca alcuni dei grandi temi del miglior Ellery Queen. Se non lo conoscete, cercatelo senza esitazione: è un piccolo capolavoro.
Per quanto mi riguarda, il mio voto va all’ “Ultimo vero bacio” di James Crumley, grazie al quale (era il 1981, avevo 19 anni) ho deciso di diventare traduttore. La mia missione nella vita era ritradurre quel romanzo, e ci sono riuscito…
dicembre 26th, 2008 at 11:22
Dario mi perdoni, ma Alessandro mi ha fatto una domanda, solo non ho capito se egli faccia riferimento a quello che ha letto da lettore mondadoriano o da lettore tout-court.
Rispondo brevissimamente.
Siccome ho nel cuore Glauco Onorato, Aldo Reggiani, Arnoldo Foà, Tino Bianchi, Gianni Musy, e soprattutto Adalberto Maria Merli (come tutta una generazione), mi piacciono molto i Doherty firmati Grace e quelli PIEMME della serie Shallot. Ugualmente bellissimi sono quelli del ciclo Athelstan, sotto John di Gaunt.
Non mi piacciono quelli ambientati nell’Egitto; poi c’è la serie Corbett di cui anni fa furono presentati dei volumi dalla Hobby & Work tra cui la Camera Chiusa di Il Diavolo in St. Mary (piuttosto ingenua) che è così così. E poi vi sono delle altre serie : su Alessandro il Grande, etc.. edito da Newton Compton (non mi son piaciuti).
Per me, il meglio è stato pubblicato da Mondadori e Piemme : solo che Piemme ne ha fatti 3 e Mondadori una caterva !
A monte di tutto, se la domanda era per i Doherty mondadoriani, la risposta è LA CASA DELLE OMBRE
Se è invece riferita all’intero corpus, il mio Doherty preferito a tutt’oggi è GLI ARTIGLI DEL DIAVOLO (ma sto leggendo il Calice avvelenato).
Per altre domande, che esulano dalla discussione in tale sede proposta da Dario, basta venire su Anobii, il gruppo su Carr e mi cerchi lì (ho identico Nickname che è poi il mio nome).
dicembre 26th, 2008 at 11:38
Se devo esprimere un nome unico che preferisco, ma che non necessariamente debba essere il migliore (ma forse lo è..forse), quello è
Clayton Rawson : Morte dal Cappello a cilindro – Classici del G.M. n.417 (con la famosa dissertazione sulle camere chiuse), che mi piacque tanto da giurare che semmai avessi scritto un romanzo ci avrei messo delle Camere Chiuse (l’ho fatto: concorso Tedeschi ! Ma non ho trovato allora il mio mentore).
Se dovessi affiancarlo con altri due, direi Il Mistero delle Croci Egizie di E. Queen che mi convinse a continuare a leggere Gialli. E “L’Occhio di Giuda” di Carter Dickson, che formò il mio pallino per la Camera chiusa (che non avevo citato in una mia precedente), molto prima che leggessi Rawson. In sostanza non avrei letto mai Rawson se non avessi letto Carter Dickson.
dicembre 28th, 2008 at 00:30
Beh, sì. Sono io il traduttore dei Powers. Credo che ne abbiamo tutti un po’ nostalgia.
dicembre 28th, 2008 at 00:42
Il messaggio precedente era ovviamente per Quiller. Mi scuso per la comunicazione personale. Auguri a tutti
dicembre 28th, 2008 at 10:55
Io sarei curioso di sapere quali libri preferiscano i critici : Luca si è espresso (non dico che avrei detto sicuramente Crumley ma siccome lui ne ha una predilezione, lo avrei messo tra i papabili, assieme al Rawson che pensavo fosse uno dei suoi preferiti) ma io desidererei tanto conoscere il giudizio di Igor Longo, Mauro Boncompagni, Lippi, Crovi,Altieri, Dazieri, anche il suo, Geraci ( Goodis ? Cheyney ? Chase ? Hammett ? Spillane? Non dica Talbot altrimenti mi viene un infarto! ). Credo che sarebbe interessante. Ovviamente poi dovrebbero motivarlo, come ho fatto io, altri lettori e lo stesso Luca.
dicembre 30th, 2008 at 10:13
il migliore scrittore:
james hadley chase
il miglior romanzo:
inferno a Paradise City
dicembre 30th, 2008 at 11:44
Avrei voluto dire Ellroy (Prega Dedective) oppure Crumley (L’ultimo vero bacio), ma sono stato preceduto.
Allora, dico Come sbancare il lunario – Bank Shot, vecchio Giallo da me ritrovato alcuni anni fa e che mi ha fatto scoprire il grandisso Donald E. Westlake.
gennaio 7th, 2009 at 11:52
Credo che una volta si leggessero molti più gialle di ora. Mi ricordo che da bambino delle elementari (parlo della fine degli anni ’50) era difficile che entrassi nella casa di qualche mio amico e non trovassi sopra un tavolino un giallo. Li guardavo con curiosità, erano così diversi dal mio sussidiario o dagli altri libri che leggevo. La copertina mi attirava: gialla, con quel cerchio rosso all’interno del quale si vedeva una immagine. Non potevo leggerli, non erano letture adatte ad un bambino di 8 o 9 anni qual’ero io (per la verità non mi facevano leggere neanche i fumetti), così mi dicevano. Ovviamente la curiosità era grande. A 12 anni, però, li leggevo e la curiosità si era trasformata in autentica passione. La passione, ben presto, divenne desiderio di collezionali, di cercarli sulle bancarelle, nei mercatini, ovunque. Il risultato è che ora ne ho 2200 come collezione e 600 come doppioni. Trovare tra questi il preferito per me è difficile. Ne ho letti così talmente tanti che non me li ricordo neanche più, mi si confondono. Ho letto con avidità i romanzi di Frank Kane, di Rex Stout, di wallace, di S.S Van Dine, di E.S. Gardner e di tanti altri, ma avevo un’autentica passione per Hartley Howard ed il suo Glenn Bowman. Ma, forse, quello che ricordo con più affetto è il primo che ho letto: Poirot a Style Court. Come si dice…il primo amore..
Un saluto ed un augurio a tutti.
gennaio 21st, 2009 at 15:30
“La donna fantasma” di Woolrich
settembre 22nd, 2010 at 01:10
Evan Evans e la miniera stregata