Giallo Mondadori 3183: Ian Morson, “La logica di Falconer”

agosto 30th, 2019 by Redazione
Ian Morson, “La logica di Falconer”, Il Giallo Mondadori n. 3183, settembre 2019

Ian Morson, “La logica di Falconer”, Il Giallo Mondadori n. 3183, settembre 2019

Ian Morson

“La logica di Falconer”

Il Giallo Mondadori 3183

Settembre 2019

 

Preparatevi a tornare nell’Inghilterra della seconda metà del XIII secolo a caccia di misteri e… assassini.!

Dopo “La crociata di Falconer” (Il Giallo Mondadori 3156) e “Il giudizio di Falconer“(Il Giallo Mondadori 3174), ritroviamo William Falconer, maestro reggente della Facoltà delle Arti, che si aggira nel labirinticolo reticolo di viuzze del ghetto ebraico di Oxford, alla ricerca di un misterioso alchimista.

Nel bel mezzo delle allegre e spensierate feste natalizie, Falconer si ritrova a passare accanto a un palco improvvisato durante le prove serali di una compagnia di attori e giocolieri itineranti da poco arrivati in città.

All’improvviso, uno degli attori, quello che indossava la maschera da diavolo, cade a terra fra lo sconcerto dei presenti.

Falconer si sente il sangue gelare nelle vene, e non certo per il freddo invernale, quando scorge una La lama conficcata nella schiena dell’attore… non fa parte della recita.

La mano dell’assassino, però, ha colpito la persona sbagliata. Per impedire un secondo omicidio servirà tutta la capacità deduttiva di Falconer.

 

Ian Morson conosce molto bene la cittadina di Oxford, dove ha studiato lingua e letteratura russa con una borsa di studio. L’autore è membro dei Medieval Murderers, un gruppo di scrittori di gialli e di thriller storici che dal 2015 ha iniziato a pubblicare anche come collettivo.

 

Il volume contiene la nona puntata della Storia del Giallo Mondadori di Mauro Boncompagni, dedicata a “Gli anni Sessanta”.

 

Buona lettura!

 

EBOOK DISPONIBILE A SETTEMBRE

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39 Responses

  1. walter

    spero escano presto le anticipazioni gialle relative al terzo trimestre…

  2. giuseppe

    Mi associo alla richiesta di Walter e acquisterò certamente la terza indagine di Falconer, un personaggio ben costruito. Ottimi i romanzi della Perry, di Ethel Lina White e di Ruth Rendell, autrici che spero di ritrovare il prossimo anno. Tra gli autori classici assenti da un po’ in collana segnalo in particolare Rufus King, Margaret Millar e Mignon G. Eberhart, di cui esistono ancora romanzi inediti: segnalo qualche titolo, ad esempio “Duenna to a murder” di King, “Mermaid” della Millar , “Wings of fear” e “The patient in cabin C” della Eberhart. Chissà se in futuro potrò leggere alcuni di questi romanzi gialli”dimenticati”. La pubblicazione recente dell’inedito di Devine fa sperare in un loro recupero. Grazie dell’attenzione

  3. Alberto Minazzi

    A ottobre, Woolrich, Luceri e Sherlock: per me, nulla di interessante.

  4. Francesco

    È strano Alberto che non ti piaccia la collana Sherlock: non sono forse romanzi a enigma di stile super classico come quelli che ami leggere? Almeno, così mi era sembrato da alcuni commenti passati su questo blog.

  5. Gneo

    Anche per me il prossimo mese solo Sherlock. Woolrich è inflazionato e Lucenti non vale la spesa.

  6. Alberto Minazzi

    Infatti, Francesco. Amo gli enigmi classici, con pieno fair play negli indizi. Tant’è che mi piacerebbe che, nei commenti anche in questo blog, fosse uno degli aspetti analizzati e commentati. Ma Holmes, non solo negli apocrifi, ma anche in Doyle, non lo trovo per niente “classico”, in tal senso. Poi (ma questa è una sensazione “a pelle”), lo trovo un personaggio insopportabile, a differenza di altre figure pur potenzialmente “odiose” come Poirot o Vance. L’unica interpretazione, anche in video, che mi ha conquistato è quella di Benedict Cumberbacht (ma siamo di fronte a un telefilm del tutto sui generis, che può piacere tantissimo – come a me – o trovarlo indigeribile).

  7. Matteo

    Azzardo una previsione sullo speciale di dicembre: una nuova puntata delle temibili “signorine omicidi” con un romanzo(o racconto) di Woolrich,un romanzo (o racconto) di Wallace, un romanzo (o racconto di Palmer. L’usato sicuro va forte di questi tempi

  8. Piero

    Ho comprato lo Speciale solo perchè è firmato da Mauro e perchè c’è un racconto di Freeman tradotto da lui, un inedito. Il resto lo avevo già in volumetto. Morson non lo comprerò invece. I primi due sono bastati. Non capisco perchè i Doherty non vengano più tradotti e pubblicati da Mondadori. Anche se, poi, è una sua specialità, cominciare le serie e non finirle, come diceva il buon Luca Conti anni fa.

  9. Francesco

    Bene, Alberto, ora ho capito meglio i tuoi gusti. A me Holmes invece è simpatico, come del resto Poirot. Philo Vance, invece, è effettivamente difficile da digerire anche per me. La collana Sherlock non l’acquisto più da qualche tempo (mi sono abbonato solo per un paio d’anni) solo perché non riesco a star dietro a tutto. Non leggo solo gialli e dovrei avere 10 vite per smaltire tutto quello che ho acquistato. Quanto alle serie iniziate dal GM e non finite citate da Piero, si potrebbe scrivere un intero volume. Le politiche editoriali in continuo mutamento e il costo dei diritti di pubblicazione sono due dei fattori responsabili. Personalmente, quello che mi interessa e non viene più pubblicato lo vado a leggere in lingua originale, ma capisco bene la frustrazione.

  10. Stanley

    Comprato perché i primi due mi sono molto piaciuti. Dei veri gialli storici, dove per storico non si intende la semplice ambientazione. Ian Morson è uno studioso ed esperto di storia e non un semplice scrittore. Non lasciatevi fuorviare dai commenti negativi dei soliti lettori fermi al palo. Per gli amanti della storia (quella vera), degli intrighi (quelli veri), dei misteri (quelli veri), se amate i libri scritti bene… comprate ad occhi chiusi i libri di Ian Morson

  11. Carmen

    @Stanley mi è piaciuto il tuo commento così schietto a favore di questo autore e delle sue opere (e anche le frecciata ai blogger amanti della vecchia scuola del giallo). Come puoi notare qui siamo ancora rimasti a John Dickson Carr/Carter Dickson ed epigoni vari! C’e sempre molta resistenza ad accettare il nuovo ed è più facile rintanarsi in territori conosciuti. Non che tutte le novità siano davvero all’altezza… tuttavia, le scelte della redazione per la collana ammiraglia incontrano il mio plauso, Morson compreso.

  12. Piero

    Qui non è problema di nuovo o di vecchio, non stiamo a giocare a rimpiattino: non è il problema delle “frecciate ai blogger amanti della vecchia scuola del giallo”, cioè al sottoscritto, che non conosco tale Stanley (sicuramente nickname e non nome e cognome vero come il mio), nè le sue “verità”. Non so per quale motivo vada a spada tratta di Morson, che è un autore sconosciuto ai più. Il fatto è che il signor Stanley, che difende Morson che è pure scrittore ma minore, che dice “Per gli amanti della storia (quella vera), degli intrighi (quelli veri), dei misteri (quelli veri), se amate i libri scritti bene… comprate ad occhi chiusi i libri di Ian Morson” facendo intendere che le vicende di Doherty siano campate in aria, oppure siano ambientate in tempi assolutamente inventati, beh.. vada a leggere i Doherty, e con lui anche tale Carmen che batte la grancassa, tutti pubblicati da Mondadori. Doherty è un grosso nome. Non è solo un grande scrittore, ma uno storico e direttore del Trinity Catholic High School uno dei più prestigiosi istituti scolastici inglesi. Ha ricevuto per i suoi servigi di storico e docente, e per le vendite dei suoi libri un OBE che Morson non ha ancora ricevuto. Quindi, prima di dire cose inesatte , chi scrive di me vada a informarsi bene su quello che scrivo io. Sappia tale Stanley, che le presunte cavolate scritte da Doherty, perchè per lui non è un vero storico come Morson, a me sono servite come base per un esame in Istituzioni medievali II, 12 anni fa, in cui presi 30 e lode. La proff. di turno prese nota dei romanzi gialli di Doherty in cui scriveva determinate cose, che erano vere, ma conosciute da pochi in Italia. Sto parlando del periodo in cui opera uno dei suoi personaggi, Sir Roger Shallot, cioè Elisabetta I e Giacomo I. Quindi Stanley…prima di scrivere informati. E leggi bene anche quello che ho scritto. Morson non è male, ma dopo che ne hai letti due, hai letto tutto, perchè è un autore che non ha guizzi ma scrive dei gialli storici come tanti altri. Se proprio uno volesse leggere un romanzo giallo storico che non sia di Doherty o di Peter Tremayne (un altro grosso nome mai pubblicato da Mondadori ma da TEA e Hobby & Work prima),con una bella storia, intrigante e appassionante e che soprattutto si legge d’un fiato, perchè ha ritmo e stile, consiglierei il Giallo Mondadori da libreria “Il lupo nell’abbazia” di quel Marcello Simoni premio Bancarella nel 2012, che continua a vendere molto, a riprova del fatto che non sia solo uno scrittore, ma anche uno storico e archeologo.
    E ho detto tutto.

  13. Piero

    Non avrei nessuna remora ad accettare le scelte della redazione se però esse andassero verso le mie. Leggere di uno scrittore minore (da rispettare comunque) che è meglio di uno più blasonato, più decorato dalla regina, più stimato da colleghi storici, è però una cosa che se non fa ridere, fa pensare. Dieci anni fa conbattemmo qui tra amanti hard boiled e amanti giallo classico. Io mi trovai a comandare lo schieramento giallo classico. Ci divertimmo, ma ci fu anche scontro, passione. Fu la base perché dopo il disastro Altieri, si pensasse a ricominciare dal giallo classico. Ora la battaglia non è più contro gli amanti dell’hardboiled, che anzi ora vengono trattati come noi dieci anni fa lo eravamo, cioè bistrattati, ma contro i filistei del giallo classico. Quelli che senza conoscere i fatti, sputano sentenze. I bambini saccenti. A costoro dico di andare a vedere quali siano gli autori di giallo storico rispettati oltre i confini italiani. Il più grande ora è quel Doherty che loro disprezzano, di cui la Mondadori ha pubblicato una quindicina di romanzi..forse di più..ma che ha pubblicato finora oltre un centinaio. Basti dire che la serie Corbett, che non è mai stata pubblicata da Mondadori, ma con quattro titoli da Hobby & Work, è arrivata al ventesimo titolo. Venti inediti. Tra cui il famosissimo Satan at St.Mary. Altro nome conosciuto è Candace Robb il cui personaggio è un monaco erborista, tanto famoso altrove, ma non qui, che ne fu tratta una serie televisiva, andata in onda anche in Italia molti anni fa. Morton invece ha pubblicato fino ad oggi 11 titoli in tutto di cui 9 con Falconer. La Mondadori ha pubblicato 3 dei nove. Se davvero è così pregiato, dovrà per forza rallentare le uscite, altrimenti rischia di non trovare più altri romanzi da pubblicare, mentre con Doherty avrebbe l’imbarazzo della scelta. Ma allora perché? Doherty vendeva e parecchio. Lo so perché Igor era fiero della serie che aveva contribuito a far conoscere e Dazieri andava col vento in poppa. L’unica spiegazione che posso darmi, è che Doherty costi di più di Morson e questo è certo perché Morson è agli inizi e Doherty invece è molto lontano. Siccome Morson è più anziano di Doherty, ne consegue che comunque la produzione sua rimarrà minore, almeno per numeri, a meno che non abbia scoperto la fonte dell’eterna Giovinezza.

  14. Fabio Lotti

    Ognuno legge quello che più gli aggrada. Da vecchiarello rinseccolito con un piede e tre quarti nella tomba ho imparato a mettere sotto gli occhi anche opere che prima erano distanti chilometri dalle mie grazie. Così, per vedere l’effetto che fa, come recita una canzone, e per incuriosirmi lungo territori poco o punto conosciuti. Con effetti a volte sorprendenti. Anche se il classico è il classico…Onore alla passione di tutti, in primis a quella sempre esuberante di Piero.

  15. Piero

    Saluto il grande Fabio, uno dei maestri della nazionale italiana di scacchi, che scriveva come me pezzi qui sul blog anni fa, e continua a scriverne per Sherlock Magazine. Mi ricordo quando, al tempo dei dibattiti con gli hardboileristi come Stefano Di Marino, lui faceva da mediatore. Ah ah ah. Grande Fabio.

  16. Carmen

    Piero, a quanto leggo dai suoi commenti la critica di Stanley l’ha punta sul vivo. Guardi che però Stanley, e qui faccio l’avvocato del diavolo, non ha affatto citato Doherty come autore di “cavolate” storiche. Anzi, non ne ha proprio parlato. Le sue frecciate riguardavano il giallo classico della vecchia scuola. Quanto alla sottoscritta, tale Carmen come mi definisce, stia tranquillo che Doherty l’ho letto e apprezzato, così come Candace Robb e Peter Tremayne. Non sono certo una sprovveduta che acquista gialli da un paio di mesi e se vuole possiamo metterci a battagliare per vedere chi sciorina più nomi e opere.. Sappia inoltre che non esiste nessuna serie televisiva tratta dai gialli della Robb e che il protagonista dei suoi romanzi non è un monaco erborista bensì un arciere che ha per moglie una farmacista. Lei sta confondendo questa autrice con la grandissima Ellis Peters e il suo Fratello Cadfael, protagonista infatti di una stupenda serie tv britannica trasmessa da Rete 4 e La 7.

  17. Gneo

    Quoto Piero.
    Considerare Morson un grande autore di gialli storici vuol dire non avere letto niente d’altro.
    E’ un autore di difficile digestione (e la definizione non è mia ma di un altro frequentatore del blog che per il resto non è mai d’accordo con le mie opinioni).

  18. sonia

    buongirno, mi associo a quanto scritto dal sig. Piero, con una precisazione: Ellis Peters è la creatrice del monaco erborista. Candace Robb è la creatrice di un arciere del re che insieme ad una erborista donna indaga sui delitti che accadono nei vari libri. Comunque consigliate entrambe.Saluti

  19. Jack

    Da amante del giallo storico, non posso pronunciarmi per il momento sui romanzi di Ian Morson perchè, pur avendoli acquistati, non ho ancora trovato il tempo per leggerli (mio fratello Giuseppe invece sì e mi assicura che non sono niente male, anzi.) Niente da dire sul grande Doherty, di cui a suo tempo ho anche apprezzato la serie ambientata nell’antico Egitto con il giudice Amerotke (credo siano ancora inediti gli ultimi due capitoli della saga e cioè “The poisoner of Ptah”, 2007 e “The spies of Sobeck”, 2008) e del quale mi interesserebbero assai i romanzi ambientati nell’antica Roma.
    Visto che sono in argomento, mi permetto di segnalare alla redazione tre scrittori che ambientano i loro “period novels” nell’antica Roma e nell’antica Grecia :
    1) David Wishart (apparso solo una volta in collana col romanzo “Il segreto della necropoli” nel n.981, 2003, che a suo tempo avevo apprezzato. L’autore ha intanto raggiunto quota 20 sempre con protagonista Marcus Corvinus)
    2) Albert A. Bell jr , inedito in Italia : ha scritto 7 romanzi con protagonista Plinio il Giovane
    3) Gary Corby, inedito in Italia : ha scritto 7 romanzi ambientati nell’antica Grecia (visto che Mondadori non pubblica più Margaret Doody …)
    Infine, last but not least, la nostra bravissima Danila Comastri Montanari : aveva esordito proprio sul Giallo Mondadori aggiudicandosi il premio Alberto Tedeschi nel 1990, poi era passata a Hobby & Work e adesso viene di nuovo pubblicata dalla Mondadori, ma in rilegato e negli Oscar, ma non più nel Giallo. Mi chiedo perchè

  20. Francesco

    Ecco scoppiata l’ennesima diatriba tra chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. A quanto pare, Morson non piace a chi preferisce e pretende il solito tipo di giallo (storico o meno) con l’impostazione canonica stile anni 20-40, con tanto di mappe del delitto, elenco di sospettati, fair play nell’esposizione di indizi, prove, alibi così da permettere al lettore di giungere alle stesse conclusioni dell’investigatore di turno. Beh, il mondo cambia e il modo di scrivere gialli è variato tantissimo. Tutto sta ad adeguarsi oppure ad andare a cercare (altrove) i propri romanzi preferiti. Polillo, ad esempio, da sempre va a solleticare questi gusti “classicheggianti”, ma non si può pretendere che anche il GM lo faccia. Quanto agli autori “dimenticati” (Doherty e compagnia bella), probabilmente influiscono diversi fattori nella loro assenza sulla collana, non ultimo il fatto che le redazioni cambiano, i budget vengono ridotti e i gusti di chi decide non sono più gli stessi di prima. Quanti autori il Giallo ha inizialmente pubblicato e poi mollato? Decine e decine e ve lo dice uno che acquista regolarmente dai primi anni ‘80 e ha recuperato una buona fetta delle uscite precedenti.

  21. Fabio Lotti

    Leggete di tutto, che siano gialli Mondadori s’intende, e moltiplicatevi!

  22. giuseppe

    Sto terminando la lettura de “La logica di Falconer” di Ian Morson e personalmente lo trovo avvincente sotto il profilo strettamente giallo e storicamente attendibile con un personaggio che mi convince sempre di più. Doherty è certo molto più prolifico, uno dei rari casi in cui la prolificità non va scapito della qualità e a suo tempo avevo letto molti suoi romanzi, anche quelli firmati C.L: Grace. Gialli costruiti molto bene ed originali, anche se da lui mi aspettavo un capolavoro. Stilisticamente superiore ad entrambi ed autore di una pregevole serie di gialli medievali a mio parere è Alan Gordon, di cui in Italia furono pubblicati tre romanzi da Hobby and Work. Autore poco prolifico – la sua serie si compone appena di otto romanzi, l’ultimo dei quali risalente al 2010 – sarebbe da riscoprire. Un saluto a tutti

  23. Piero

    Chiedo venia Sonia, hai perfettamente ragione. Lapsus sul vento della passione. E dire che gli ellis Petersa li ho purer quasi tutti. Ellis Peters, altra scrittrice caduto nel dimenticatoio, ma che scrisse molti polizieschi anche di epoca contemporaneas, non solo medievale. La Mondadori ne pubblicò molti, negli anni settanta

  24. Piero

    Caro Francesco, guarda che Doherty non è di venti quaranta anni fa, ma continua a scrivere. Beato lui! E le piantine non significa che identifichino per forza autori del passato: Soji continua a scrivere e a vendere romanzi e racconti con piantine! Guarda caso solo in Italia non si vendono suoi libri (solo la Giunti ha pubblicato anni fa il suo esordio capolavoro)mentre in Francia, Inghilterra, Russia, sì. Beati loro !

  25. Piero

    Hobby & Work è stata una delel case editrici tra le prime ad aver pubblicato romanzieri tralasciati da altri e ancora non presi in considerazione. Prima che Igor e mauro proponessero Doherty a Dazieri, era già stato scoperto dalla defunta Tecla Dozio della Libreria del Giallo di Milano che per qualche tempo curò la Hobby & Work e poi Todaro. Sotto la guida di Tecla, era stato scoperto e pubblicato anche Peter Tremayne, prima che fosse pubblicato da TEA. Inoltre erano stati pubblicati anche parecchi autori hardboiled, da Willeford a Stuart Kaminsky

  26. Francesco

    Caro Piero, in realtà parlavo di impostazione stile anni 20-40 e non ho affermato che Doherty è un autore di 40 anni fa (anche se di 25 o suppergiù lo è di certo perché il primo giallo lo lessi nella prima metà dei ‘90). Inoltre, a me come scrittore piaceva parecchio e quindi mi spiace se ti ho dato l’impressione di criticarlo. Quello che non riesco tanto a capire dei molti lettori che lasciano i loro commenti qui sul blog è questa pretesa di trovare tra le uscite dei GM delle opere che ricalchino impostazioni del passato (le famose mappe e tutti gli altri cliché a cui accennavo). Anch’io ero dello stesso parere ma quando ero un adolescente che leggeva i suoi primi gialli. Poi ho scoperto e apprezzato altri modi di presentare questo genere letterario, talvolta lontani mille miglia e molto più coinvolgenti. Credo comunque I Classici del Giallo abbiano pienamente soddisfatto le esigenze dei “classicomani”, ma non si può pretendere che la collana delle novità segua forzatamente la stessa scia. Lo dico soprattutto a chi in questi ultimi anni ha dichiarato di non gradire praticamente tutti gli autori proposti, tra cui quasi tutti gli italiani (tra i più recenti Fassio, Costantini e Luceri).

  27. Francesco

    Visto che parliamo di giallo storico, volevo sapere un vostro parere su Oliver Potzsch e sulla serie della Figlia del boia. Io sto finendo di leggere il primo libro della serie e mi è piaciuto davvero molto. Qualcuno l’ha letto ?

  28. Piero

    Francesco, giacchè vedo che sei una persona con cui si può parlare, ti dirò, cosa che sa parecchia gente, compresi Stefano Di Marino e Franco Luparia, due amici che scrivono action, che in realtà leggo molto altro, non solo classici, ma anche Hard boiled, spy fino all’action puro. Quello che mi da più soddisfazione per una inclinazione personale è il classico, ovviamente. Io non dicevo affatto che Il Giallo Mondadori dovrebbe aprirsi solo a quello che piace a me e ad altri. Saei un pazzo se affermassi questo. A me non piace ora, visto che ho molti suoi libri, ma anch’io negli anni 90 leggevo Anne Perry. Ora mi son fatto la convinzione leggendo i suoi libri, che letti 8, hai letto tutto, perchè son sempre le stesse cose di cui parla, cioè segreti e scandali della Londra vittoriana. Il giallo è un pretesto per parlare di quel periodo, ma non è il fine. In Carr era invece il contrario, ed è per quello che io mi rifaccio idealmente sempre a lui: il fine era il giallo ed il mezzo era la collocazione storica, e questo dovrebbe essere il modo di procedere per chi faccia gialli. Ma ovviamente non posso pretendere che non ci sia gente a cui Anne Perry piaccia, nonostante le mie riserve. Del resto, se continua ad essere messa sul mercato è perchè vende, e perchè probabilmente i suoi diritti non costano molto. Stessa cosa per Morson. Io non posso dire che non ci sia gente a cui non piaccia, però posso esprimere una riserva o no? Perchè a parità di acquisto, bisogna vedere anche la qualità della trama, la qualità dell’intrigo, la qualità della collocazione storica.E se permetti, le assicurazioni che mi da Doherty non sono quelle che mi da Morson. Ti dirò di più. A me la Fassio non piace, l’ho letta ma non mi piace. Mi piace molto e acquisto i suoi libri quando escono, Enrico (Luceri) e Giulio (Leoni). Giulio lo conosco da una quindicina d’anni, ora da qualche tempo siamo in contatto su Fb (anche con Enrico). E ovviamente il romanzo di Luceri l’ho messo già nella lista di cose da comprare. Quindi..inquadra bene chi ti sta parlando, come ho capito che tu non sei un o che spara a vanvera

  29. Piero

    Io ho letto il primo. Non male, però in certi parti, è veramente dura continuare, perchè il suo stile non è certamente sopraffino. Conosco chi per esempio, tediato dalla forma, soprattuto nella prima metà del libro, lo ha abbandonato. Non conosco i romanzi che ne costituiscono il seguito. Facendo il confronto con Morson, mi pare che quest’ultimo sia meglio. Poi non so, ripeto, se scrivendone altri, il suo stile si sia raffinato.

  30. Francesco

    Grazie Piero per la risposta molto circostanziata in cui esponi chiaramente i motivi per cui gradisci alcune opere e non altre. Sai, ritengo sia più facile comprendere certe posizioni e certi giudizi se vengono spiegati. Ultimamente sul blog si leggono commenti telegrafici di chi ama stroncare e basta rimpiangendo i soliti bei tempi andati. Ho citato gli italiani perché spesso sono loro a essere bersagliati (oltre alle già citate autrici anglosassoni) senza che ne venga spiegata la motivazione.. Comunque, mettendo una pietra sopra a tutte le discussioni, concludo dicendo che noi di questo blog siamo tra i pochi sopravvissuti che ancora amano leggere. Ieri ho ripreso il treno dopo un po’ di tempo e non ho visto nessuno (ma proprio nessuno) con il naso tra le pagine di un libro. Quindi complimenti a tutti voi (e anche al sottoscritto) ultimi sostenitori della lettura.

  31. Fabio Lotti

    È vero. Sono tutti appiccicati con il muso sul tablet che dir si voglia e mi immagino, anzi sono sicuro, che se lo portano perfino al gabinetto. E una sbirciata gliela danno anche durante l’amplesso.

  32. Jack

    Come Walter e mio fratello Giuseppe, anch’io sarei curioso di conoscere quale sarà il menù delle collane gialle dei prossimi mesi, ma non più di tanto (un po’ di suspence non fa mai male …) Intanto mi diletto ad elencare alcuni autori che mi piacerebbe ritrovare.
    Dunque nella collana mensile : Anne Perry, Paul Doherty e Charles Todd per il giallo storico ; Bill Pronzini, Peter Lovesey, John Wainwright (vi sono ancora molti inediti di questo bravo artigiano inglese, purtroppo oggi caduto nell’oblio) e tra gli italiani Giulio Leoni (assente nella collana dal 2005) e Claudia Salvatori (assente dal 1994)
    Nei Classici il ritorno di Jonathan Stagge (alias Patrick Quentin o Q. Patrick), Doris Miles Disney (scrittrice da me molto apprezzata e della quale numerosi romanzi sono ancora inediti da noi), la sempre eccellente Ethel Lina White, e poi Margaret Millar, Rae Foley, Elizabeth Ferrars e chi più ne ha, più ne metta.
    Cara Redazione, se ci sei, batti un colpo (è anche il titolo di un romanzo di Jonathan Stagge)

  33. Francesco

    Caro Jack, mi rende felicissimo sarebbe che anche tu sei un ammiratore di Doris Miles Disney, un’autrice davvero talentuosa e purtroppo dimenticata anche negli USA (non esiste nemmeno una versione eBook dei suoi romanzi!). Io ho tutti quelli pubblicati dal GM e i due da Garzanti negli anni ‘50, ma gli inediti sono davvero tanti. Sono riuscito ad acquistarne solo un paio usati in inglese perché di solito hanno dei prezzi esagerati e la biblioteca che frequento ne aveva qualcuno pubblicato da una sorta di club del libro americano dedicato ai gialli. Sarebbe bello rivederla sul GM, ma non credo accadrà.

  34. Piero

    L’ultimo Mondadori della Disney è di 10 anni fa, Testimone oculare: non male.
    Io a differenza di Francesco ho molti ma non tutti i Mondadori e tutti i Garzanti

  35. Francesco

    Sì, Piero, mi ricordo di quell’uscita sui Classici, ma era una ristampa di un titolo comparso nel GM negli anni ‘50. Nessun inedito, ahimè. Comunque, hai ragione, era un bel romanzo che meritava di essere riproposto.

  36. Jack

    Caro Francesco,
    ho notato, anche da tuoi precedenti interventi, che spesso i tuoi gusti collimano con i miei (ad esempio sulla bravura letteraria di Anne Perry).
    Non ho letto ahimè tutti i romanzi di Doris Miles Disney pubblicati sul Giallo Mondadori, ma una buona parte sì e raramente mi ha deluso. Meriterebbero poi una riscoperta i due romanzi apparsi da Garzanti anni fa : Verdetto : suicidio (dai risvolti in po’ alla Rendell) e Lo scheletro di famiglia (che, se non ricordo male, aveva toni da commedia e mi aveva fatto venire in mente il film “La congiura degli innocenti” di Hitchcock).
    Possiedo anche due romanzi apparsi negli anni sessanta presso la casa editrice La Tecnografica:
    Delitto fuori tempo (The last straw, 1954) e
    Un segreto di famiglia (No next of kin, 1959) che da alcuni critici e considerato uno dei suoi migliori.
    In inglese anni fa ho acquistato su Amazon il romanzo “At some forgotten door” (1966) che è un’incursione della Disney nel giallo storico (è ambientato
    in America nel 1866) ma ancora attende di essere letto
    Speriamo in qualche recupero (non si sa mai)
    Buon weekend

  37. Francesco

    Caro Jack, effettivamente i nostri gusti collimano, hai ragione. Amo molto le scrittrici e ne colleziono le opere con devozione (per questo ci rimango un po’ male quando leggo tutte queste critiche sul blog). Non sapevo delle due edizioni della Tecnografica dei romanzi della Disney: avevo letto in inglese No Next of Kin e mi era piaciuto. Il mio preferito finora è Una lunga estate di paura. Non ho ancora letto tutte le edizioni mondadoriane perché le sto centellinando e perché sono distratto da decine di altri libri che mi passano per le mani. Proverò a procurarmi Il romanzo storico che hai citato: mi ha incuriosito. Quali altri autori (o autrici) leggi?

  38. Serena Greco

    Ma se l’ho perso in edicola come faccio a recuperarlo? sul web è solo in formato e-book!
    Grazie

  39. Redazione

    Ciao @Serena Greco, se perdi qualche titolo in edicola, puoi rivolgerti al servizio arretrati.
    http://blog.librimondadori.it/blogs/ilgiallomondadori/servizio-arretrati/

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