Classici del Giallo 1453: J.S. Fletcher, “Quella casa In Tuesday Market”

J.S. Fletcher, “Quella casa In Tuesday Market”, I Classici Del Giallo n. 1453, febbraio 2022

J.S. Fletcher, “Quella casa In Tuesday Market”, I Classici Del Giallo n. 1453, febbraio 2022

Il signor Gaisford ha fatto un vero affare comprando l’antica casa in Tuesday Market.

Oltre alla posizione centrale, che si affaccia su un’antica e gloriosa cattedrale, e alla spaziosità della dimora, con le venti e più stanze, il giardino e la scuderia, anche il prezzo è stato molto conveniente: tremila sterline appena.

Che ci sia una ragione per una simile svalutazione?

Durante una serata di novembre del 1925, Gaisford mostra la casa appena acquistata all’amico Lamon Trappes, un attore professionista dalla spiccata sensibilità, che tuttavia non si mostra troppo entusiasta della dimora. Stare seduto nello studio, in particolare, gli ha dato i brividi e ha messo in allarme le sue note doti da sensitivo.

Una volta accompagnato l’amico al treno, il signor Gaisford torna a casa e inizia a osservare lo studio con altri occhi: i colori cupi, il delizioso bovindo che dà sul giardino… e quella antica cassapanca in legno massiccio, usata come sedile per ammirare il panorama, che si accorge essere sigillata con grosse viti.

E dopo gli strani racconti dell’anziana governante, in passato al servizio dei precedenti proprietari, l’inquietudine di Gaisford aumenta, soprattutto dopo aver ascoltato di alcune cameriere che si erano sentite come strangolate da presenze invisibili.

Innervosito da queste storie, Gaisford si decide a forzare la cassapanca. Dentro, nudo e rannicchiato, c’è il cadavere di un giovane uomo mezzo mummificato. Ma di chi si tratti, e come possa essere finito lì dentro, non ne ha la minima idea.

Che sia la vittima di un cold case, vale a dire un antico omicidio mai risolto?

Sarà Landale, un avvocato locale e suo amico, a riconoscere nel cadavere un uomo scomparso nel nulla oltre dieci anni prima, in quello che era considerato essere il più grande mistero di tutta Leyminister.

Joseph Smith Fletcher (1863-1935), britannico, ha lavorato come giornalista per varie testate prima di dedicarsi alla scrittura. Nella sua vastissima produzione ha toccato i generi letterari più diversi, incontrando all’epoca il favore del pubblico e affermandosi come uno dei più prolifici autori di detective fiction. Tra i protagonisti delle sue storie poliziesche, l’investigatore privato Ronald Camberwell.

E all’interno, il racconto “Peccati capitali” di Patrizia Lello, vincitore del premio NebbiaGialla 2021. Ecco cosa ci racconta l’autrice:

Il tenente dei Carabinieri Luigi Martini veste la divisa per individuare reati, non peccati. Ma nel Seminario, con le sue grandi vetrate puntate come occhi spalancati sul mondo di Pontescuro, è difficile stabilire il confine tra l’uno e l’altro. Soprattutto quando sono gli stessi personaggi a confondere le acque.
Tutto è immaginario e nello stesso tempo reale in “Peccati capitali”, nato da suggestioni e ricordi personali. Inconsapevoli fino a quando una telefonata con un’amica di lunghissima data li ha fatti riaffiorare.
Un aneddoto per i lettori? Nomi e cognomi di gran parte dei personaggi sono quelli dei miei compagni di liceo, mescolati con cura perché nessuno si senta tirato in causa suo malgrado. Quanto al tenente è per tre quarti un figlio letterario, per il resto potete trovarlo in uno stato di servizio conservato negli archivi dell’Esercito Italiano. Oltre che nel ricordo della mia famiglia.
P.S. la storia avrà un seguito.   

Buona lettura!

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