I Classici de Il Giallo Mondadori 1405: La casa dell’oscurità

gennaio 31st, 2018 by Moderatore

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Al civico 11 di India Crescent la vita ha da anni ceduto alle tenebre. Per ordine del proprietario, la casa è stata sigillata e resa inaccessibile. Così non un raggio di sole è filtrato dentro le sue finestre, per migliaia di giorni. Non un fiammifero ne ha illuminato le stanze, per migliaia di notti. Solo poche persone ricordano gli eventi all’origine di una così drastica disposizione. Una storia di amore maledetto. Una storia di morte. E ora che la casa sta per essere riaperta, la giovane e impressionabile Elizabeth, la cui camera da letto al numero 10 confina con quel tetro ambiente deserto, ha paura. Se è davvero tutto vuoto e disabitato, di là dal muro, da dove provengono gli strani rumori che sente? Scricchiolii. Passi. Tonfi improvvisi. E il buio incombente che preme contro la parete sembra pronto a ghermirla per trascinarla via. Forse solo fantasie, ormai divenute un’ossessione. O forse no.

Ethel Lina White (1876-1944), gallese, si dedica alla scrittura dopo aver lasciato un impiego governativo. La sua produzione incontra, a partire dagli anni Trenta, il favore del pubblico, tanto da guadagnarle all’epoca un posto di rilievo tra le grandi firme del giallo. Dai suoi romanzi più noti sono stati tratti film oggi considerati classici del cinema in bianco e nero, diretti da registi quali Alfred Hitchcock e Robert Siodmak.

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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo

14 Responses

  1. ophiucus75

    Molto lieto sia inedito… Qualche anticipazione per il 2018? I racconti di C.Daly King sono in arrivo, come una nuova antologia di inediti di Woolrich?Ristampe dei primi Halter o di Ruth Rendell? E’ diventato un po’ desertico ultimamente questo blog, peccato, e tranne per iniziative di pagine personali, ci sono pochi gruppi dedicati al giallo, oltre alla consueta scarsità di proposte saggistiche e, scusate la critica, non ho capito perché non segnalare il 50° della collana in copertina lo scorso anno o con qualche iniziativa ad hoc. Le collane da edicola sono sempre state un fiore all’occhiello di Mondadori e meriterebbero… più considerazione, non solo “archeologica”. Perdonate lo sfogo e buon lavoro.

  2. Alberto Minazzi

    Non pensavo di comprarlo, ma mi sono convinto vedendolo in edicola (anche perché è tradotto da Boncompagni, che stimo all’ennesima potenza): spero di non pentirmi…

  3. marcor

    Ophiucus 75 ha perfettamente ragione. Eppure l’interesse per polizieschi, thriller, noir ecc sia come libri che film e tv e’ enorme.
    Quella che conta, secondo me, e’ la qualita’ di quello che si pubblica e il giallo mondadori credo sia ancora una miniera di capolavori. Ben vengano anche gli inediti di valore e i racconti, ma soprattutto ristampe che mancano da tempo (anche oltre van dine o christie, che, con tutto il sacro rispetto, ogni giallista gia’ conosce bene).

  4. Carlo

    Eccellente uscita. Sarebbe auspicabile continuare in questa direzione pubblicando piu’ spesso inediti di validi autori invece di… Cosi’ anche questo blog potrebbe invertire il processo di desertificazione in atto. Di suggerimenti ne sono stati dati tanti ma purtroppo raccolti da altri editori!.

  5. Rita

    Sembra intrigante… Qualcuno di “quelli che sanno” ha qualche chicca da riferire? Aspetto fiduciosa. Buona giornatta

  6. ophiucus75

    Poi volevo segnalare una particolarità: sono abbonato alla collana ma progressivamente, dal 10-12 del mese, ora mi viene recapitata intorno al 18-20, pur abitando a una novantina di chilometri da Segrate, perciò diventa complicato anche poter parlare del titolo del mese e poter rispondere a domande sulla traduzione. O si decide di farlo a posteriori (non intendo con parti del corpo inidonee!) ma ormai il romanzo non sarebbe più in edicola: forse sarebbe bello se esistesse uno spazio qui nel blog aperto anche a discussioni OT purché inerenti al tema. Secondo me, forse, potrebbe servire anche per “saggiare il polso” dei gusti dei lettori. Quello che non comprendo, e mi piacerebbe potesse rispondermi qualcuno competente e addetto ai lavori, è per quale motivo, a parte eccellenti blog personali, manchino guide specifiche al nostro genere o opere di saggistica. Per fantascienza, horror, fantasy ne esistono, per il giallo in tutte le sue declinazioni no, o ben nascoste. Eppure dal 1995 son più gli italiani che scrivono romanzi polizieschi che coloro che li leggono, temo… Non ho idea neppure della fascia d’età del lettore medio, se possa dipendere da quello, ma non mi spiego il rapporto inversamente proporzionale tra numero di inediti gialli autoctoni e scomparsa di opere critiche. Magari, senza polemiche, si potrebbero togliere due pagine a caso in calce al volume mensile e dedicarle ad altro, posta lettori o brevi profili critici con opere consigliate M’è venuta un po’ lunga come la minestra, scusate.

  7. Piero

    Perchè la letteratura gialla in Italia è letteratura da edicola, pensata per coloro che volevano comprare qualcosa da leggere in viaggio. Questo ha avuto alla lunga un effetto deleterio su tutto il comparto. Solo negli anni ’30, con I Libri Gialli Mondadori, per intenderci…Le Palmine, la Mondadori conquistò uno spazio librario. Ora molto faticosamente alcuni titoli tentano di conquistare spazi da libreria. Basti pensare al fatto che solo per Agatha Christie, Mondadori abbia pubblicato per il settore Libreria, negli Oscar, tutta l’opera della scrittrice inglese. E non a caso, le uniche opere sistemnatiche di critica che siano state messe a disposizione del pubblico italiano, sono state quelle su Agatha Chrstie. Quindi la risposta alla tua domanda retorica è che una offerta di critica letteraria del genere poliziesco potrebbe esserci in Italia, solo dopo aver pubblicato sistematicamente in libreria gli interi corpus almeno di Carr e di Queen, per non parlare delle altre tre Crime Queen, di Crispin, Innes etc.. Cosa che io vedo assolutamente fuori dall’avvenire, se pensiamo che persino libri di critica che sarebbero dovuti uscire in Italia, ed erano stati annunciati, come il secondo testo critico di John Curran su Agatha Christie e il Dizionario delle letterature Poliziesche di Maspléde, curato da Luca Conti e Giovanni Zucca (addirittura annunciato nell’ottobre 2008 in uscita per il 18 novembre 2008 a 35 euro, ma mai poi uscito !!!!!) sono svaniti nel nulla.

  8. Luigi

    Bellissimo questo blog per condividere la passione per i classici del giallo.mi sono appena abbonato

  9. luigi

    Fantastico blog

  10. Piero

    Di questo romanzo della White, a Bari, sono arrivate pochissime copie. Oppure si tratta di grande successo, perchè molte edicole ne saono sguarnite, mentre il romanzo della Jennings e l’apocrifo sono lì a testimoniare che o ne sono state mandate molte copie oppure nessuno le acquista

  11. Carlo

    Fantastico Piero, apprezzo da anni i tuoi commenti anche sul tuo blog personale.
    Io sono di Milano e ti assicuro che anche qui i romanzi della Jennings e sopratutto gli “imperdibili” apocrifi se ne trovano a dozzine… Sara’ forse un caso ma quando (ormai purtroppo raramente) si pubblica un testo di un valido autore(meglio se inedito) le copie spariscono rapidamente…E’cosi’ difficile chiedersi il perche’?

  12. ophiucus75

    Aggiungerei anche Abbot, Berkeley, Devine e McDonald che sto recuperando nell’usato e trovo assai meritevoli; servirebbe infatti quasi di più per gli autori meno noti, tranne agli esperti, avere un valido punto di riferimento, le quarte di copertina erano spesso travianti. Però, almeno nei Classici, si potrebbero scansionare vecchie biografie dai Gialli con un minimo di bibliografia e inserirle…

  13. Alberto Minazzi

    Finito!
    Ecco la mia recensione:

    A volte, quando recensisco un libro, mi chiedo se il mio giudizio debba essere oggettivo o legato ai miei gusti personali. Tendenzialmente, propendo per la seconda ipotesi, anche perché, dopo averne scritte tante, chi legge le mie recensioni sa già che il mio giudizio si basa su quelli che sono i parametri di un amante del giallo classico ad enigma e dunque ritengo che la recensione stessa possa risultare utile (come lo sono state quelle di altri per me) per chi condivide i miei giusti, non avendo l’arroganza di ritenere che il mio voto abbia un valore assoluto. Premetto questo perché siamo di fronte a quello che, in buona sostanza (e, correttamente, viene scritto anche in copertina…), è un thriller o un “capolavoro del suspense”: ecco, prendendolo in questa prospettiva, e aggiungendoci la consueta ottima traduzione di Mauro Boncompagni, il libro è molto buono e lo consiglio agli amanti del genere. Però, lo ripeto, quello che chiedo io ad un giallo è principalmente un enigma solido e corredato di indizi all’insegna del fair play o, in alternativa (di pari livello), una sorta di “gioco di prestigio” in cui l’impossibilità dell’accaduto venga alla fine spiegata in maniera razionale. E, da questo punto di vista, il libro non è nei miei canoni, tant’è che mi fermo a due stelle. La soluzione, infatti, viene calata dall’alto, senza alcuna possibilità per il lettore di indovinarla basandosi su indizi, badando l’autrice più che altro a tenere sempre alta la tensione, tralasciando però anche il più semplice dei colpi di scena (quando viene affermata, la soluzione è quella e rimarrà fino alla fine). L’unico sussulto dal punto di vista dell’imprevisto (mi tengo generico per non spoilerare) è la rivelazione, ben prima della fine, della reale identità di una persona (e qui c’è anche un buon indizio); ma la parte centrale del giallo è un’altra, per cui il giudizio da giallofilo classico non può essere più di tanto positivo (il finale è quasi in dissolvenza, con tante questioni aperte che vengono risolte sì razionalmente, ma quasi “buttandone là” la spiegazione; la protagonista, nelle sue nevrosi – compreso il legame con la nonna, che non trova adeguato approfondimento –, diventa ad un certo punto quasi macchiettistica). Sempre, però, con la premessa che ho fatto e che trovo giusta per non bollare come completamente negativo un libro che, al contrario, ha una sua ragione di essere.

    PS.: Ma che c’entrano coi Gialli gli articoletti finali di Maurizio Costanzo?

  14. Rita

    Grazie mille Alberto. Buonanotte.

    P.S. al P.S.: me lo chiedo anche io

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