Sei morto, detective (3083)
La gola tagliata e la parola “Malvagia” incisa sulla fronte. Macabra uscita di scena per un’avvenente insegnante finita nei guai dopo aver molestato un ragazzino. Se ne occuperà Harry Doyle, della polizia di Tampa, Florida. Harry è la persona giusta, perché possiede una facoltà molto speciale, e molto utile nelle indagini per omicidio: lui intuisce particolari sulle vittime, su come sono state uccise. Quasi come se udisse i loro sussurri… Una facoltà che si ritrova dopo un certo episodio della sua infanzia. Quando aveva dieci anni, Harry era stato ucciso insieme al fratello minore dalla madre, una fanatica religiosa. Benché ne fosse stato accertato il decesso, era stato miracolosamente riportato in vita, e poi cresciuto da un poliziotto. Il fratello invece non ce l’aveva fatta. Ora sono passati vent’anni e Harry fa l’investigatore. Ha dedicato la sua nuova esistenza a dare la caccia agli assassini. Dando voce alle loro vittime. Perché Harry, in un certo senso, parla coi morti.
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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
giugno 11th, 2013 at 13:05
Ottimo debutto per questo autore.Il romanzo è buono, scritto bene (una lode
al traduttore)avvincente.Una curiosità
avete in programma per il futuro altri
libre di questo autore?Mi risulta che
abbia scritto 7 romanzi con protagonista
Paul Devlin detective, magari si potrebbe scegliere fra questi.
giugno 17th, 2013 at 12:07
Preso e letto. Concordo con quanto detto da Ezio G. davvero un bel romanzo, che consiglio agli appassionati del giallo. E anch’io mi auguro che esca ancora qualcosa di questo autore.
giugno 17th, 2013 at 12:27
A differenza degli ultimi romanzi di autori ‘nuovi’ e mi riferisco a Maureen Jennings, P.L. Gaus e Leigh Russell autori di un piattume unico, William Heffernan è un autore che sa coniugare una trama di tutto rispetto a personaggi con un loro spessore psicologico.
Speriamo sia un autore di cui potremo leggere altri romanzi.
settembre 6th, 2013 at 14:14
Su Gaus, riguardo al “piattume”, avrei qualcosa da ridire.Ho trovato “La fede nel sangue” un ottimo romanzo giallo, capace di unire alla trama prettamente poliziesca una marea di nozioni sulla comunità amish, ed un profilo psicologico dei personaggi non indifferente. Altro che “piattume”.