Il veleno nella mente (3057)
Lucas Paige si è lasciato alle spalle tante cose. Cose tragiche, terribili. È andato via da Glenville, lontano da quella cittadina dell’Alabama dove era corso il sangue. Sangue del suo sangue. All’epoca era solo un ragazzino, ora è un noto studioso di storia militare, è riuscito a rimettere insieme i pezzi e costruirsi qualcosa di simile a una vita normale. Sempre con quella macchia oscura che pesa sul cuore, il ricordo incancellabile di quando la Morte era venuta a trovare la sua famiglia. Un fantasma che lo perseguita anche adesso, durante la presentazione del suo ultimo libro a Saint Louis, materializzandosi davanti a lui con le sembianze di Lola Faye. La donna che vent’anni prima aveva innescato una spaventosa catena di lutti.
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giugno 5th, 2012 at 12:01
Il grandissimo Cook è tornato. Alleluia!
giugno 5th, 2012 at 13:08
A un TH Cook non si può mai dire di no. Mi toccherà mettere in attesa gli altri libri che sto leggendo, fra cui “The Drop” di Connelly.
Ma per Mr. Cook si può arrivare anche a commettere un simile oltraggio al papà di Bosch, o no?
Certo il titolo è veramente infelice, e se mi si permette, senza offesa, devo dirlo, privo di inventiva.
Non si poteva mantenere il titolo originale tradotto com’era? “The last talk with Lola Faye”? “Il veleno nella mente”? Ma su, per favore, ragazzi! Comunque corro a comprarlo, e per l’occasione penso che ci scapperà una bella recensione.
Saludos
giugno 5th, 2012 at 13:10
A proposito, ma questo uscirà in versione ebook? Se si, quando? Se è fra poco aspetto, altrimenti vado in edicola.
Con T H Cook non posso aspettare, mi viene l’acquolina e la salivazione si azzera …
giugno 5th, 2012 at 17:47
grazie Giallo Mondadori! A 2 anni di distanza dall’ultimo Cook felice di tuffarmi nuovamente in questo Gigante della Letteratura. Da fanatico dell’autore ho letto tutto quanto è stato pubblicato in italiano e confermo la grandezza delle sue opere, fatta di poca action ma di molta introspezione mai banale, mai noiosa. Ne farò a breve una recensione, dopo averlo divorato! E già che ci sono avanzo una discreta richiesta, a quando un’altra antologia curata dal mitico Otto P.? sono passati 4 anni dalla Mano del Morto (spendida raccolta!)
giugno 6th, 2012 at 08:51
@ Redazione: riprendendo la richiesta fatta poco sopra da un altro lettore, ritengo che sarebbe molto utile se sul blog, al momento delle uscite mensile, venisse indicato, sui libri destinati all’uscita in digitale, “Presto disponibile in ebook”. Stamattina in edicola non sapevo cosa fare: lo prendo cartaceo o aspetto l’ebook? E se l’ebook non esce e intanto il libro va esaurito in edicola?
giugno 6th, 2012 at 16:50
D’accordo con i miei predecessori. Cook è davvero uno dei pochi maestri del giallo contemporaneo che meriti questo appellativo.
giugno 9th, 2012 at 21:07
Quando si legge un Thomas Cook (o, come nel mio caso, si ha la fortuna di tradurlo), ci si imbatte sempre in qualcosa di speciale. Nel tipo di storia, nella psicologia dei personaggi, nella suggestione della atmosfere. E, soprattutto, nel magistrale potere evocativo della parola. Non c’è scrittore che lasci un’eco così intensa come lui. Provate “La collina del silenzio” e “Foglie rosse”, oltre naturalmente a questo. Romanzi che dovrebbero essere SEMPRE disponibili, tanto sono unici.
giugno 10th, 2012 at 21:43
Si, ma allora, uscira’ in ebook?
giugno 10th, 2012 at 21:49
A breve avrete notizie sulle prossime uscite in digitale
giugno 11th, 2012 at 12:06
Sto leggendo il romanzo in questione, sono arrivato a circa pagina 90. Naturalmente per una recensione completa (che arriverà quanto prima sul mio blog http://amarenero.blogspot.it/, se vi va passate per visite e commenti. E’ ancora piccolo, ma crescerà) ci sarà da aspettare la conclusione. Ma un paio di cose, o meglio di impressioni, le posso scrivere. Innanzitutto -come sempre, si può dire?- TH Cook dimostra il suo gran talento di escavatore dell’animo e la sua capacità di costruire ed espandere storie andando sempre più a fondo nella rivelazione dei dettagli. Un maestro della progressione narrativa.
Forse stavolta non ci tiene con il fiato sospeso come altre, e come andamento generale non riesce a creare lo stesso clima di interesse generato in altri suoi romanzi.
Ma le riflessioni sul doloroso passato, in TH Cook eterna sorgente di vivo, pulsante, attuale dolore, sono al limite dell’eccezionalità.
La scrittura di TH Cook si muove come una sfera perfettamente levigata su un piano privo di attrito. O quasi. Perchè alcune cose -per il momento- non mi fanno impazzire. Ad esempio il personaggio di Lola Faye. Discontiuo e poco decifrabile, a tratti forse privo della personalità che si aspetterebbe. Asincrono. Imprevedibile ma con punti di domanda. Per il resto, il teatro dei fantasmi di TH Cook va in scena al gran completo, con tutti i personaggi, principali e secondari. Le inespresse conflittualità padre-figlio (viste da entrambi i punti di vista, anche se qui uno dei due rimane in [im]potenza), il disperato rapporto di amore con la madre, il meccanismo narrativo a “ritroso” (che qui funziona molto bene).
Non scrivo altro chè aspetto di finirlo.
P.S. naturalmente alla fine ho comprato la versione edicola …
Saludos
giugno 29th, 2012 at 09:19
Acquistato oggi, non l’ho mai letto ma i vostri commenti mi hanno spinto a provarlo.
luglio 2nd, 2012 at 17:12
Ciao Andrea-Tortellino.
Benvenuto nel mondo di T H Cook. Purtroppo, a modifica parziale, ma quanto mai sostanziale, del mio post precedente -e volevo farlo da un pò di tempo, ma pigrizia e mancanza de tempo sono una miscela esplosiva ahimè- devo dire che questo, di tutti i romanzi di TH Cook che ho letto, e ne ho letti un pò ormai, è quello che mi è piaciuto meno.
Con il passare delle pagine, la trama si avvita su se stessa, e diventa sempre più involuta, senza riuscire a proporre vie d’uscita congruenti, ma buttando lì un paio di colpi di scena -fra l’altro, piuttosto prevedibili per chi conosce Cook e la sua “psicologia”. Oltretutto, stavolta TH Cook indulge troppo, veramente troppo nell’autocitazione, sopratutto nei particolari, e nel costruire dinamiche che a volte sembrano avere il puro e semplice scopo di disorientare il lettore e condurlo su terreni scivolosi che però non risultano essere impervi come in altre occasioni.
La tensione cala gradualmente, fino ad esaurirsi del tutto in un finale a dir poco deludente, e piuttosto inusuale -nel senso spiacevole del termine, ahinoi- per un autore come Cook, che in genere tutto sembra voler fare meno che compiacere il lettore, consolarlo dalle brutture della vita, o addirittura tenergli la manina.
Se però questo è il primo che leggi di questo autore, molte cose, presenti in altri suoi romanzi, non potrai identificarle. E questo è un bene. Ma. Ma, la riuscita complessiva del romanzo è molto inferiore a quella del nerissimo e spiazzante “Memoria d morte” (attualmente il mio preferito), o di “Scritto col sangue”, romanzo molto classico nel suo rispetto dei canoni standard del giallo-noir, ma infuso della linfa che Cook può dare a una storia.
Poi, ripeto, alcuni dettagli, un eccessivo eccedere nel “riutilizzo” di elementi già sfruttati in altri romanzi, mi ha deluso e un pò infastidito.
Peccato, perchè il romanzo partiva bene, molto bene. Naturalmente tutto ciò non significa che sia un brutto romanzo; tutt’altro. Ma siamo lontani da livelli precedentemente raggiunti dall’autore. Comunque ti consiglio di recuperare altri romanzi pubblicati in passato. Io mano mano mi sto leggendo tutta la sua bibliografia.
Saludos
Robbo
luglio 3rd, 2012 at 12:37
@Robbo
immagino che con l’ebook tu ti stia sbizzarrendo eh (cito un tuo post)? Hrazie per la risposta, si è il mio primo THC, leggendo i commenti scritti in precedenza al tuo mi sono convinto a comprarlo (cartaceo, l’ebook ancora non l’ho comprato); in effetti le aspettative c’erano, vedremo ora, ho qusi finito un dexter e nella borsa il prossimo libro è proprio questo che dovrà farmi compagnia nel tragitto casa-lavoro-casa….
luglio 8th, 2012 at 11:07
Ho finito di leggere il libro, devo dire che che è stata una bella e piacevole sorpresa, quest’autore mi ha coplito per l’abiolità con cui è riuscito a tenere il pathos nonostante si sviluppi interamente su due personaggi che parlano tra loro. Molto psicologico devo dire. Se questo è stato, per citare Robbo, uno dei suoi romanzi meno ‘riusciti’, allora credo che mi metterò a cercare di recuperare qualcosa tipo Memoria di morte o Scritto col sangue… comunque sono stato soddisfatto dell’acquisto e di aver conosciuto un bell’autore.
luglio 17th, 2012 at 12:49
Personalmente di cook amo:
– Foglie Rosse
– La collina del silenzio.
Gli altri li ritengo ottimi (comprato questo ma devo leggerlo sotto l’ombrellone).
Dei 2 citati ho un ricordo tuttora vivo, sopratutto per quanto siano disarmanti.
Poi ho letto anche altro, grazie al giallo Mondadori e consiglio tutta la sua bibliografia, partendo da quelli indicati, per me il top (ho memoria di morte, ma volendomi gustare non + di 2 cook all’anno è ancora intonso sullo scaffale).
luglio 27th, 2012 at 22:11
Oggi sono passato davanti ad una bancarella, e frugando ho trovato 2 romanzi di Cook, che ovviamente ho preso al volo! E uno dei 2 è Memorie di morte… bel colpo eh?!
agosto 3rd, 2012 at 10:46
@andrea-tortellino – e anche @Fabrizio – Effettivamente con l’ebook reader me la sto spassando come si conviene. Ora sto mettendo da parte i soldi per un tablet, dato che adoro anche films e fumetti e voglio avere la possibilità di leggermeli nella massima libertà.
Comunque, tornando al nostro caro Cook. Non ho ancora avuto modo di scrivere la recensione sul mio blog, ma lo farò presto.
Il fatto che tu abbia trovato “Memoria di Morte” (l’altro quale è?) non puoi che considerarla un’ottima notizia, dato che a parer mio quello E’ il CAPOLAVORO di Cook.
Tutti gli altri che ho letto -e ormai ne ho letti parecchi- non raggiungono l’apice da esso definito. Però, però, il signor Cook è veramente un signor scrittore.
Quando vuole ti tira fuori un romanzo coi fiocchi. Peccato che in molti casi non raggiunga il massimo dei voti, a causa di alcune imperfezioni non trascurabili.
Per fare un esempio, l’ultimo che ho letto è stato “Breakheart Hill” (La collina del Silenzio), ed è un ottimo, veramente ottimo romanzo. Uno stupenda parabola sulla genesi e successiva metamorfosi di un dilagante quanto lacerante amore maturato durante l’età adolescenziale. O meglio, amori.
Nella profonda provincia del sud degli Stati Uniti, con sullo sfondo le nascenti proteste razziali, e all’ombra di un devastante atto di violenza.
Purtroppo il tutto è rovinato da un finale sconcertante (è non l’unico caso in cui ciò avviene nei romanzi di Cook), che per quanto inatteso -e oserei dire fuorviante, anzi, fuorviato- mi ha lasciato una sensazione di presa in giro, e di ricerca di un effetto shocking a tutti i costi che proprio non mi aspettavo. Non dico altro, chè già ho detto troppo.
Anche “Red Leaves” (Foglie Rosse) non mi ha colpito più di tanto; ed anche in questo caso il finale è stato, per me, piuttosto deludente. Stavolta perchè prevedibile. Fra l’altro il romanzo stesso, per quanto buono (Cook non scende mai sotto un certo livello di qualità, questo va sottolineato), e nonostante abbia uno degli inizi più belli mai scritti -anzi, forse il più bello, insieme a quello di “Palude” di John Connolly- difetta parecchio nella definizione dei personaggi, della loro psicologia, dei loro comportamenti, ha diversi “buchi” narrativi, e indulge un pò troppo nella “autocitazione” (altro difetto “standard” di Cook).
Tutto ciò può sembrare una stroncatura ma, ripeto, non lo è affatto, tanto che ora ho già messo in programma la letturadi altri libri di Cook, e sul mio reader ho “Into the Web” (“L’ultimo Dovere”) che mi aspetta, e comunque prima o poi li leggerò tutti.
Attualmente sto leggendo:
“Ossessione” di Raymond Benson
“Lush Life” di Richard Price
E naturalmente sto guardando la 5 stagione di Breking Bad, che dai primi due episodi si presenta molto bella, molto “noir”, anche se forse su qualcosa potevano osare di più.
Un salutone da Robbo
agosto 6th, 2012 at 21:59
@Robbo
ciao, grazie per i tuoi interventi molto graditi, vista la tua conoscenza dell’autore, credo che ti possa far piacere sapere che -anche il tuo commento- ha contribuito alla conoscenza dell’autore ad un altro lettore -me stesso. L’altro Cook trovato è ‘scritto col sangue’, diciamo che ho portato via i 2 Cook che ho trovato, dunque non mi sono fermato a riflettere, vista anche la spesa contenuta, poi forte del discorso fatto con te – ovvero che ha sempre un livello alto di scrittura, anche se con qualche pecca-. Questi sino ora in attesa nel ripiano della libreria, per ora sto leggendomi di file tutti i Nighshade di Torrent -K- , bellissimi romanzi di Segretissimo. ossessione l’ho comprato e letto ma in tutt’onestà non mi piacque molto, mi è sembrato abbastanza scontata la fine per come ers scritto, comunque lascio a te il giudizio. Saluti