Caccia al mostro (1291)
Il caso: tre donne uccise e orribilmente mutilate. La scena dei crimini: Bloodstone, cittadina ai piedi dei monti Adirondacks. Il dottor Ferrara, psichiatra: è sua la teoria che all’origine dei delitti ci sia la personalità multipla di uno schizofrenico. Daniel Smith, tenente della polizia di Stato; l’agente Keller, poliziotto locale; Jack Cross, giornalista; Steven Hook, ex attore alcolizzato: quattro uomini che per diversi motivi vogliono smascherare l’assassino. Valerie Broome, inviata dell'”Insight Magazine”, importante pubblicazione a diffusione nazionale: sul posto per raccontare in un articolo la spaventosa vicenda, ha un legame antico con Bloodstone, perché ci è nata.
…
Manca qualcuno?
Sì, lo Squartatore.
Ma se il dottor Ferrara ha ragione, potrebbe essere uno di loro.
Bill Pronzini (1943), italoamericano, ha curato antologie di racconti dei generi letterari più svariati e pubblicato romanzi gialli anche sotto diversi pseudonimi. Ha vinto numerosi premi nell’arco di una carriera molto prolifica, tuttora in corso.
Barry N. Malzberg (1939), statunitense, deve la sua fama principalmente alla produzione fantascientifica, ma è autore ed editore dalla multiforme attività. In coppia con altri scrittori, ha firmato romanzi e curato riviste e antologie.
All’interno, l’articolo “Una caccia molto speciale” di Mauro Boncompagni
(vai alla visualizzazione completa del volume)
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
febbraio 2nd, 2012 at 15:06
Già arrivati nel mio paesello. Un bel quartetto!
febbraio 5th, 2012 at 11:37
Neve da tutte le parti che però non mi ha impedito di andare come al solito lungo la strada dell’areoporto di Ampugnano con il mio Bill Pronzini sotto braccio (di riserva pure la Eberhart). Gli unici due bischeri in giro il sottoscritto e lo scamiciato pazzoide che parla con se stesso.
febbraio 5th, 2012 at 18:48
ricordo di avere l’edizione originale…un grandissimo romanzo lo ricomprerò
febbraio 6th, 2012 at 09:31
Finchè non si è aggiunto Stefano, anche tu però..parlavi con te stesso.
Scherzo sempre Fabio, e poi tu mi sei molto caro. E sai anche il perchè. 😉
Io di Pronzini ho 4-5 romanzi acquistati negli ultimi anni, tranne Bones (Ombre sul passato) che è straordinario e risale a più di 25 anni fa.
Però questo romanzo in edicola me l’aveva consigliato privatamente Mauro, circa quattro mesi fa, dicendomi di non farmelo sfuggire. Detto..fatto. Poi..scriverò qui qualcosa in merito.
febbraio 6th, 2012 at 18:04
Il pazzoide parla, però, a voce alta. Ancora non sono riuscito a raggiungere il suo stadio…:-)
Seguo sempre il tuo blog anche se mi è difficile intervenire perché le mail non partono (sbaglierò certamente). Lo cito con piacere http://lamortesaleggere.myblog.it/
febbraio 6th, 2012 at 19:40
Non per fare pubblicità al romanzo in edicola questo mese (non ne ha bisogno, d’altronde, talmente è forte), ma siccome gli autori sono ancora vivi e vegeti (non capita di sovente con le ristampe dei Classici del Giallo), mi fa piacere postare le loro reazioni alla riedizione italiana del libro. Avevo tradotto il mio pezzullo in inglese appositamente per loro, ed ecco qua un estratto delle risposte che mi sono giunte.
Bill Pronzini:
“Many thanks for the translation of your Afterword to CACCIA AL MOSTRO. Very nice, very kind, and very much appreciated. Neither Barry nor I could have asked for a more insightful, incisive capsule commentary on the novel and our respective careers. To have it compared favorably and enthusiastically to Woolrich’s work is the highest of compliments.
Barry’s comment for the “Il Giallo Mondadori” blog echoes my sentiments. About all I can add is that THE RUNNING OF BEASTS is one of the three novels which carry my byline that I’m most proud of, and that I couldn’t be more pleased to have it made available once again to Italian readers”.
Barry Malzberg:
“There is nothing I can write for Italian readers which would in any way surpass your own brilliant, kind essay. I am moved that 37 years and a month after we delivered the work to its publishers, it still speaks to you and presumptively so many readers. The novel – like this half of its collaborative forces – has managed to persist. I think it will outlive me just as I have outlived the young and angry man who gave to it all he could.”
febbraio 7th, 2012 at 09:55
E’ un grande romanzo che ho letto all’uscita 25 anni fa.
Peccato che Pronzini, con la marea di inediti in Italia che ha, venga tradotto con il contagocce.
febbraio 7th, 2012 at 10:58
@Fabio: avrai notato che da qualche tempo posto gli articoli in inglese. Sono semplici traduzioni di articoli miei di un anno fa, qualche volta riveduti e corretti, che mi hanno chiesto dei miei corrispondenti americani di proporre, soprattutto quelli su roba francese, perchè da loro pochissimi son stati pubblicati.
Non ti preoccupare però: se vai indietro, devi cliccare su archivi, il primissimo archivio, li dovresti trovare uno dopo l’altro, in italiano.
Dal prossimo, invece, gli articoli saranno sempre sia in italiano che in inglese.
Per quanto riguarda Mauro.. per me avrebbe potuto anche non postare nulla: se fossi stato io ai vertici della Mondadori, una cosa sensata che avrei fatto sarebbe stata quella di mettere uno che fosse interno alla squadra del Giallo (anche se lui è un collaboratore esterno) come Curatore di collana, come lo è Lippi per Urania. Ed io avrei messo Mauro.
Queste di Pronzini e Malzberg sono solo le ultime attestazioni, ma in realtà (lui non lo dice) conosce grandi critici e bloggers americani e non, da Doug Greene a John Curran da Curtis Evans a John Norris, a Xavier Lechard e siccome ne conosco qualcuno anch’io, lo so per certo. E Mauro è ampiamente rispettato. Ma chissà perchè ci si accorge degli italiani all’estero, mentre noi in casa non ce ne accorgiamo a dovere? 😉
febbraio 7th, 2012 at 21:22
Piero, mi fai veramente arrossire. Ti sono molto grato delle parole di stima e di affetto che hai per me, per la gran parte immeritate, ma direi che il Giallo Mondadori è in buone mani così com’è.
febbraio 8th, 2012 at 10:35
Si badi bene, non sto attaccando Franco Forte. Non ne ho la più lontana voglia. Ho solo detto che io, al posto di qualcuno, avrei già nominato Boncompagni curatore di collana (quelle dei Gialli ovviamente). Del resto, poichè esiste un curatore di collana per Urania, che poi immagino si rapporti all’Editor, non vedo perchè non possa esistere anche un altro curatore per i Gialli, che a sua volta si potrebbe rapportare all’Editor. Del resto qui l’Editor non è un vero e proprio direttore editoriale di testata ma un superdirettore editoriale che sovrintende a più testate. Ecco perchè nessuno ha detto nulla su Lippi curatore per Urania. Ma io continuo a pensare che Mauro, curatore delle collane gialle, sarebbe una mossa vincente per il rilancio delle testate.
febbraio 8th, 2012 at 17:23
Prima Pietro de Palma, poi Fabio Lotti e ora Mauro Boncompagni… Ma mi potete dire cos’ha di speciale questo libro? Se riuscite a convincermi, lo compro.
E lo leggo, ovviamente.
febbraio 9th, 2012 at 09:49
Ho finito di leggerlo:
SPETTACOLARE!
ASSOLUTAMENTE SPETTACOLARE!!!
Tre donne sventrate, una piccola comunità, quattro possibili colpevoli, anzi cinque, se si tiene presente l’esempio dato dal primissimo Philip MacDonald.
Inizialmente i quattro personaggi, ognuno con la sua storia personale, con le sue paure e incertezze.
Una quarta vittima. I sospetti che si concentrano su uno dei quattro,che viene poi rilasciato. Ma è sempre temuto dalla compagna: odio-amore. Questi è sospettato di essere il killer da un altro dei quattro, un poliziotto pazzoide. Poi c’è un tentato omicidio (vero o falso?), un falso avvistamento.
Quinto omicidio, che riguarda la compagna di un terzo dei quattro sospettati. Ritrovamento di coltello.
Il ritmo aumenta ancora vertiginosamente. I sospetti si concentrano di nuovo su uno, poi su un altro, poi sul primo,. Poi..uno dei poliziotti (ce ne sono due), sembrerebbe perdere il contatto con la realtà e allora…
Non dico altro.
Aggiungo solo che il duo di scrittori gioca anche sulla mimesi stilistica: intendo dire che l’autore mimetizza la vera natura del sospettato, descrivendolo sempre con toni dimessi,facendo uso di termini che inducono il lettore a pensare che quello non sia il colpevole, e accentuando invece quanto riguarda altri.
Tensione crescente, e stretta conclusiva, incandescente.
Fine del romanzo quasi alla Harris, o alla Brown, con finale..spiazzante.
Veramente magnifico!!!
E poi non devo dire che fare uno come Mauro, curatore della collana, sarebbe una gran cosa?
febbraio 12th, 2012 at 23:07
Il romanzo è interessante anche perchè nel linguaggio di un maestro del romanzo poliziesco contemporaneo, esprime il concetto del mostro, del killer psicopatico che agisce non in base ad un piano prestabilito, ma in base a dei raptus. Sarebbe interessante leggerlo, magari avendo bene in mente i contatti con Philip MacDonald (La morte è impazzita), con Beeding (La morte cammina per Easstrepps), con A.Christie (A.B.C. Murders), per capire in cosa si differenzi. Per certi versi a me è sembrato molto simile all’impostazione di MacDonald, anche se cambia il modo di generare tensione. In MacDonald l’atmosfera genera la tensione: lo sguardo sulle vittime, e sulle loro famiglie, sui finti colpevoli; in Pronzini invece a me pare che la tensione venga generata più con un procedimento stilistico e tecnico.
Ecco perchè, per me, sarebbe anche interessante andare e rileggere i capisaldi.
febbraio 18th, 2012 at 10:24
Bellissimo: assolutamente imperdibile. Ottima scelta: bravo chi l’ ha fatta. Continuate cosi’
febbraio 20th, 2012 at 09:30
Sicuramente da inserire nel gotha del genere “serial killer”. Ottimo anche il saggio breve sui due autori: Boncompagni for president!
febbraio 21st, 2012 at 14:02
Preso, ovviamente. Comincerò dall’articolo di Boncompagni. Pronzini e Malzberg hanno scritto insieme altri romanzi e sono un’accoppiata molto particolare. Per coincidenza, di Malzberg è appena uscito (Edizioni della Vigna) il romanzo di fantascienza Galassie, scritto nel 1975 (cioè un anno prima di questo Caccia al mostro) e basato sul suo racconto Una galassia di nome Roma.
febbraio 21st, 2012 at 16:25
Come ricorda Boncompagni, Malzberg aveva lavorato a suo tempo come agente letterario di Woolrich. Interessante dunque il fatto che le atmosfere del romanzo richiamino quelle tipiche del grande Cornell.
febbraio 21st, 2012 at 17:21
Ottimo romanzo, imperdibile il breve saggio finale di Boncompagni che contiene anche una notizia molto interessante: la prossima pubblicazione nel Giallo di un inedito di Pronzini, con Senzanome, che abbina un mistero della camera chiusa con il tema della bibliofilia gialla… imperdibile! Grazie Mauro…
febbraio 21st, 2012 at 18:43
Ho appena cominciato a leggerlo, e già mi ha preso…
febbraio 22nd, 2012 at 09:33
Sul mio blog italiano, al link seguente, un articolo sul romanzo in oggetto:
http://lamortesaleggere.myblog.it/archive/2012/02/22/bill-pronzini-barry-n-malzberg-caccia-al-mostro-the-running.html
Tra qualche giorno verrà messo anche sull’altro mio blog.. solo in inglese