Osaka (3027)
Osaka, megalopoli nel paese del Sol Levante. Ian Shaw è un gaijin, uno straniero, in una terra violenta ed esotica. Una terra dominata dalla malavita, regolata da feroci codici d’onore. Un terra dove la vita di un gaijin può essere immolata in letali giochi di potere. Mariko, figlia di Papa Hata, boss della Yakuza, e moglie di Shaw, è scomparsa. Dicono che sia nelle mani di Zio Mo, capo di un clan yakuza rivale. Per recuperarla ci vogliono soldi, molti soldi. Shaw, che non ha smesso di amare Mariko, non esita: affiancato da una banda di strani specialisti organizza il “colpo perfetto”. Ma tra poliziotti corrotti, una sensuale danese e un vecchio che vive in un castello, il colpo perfetto diventa un allucinato bagno di sangue. Un hard-boiled esplosivo.
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Posted in Giallo (serie regolare), Le collane del Giallo
aprile 2nd, 2011 at 08:28
un grande hard boiled alla giapponese. Parker incontra Yakuza di Pollack da non perdere
aprile 2nd, 2011 at 17:06
Non si trova niente di questo autore… è mica un italiano sotto pseudonimo?
aprile 3rd, 2011 at 08:50
no ti assicuro che la traduzione è stata lunga ma da un dattiloe non da un originale, anche io ho provato a cercarlo senza troppi risultati.
aprile 3rd, 2011 at 09:16
Caro Mirko, pare che questo Stephen Graham, con questo libro, sia al suo debutto. Il titolo originale del romanzo è “Osaka dead”, ed è stato presentato alla Frankfurt Book Fair del 2008 e alla London Book Fair del 2010. Ti riporto la biografia dell’autore in inglese, tratta dal depliant della London Book Fair:
STEPHEN GRAHAM
Steve was born and raised in the Pacific Northwest where he at-
tended University and received a BA in Literature. After graduating,
Steve held a series of jobs but eventually decided to pack a bag for
Osaka, Japan where he lived for 8 years. While there, Steve worked
as an English teacher, did voice-over work for video games, and
wrote copy for radio spots for a telecommunications company. In
2002, he moved to Los Angeles and worked as a screenwriter,
adapting his unpublished manuscript which had been optioned by an
Academy Award winning producer. Steve currently resides on the
Olympic Peninsula in Seattle and is working on the next Ian Shaw
thriller.
😉
aprile 3rd, 2011 at 09:47
Stephen Graham è un autore che si è trasferito a Los Angeles dopo aver abitato in Giappone per otto anni. Attualmente vive a Seattle. Osaka (in originale Osaka Dead) è il suo primo romanzo.
aprile 3rd, 2011 at 11:29
@ Mirko: no, pare che sia un quarantenne americano che vive (o ha vissuto) in Giappone. Questo dovrebbe essere il suo primo romanzo, ma effettivamente non si riesce a scoprire molto su di lui. Fonte: Fiera del Libro di Francoforte 2008.
aprile 4th, 2011 at 07:59
Dalla quarta di copertina mi dà l’idea di una schifezza….
aprile 4th, 2011 at 14:21
Stephen graham Lowellè in effetti un personaggio che sembra piuttosto misterioso. caro marius magari il romanzo nonè nelle tue corde ma ti assicuro che nonè una ‘schifezza’, e credo di capirne qualcosa…
aprile 4th, 2011 at 18:08
Mi ritrovo di nuovo a condividere Marius la trama sembra un accozzaglia da fumetto manga mah……
aprile 4th, 2011 at 18:25
@Marius:Concordo, un libro non va giudicato dalla copertina, ma dalla quarta di copertina se permettete…:-). A parte gli scherzi questa è l’unica uscita che mi farò mancare questo mese, mi sembra uno di quei romanzi che da un po di tempo a questa parte vengono pubblicati fra i gialli ma che col giallo hanno poco a che vedere e preferirei che si cominciasse a ripescare qualche bell’inedito tra le produzioni di grandi autori ormai dimenticati.
aprile 5th, 2011 at 08:08
Vediamo di moderare i toni, non permetto che si etichetti un romanzo come “schifezza” da gente che non ha nemmeno avuto il garbo di leggerne tre pagine. Ogni opera ha una propria dignità artistica aldilà dei gusti personali. Se non sapete cosa scrivere, non scrivete.
aprile 5th, 2011 at 08:24
giusto Dario. magari il libro può non piacere. A me che l’ho tradotto(e anche tu mi pare lo abbia letto) è risultato gradito. Un giudizio casomai si esprime dopo averlo letto. E questo vale per i gialli classici( che non mi azzarderei a definire schifezze anche se non rientrano nel mio gusto, anche ‘dopo’ averli letti) quanto per quelli moderni. Temo si stia ricadendo nelle abituali polemiche tra classico e moderno che potrebbero anche essere interessanti se espresse con un minimo di tolleranza anche per i gusti degli altri.
con questo chiudo i miei interventi. leggetevi il libro.
ciao a tutti e buone letture.
aprile 5th, 2011 at 08:34
Naturalmente, concordo in pieno.
Pretendo che i lettori che frequentano il blog siano rispettosi dei gusti altrui e degli autori che si succedono sulle pagine del giallo. Non solo perchè ho un prodotto da difendere con i denti (e mi sembra lo meriti) ma proprio per un principio cui tengo molto. Detto questo, il romanzo è interessante, dinamico, divertente, ottimamente tradotto. Se lo acquisterete vi godrete una bella avventura, altrimenti gli unici a perderci sarete voi 😉
Buone letture.
aprile 5th, 2011 at 11:50
Ragassi, allora:
1 Ci sono certi manga noir che danno i puntia più di un romanzo per cui starei attento a liquidare i libri paragonandoli ai manga, magarti rischiereste di pubblicizzarli! ; )
2 per chi non ama gli hard boiled Gaijin (Black rain non mi pare una schifezza solo perchè ha la sua parte di ambientazione yakuza…tutt’altro!), ci sono sempre i Classici del giallo (quelli contrassegnati non dal poliziotto ma dal detective in vestaglia e pantofole!) o al limite i Romanzi rosa.
Lo dico perchè a volte qui sembra di leggere polemiche da suore più che commenti assennati e nitidi su questo o quel romanzo! Eddai, chi vi costringe a comprarli i libri?? 😉
aprile 5th, 2011 at 11:51
(chiedo scusa per il “magari” di troppo e i refusi.)
aprile 5th, 2011 at 14:00
In questo caso… perdo volentieri!
aprile 5th, 2011 at 16:31
Prima di tutto io non ho detto che il volume è una schifezza e ovviamente non posso dirlo non avendolo letto.
Testualmente ho detto ‘Dalla quarta di copertina mi da’ l’idea di una schifezza….’.
E visto che ormai vengono solo pubblicati autori sconosciuti l’unico metro di valutazione è la quarta di copertina.
Sul fatto di esprimere un giudizio ‘dopo’ aver letto il libro concordo in pieno; peccato che ultimamente troppo spesso ho speso soldi per roba che ho buttato dopo dieci pagine per cui non mi resta che valutare un romanzo dalle notizie di corollario.
Ho usato il termine ‘schifezza’ che è un termine forte e di questo mi scuso.
Concordo anche sul fatto di essere rispettosi dei gusti altrui, ma questo vale anche per Voi della Casa Editrice: non credo che tutti i lettori del Giallo siano fanatici dell’hard boiled e ciò non ostante questo genere ormai domina incontrastato.
Chiederei umilmente un minimo di equilibrio.
Un saluto
aprile 5th, 2011 at 20:05
Lo prendo.
Da appassionato di narrativa ad ambientazione orientale, stante anche l’opinione positiva di Di Marino, non posso lasciarlo in edicola. 😉
aprile 6th, 2011 at 09:09
Concordo con Marius non per i termini usati ma per il contenuto delle osservazioni: credo da mesi (forse anche qualcosa in più) noi lettori si stia chiedendo in modo civile un maggiore equilibrio tra classici e hard boiled senza essere ascoltati. io rilancio l’idea dei quattro classici al mese ma credo ci siano problemi di mercato. Tra l’altro sarei curioso di sapere senza troppi dettagli economici se questa “virata” a favore dell’hard boiled abbia poi migliorato le sorti della ns. amata collana….
aprile 6th, 2011 at 10:05
L invito a moderare i toni è giusto e ragionevole ma questo deve essere valido per tutti e quindi liquidare chi esprime un giudizio se pur soggetto a critiche con” polemiche da suore” e dare praticamente dei deficienti ai lettori per i “commenti assennati e nitidi “evidentemente chi esprime questi giudizi si sente un tantino superdotato intellettualmente e quindi ribadisco anche io l invito a moderare i toni grazie
aprile 6th, 2011 at 12:08
Dai, Riccardo, cerchiamo di non esagerare in un senso ma neanche nell’altro.
I brutti romanzi esistono in qualsivoglia genere. Molti polizieschi “classici” sono più duri e violenti di molti hard-boiled, anche per le tematiche trattate (un capolavoro come “La collina di Beulah” di Reginald Hill, come parecchi altri suoi romanzi, si spinge su terreni non sempre frequentati dall’hard-boiled, eppure è un poliziesco classico con tanto di indizio rivelatore proprio nella prima pagina; “A Pinch of Snuff,” sempre di Hill, è ambientato per l’appunto nel mondo degli snuff-movies, roba non esattamente per stomaci deboli, eppure è un altro giallo classico).
E molti hard-boiled di violenza quasi intollerabile sono costruiti su un solido impianto di matrice classica: penso, che so, a “Tutto ciò che muore” di John Connolly, che confonde le carte in maniera abilissima nascondendo valanghe di indizi sotto il paravento dell’ultraviolenza.
Cerchiamo di prendere il buono dove si trova (e c’è del buono dappertutto, al di là delle etichette di genere).
@Marius: i Classici di questo mese sono pienamente nella linea del poliziesco classico (il Devine, soprattutto, è più classico che non si può), e il Pentecost costituisce addirittura un esempio di “delitto impossibile”.
Anzi, è un romanzo che poteva rientrare in un ipotetico speciale del Giallo dal titolo “Delitti in (auto- o scuola-) bus”. Così al volo, vi vengono in mente altro due titoli^ A me sì
aprile 6th, 2011 at 12:46
aprile 6th, 2011 at 13:18
Non voglio gettare legna sul fuoco, ma ritornare ai 4 classici mensili(di cui due inediti) sarebbe stupendo… io continuo a sperarci :)).
aprile 6th, 2011 at 15:27
Leggasi “benzina sul fuoco” :).
aprile 6th, 2011 at 17:17
E dai, Luca. Già che ci sei rivelali ai comuni mortali questi titoli!
aprile 6th, 2011 at 20:07
Che poi mi son rivisto proprio l’altro giorno Resa Dei Conti a Little Tokio, e mi ero detto ” mi ci vorrebbe proprio un libro così”.
Almeno dalla quarta… ;-D
aprile 6th, 2011 at 22:01
Sì, va bene, magari il mio tono si è un pò adeguato a certi interventi e chiedo scusa, ma a volte c’è tutta la sensazione di commenti fatti “a priori” per principio e spesso si legge un pizzico di ostilità gratuita….di acido, ecco.
Solo questo…
Poi ragazzi, non rendiamo questo posto una bisca ma neanche un dormitorio, cerchiamo un comnfronto cordiale e divertente su!
Valis66: ti chiedo scusa, non volevo dar l’idea di sentirmi più dotato di te! Non mi sento più assennato intelletualmente rispetto a voi altri, sarei uno sciocco, visto che neanche ci conosciamo. Ritengo di avere però un senso dell’ironia bonaria e di misura, come dire, di distanza, rispetto a certe cose, che a volte manca ad alcuni commentatori.
Che ogni tanto dimenticano che qui si parla di libri, di intrattenimento…
aprile 7th, 2011 at 08:34
@Luca: proprio io sono un lettore onnivoro, magari, si il mio intervento era un tantino provocatorio, ma lo spirito era lo stesso: non fasciamoci la testa, apriamo la prospettiva e ricordiamo che stiamo parlando di letteratura e nello specifico di letteratura che ha la sua bella quota di intrattenimento.
Oppure rimaniamo arroccati sulle notre posizioni, pur rispettando le sensibilità che si alternano sulla testata. Se la sensibilità moderna prevale, evidentemente vende un pò di più! O no?
aprile 7th, 2011 at 09:35
@ Riccardo: con me – e ormai penso lo sappiano tutti – si sfonda una porta aperta, anzi, si apre una porta sfondata
@ Bernardo: i due romanzi che avevo in mente – ma penso che ce ne siano degli altri – sono La tragedia di X (di Ellery Queen) e L’abbonato della linea U (di Claude Aveline).
aprile 7th, 2011 at 10:02
…anche perchè tornare alle quattro uscite accontenterebbe un po’ tutti … sia quelli, come buona parte di Voi, che possiedono già tutto quello che è un dovere avere nella propria collezione e cercano novità, sia quelli come me che il “tutto” se lo stanno costruendo e a cui mancano ancora capolavori fondamentali…
aprile 7th, 2011 at 11:02
Non ho voluto rovinare la festa a Luca e …mi son stato zitto. Meno male che non abbia esteso l’interrogativo a treni, battelli e aerei altrimenti avrebbe scatenato l’inverosimile (oltre allo stesso Queen citato)!
Mah, per delitti e autobus a me verrebbe un bel titolo già Mondadori..
Last Bus to Woodstock, di Colin Dexter: il suo esordio.
aprile 7th, 2011 at 11:03
Anche se il delitto non avviene materialmente sul bus.
aprile 7th, 2011 at 13:14
Bannato il mio commento simile a quello di jonjozz senza che ci fossero ne polemiche ne volgarità.
Se fuori tema dovrebbero essere eleiminati anche altri commenti. Cmq ennesima conferma che più che un blog questo sito è una vetrina pubblicitaria.
aprile 7th, 2011 at 13:15
chiedo scusa a Geraci …. commento ricomparso
aprile 7th, 2011 at 14:22
Cacchio, li ho letti entrambi (non da poco, comunque), ma non mi erano venuti in mente. Sarà Alzheimer…
aprile 8th, 2011 at 09:15
Mamma mia, non pensavo Bernardo che tu avessi ottant’anni! Ti facevo più giovane ! 😉
Comunque quello che ha detto Luca, dribblando il giudizio sul romanzo e sul romanziere in questione, è profondamente vero: noi tendiamo mormalmente a classificare, a schematizzare, ma..non è detto che il Giallo Classico sia così, solo così, e l’Hard-Boiled sia invece altro. Mi pare che oramai si sappia in giro che mi piace da matti il Giallo Classico anni ’30 e ’40, ma.. non è detto che tutto il Giallo anni ’30 e ’40 mi piaccia. E idem per l’Hard-boiled. Talora si trovano delle cose estremamente piacevoli che appartengono ad altri tempi, anche tempi recenti, che non sembrerebbero possano definirsi Giallo Classico per l’estrema violenza, eppure..
Luca ha accennato a John Connolly, ma..anche Jeffrey Deaver nasconde momtagne di indizi sotto una tensione angosciante ed una violenza folle: prendete Il collezionista di Ossa, leggetelo bene e troverete tanti tanti indizi. Poi quando li avrete trovati, ecco la trovata finale, ma…se non ci fosse stato Leroux, quella trovata non lo so se..
Insomma..non è detto che Margery Allingham debbe rappresentare per forza il Giallo Classico (dico per dire). Poi a me la Allingham non è che piaccia molto.
Invece..tanto tuonò che piovve.
Ne parlai io tante volte in passato, ne parlò Luca, poi ne parlarono altri, insomma..Mauro evidentemente ci sente bene (meno male!) e così, il mese prossimo..fiato alle trombe Turchetta : un bel Giallo Classico direttamente dalle Palmine (con rinfrescata voglio sperare). Questo sì che è un grande Giallo Classico, che spero alletti anche S.Gunn : La Medaglia del Cellini, di Ngaio Marsh!
aprile 9th, 2011 at 17:15
Io salto tutto Aprile a piè pari, come ormai accade da quasi un lustro per 9-10 volte l’anno…. meglio così, risparmio soldi per le collezioni Harmony!
Ad maiora… (ma quando?????)
aprile 11th, 2011 at 10:03
Visto che ho creato un mare di polemiche per il termine da me usato giudicando il romanzo dalla quarta di copertina, ho deciso di comprarlo e leggerlo.
Confermo l’impressione avuta a priori: non è neanche un hard-boiled.
E’ un romanzo d’azione inadatto al Giallo Mondadori; tutt’al più poteva andar bene per Segretissimo.
Come prevedevo, ho sprecato 4,20 euro.
aprile 11th, 2011 at 11:34
Mi associo alla speranza di Piero: ‘La medaglia del Cellini’ sarà in traduzione almeno riveduta, se non si può avere quella integrale? In caso contrario sarebbe un vero peccato.
aprile 12th, 2011 at 10:21
Faccio notare che la traduzione della Medaglia del Cellini, uscita nei Libri Gialli nel 1939 e opera di Ada Salvatore, era assolutamente integrale e di ottima qualità: è invecchiata pochissimo e ha un fantastico profumo d’epoca (nel senso giusto).
aprile 12th, 2011 at 10:54
La medaglia del Cellini era quasi un’integrale che io sappia: una traduzione fatta benissimo per l’epoca.
Le Palmine negli anni trenta erano un po’ quello che sono ora I Meridiani, (ma non quelli da edicola!) cioè un prodotto non per tutti, ma almeno per la borghesia buona: traduzioni curate, sovracopertine bellissime, copertine dure. All’inizio della guerra, dovendo risparmiare, le copertine divennero di carta, e le edizioni meno di pregio, ma..sempre e comunque cose straordinarie. A parere mio la cosa più bella fatta dalla Mondadori in tema di Gialli. E dire che molti degli autori non son stati più tradotti; e sono introvabili. E sono cose magnifiche. Giudica tu.
aprile 12th, 2011 at 18:02
Beh,Luca, mi hai capito. Quando dicevo che una rinfrescata era da auspicare per Marsh, alludevo alla revisione della traduzione almeno per i nomi originali italianizzati secondo l’ottica fascista, una cosa almeno per me veramente insopportabile. Se si toglie quello, son d’accordo con te sulla qualità dell’opera e della traduzione.
Ma dovrebbero pubblicarne ancora altre: per es. quel capolavoro di Downing che è “La luce gialla”, o “Le Pentole del Diavolo” di Nicholas Blake, o ancora “Il talismano dei Dangerfield” di Connington. In verità ce ne sarebbero tante da ripubblicare..
aprile 27th, 2011 at 16:49
Arriverò tardi, scusate, ma io leggendo la quarta di copertina mi è venuta volgia di cercarlo in edicola, poi il commento di Marius che mi dice che poteva andare bene per segretissimo (altra serie che a volte seguo) rafforza la mia convinzione, dovrò solo aver fortuna di trovarlo.
aprile 29th, 2011 at 10:10
Trovato in edicola (preso) e il giorno dopo in una bancarella…
maggio 13th, 2011 at 10:23
Lette le prime 170 pagine, devo dire che mi sembra un bel libro, come ha scrito dario è una bell avventura, con un buon ritmo, la lettura scorre veloce, forse merito anche del traduttore. Al momento mi sento di consigliarlo, poi tirerò le somme al termine.
maggio 18th, 2011 at 13:10
Concluso il libro, confermo quanto scritto precedentemente, una buona lettura, scorre bene, forse il personaggio principale pecca di ingenuità a volte (evidentemente così l’ha voluto lo scrittore), probabilmente non riesntra nei canoni del GM (per quanto questi canoni io non li conosca visto che è da poco che compro e leggo GM) come detto da altri utenti del blog; per concludere è stata una buona lettura, un bel racconto.