Le rotative dell’omicidio (3017)

novembre 1st, 2010 by Moderatore

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“New York Globe”, quotidiano delle notizie esplosive. La più esplosiva di tutte? Theodore Ratnoff, temuto e odiatissimo vicedirettore del giornale, trovato cadavere in redazione. L’arma del delitto: un lungo chiodo con cui un tempo si infilzavano gli articoli da cestinare. A coprire il caso dal punto di vista giornalistico, Jude Hurley, giovane reporter d’assalto, troppo lavoro e niente gloria, principio di ulcera da eccesso di alcol e vita sentimentale disastrata. E il peggio deve ancora venire perché al “New York Globe” i morti ammazzati iniziano ad ammucchiarsi. Quanto a Hurley, c’è abbastanza materiale per il Pulitzer. O per l’obitorio.

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2 Responses

  1. Marius

    Questo è un romanzo pretestuoso, nel senso che la trama gialla (scontata) è solo un pretesto per descrivere l’ambiente giornalistico che è il vero obiettivo dell’autore.
    Purtroppo non è il primo romanzo del genere che quest’anno è stato pubblicato e mi riferisco soprattutto ai gialli ambientati in epoche diverse dall’attuale.
    Per abitudine acquisto sempre i gialli di autori sconosciuti sperando di trovare il nuovo Ellery Queen o il nuovo Dickson Carr.
    Capisco che la cosa è praticamente impossibile, ma mi accontento di trovare Max Allan Collins o Linda Ladd.
    Gradirei tuttavia non incontrare più romanzi pretestuosi o peggio ancora romanzi che col giallo non hanno niente a che spartire (mi riferisco a ‘I serpenti nel cratere’ o ‘Fighter’).
    Se poi l’Editore volesse spendere qualche soldo in più e traducesse gli inediti di Halter, Kaminski e altri grandi autori moderni forse aumenterebbe anche il numero dei lettori.

  2. Matteo

    Pienamente d’ accordo: mi permetto di aggiungere che tali scelte andrebbero fatte anche in riferimento ai racconti: anzichè radunare un po’ di amici o amiche che probabilmente (eufemismo) non passeranno alla storia della LETTERATURA gialla, bisognebbe sforzarsi di puntare sulla qualità; chissà che non si venga premiati, persino in tempi grigi e mediocri quali ci tocca vivere.

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