Hardcover in libreria/2
James is back. Torna in libreria uno dei maestri del Noir.
Leggi il primo capitolo de “Il sangue è randagio! in esclusiva!
Estate del ’68. Dopo gli omicidi di Martin Luther King e Robert Kennedy, gli Stati Uniti sembrano sul punto di esplodere. Disordini, speculazioni politiche e teorie del complotto scuotono dalle fondamenta la stabilità sociale. Una squadra di sabotatori si prepara a creare disordini durante la convention del partito democratico a Chicago. Le organizzazioni di militanti afroamericani sono sul piede di guerra nel southside di Los Angeles. J. Edgar Hoover, capo dell’FBI, prepara drastiche contromisure. E il destino ha piazzato tre uomini in un punto nevralgico della Storia.
Dwight Holly, laureato a Yale, è l’uomo di fiducia di Hoover, incaricato di fomentare contrasti fra i gruppi del potere nero e ossessionato dalla figura di una comunista ebrea di nome Joan Rosen Klein. Wayne Tedrow, ex poliziotto e trafficante occasionale di droghe, lavora per il miliardario Howard Hawks alla costruzione di una rete di case da gioco nella Repubblica Dominicana. Il giovane Don Crutchfield, guardone e investigatore privato di mezza tacca, coinvolto in cose più grandi di lui.
È un destino crudele e inesorabile a intrecciare le loro vite, trascinate in un vortice troppo violento per poter resistere. Con al centro un unico fulcro attorno a cui tutto ruota: Joan Rosen Klein, la Dea Rossa, autentica femme fatale.
Ellroy attraversa un quadriennio infuocato della storia americana mescolando la crudezza di eventi realmente accaduti alle vicende di personaggi le cui esistenze minime sono la sintesi di un’epoca di corruzione e malaffare. In una progressione da tragedia greca, nessuno scampa a questa dimensione catastrofica: non i militanti radicali, tossici e corrotti, non le loro controparti inviate dal potere, un branco di assassini pervertiti e psicotici accecati dal delirio di onnipotenza.
Terza tappa di un viaggio cominciato con American Tabloid e proseguito con Sei pezzi da mille, Il sangue è randagio è un noir di rara profondità, spaventoso e magnetico, l’aspro ritratto di un mondo che ha perduto le linee di confine tra bene e male, giusto e ingiusto, dove nessuno può reclamare redenzione né tantomeno resurrezione.
James Ellroy è nato nel 1948 a Los Angeles. La sua infanzia è stata segnata prematuramente dall’omicidio della madre. Dopo un’adolescenza difficile e inquieta che gli ha fatto conoscere la prigione, ha iniziato a scrivere quelli che ora sono bestseller in tutto il mondo: Dalia Nera, Il Grande Nulla, L.A. Confidential, White Jazz, American Tabloid, Sei pezzi da mille e la sua autobiografia I miei luoghi oscuri.
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marzo 19th, 2010 at 19:34
Probabilmente uno dei più grandi scrittori americani degli ultimi decenni… peccato che a volte parta per la tangente!
marzo 19th, 2010 at 23:15
Sono sincero. Appena arrivato a Siena l’avevo preso in mano ma le oltre ottocento pagine mi hanno spaventato. Naturalmente l’autore non si discute ma aspetto qualcuno che mi convinca davvero. Troppe fregature ultimamente. Anche da parte di Jeffery Deaver il cui ultimo libro non mi ha sconfinferato per niente. Comunque della Mondadori ho terminato
“Flavia de Luce e il delitto nel campo dei cetrioli” di Alan Bradley
e sto leggendo “La detective” di Y.S.Lee e dunque il mio contributo lo sto dando…
marzo 22nd, 2010 at 23:10
un grandissimo… ormai fuori da ogni classificazione..il Grande Romanzo Americano….
marzo 23rd, 2010 at 15:59
Io lo sto leggendo in questi giorni e sono circa a pagina 650; su Ellroy, che considero un genio assoluto, sono clamorosamente di parte e quindi un mio consiglio a leggere immediatamente il libro vale il giusto; secondo me è magnifico, opinione certamente soggettiva, però ritengo che possa essere anche considerato oggettivamente e clamorosamente “ipnotico”, nel senso che ti getta in uno stato di trance, cosa che mi era già successa con American Tabloid (e, sia detto sottovoce, mi era successo molto meno per Sei pezzi da mille).
Un caro saluto a tutti.
Franco
marzo 24th, 2010 at 10:05
E’ senz’altro un grande autore ma secondo me il meglio lo ha già dato con ‘Black Dahlia’ e soprattutto con l’autobiografico ‘I miei luoghi oscuri’.
Anche lo stile ha avuto un’involuzione e risulta sempre più difficile seguirlo quando, come ha detto Kurt Dehn, parte per la tangente.
marzo 24th, 2010 at 15:17
Aspetto con ansia un resoconto del libro da chi l’ha letto.
Mia piccola cosa giallo-scacchi in http://corpifreddi.blogspot.com/
marzo 31st, 2010 at 15:38
Sono ritornato da una Messa. Una Messa per un morto. Un ragazzo di 28 anni. Ieri è andato al suo capanno di caccia, ha preso il fucile e si è suicidato. E’ stato un mio scolaro. Era cicciottelo, gentile, bravo. Mi guardava come fossi un dio. Sono ritornato a casa, ho girato per le stanze, ho guardato a lungo i miei libri. Poi mi è venuto voglia di scrivere queste poche parole.