Senza esclusione di colpi (1215)
Seth Colman e Art Bedarian, investigatori privati, sentono puzza di bruciato. Hanno per le mani un padre, morto, con la fissazione dell’ottone, una madre, viva, ringhiosa e tirannica, e un figlio, scomparso, afflitto da dementia praecox. L’incarico di Colman e Bedarian: trovare il figlio prima che accada l’irreparabile. Solo che l’irreparabile è già accaduto. Il medico di famiglia viene ucciso e gli indizi sono un groviglio inestricabile…
Lewis Padgett pseudonimo della coppia di scrittori americani Henry Kuttner (1914-1958) e C.L. Moore (1911-1987), moglie di Kuttner. Più noti come autori di fantascienza, hanno scritto anche diversi polizieschi di taglio psicologico, celebrati dalla critica.
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Posted in I Classici del Giallo, Le collane del Giallo
marzo 5th, 2009 at 08:51
Nessuno parla di questo…..
Luca??
Piero??
marzo 5th, 2009 at 11:26
Mah, mi sembrava di averne già parlato il mese scorso… Comunque è un ottimo romanzo, assolutamente da non sottovalutare. Il mio preferito di Padgett è “Ossessione” (che speriamo di rivedere nei Classici, prima o poi) ma anche questo non scherza.
marzo 5th, 2009 at 11:43
E’ stato pubblicato nel 1961 : GM 635.
Titolo originale : “Murder in Brass”
Data di prima pubblicazione in America : 1946.
Fu pubblicato in America, nel 1946, in edizione Paperback, col titolo “Murder in Brass”; mentre l’anno dopo, in Hardback, con l’altro titolo “The Brass Ring”.
Con lo pseudonimo Lewis Padgett, i coniugi Kuttner e Moore pubblicarono molti racconti e anche romanzi, dal 1941 al 1953.
Un altro bel poliziesco è “The day He Died”, del 1947, pubblicato nel 1951, col titolo “OSSESSIONE”, nei Gialli Mondadori al numero 138, e ristampato nei Capolavori dei Gialli Mondadori nel 1958, al numero 144.
marzo 5th, 2009 at 12:43
Piero, è il contrario: ovviamente il libro è uscito prima in versione rilegata (nel 1946) col titolo “The Brass Ring”, ed è stato ristampato in paperback nel 1947 come “Murder in Brass” (lo so, perché posseggo giustappunto quest’ultima versione).
marzo 5th, 2009 at 13:23
Luca, io ho altre notizie :
a me risulta una prima edizione in Paperback 1946 “Murder in Brass” da parte della Bantam Books e poi nel 1947, in Gennaio, sempre per la Bantam Books, e con lo stesso titolo.
E nel 1947, in edizione rilegata, col titolo “The Brass Ring”, per la Sampson.
Se non ti trovi…vai a http://www.fantasticfiction.co.uk/p/lewis-padgett/murder-in-brass.htm
A proposito, perchè su Anobii, non ti fai sentire più spesso?
marzo 5th, 2009 at 14:54
Guarda, il paperback della Bantam che ho io (ho appena controllato) indica come sua prima edizione 1947.
La prima edizione del libro (ho scoperto di avere anche questa, e neanche me lo ricordavo…) è uscita in hardcover negli USA nel 1946 per la Duell, Sloan and Pearce col titolo “The Brass Ring”. Si tratta del primo romanzo in assoluto a nome Kuttner.
Tieni presente che la Bantam, all’epoca, pubblicava solo ristampe di libri già usciti in edizione rilegata per altri editori oppure novità direttamente in tascabile. Quindi la prima edizione in hardcover di questo libro non può essere Bantam (anche perché, ripeto, la prima edizione rilegata ce l’ho e non è Bantam…).
marzo 5th, 2009 at 16:17
Grazie ragazzi
marzo 5th, 2009 at 18:11
Piero, ho controllato su http://www.fantasticfiction.co.uk/p/lewis-padgett/murder-in-brass.htm e ho capito l’arcano. Quella che citano loro è la prima edizione inglese, uscita in hardcover per la Sampson.
marzo 5th, 2009 at 18:51
Luca, “Ossessione” (un romanzo molto caro anche a me) è stato ristampato nel 2005 in uno Speciale del Giallo sulle “damigelle il pericolo” che avevo curato personalmente e che era uscito col titolo “Indifese”. All’interno, oltre a un buon romanzo di Rufus King (“Camera chiusa N.13″) c’era anche un eccellente racconto di Q.Patrick/Patrick Quentin, (“Il nemico invisibile”).
marzo 5th, 2009 at 19:00
Ciao Mauro
Giusto! Infatti non avevo comprato quello Speciale proprio perché avevo già tutto, compreso il racconto di Quentin…
marzo 5th, 2009 at 21:55
Incredibile !
Basta che dialoghiamo come al bar, e ZACCHETE esce fuori anche il mitico Boncompagni.
Che dice sempre cose interessanti.
Quello speciale l’ho trovato una volta in vendita credo a Carrefour ma non lo presi.
Vorrà dire che la prossima volta lo prenderò.
Se ci legge Boncompagni (dimostra di essere in agguato), mi dice una cosa ?
Quando lui parla a riguardo di altra cosa, di un certo indizio di Philo Vance in un certo giallo di van Dine che non vuol dare, parla per caso dell’indizio del colore?
marzo 5th, 2009 at 23:20
Caro Pietro, l’indizio lo trovi nel terzo giallo di Van Dine (1928). Di più non posso dire. Ma forse l’hai azzeccata, visto che, nel titolo originale, il libro richiama proprio un colore.
marzo 5th, 2009 at 23:54
Consentimi di poterti chiamare..Caro Mauro, dato che abbiamo amici in comune.
Dei 4 autori in cui parli in quello scritto, qual’è il più papabile in un prossimo futuro ? Norman Berrow è quello più vicino se vogliamo al tuo Carr (dico tuo Carr, in quanto un giorno si dice che proprio Mauro Boncompagni incontrò una tal persona su una tal spiaggia e da lì cosa nacque cosa e insomma ci fu la grande infornata dei Carr..pare), mentre Sprigg per i suoi passati può essere più vicino politicamente. Max Affford in compenso ha scritto qualche Camera Chiusa e Rupert Penny è un vecchio pallino che non hai solo tu ma anche un’altra persona, che conosco molto meglio.
Che ne dici?
A proposito lo Speciale del Giallo di cui parlavi con Luca, mi interessa nel momento in cui Ossessione fosse ritradotta o almeno revisionata, giacchè ce l’ho come Capolavoro del Giallo Mondadori.
Che mi dici in merito?
marzo 6th, 2009 at 20:24
Per la ristampa nello Speciale “Indifese”, “si era utilizzata la vecchia traduzione di “Ossessione” con qualche “rinfrescatina”. Segnalo che Kuttner/Padgett è anche autore di una ottima serie imperniata su un detective di taglio psicanalitico, Michael Gray. Un titolo particolarmente buono, “Nessuno mi crede” (in originale “Murder of my Wife”, 1958) apparve anche sul Giallo Mondadori nel lontano 1961. Un candidato ideale per una ristampa, se il pubblico dimostrerà di gradire questo
Padgett.
Questa non è la sede per affrontare quelle altre questioni che ti stanno a cuore, Pietro, ma aspetta e vedrai che qualcosa si muoverà anche lì.
marzo 14th, 2009 at 16:36
Come inizio non c’è male. Seth Colman è un investigatore privato a cui non piace il suo lavoro, Art Bedarian “basso, tarchiato, con la faccia grottesca e la moralità di un gorilla in calore” è il suo collaboratore dedito all’alcol e alle donne, Eve “alta sinuosa e snella” (bona, insomma) è sua moglie (di Seth) a cui piace, invece, sfruculiare nelle indagini. Un bel trio. Vedremo…
marzo 15th, 2009 at 12:16
Buona trama, ma la traduzione (sicuramente non integrale) del 1961 penalizza lo stile e i dialoghi, appiattendo tutto in un bignamino un po’ incolore. Va bene il contenimento dei costi, ma credo che molti come me preferirebbero pagare un po’ piu’ di 3,90 euro pur di avere dei libri in traduzione integrale e moderna, come avveniva nei Classici del Giallo Mondadori fine anni ’80-inizio ’90. Non potrebbe essere una scommessa editoriale vincente?
marzo 15th, 2009 at 17:51
Ma che fai Mariano ? Mi ripeti ?
Oppure sei un fratello gemello perduto ?
marzo 15th, 2009 at 21:33
Finito di leggere. Buon libro ma il “trio” poteva essere sfruttato meglio.
marzo 16th, 2009 at 11:25
Fabio, e quella tua idea del Club del Giallo Mondadori, con la medaglietta, il foulard e il cappellino, che fine ha fatto?
marzo 16th, 2009 at 14:12
Mi pare che non abbia avuto successo…
marzo 16th, 2009 at 22:21
Vabbè, dai, non te la prendere..
Tanto, la banda tipo Amici miei l’abbiamo formata : basta solo trovarci assieme da qualche parte, e delle risate ce le facciamo lo stesso !
E tanto, di essere fissati per il Giallo lo siamo : a che servono il cappellino, la medaglietta ed il foulard ? A farci sembrare dei Giapponesi in visita al Colosseo ?
marzo 17th, 2009 at 19:15
Caro Piero, vorrei che di gemelli come noi ce ne fossero di piu’, per ”orientare” le scelte sulle ritraduzioni. Capiamo perfettamente le esigenze di contenimento dei costi, pero’ mandare in edicola dei bei romanzi mutilati e’ un peccato mortale. Cosi’ come e’ un peccato veder tradotti integralmente nei Gialli autori dallo stile zoppicante, mentre esistono ancora titoli del grande Ellery Queen disponibili solo in versione “d’epoca”, non integrale. Per John Dickson Carr siamo stati avvantaggiati dalle raffica di traduzioni e ritraduzioni anni ’80-anni ’90, ma esistono ancora alcuni suoi titoli di gran pregio (come ”Piazza pulita”) che non hanno beneficiato del restyling. Dobbiamo rassegnarci?…