“La sposa obbediente” di Mary Balogh – Perle 5
Anche in un matrimonio di convenienza
può insinuarsi l’amore
Non appena ereditato il titolo, il visconte Geoffrey Astor si sente in dovere di garantire un futuro alla famiglia del suo defunto predecessore, sposando una delle tre figlie. Ma considerandola una formalità che non influirà sulla propria vita, non si cura neppure di scegliere. Così ad accettare di sposarlo è Arabella, diciottenne timida e poco appariscente, che per lui prova ammirazione e timore reverenziale. Da buona consorte, Arabella si impegna ad adempiere ai doveri coniugali, fino a quando scopre che il marito ha continuato a mantenere un’amante. E allora Geoffrey dovrà rivedere molte delle proprie convinzioni, se non vorrà perdere l’amore di una moglie che ha iniziato ad apprezzare davvero…
Note:
LA SPOSA OBBEDIENTE ( The Obedient Bride ) è una delle prime opere di Mary Balogh, celeberrima autrice di oltre settanta romanzi storici, per la maggior parte di ambientazione Regency.
Tra le opere di Mary Balogh già pubblicate in precedenza da Mondadori, ricordiamo PRIMA, LE NOZZE ( First Comes Marriage ), LA PROPOSTA ( The Proposal ) e CUORI RUBATI ( The Secret Mistress ), nella collana I Romanzi Emozioni; POI, LA SEDUZIONE ( Then Comes Seduction ), INFINE, L’AMORE ( At Last Comes Love ), COME UN ANGELO ( Seducing an Angel ), D’AMORE COME D’ACCORDO ( A Secret Affair ), CARO ANGELO INATTESO ( Dark Angel ), LA SPOSA DI LORD CAREW ( Lord Carew’s Bride ), UN AMORE INASPETTATO ( The Famous Heroine ), L’IDEALE DI MOGLIE ( The Ideal Wife ), UN GIOIELLO RARO ( A Precious Jewel ) e SPOSA A NATALE (A Christmas Bride), nella collana I Romanzi Classic; UNA DOLCE CONQUISTA ( Gentle Conquest ), nella collana I Romanzi Perle.
Ambientazione:
Inghilterra, 1810 circa ( periodo regency )
Premi e riconoscimenti della critica:
All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ).
Sembra promettente.
Balogh sempre, la mia preferita in assoluto!
@Matesi
Molto promettente…ho scoperto che, dopo avere letto dei libri mediocri, se ne leggo uno della Balogh mi tiro sù. Il suo modo di scrivere è così pulito e accurato che, anche nelle trame più banali, riesce a rende un libro eccellente.
Amo la Balogh, quindi lo prenderò.
Lo prenderò sicuramente.
Spero che pubblicherete in questa collana anche “Lady with a black umbrella” sempre della Balogh.
La trama mi intriga molto.
Voglio proprio vedere come Arabella metterà a posto Geoffrey
La balogh rimane una garanzia, da acquistare a scatola chiusa!
Sono indecisa. Amo la Balogh, ma alcuni romanzi sono terribili e deludenti! Altri sono raffinati e seducenti ma certi mi danno l’idea che li abbia scritti qualcun altro.
Potrei dire che il romanzo non è niente di speciale. Da una parte riprende molti temi di Jane Austen: come il rev. Collins in Orgoglio e pregiudizio, Geoffrey raccoglie l’eredità di un lontano parente e, sentendosi debitore nei confronti delle figlie del defunto, decide di sposarne una a caso, anziché buttarle fuori di casa come fa Dashwood in Ragione e sentimento. Dall’altra la Balogh vuole illustrare una mentalità maschile sempre molto diffusa, cioè quella di distinguere la moglie dalle prostitute, di più o meno alto livello, a cui chiedere cose che non si possono pretendere da una donna perbene. E fin qui nulla di strano.
Quello che lascia perplessi è il comportamento di Arabella nei primi giorni dopo il matrimonio, molto simile a quello di Priscilla in Un gioiello raro: che la donna resti immobile durante il rapporto sessuale e sopporti il dolore, nel suo caso molto forte, senza neanche un lamento si può capire in una prostituta che deve assecondare il cliente, non in una giovane sposa, sia pure molto riconoscente e affascinata.
Insomma la prima parte del romanzo mi pare davvero debole. Poi pian piano l’autrice sfodera le sue solite capacità di approfondire la psicologia dei protagonisti, rappresentando il graduale innamoramento di Geoffrey e soprattutto la ribellione di Arabella, quando scopre che il marito ha un’amante.
Molto interessanti anche le vicende dei personaggi secondari, in particolare la bella ma stupida sorella Frances.
Alla fine anch’io, lo confesso, sono stata catturata almeno un po’ dalla magia che la Balogh riesce quasi sempre a creare e quindi il romanzo mi è piaciuto senza dubbio più di quanto credevo inizialmente.
Ho dimenticato di sottolineare il numero spropositato di refusi gravi. Signor Biancolino, trovi una soluzione. Spesso ho voglia di ritirare fuori la penna rossa. Ma ahimè ho davanti solo lo schermo del reader. E poi nessuno vedrebbe i miei segnacci!
Mi piace la Balogh perché anche in una trama usata moltissimo lei alla fine riesce a creare una bella storia con dei personaggi credibili che coinvolgono. Tra ieri e oggi l’ho finito e come(quasi) sempre quando si parla dei suoi romanzi mi è piaciuto molto.
Unica nota dolente gli errori diffusi di sintassi e grammatica, peccato!
La trama non è particolarmente originale, la narrazione invece è di prim’ ordine. Un autentico piccolo gioiello.
La prima parte mi è piaciuta: la Balogh ha approfondito come sempre con grande acume e sensibilità la psicologia dei protagonisti.
Purtroppo, dal momento in cui Arabella scopre di essere tradita, il mio livello di gradimento è calato nettamente. Geoffrey prende continuamente decisioni che nell’istante successivo disattende, e Arabella, dopo essersi mantenuta costante nella sua rigida posizione di intransigenza, in un attimo cambia linea di condotta.
E’ del tutto plausibile che entrambi i protagonisti abbiano mutato le loro linee di pensiero, ma quello che non mi è piaciuto è stato il modo sbrigativo in cui la Balogh li ha condotti a questa svolta. Avrei gradito un finale meno brusco.
Ho invece apprezzato moltissimo la storia secondaria.
In definitiva, ho trovato il romanzo piacevole, anche se di certo non memorabile.
Nel mio intervento c’è un po’ di SPOILER
Un romanzo che narra la “normalità” , anche un po’ noiosa se vogliamo, della buona società dell’ottocento: un matrimonio per fini ereditari e familiari, un’accettazione da parte della fanciulla “sacrificata”, una passività virginale nel letto coniugale e l’obbedienza totale che la moglie deve al marito. Io credo che tutto questa passività della protagonista alla Balogh abbia dato un po’ di fastidio e quindi le fa fare una levata di scudi verso il marito quando scopre che lui ha l’amante. Non regge molto secondo me perché insieme all’obbedienza ecc. ecc. veniva inculcato anche il concetto che gli uomini avevano “esigenze” (?!) che non potevano chiedere alle mogli, virtuose e pie. Un concetto che è arrivato anche ai giorni nostri, da piccola sentivo mia madre che parlando con altre signore diceva appunto che “certe cose” non si potevano chiedere alle mogli e quindi si doveva giustificare chi cercava altrove.
“Certe cose” !!!! Cosa saranno mai ci chiedevamo noi bambine, la fantasia galoppava ma non ne siamo mai venute a capo…..
Malgrado questa incongruenza il libro si legge con piacere (non è uno dei migliori Balogh), la storia non è originale ricordo un altro romanzo con lo stesso percorso matrimoniale (non ricordo di chi lo cercherò) Io comunque la Balogh, come la Austen, la leggo e la leggero’ sempre volentieri.
FLM,
anch’io ricordo di aver origliato gli stessi discorsi. La conclusione però era un po’ diversa: le donne perbene non facevano certe cose, ma gli uomini perbene sposati non le cercavano. Mi pare di non aver mai cercato di scoprire cosa fossero queste cose. Una ragazza perbene censurava pure i propri pensieri.
Matesi
Tu come me sei stata ben educata, la differenza e’ che tu praticavi la tua educazione, io no, o meglio non molto. Io con due altre sciagurate, come me, abbiamo sempre cercato di “scoprire” quello che ci veniva nascosto, al punto che abbiamo spiato alcune prostitute che avevano preso casa nel nostro quartiere. I risultati sono stati disastrosi sul piano informativo, ma eccellenti sui gelati che le “signorine” ci pagavano per farci andare a casa. Pensa che non avevamo ancora compiuto i dieci anni………….
FLM
Caspita! Io non avrei mai avuto il coraggio!
Ti ho detto che eravamo tre sciagurate…….e opportuniste perché dopo il primo gelato abbiamo continuato ad andare a “spiare” facendo rumore per farci sentire. La gola aveva avuto il sopravvento sulla curiosità.
All’inizio avrei dato fuoco a Geoffrey, alla madre e anche a Frances, poi, siccome la Balogh e’ la Balogh, verso pag. 100 si sono incominciati a vedere da parte di Geoffrey i primi segnali di ravvedimento. E’ andata a finire che mi e’ piaciuto molto e la migliore e’ Arabella, la piu’ matura di tutti nonostante i suoi diciotto anni.