Dark Passion 27 – Susan SQUIRES – Lontano rimpianto
La contessa Donatella di Poliziano è una vampira, ha potere, bellezza e vita eterna. Ma ha l’immenso rimpianto di non aver trasformato in vampiro il suo grande amore Jergan, secoli prima, poiché quella scelta l’ha privata dell’unico uomo che abbia mai amato. Ormai convinta che non vi sia rimedio, la scoperta di un messaggio vecchio di trecento anni la conduce a un dono speciale, lasciatole dal vecchio amico Leonardo da Vinci: una macchina del tempo che le permetterà di riscrivere la storia del suo cuore. Una volta tornata indietro, però, ogni suo ricordo andrà perduto, e sarà solo dall’amore di Jergan che dipenderà il loro destino.
- Note:
LONTANO RIMPIANTO ( One with the Darkness ) è il sesto romanzo della serie vampiresca “Companion”.
I romanzi precedenti di questa serie, L’AMANTE DELLE TENEBRE ( The Companion ), SEGRETI FATALI ( The Hunger ), IL TOCCO DEL DESTINO ( The Burning ), SARÒ LA TUA CURA ( One with the Night ) e RAPITI DALLE TENEBRE ( One with the Shadows ), sono già stati pubblicati da Mondadori – nr. 1, 5, 8, 16 e 19 rispettivamente della collana Dark Passion.
La serie proseguirà con “Time for Eternity”, di prossima pubblicazione.
- Ambientazione:
timetravel ( da Inghilterra, 1821 all’antica Roma )
*** ebook disponibile a maggio 2012 ***
Speriamo che in questo volume non ci siano stupri, né maschili né femminili.
@ matesi
Dopo cinque romanzi con lo stesso tema dubito che non ci sia in questo ma la speranza è l’ultima a morire..
personalmente con la squires ho chiuso con l’ultimo pubblicato…che ho letteralmente chiuso e archiviato dopo poche pagine!
@ manu63
“Sarò la tua cura” e “Il tocco del destino” sono i miei preferiti. Certo se l’autrice la smettesse di far “violentare” l’eroe di turno da bellissime vampire (poverino!) non mi dispiacerebbe…a lungo andare,le ripetizioni annoiano.
Naturalmente lo stupro è un argomento serio e sto prendendo in giro l’autrice non l’argomento.
Complimenti per l’ottima scelta della cover. Trovo che questa copertina sia bellissima. Non ho mai letto nulla di questa autrice e nelle recensioni ho sempre visto pareri discordanti.
La trama è molto particolare… sono curiosa di leggerlo.
@ greta
uno o due te li consiglio, giusto per farti un idea sullo stile dell’autrice
poi, a mio parere naturalmente, sono tutti uguali e stancano
ciao manu
@manu63
Ti ringrazio per il consiglio.
Una curiosità, tutti i romanzi di questa autrice sono dei timetravel?
Di solito mi piace questo genere.
Spero che questo libro non mi deluda.
ciao greta
P.s. Ne approfitto per porti un’ultima domanda, il livello di sensualità di questa scrittrice è quello di un Passione?
@ greta
i precedenti non li definirei timetravel…
diciamo che, spalmate nel libro, ci sono parti in corsivo che spiegano gli antefatti (tra cui i vari stupri e abusi subiti dal protagonista di turno nel passato più o meno remoto)che conducono alla storia raccontata nello specifico
direi che il livello di sensualità, a mio parere naturalmente,va oltre un semplice passione
e più che di sensualità, per questa autrice, parlerei di sesso nudo e crudo allo stato brado
comunque ha un suo stile particolare,diverso, che a molte piace
sono curiosa di leggere le tue impressioni, dopo la lettura
ciao manu
Bella la trama!!!!
Ma davvero i suoi libri parlano sempre di stupri..?!? Questa cosa non mi invoglia per nulla nella lettura.. :/
@ Laura75
L’autrice ha l’abitudine di far ripetere sempre le stesse vicissitudini agli eroi della serie,cioè sono costretti attraverso il potere telepatico di bellissime vampire ad andare a letto con loro e soddisfarle in (quasi) tutti i modi possibili,finchè l’eroe riuscirà a liberarsi,grazie anche alla persona amata. Le storie d’amore le trovo bellissime ma quest’ossessione di rendere il protagonista uno schiavo sessuale della ninfomane pazza di turno è un po’ stancante,in effetti,oltre che disturbante.Provala e poi decidi…se non provi,non sai.
@ Laura75
In tutti i romanzi finora il protagonista ha subito uno o più stupri da parte di una vampira cattiva. All’inizio sembrava una cosa originale, ultimamente il tema ci pare troppo ripetitivo.
@Giusy73 @matesi
Grazie per il chiarimento…direi anche di provarlo ma mi sono accorta ora che è il sesto della serie…cominciare la serie a metà mi piace poco. Grazie comunque per avermi risposto!
A mondovì(Cn) è la seconda volta consecutiva che per i dark passion arriva un solo titolo. Il mese scorso ho dovuto comprare la Frank da un amica (lontana da me) questo mese tocca alla Squires. Ho girato per tre edicole (quelle che hanno tutte le collane dei romanzi mondadori, una delle quali è segnalata nel vostro famoso elenco)ed in tutte c’era soltanto la Cach. Come mai? Mi sembra pazzesco che ci sia un solo titolo e ripeto la domanda: la distribuzione rompe i pacchi?
Mi dispiace molto che in entrambi i casi fossero titoli di serie già cominciate. Ho speranza che arrivi ancora?
Probabilmente, era troppo aspettarsi che la Squires potesse scrivere un episodio senza stupri maschili. Stavolta però il romanzo è diversissimo dagli altri anche da questo punto di vista.
SPOILER
Innanzitutto, la vicenda si svolge quasi totalmente in ambito umano (e quindi gli stupratori non sono vampiri e tantomeno vampire). Poi motivo conduttore è quello del timetravel, addirittura con una macchina del tempo alla Wells, inventata ovviamente da Leonardo. Infine lo sfondo storico è insolito (l’antica Roma negli ultimi tempi del principato di Caligola) e ricostruito in modo, tutto sommato, di buon livello.
Ho letto il romanzo d’un fiato e l’ho trovato davvero avvincente.
Un appunto, però, all’autrice, questa volta: personalmente ritengo il nome Donatella di Poliziano piuttosto ridicolo. Ricorderete che Poliziano adottò questo pseudonimo come aggettivo derivato da Montepulciano, suo luogo natale. È un po’ come quando, nei film americani, si parla non di Leonardo, ma di un tal Da Vinci (considerato, cioè, questa volta un cognome).
Va bene, va bene: è una pignoleria. Sempre la solita saccenteria della professoressa! Scusami, Susan (non che la Squires legga mai i miei interventi).
L’autrice sembra aver abbandonato lo sviluppo generale della serie, ma certo questo è uno dei libri migliori, secondo me.
Carissima Elena, non dispiacerti troppo di perdere questo libro: non ne vale la pena, la Squires non si smentisce e a me spiace smentire Matesi: la ricostruzione storica NON è di buon livello, di storico non c’è nulla, salvo la presunta balbuzie di Claudio e qualche nome qua e là ma Roma antica e i Romani, compreso Caligola e le sue sorelle, lasciano l’amaro in bocca a chiunque conosca anche superficialmente la NOSTRA STORIA.
E non illudetevi, il protagonista lo torturano tra creme che fanno rizzare il membro, già di per sé costantemente eretto lungo tutto il libro (una pomata a base di polvere di scarafaggio spagnolo… santo cielo, ma cosa si inventa, Signora Squires?), e clisteri per pulirne l’ano che deve essere sodomizzato da improbabili quando tristi pretoriani, frustate dopo gli orgasmi, schiavi che a Roma nessuno avrebbe trattato in quel modo, insomma la Signora Squires fa dei Romani, di Caligola e della nostra storia antica un guazzabuglio di errori, strafalcioni, personaggi da operetta di bassa lega e orge di sesso assai improbabili e mortificanti.
E, cara Matesi, gli errori storici NON si fermano qui: la sifilide, che la Signora Squires si concede di citare più volte come malattia di quei tempi, allora NON era conosciuta né diffusa poiché arrivò in Europa ai tempi dei viaggi di Colombo (ved. Wikipedia, poteva farlo anche la Signora Squires).
La tanto citata TRASLOCAZIONE con cui la Signora Squires definisce la capacità della protagonista del libro (vampira) di spostarsi da un punto all’altro di un luogo e qui immagino si volesse riferire al dono della SMATERIALIZZAZIONE (o forse è un errore della traduttrice? Non lo sapremo MAI) in lingua italiana ha tutto un altro significato poiché dicesi traslocazione un tipo di mutazione cromosomica derivata da un errato scambio di parti di cromosomi non omologhi durante il riarrangiamento cromosomico. (cit. ancora Wikipedia, ma tu guarda!)
Inoltre la protagonista si chiama Livia Quinta Lucella (che non poteva chiamarsi così ma questo da spiegarvi sarebbe troppo lungo, comunque sono a disposizione per chi volesse approfondire) e viene dalla Dacia. La Dacia nel 41 d.C. NON era ancora provincia romana e coloro che provenivano da fuori della penisola italica NON erano cittadini romani, tanto meno c’erano donne che tramavano per restaurare la Repubblica e i senatori ancora meno ne ascoltavano i pareri. “Che Giove Pluvio ce ne scampi!”, avrebbero urlato costoro per lo scandalo.
Poi la Signora Squires ce l’ha a morte con il povero Caligola che “ce l’ha piccolo”. Strano però, per un uomo alto un metro e novanta. Sarà, ma qui spopola il luogo comune.
E la chiudo qui, perché ci sarebbe molto, molto altro da dire. Anche sullo stile, sulla traduzione, sui pensieri profondi dei protagonisti (profondi come un buco nero). Tra l’altro la Signora Squires scrive dialoghi insulsi, noiosi, stimolanti come una scatola di Prozac.
Tra “verghe belle dure”, stupri e sodomizzazioni, cara Matesi, non fare dichiarazioni azzardate come: infine lo sfondo storico è insolito (l’antica Roma negli ultimi tempi del principato di Caligola) è ricostruito in modo, tutto sommato, di buon livello.
Forse è meglio che ripassi la storia di Roma antica, senza rancore né alcuna intenzione di offenderti. Semplicemente è chiaro che non la conosci. Invece la Signora Squires si documenti almeno su Wikipedia. Si fa in fretta, è gratis e ci farebbe un grosso favore. Gli scrittori/scrittrici americani spesso ignorano Storia e Cultura europea (non a caso Storia e Cultura sono in maiuscolo) ma per favore in Italia NON pubblichiamo questi libri che illudono le lettrici meno esperte di conoscere e scoprire un briciolo del nostro illustre passato. Non è così, IO mi sento insultata. Biancolino, un minimo di amor proprio italico, la prego.
PS: ho lasciato la mia email a Mondadori, poiché non temo il confronto né una critica costruttiva su quanto ho scritto. La mia non è una polemica ma un chiarimento che mi sentivo di fare in quanto lettrice.
Cordiali saluti a tutte.
Non sono assolutamnte daccordo con il giudizio di Matesi. Questo romanzo è pieno di castronerie storiche che possono giusto passare inosservate agli americani! Visto che Matesi è una professoressa immaginavo di storia romana sapesse di più! Ma se l’orrore fosse solo quello, passi. Questo romanzo NON è erotico, ma pornografia di bassissima lega (un quazzabuglio di sottogeneri), con una trama che di romantico non ha nemmeno l’ombra. E mi dispiace davvero che Mondadori, che non pubblica autrici americane ben più meritevoli, abbia deciso di pubblicare questa. Poi non lamentatevi se chi denigra il genere romance si appella al fatto che è letteratura di serie Z. Questo romanzo è fuori serie, nel senso che è un affronto alle brave autrici. Fatevio un favore, risparmiate i vostri euro per qualcosa che meriti. La mia copia ha preso diritta la via del cestino.
Come al solito basta che ci sia un vampiro, un pò di sesso, qualche torura messà qua e là e tutto può essere pubblicato. Con tutti i libri che potremmo leggere ci viene propinata una signora che di storia italiana (la nostra storia) non ne sa niente (la sifilide nella roma antica non c’era. Tanto per citare uno dei tanti strafalcioni) e che da un punto di vista stilistico fa pena.
Mi viene in mente un’altra signora che, su un quotidiano molto conosciuto disse che, chi leggeva romanzi rosa era una povera frustata in fuga dalla realtà. Che avesse ragione? Questo libro è il classico esempio di masturbazione mentale; pornografia pura senza eleganza, volgarità priva di sentimento. Ignoranza di primo livello
Se dovete pubblicare questi libri allora tanto vale pubblicare la serie di Lora Leigh “Bound Hearts” che, non pretende di insegnarci la NOSTRA storia ed è sicuramente più elegante, più sensuale, più diretta senza essere volgare. Oppure, se la Leigh è troppo elegante, esistono altre autrici straniere e non (ebbene si, esistono anche le italiane) che sicuramente alzerebbero quel basso livello in cui la Squires ci ha abbandonato…
La traduttrice ha tutta la mia solidarietà, non so come ha fatto a lavorare ad un obrobrio del genere. Personalmente come lettrice, come donna e come acquirente, mi sono sentita insultata
per tutte:
preghiamo tutte le lettrici di mantenere il dibattito nei termini di un civile e cortese scambio di opinioni, evitando atteggiamenti polemici, denigratori ed aggressivi.
Visto che il dibattito è stato aperto, accordiamo eventuale facoltà di replica alle altre lettrici, confidando che i toni siano conformi alle regole di questo blog appena richiamate.
In caso contrario, vi avvisiamo che saremo costretti ad intervenire cancellando i commenti in questione.
Mamma mia!!!! Questa serie e quest’autrice le ho mollate già da un pò (anche se non mi piace quando comincio una serie non terminarla).Ma dopo aver letto queste recenzioni penso di avere fatto benissimo!!!
Il commento di Cristina mi ha molto incuriosita,non avevo intenzione di prendere la Squires perché effettivamente non è un’autrice che amo , ma essendo curiosa come un gatto voglio vedere di prima mano com’è questo Titanic di romance! 😉
Perché invece di prendere il romance così negativamente non trasformiamo la cosa in fonte di informazioni interessanti sull’antica Roma?
Es. da quel che ho capito l’autrice ha toppato praticamente in tutto , io mi sono incuriosita sulla struttura dei nomi femminili romani
Cristina ti va di spiegarla qui sul blog?
A me piacerebbe tantissimo ascoltarti , da quel che ho capito lei è macedone e quindi una struttura sua di nome romano è inverosimile, a parte questo, sapere come erano strutturati allora i nomi femminili sarebbe bello!
Un’altra cosa che mi ha incuriosita sulle assurdità citate e l’elisir/crema erotica fatto con gli scarafaggi spagnoli… non è la prima volta che sento una cosa simile, la Schone in un suo romance cita una cosa del genere vado a vedere poi lo riporto… però mi pareva fossero di origine araba o simili…non è che una cosa del genere esista veramente?
E che magari sia possibile che gli antichi romani la conoscessero grazie ai commerci/ contatti che avevano con l’oriente ecc..
Qualcuna sa nulla di ciò?
Il romance è “Lezioni di piacere” di Robin Schone :
Tutto inizia a pag.240 ,la protagonista mangia una torta con dentro qualcosa di croccante che le provoca una fortissima/incontrollata eccitazione sessuale.
Pag.245 spiegazione:
La CANTARIDINA era un afrodisiaco comunemente utilizzato negli harem, in genere lo si mescolava con altri ingredienti in modo che infiammasse sessualmente
pag 246
La Cantaridina uccideva come eccitava , il dosaggio che provocava il desiderio non era molto diverso da quello che causava la morte
pag 247
da dove viene la Cantaridina :
Insetti macinati
Un tipo di scarabeo ( coleottero) la cui vendita era diffusa tanto in Oriente che in Occidente…
Per me la pomata a base di scarafaggio spagnolo di cui parla la Squires è la Cantaridina ….
Non ho ancora letto nulla della Squires, ma a questo punto la curiosità è tanta, credo proprio che inizierò il primo della serie che ho in libreria praticamente da quando è uscito!
@ cristina
Premetto che la tua recensione mi è piaciuta molto (a proposito, scrivi più spesso su questo blog!), ma personalmente ho trovato eccessivo l’attacco a matesi nel tuo commento. Sarebbe bastato dire la tua senza contestare le opinioni degli altri. Senza polemica, ci mancherebbe!
Cercando un pò qua e un pò là su internet:
Sostanze afrodisiache:
Tra i più noti tipi di afrodisiaci va segnalata la Cantaridina , che altro non è che la polvere ottenuta dopo l’essicazione di insetti della specie Lytta vesicatoria ( o Cantaride officinale)( coleottero).
La Cantaridina è in grado di irritare il rivestimento della vescica e dell’uretra , arrivando in certi casi a provocare priapismo con erezione persistente…
Effettivamente, trascinata dall’interesse della narrazione (sempre secondo me), mi è sfuggita la svista sulla sifilide.
Per quanto riguarda invece lo sfondo storico, mettendo da parte gli aspetti più chiaramente romanzeschi, che sono un diritto per ogni scrittore (soprattutto se non si tratta né di Manzoni, né di Eco), inviterei chi è interessato a leggere la vita di Caligola di Svetonio, dove si trovano numerose descrizioni delle crudeltà e delle orge dell’imperatore, nonché dei rapporti incestuosi con sorelle e parenti varie. Penso che la Squires si sia basata su questa tradizione. Che poi le vicende degli imperatori della dinastia Giulio-Claudia ci siano arrivate attraverso il punto di vista senatorio, cioè quello degli intellettuali loro nemici politici, è un altro discorso. Non si poteva pretendere che la Squires rinunciasse alle possibilità offerte dalle fonti antiche. Suggerirei un confronto con il film Il gladiatore e il suo perverso Commodo: anche lì epigrafi latine sbagliate, ecc. ecc., ma anche l’attenzione di importanti storici (italiani) della romanità.
Mi stupisce inoltre l’indignazione davanti al fatto che scrittrici straniere si occupino di Roma antica: personalmente, sono invece compiaciuta che nel romanzo venga sottolineato che la Roma di Caligola non è quella solare, inclusiva e accogliente che ha portato tanta civiltà al mondo. Che poi era la tesi anche del Gladiatore, in forte polemica con gli stessi film hollywoodiani degli anni Cinquanta e Sessanta.
Quanto al termine ‘traslocazione’, chi come me ha letto la serie fin dall’inizio c’è abituata (anche perché, nella mia ignoranza scientifica, ignoravo l’accezione originaria del termine).
Quanto agli aspetti porno della serie, pure io ho deprecato l’insistenza dell’autrice sullo stupro (che mi ha perfino fatto pensare ad un suo problema psicologico). Però non per niente la collana si chiama Dark passion (mi diverte molto usare lo stesso argomento che è stato sventolato contro di me, quando mi lamentavo dei primi Extra passion).
Infine, come ripeto sempre, si tratta di gusti personali: ognuno ha i suoi. E legge (e pensa) quello che gli pare.
Buonasera. Chiarisco a coloro che mi stanno leggendo che io sono la prima Cristina, quella che ha commentato nel blog il giorno 9 maggio alle 4:07. L’altro commento non è mio ma è un caso di omonimia. Per comodità, in questo commento mi firmerò con Cris65.
Chiarito questo, cara Alidiseta@, io non attacco Matesi. Dico solo che non dovrebbe dare giudizi affrettati o superficiali su un tema che non conosce. Dire che nel libro della Squires lo sfondo storico è “tutto sommato ben ricostruito” è fuorviante per il lettore. Caligola potrebbe risuscitare dalla tomba per la rabbia se non ne avessero incenerito i resti, com’era abitudine dei romani.
Augusta@, tu hai un nome romano: deriva da Augustus, titolo degli imperatori romani, (sia Impero d’Oriente che d’Occidente). Il Senato di Roma lo assegnò per la prima volta a Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto nel 27 d.C., quando venne eletto princeps senatus. Deriva dal verbo latino augĕo, ovvero accrescere, ingrandire, arricchire. Un Augusto imperatore era dunque colui che, in virtù del potere rivestito, accresceva la ricchezza e il benessere dello Stato. Augusto è anche “venerabile” e “protetto dagli dei”. Dall’imperatore Diocleziano il titolo venne assegnato anche alle imperatrici: Augusta, dunque.
I nomi maschili prevedevano tre nomi. Ma queste sono solo alcune brevi notizie, se ti interessa un approfondimento, internet ti aiuterà.
Facciamo un esempio: Massimo Furio Albino.
Massimo è il praenomen, il nome proprio. Furio è il nomen che corrisponde al nostro cognome e indica la Gens, ovvero la stirpe, la famiglia, da cui proviene il nostro Massimo. La Gens Furia era una delle più antiche e nobili di Roma, già ai tempi della Repubblica. Infine il cognomen che in origine indicava una caratteristica fisica o un’impresa che aveva compiuto la persona. In questo caso Albino indica o il colore della pelle o quello dei capelli. Ci sono altri particolari ma lo spazio è tiranno.
Per quanto riguarda i nomi femminili, la società romana non usava attribuire veri e propri nomi personali alle donne. Esse venivano conosciute solo con il nome gentilizio quindi il nomen declinato al femminile: Giulia, Domitia, Drusilla ecc., seguito da un aggettivo in caso di omonimia presso una stessa gens. Quindi era facile trovare Livilla Maior, Giulia Secunda e via così. Potevano esserci delle Cornelie (da Gens Cornelia) o delle Agrippine (da Agrippa, nome maschile) o ancora Claudia (dalla Gens Claudia). In epoca imperiale (quella che sceglie la Signora Squires) al nome gentilizio di solito si aggiungeva il genitivo del nome del padre oppure quello del marito. Quindi una Livia al massimo poteva diventare Livia Annia se era figlia del senatore Annio, oppure una Drusilla (già figlia di Druso) poteva diventare Metella se sposava un certo Tito Giulio Matello. Le donne quindi non avevano tre nomi.
La protagonista del libro della Signora Squires quindi doveva essere figlia della Gens Livia (impossibile se veniva dalla Dacia che in ogni caso nel 41 NON era ancora provincia romana) e essere figlia di un Quinto qualcosa,quindi un nobile romano o comunque un cittadino romano e Lucella non ha alcun fondamento per il semplice fatto che alle donne non era concesso l’uso di un cognomen, salvo in rarissimi, quasi unici casi.
Ovvio, ci sarebbero molte altre informazioni ma il tempo è tiranno e rischio di annoiarvi inoltre questo spazio deve essere dedicato ai commenti ai libri. In ogni caso, ringrazio il Blog Mondadori per avermi dato modo di rispondere ad Augusta.
Ultima notazione: cantaridina sì, ma usata dai romani come veleno e non certo in forma di pomata “erettiva” come la Signora Squires ci vuol far credere. Un tale prodotto, se fosse mai esistito, cara Augusta, i signori uomini lo avrebbero di certo brevettato e soprattutto mai dimenticato nei “secula seculorm”, ti pare?
Buona serata a tutte.
pensiero vagabondo….
mi è venuta voglia di consultare il mitico wikipedia….
buffo…la definizione di ROMANZO storico si applica ad un insieme di storia e FANTASIA…non a un TRATTATO storico (tutt’altro genere per chi è interessato)..
che sotto la voce “educazione e rispetto del prossimo” ci sia “dottrina aliena di difficile apprendimento”?!!!!….
Errata corrige:
Lei viene dalla Dacia ( post di Cristina) ho sbagliato a scrivere nel mio primo post.
P.S.
Per me l’uso del termine traslocazione è un errore del traduttore e non si può imputare alla Squires , forse il traduttore intendeva
TRASLAZIONE:
Trasferimento da una ad altra sede.
Trasferimento che avviene in maniera “magica”
es. si parla di TRASLAZIONE della Santa casa di Loreto, trasporto avvenuto in circostanze miracolose della casa di Maria Vergine da Nazareth a Loreto, appunto.
(scusate ho scritto troppi post, ma nell’ultimo mi è scappato di cliccare “submit comment” per sbaglio.
@ Augusta
Per i tria nomina romani basta che tu faccia una ricerca su google (e ricaschi sempre su wikipedia). Vi si parla in generale anche dei nomi femminili.
Per quanto riguarda Livia Quinta Pucella, personalmente penso che la Squires ha inventato un nome che sembrasse latino. Per onestà bisogna aggiungere che, se Livia Quinta o Quinta Livia va bene, sono più incerta su Pucella. Però Barberi, in una sua celebre conferenza, ha citato una serie di nomi mostruosi che saltavano fuori se un barbaro diventava cittadino romano (ad es. alla fine del servizio come legionario). La cittadinanza poteva essere ottenuta da amici del popolo romano anche di popolazioni barbare non ancora inserite nell’impero.
Naturalmente, non credo affatto che la Squires si sia posta tutti questi problemi, così come non se li è posti lo sceneggiatore del Gladiatore (vedi il nome del protagonista): si è limitata a documentarsi su Svetonio. Però bisogna ammettere che quel nome IN TEORIA sarebbe possibile, dal momento che non ci viene detto come e quando Livia si è inserita nella società romana.
Grazie ! Sia a Cris65 che a Matesi per i chiarimenti , credo che mi andrò a legger il Caligola di Svetonio, i nomi femminili romani son andata a vederli su Wikipedia nel frattempo interessante tutto!
P.S.
@Cris65
Per quel che riguarda la cantaridina se si continuano le ricerche su internet si scopre che effettivamente gli uomini l’hanno scoperta e usata nei secoli!
Giorni nostri…
Finendo nel pettegolezzo puro … si parla di un certo politico che dopo un’operazione alla prostata aveva problemi erettili a si faceva iniettare appunto la cantaridina… notizia avuta grazie alle solite intercettazioni….
Stò leggendo il libro e fin ora mi piace, credo proprio che si debba prendere questi romance per quel che sono, fantasie con scopi diversi dall’informazione storica, per me devono esser validi per la parte romance e magari appunto per prenderli come scusa per vedere come stanno effettivamente le cose rispetto a ciò che in loro è scritto, cosa che a me piace molto, se qualcuna ha altri chiarimenti informazioni interessanti sul periodo ecc… io la ascolto volentierissimo.
il romanzo è brutto (per me)… al di là dell’accuratezza o meno dei fatti storici…punto… dal romance non pretendo certamente delle ricostruzioni storiche assolutamente veritiere( altri libri sono preposti a ciò)… ma quando esse sono accurate e puntali danno sicuramente qualcosa in più al libro anche in termini di apprendimento… sto maturando l’idea che oggi alcune autrici siano convinte che infarcire le loro trame di perversioni e abusi sempre più efferati le rendano più interessanti e appetibili… come ricordava giustamente matesi questo libro è un “dark passion” ma una passione oscura deve essere per forza truculenta?…
@ Cris65, Franca e Cristina
Confesso di essere molto curiosa.
Diamo per scontata la svista sulla sifilide, anche se, come saprete certamente, non tutti gli storici della medicina sono d’accordo sul fatto che la malattia sia arrivata dall’America, e quindi dopo il 1492; alcuni ritengono, non so sulla base di quali elementi, che fosse invece endemica in qualche zona isolata dell’Europa o dell’Africa e di là nel Rinascimento si sia diffusa. Tuttavia, non mi è mai capitato di individuare nei personaggi romani i sintomi della sifilide: ad es. la pazzia improvvisa di cui le fonti antiche accusano gli imperatori Giulio-Claudi mi sembra non sia accompagnata da effetti collaterali sospetti. Per cui anch’io ho sempre considerato sicura l’origine americana (noi ricambiammo con morbillo e vaiolo, che decimarono gli indios).
Su questo punto, quindi, penso che voi abbiate ragione. Però mi piacerebbe, anche per motivi professionali, che mi elencaste i motivi per cui stroncate così decisamente lo sfondo storico del romanzo. Quali scene vi sembrano castronerie? Quali vi pare che disonorino Caligola? E perché lo amate tanto? Immagino non negherete l’esistenza, almeno a questi livelli sociali, delle cosiddette orge romane.
Per es. lo storico Mazzarino, che pure tenta un’interpretazione in chiave revisionista, considera Caligola un forsennato megalomane, anche se ammette che dietro le sue follie (ad es. l’incesto con le sorelle) potesse esserci l’intenzione di trasformare il principato romano in un regno di tipo orientale.
P.S.: il nome Quinta indicava semplicemente che si trattava della quinta figlia di una famiglia.
Lasciando da parte le controversie storiche tutto sommato questo della Squires è un buon romance, di questa autrice ho letto “Segreti fatali” che non mi era piaciuto un gran che e “Sarò la tua cura” che invece era risultato piacevole, “Lontano rimpianto” dei tre è il più riuscito, anche se come lettrice di romance mi risulta incomprensibile la premessa che da il via a tutta la storia, cioè come è possibile che la prima volta lo abbia lasciato invecchiare e morire ?????? Solo per rispetto delle leggi degli anziani?????? Impossibile se lo amava come lo amava, questa premessa è inverosimileeeeee!!!!
(Ok parlare di inverosimile in un libro sui vampiri, sulle macchine del tempo e con strafalcioni anacronistici(sifilide) o storicamente più o meno inesatti o forse no, è strano, ma mi avete capita! )
Per chi ha letto già la Squires come me, la parte delle “violenze sessuali sul povero protagonista maschile” risulterà molto meno accentuata in questo romance rispetto agli altri! *O*
Si! Per me qui il protagonista rischia , ma la scampa in extremis per lo più!
Es. non viene sodomizzato ( che mi pare già tanto, cioè mettetevi nei suoi panni, direi che per lui questa è una gran bella cosa! Il protagonista di “Segreti fatali” credo sarebbe d’accordo con me!)
Nemmeno viene sfruttato sessualmente e picchiato fin quasi alla morte per sfinimento fisico come in “Sarò la tua cura”….
Insomma dal lato “molestie al povero maschio” la Squires ci dà parecchi esempi anche qui ma che per me son risultati più leggeri rispetto ad altri da lei scritti
La concatenazione di avvenimenti è ben costruita, c’è la giusta tensione nell’aria…
Il mio gradimento sulla Squires resta invariato,se la storia suscita la mia curiosità per un motivo o per l’altro la prendo se no faccio senza, ma quelli presi non mi dispiaccio di averli letti sopratutto quando danno il fianco a critiche che permettono di imparare un paio di cosette in più…
@ Augusta
Se vuoi dare un’occhiata a Svetonio, guarda il sito progettovidio, dove trovi la vita di Caligola. La parte che interessa è la seconda metà della biografia. Abbi pazienza con la grafica.
Redazione, penso di poter dare quest’indicazione che dà ragione alla Squires e, trattandosi di un sito scolastico, non ha fini commerciali.
Ah! sono usciti or ora mentre scrivevo i nuovi commenti…
Mi piacerebbe molto che Cristina Cris65 e Franca accettassero di dibattere con Matesi, sarebbe molto interessante, anche perché nei post precedenti Matesi a dato spunti validi per detto dibattito!
Ah!( un’altro post in arrivo!)
Grazie Matesi vado a vedere!
Manu63: indicami le righe dove ti sembra che non abbia rispettato il prossimo, grazie. Mentre aspetto, anche a me è venuta voglia di cosultare il MITICO Wikipedia. Buffo, ma a quanto pare non è lo stesso che hai consultato tu perché il mio cita, nelle prime due righe:
Il romanzo storico è un’opera narrativa ambientata in un’epoca passata, le cui atmosfere, gli usi e i costumi si propone di ricostruire e far rivivere al lettore.
Eire: carissima, hai centrato il problema. Al di là del dibattito “storico”, il libro NON è ben scritto. Sfido chiunque a dirmi che le capacità della Signora Squires siano letterarie. Per chi conosce le tecniche di scrittura, una per tutte lo “show don’t tell”, la Signora Squires sembra un topolino perduto nel deserto. Come dici tu il romanzo “è brutto”. Ma “de gustibus non disputandum est”.
Augusta: hai ragione, anch’io la penso allo stesso modo: se dopo milleottocento anni Livia Quinta Lucella ancora ci pensa, perché non se lo è tenuto la prima volta? Inverosimile come dici tu.
Interessanti i dibatti che nascono da un Dark Passion. Passione profonda.
Cara Matesi, come sempre le fonti antiche sono opinabili, scritte e rimaneggiate nei secoli da uomini. Fallibili e inclini all’errore e al giudizio personale. Nessuno potrà mai essere certo della loro autenticità. Wikipedia non è infallibile e occhio a ciò che i volontari vi scrivono, meglio verificarlo su più fonti. Detto questo, immagino tu sappia che Svetonio (70 – 126) scrive postumo rispetto a Caligola e agli altri Cesari e scrive sotto l’egida di un imperatore, Adriano, che aveva ogni interesse a denigrare le figure dei predecessori. Purtroppo Svetonio non era l’oracolo e per troppi secoli ci si è basati sui suoi scritti. Oggi gli storici moderni hanno rivalutato in gran parte la figura di Caligola e di Nerone, tanto per citare i più conosciuti e bistrattati, e tu saprai di certo che non fu Nerone ad appiccare l’incendio a Roma ma ne fu stupefatto e gaudente spettatore. Anche perché, visti i mezzi del tempo poteva fare ben poco. Ma le secolari leggende sono dure a morire. Purtroppo la parte su Caligola di Tacito non ci è pervenuta. Lui era ritenuto, tra gli storici a noi pervenuti, il più distaccato, critico e “super partes”. Quando tu citi un certo “Barberi” a chi ti riferisci? Io conosco un Alessandro Barbero, storico medievalista. E se è lui a quale celebre sua conferenza ti riferisci? Grazie di darmi indicazioni, non si finisce mai di imparare.
Certo che contesto le orge romane. Ricordiamoci del Cristianesimo e per chi conosce la materia, come penso sia il caso di Matesi, non credo ci sia bisogno di altri chiarimenti. Sappiamo bene quanto e a che punto la così detta “morale cristiana” fu la chiave di volta per accusare l’Impero di ogni efferatezza. Non cadiamo nei luoghi comuni dettati dal cinema e da una certa letteratura scenografica e perversa: i romani NON perseguitarono i cristiani. I romani NON facevano mangiare i cristiani nelle arene. I romani NON condannarono il cristianesimo in quanto religione, poiché essi erano tolleranti con ogni culto. I romani difesero una loro morale che i cristiani tentavano di minare dalle fondamenta, minando così quasi mille anni di civiltà romana. A chi fosse interessato, consiglio il mai superato Georges Duby, con il suo “Decadenza e declino dell’Impero Romano” e non Wikipedia. Troverete interessanti spunti per cambiare opinione sulla Storia, anche del Cristianesimo e dei danni che ha fatto lungo i secoli. Vi ricordo che in nome di Cristo sono morti centinaia e migliaia di uomini, che la Chiesa Cattolica ha causato guerre, scissioni, scismi, persecuzioni, ha decimato continenti.
Per Mazzarino intendi Santo Mazzarino? Anche lui ha ripreso Svetonio, tanto per cambiare.
Caligola mi piace e perché non devo amarlo? Io amo la storia di Roma ma amo soprattutto la Verità Storica e non le leggende di cui si pasce il grande pubblico. La Storia critica e vera non di Wikipedia ma di studiosi che tentano di trarre conclusioni realistiche da una materia plasmabile come le fonti storiche a noi pervenute. Plasmabile e purtroppo, come dicevo più sopra, scritta da uomini. Non credo che Caligola se ne andasse in giro con un “piccolo pisello” a sodomizzare schiavi di dubbia provenienza, aiutato dalle sorelle. Mi infastidiscono le bugie che provocano i danni più tremendi nel lettore poco informato e i risultati sono questo dibattito.
Caligola aveva uno Stato da governare e un Senato a lui avverso da contrastare. La conosci la storia di Incitatus? Anche quella vicenda gli si ritorse contro, pilotata dai suoi nemici politici. I romani non giudicavano un uomo per chi e per cosa faceva a letto o con i suoi schiavi. Solo i cristiani lo fecero e con quali risultati lo abbiamo visto. Vi ricordo che, dopo l’Impero Romano, ci furono secoli bui. Innumerevoli.
La scena che disonora Caligola? Quella in cui dice a Livia di sodomizzare ripetutamente lo schiavo, la scena in cui lui parla di infilargli un manico nel c…, la scena in cui… insomma, mi offende come e tutto quello che ha scritto su di lui e sulle sue sorelle. Vi ricordo, per chi non lo sapesse, che Agrippina Minore divenne poi la madre di Nerone, assassinata dallo stesso figlio nel 59 (aveva 44 anni) mentre la povera Giulia Livilla nel 41 fu accusata sembra per gelosia)da Messalina, (moglie dell’imperatore Claudio zio di Caligola e suo successore, di adulterio con Lucio Anneo Seneca (sì proprio lui), spedita in esilio e costretta al suicidio per inedia. Aveva 24 anni.
Sì Matesi, mi infastidisce che la memoria di queste nostre antenate sia infangata in quel modo dalla Signora Squires. Mi infastidisce che voi le crediate capaci di tali cretinate, se vogliamo chiamarle così. Devo farmene una colpa? Mi piacerebbe avesse ferito anche voi, tutto qui e il mio scopo era quello di stimolare la vostra curiosità e di andare oltre alla Signora Squires.
Leggete Frediani, Sampoli, Goldsworthy, tanto per citarne qualcuno. Una visita sul sito dell’Università di Cambridge vi allargherà gli orizzonti, questo il link:
http://www.historycambridge.com/default.asp?ContentID=665
Purtroppo i migliori nel campo della ricerca e dello studio su Roma Antica, per il momento, sono loro.
In quanto al sito che tu citi, Matesi, mi sembra che nella presentazione di Svetonio dica esattamente quello che dico io. Qui si riferisce alle fonti a cui attinse Svetonio:
“Riguardo le fonti, invece, esse furono sicuramente molteplici, ma è quasi impossibile determinarne genesi e modalità: sembra che S. abbia trascurato Tacito, probabilmente perché non ne condivideva le idee; ha sicuramente fatto poi un accurato spoglio degli archivi imperiali per le biografie sui Cesari; ma non ha disdegnato infine neanche l’apporto di fonti, come dire, “orali” (dicerie, ricordi personali o di seconda mano…) nella raccolta dei gustosi e talora piccanti aneddoti che costellano le sue opere.”
E che, aggiungo io, non è detto che siano veri. E’ ovvio che la Squires abbia attinto da lui e la tristezza è che se ne sia servita in quel modo.
Valete.
Circa le imprecisioni storiche del romanzo direi che Cris65 ha esposto in modo piu’ che esaustivo le mie stesse perplessita’. Quello che pero’ da fan del genere romance ho trovato insopportabili in questo libro sono lo stile sciatto e approssimativo dell’autrice, che non conoscevo e che d’ora in poi evitero’ accuratamente ( non so quanto a questo proposito sia da addebitare a chi ha tradotto il libto) , sia dal punto di vista della trama che delle caratterizzazioni. Al di la’ del fatto che si tratti di un eritico poi, ritengo proprio per amore del genere che ci debba essere una differenza tra unromance erotico e un semplice romanzo pornografico. Io in questo caso la differenza non l’ho avvertita perche’ ho trovato insistenza e compiacimento nelle parti del libro dedicate alla bieca sessualita’ dei vari personaggi, con situazioni che a tratti rasentano il ridicolo che, per quanto mi riguarda, e’ quanto di piu’ lontano ci possa essere dall’erotismo. E’ chiaro che ci sono persone che possono trovare interessante e coinvolgente anche la lettura delle pagine gialle, ognuno legge quello che vuole, ma l’idea che per una lettrice di romance possa essere coinvolgente una storia in cui stupro e violenze varie sono all’ordine del giorno e ci siano battute clou del tipo…lei che dice a lui: mi ami? e lui che risponde: Ma si’! per me e’ un mistero. Se e’ il porno che certe lettrici trovano interessante, sono sicura che con altri autori troverebbero maggiore soddisfazione. Se e’ il romance…idem! Percio’ per rispondere infine a chi ha criticato il mio o altri interventi come ‘polemici’ dico che ha ragione e da cliente acquirente di un prodotto mi sento liberissima di esprimere il mio dissenso se ritengo che il prodotto da me acquistato non abbia i requisiti che mi aspetterei di trovare presso un editore che per me e’ solitamente garanzia di qualita’.
Mi scuso con voi, gentili lettrici: nel copia e incolla ho lasciato inavvertitamente che Georges Duby, storico e medioevalista francese, diventasse l’autore di “Decadenza e declino dell’Impero Romano”. L’autore di questo saggio storico è Edward Gibbon, studioso inglese del XVIII secolo.
Sono d’accordo con Matesi e Augusta,il romanzo è migliore dei precedenti e lo sfondo storico è una piacevole novità…finalmente l’antica Roma,(periodo sfruttato pochissimo dalle autrici…peccato!) e anche se c’è qualche errore (e chi non sbaglia mai???) a me è piaciuto molto. Caligola,da quello che ho letto su di lui,era vizioso e pazzo…ma certo io non c’ero a quei tempi e quindi non posso giudicare.
Credo che la Squire o si ama o si odia,un po’ come con la Shone…qualcuno potrebbe pensare che siano autrici porno,( entrambe fissate con un’ossessione: stupri e incesti) altre ci vedono solo pregi ma è solo una questione di gusti personali (e di feeling con l’autrice) per fortuna,altrimenti…..che noia!!!
@Cris65
Devo ammettere che in questo momento provo la tentazione di suicidarmi (ma sta’ tranquilla, non lo farò).
Comunque, ripassando: io stessa avevo già ammesso che la tradizione sugli imperatori del I secolo può essere di parte. Da questo a dire che tutto quello che hanno narrato sia falso ce ne corre. Mazzarino non ha copiato Svetonio (ci mancherebbe! penso che in questo momento si stia rivoltando nella tomba!), solo ipotizza che certi atti di Caligola avessero motivazioni politiche nella direzione di una trasformazione dell’impero in senso orientale. Mentre è vero che è in corso una rivalutazione di Nerone (nessuno più crede che abbia incendiato Roma, da un sacco di tempo ormai), e aggiungo Tiberio e Domiziano, non ho mai letto una rivalutazione di Caligola: ti sarò grata di un suggerimento.
La conferenza di Barbero (è stato un lapsus, dovuto al fatto che al momento ho un’alunna che si chiama Barberi: succede, vedi il tuo su Duby) è intitolata Cittadini e barbari (sono sicura che, se vuoi, la trovi sul web).
Non so perché tu consideri la storiografia inglese su Roma a priori più attendibile di quella italiana, che tuttora annovera grandi nomi. Come vedi so essere nazionalista anch’io e certo mi sento più sorella di Giardina, Canfora e Barbero che di Caligola e le sue sorelle.
Ho citato il sito Progetto Ovidio per permettere, a chi volesse, di leggere il testo storico originale di Svetonio.
Comunque, concludendo (davvero), io distinguerei tutte queste diatribe storiche dal romanzo della Squires, che può piacere o non piacere, e che certo chocca molto alla prima lettura.
Io rivendico solo il diritto di ogni scrittrice (anche lei è una donna) a reinterpretare la storia come vuole, soprattutto quando non inventa nulla e si appoggia ad una delle fonti più importanti. Mi piacerebbe anche che nessuno mi accusasse di ignoranza, solo perché segue un filone storico diverso.
Sono sicura che ci sarebbero molte altre cose da dire, ma penso che ormai abbiamo scocciato abbastanza sia la redazione sia le altre lettrici.
In fondo, si tratta solo di un romanzo. E di intrattenimento per di più.
@ cris65
ti comunico che non sono tua sorella e gli ordini li vai a dare a casa tua grazie!
visto che sei stata l’unica a sentirsi parte in causa del mio generico pensiero vagabondo non ho bisogno di risponderti
con questo passo e chiudo perchè non sopporto le polemiche(oltre agli attacchi diretti a persone che esprimono sempre la loro opinione in modo garbato come fa matesi)
Quando ho visto le recensioni pubblicate nel sito avevo appena iniziato la lettura, per cui mi sono soffermata maggiormente a considerare la parte storica “incriminata”del romanzo.
Personalmente ho trovato il riferimento ai fatti storici dell’epoca marginale e per nulla approfondito.
E’ un’opera di fantasia incentrata sull’attrazione sessuale fra i due protagonisti all’inizio e l’evoluzione della storia d’amore in seguito.
I pochi riferimenti storici si limitano all’inserimento di personaggi realmente esistiti in quell’epoca e ad alcuni cenni sulle depravazioni sessuali o relazioni incestuose che avvenivano realmente in quel periodo.
In un romanzo di questo genere, che si propone di essere una lettura piacevole e non eccessivamente impegnativa, trovo corretto da parte dell’autrice non essersi addentrata nei meandri dello specifico fatto storico. Se avessi voluto approfondire certe tematiche mi sarei rivolta ad una lettura differente.
Dopo essermi andata a legger la vita di Caligola di Svetonio ( grazie Matesi per l’indicazione del sito molto utile!) confermo che la Squires ha preso pari pari da lui ciò che ha riportato :
pag. 23 : Caligola si ricordava di Claudio solo per farsene beffe
p.24 : Incesto con le sorelle e con la nonna!!!
p.32: Orge,carattere instabile…schiavi e consoli che devono temere la sua pazzia..
p.36 : Caligola che va con uomini e donne violentando giovani e mogli altrui e facendosene vanto…
p.38/39 : ogni scusa è buona per appropriarsi dei beni altrui
p.43: spedizione contro i germani…
p.46: raccolta delle conchiglie.., barbari alti per il trionfo …ecc
p.50:descrizione corpo di Caligola
p.55: Incitato console e le sue stalle fatte di marmi e ori…
L’unica cosa del romance della Squires che non c’è in Svetonio è la malvagità e perversione di Giulia e Agrippina , dove la Squires si sia cavata i loro caratteri e atteggiamenti non so..
Ora a me pare chiaramente che il racconto di Svetonio abbia carattere fantasioso ( vedi es.fantasmi e comparsa di sangue a fiumi dal nulla, dati per cose normali ) un Caligola pazzesco il suo, qui mi pare che realtà sia mischiata con molta fantasia io non ho le conoscenze per disgiungere le due cose…. senz’altro Svetonio è un gran pettegolo e di certo voleva presentarci l’imperatore al peggio possibile, parte di questo peggio ci sarà stata e parte no, la Squires ha scelto di inspirarsi a Svetonio che presenta un lato pruriginoso e negativo di Caligola che è utile alla Squires per il suo romance, lì Caligola è l’antagonista dei nostri eroi, è il “cattivo” ….
In generale ,la descrizione degli edifici , dei vestiti, del mangiare, di come si lavavano e tagliavano o no i capelli e altro romani e Barbari sono aderenti al reale mi pare, la Squire ha fatto un pò un pasticcio nella descrizione delle terme di Livia chiamando anche lo spogliatoio all’inizio frigidarum invece che apodypterium e piazzandoci piscine fredde ecc….va bè…
Altri peccaucci della Squires far avere 700 anni a Livia e non averle fatto mai praticare la fellatio , ma chi ci crede?? E poi questi 700 anni è stata sempre dove???
La Squires a una mentalità che la porta a descriverci caratteristiche maschili e femminili simili, vedi i tre nomi di Livia ( che però rifacendomi a ciò che a detto Matesi sui nomi degli stranieri adottati può esser verosimile ..)e anche il suo atteggiamento verso il sesso orale, non è vero che i romani non lo praticavano , semplicemente il maschio dominante ( non le femmine quindi ne gli schiavi ecc..)non lo eseguiva ma se lo faceva praticare ecc…( questo naturalmente ufficialmente …in privato nessuno vede…)quindi le obiezioni di Livia e la sua ingenuità sono un pò assurde,la Squires poteva semplicemente farle fare una battuta scherzosa sulle differenze di atteggiamento fra “macho men” romani e “Macho men stranieri”
Sulla sifilide a preso una bella svista anche se in un sito sulle malattie sessuali dell’antica roma si dice : Marziale riferendosi presumibilmente alla sifilide dice:”Una malattia vergognosa ha distrutto la ghiotta parte” , questa è l’unica cosa che ho trovato e mi pare assai nebulosa ( e comunque se c’era non aveva nome)…
Alla fin fine per quel che riguarda la costruzione di fatti non si può pretendere dalla Squires rigore storico il suo è un romance paranormal ( ricordo che la Dark passion è una collana appunto fantasy/paranormal non storica) e quindi una specie di ucronia e per detta ucronia può servirsi del racconto falsato del pettegolo Svetonio invece che di studi storici rigorosi…
Chi si attiene a questi romance per avere conoscenze del reale è un pazzo e non credo che nessuna di noi lo sia, questi romance sono solo una lettura per piacere nulla di intellettuale, son fatti per fare stare felicemente in vacanza il cervello per un pò , nessuna di noi credo si rifà a loro per avere conoscenze storiche o altro.. Considerare ciò che riportano aderente alla realtà o meno è un esercizio molto piacevole e va fatto per amor di verità , ma senza pretendere da un’opera di fantasia con scopi puramente ricreativi e ludici cose che se le ha magari è meglio ma se non le ha è normale visto che non le competono… es. in questo caso è molto più divertente un Caligola pazzo/ amorale nelle dinamiche del romance, il Caligola vero sarebbe stato più noioso , lo stesso vale per le sue sorelle…
Quindi per me SI ai chiarimenti storici nelle discussioni sul romance ( utili e piacevolissimi), SI ai dibattiti che fanno emergere tante sfaccettature, ma senza pretender dal detto romance ciò che non è il suo scopo dare…
Intanto grazie a Cris65 mi son segnata il trattato di Gibbons ( e anche i nomi degli altri studiosi citati) e appena o l’occasione le prendo e lo leggo, e ho scoperto il sito Progetto Ovidio grazie a Matesi, mi son letta le informazioni di Cris65 e di Matesi , grazie a loro son andata a cercare … insomma certe discussioni mi piacciono assai e son sempre fruttuose !!!
P.S.
Le pag. che ho riportato su sono quelle della Vita di Caligola di Svetonio nel sito Progetto Ovidio.
Squires:
L’esclamazione che ogni tanto Jergan fa, es.pag 45
“Per le corna di Belatucrados!”
Belatucradus è un dio della mitologia celtica venerato nel nord della Gran Bretagna paragonabile/identificabile col dio romano Marte…( esclamazione adatta ad un guerriero !
P.S.del P.S.
Per me il vero torto storico la Squires lo ha fatto alle sorelle di Caligola , a distorto i fatti storici che le riguardano completamente!
Poi Giulia Livilla era pure carina se Messalina fu gelosa della sua bellezza !!
@ cris65
dimenticavo di copiarti il mio wikipedia…
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Dal momento che presenta una parte di invenzione e una parte di realtà storica, quello del romanzo storico è un genere “ibrido
Secondo l’Enciclopedia Britannica, un romanzo si definisce storico quando “è ambientato in un’epoca storica e intende trasmetterne lo spirito, i comportamenti e le condizioni sociali attraverso dettagli realistici e con un’aderenza (in molti casi solo apparente) ai fatti documentati. Può contenere personaggi realmente esistiti, oppure una mescolanza di personaggi storici e di invenzione”.[1]
@ Augusta
Ci sono molti tipi di amore ma io penso che in sintesi sono due: l’amore generoso e l’amore egoista. Livia è estremamente generosa e ha fatto una scelta cha fa soffrire lei per prima e non solo a causa della “Regola” principale della sua razza ma anche perchè teme che lui possa odiarla,se lo trasforma (pag. 133). Inoltre lui ha detto più volte che desidera tornare in Britannia e lei pensa di renderlo felice,lasciandolo libero, a costo della propria felicità. Naturalmente,col trascorrere dei secoli,Livia cambia idea perchè anche una vita immortale ma solitaria non sa di niente se non hai accanto chi ami…l’essere umano non vive forse per questo? E i vampiri,in fondo,non sono così diversi in amore (nel romanzo, è sottinteso!).
Certo è un paradosso che lei torni indietro a cambiare il loro destino visto che l’ha già vissuto da sola..mah!….Piacerebbe anche a me una macchina del tempo…chi di noi non ha un episodio che desidera cancellare? o l’opportunità di disfare ciò che ha fatto? Di cambiare la “strada” intrapresa? Purtroppo la vita reale è una sola e non si torna indietro.