“Tra i segreti di un matrimonio” di Jane Feather – Classic 989

ROMANZI_989I suoi segreti potevano distruggere
il loro amore

Da quando l’amica Cornelia si è felicemente sposata, Livia Lacey divide con lady Aurelia Farnham la casa di Cavendish Square. Finché l’esistenza di Liv viene travolta dall’arrivo a Londra del principe russo Alex Prokov, il quale sembra determinato a corteggiarla. Conquistata da tanto ardore, Liv non può negare il desiderio che a sua volta prova per lui, così da accettarne impulsivamente la richiesta di matrimonio. Ma nonostante la notte li veda uniti in abbracci appassionati, presto Livia si accorge che Alex si comporta in modo misterioso. E se la scoperta di un segreto la avvicina ancor più a lui, non altrettanto si può dire del resto…

    Note:

TRA I SEGRETI DI UN MATRIMONIO ( To Wed a Wicked Prince ) è il secondo romanzo della trilogia di Cavendish Square ( Cavendish Square Trilogy ), che prende il nome dalla zona di Londra dove si trova la casa in cui vivono le eroine dei tre romanzi. La trilogia, che si è aperta con I SEGRETI DI UN GENTILUOMO ( A Wicked Gentleman ) – nr. 8 della collana I Romanzi Emozione, si chiuderà con “A Husband’s Wicked Ways”, di prossima pubblicazione.
Tra le opere di Jane Feather già pubblicate da Mondadori, ricordiamo UN CUORE IN VENDITA ( A Valentine Wedding ), QUASI UNA SPOSA ( Almost a Bride ), MALIZIA E SENTIMENTO ( The Accidental Bride ), VENUS ( Venus ) e QUASI UNA LADY ( Almost a Lady ).

    Ambientazione:

Inghilterra, 1807

Commenti
  • colette

    Finalmente un’ autrice di classe, uno stile unico e raffinato!.Sicuramente lo leggerò, perchè ho apprezzato il primo romanzo di questa trilogia ” I segreti di un gentiluomo “, che mi è piaciuto molto.

  • Naty

    Aspettavo da tempo questo romanzo della bravissima Feather, il seguito di ” I segreti di un gentiluomo”, che mi è piaciuto molto. Grazie per la scelta accurata .

  • LUISA

    Adoro questa autrice, visto la pubblicazione di Dreaming della Barnett proprio questo mese, non perdo la speranza di veder un giorno, spero presto, pubblicati i romanzi che chidono le serie antecedenti ancora incomplete della Feather.

  • matesi

    Romanzo poco interessante (a parte l’inzio e la fine). E ci tengo a dire che io quello là non l’avrei sposato mai!

  • matesi

    Naturalmente la parola “inzio” non esiste!
    Non so perché ultimamente mi sfuggono un sacco di errori: sarà il netbook?

  • Annamaria

    @ Matesi.
    E’ possibile che il notebook richieda una passatina con l’aspirapolvere (all’interno)?
    Fratelli e cognati mi dicono che ogni tanto va fatto, nonostante l’uso della bomboletta con aria compressa per pulire l’esterno.
    Al mio portatile l’hanno fatta loro, e va tutto bene.
    L’unico problema che presenta, a volte si spegne da sè, sembrerebbe risolvibile solo cambiando un programma W… con un altro(Grrrrrrrrrrr!).

  • manu

    non mi ha preso più di tanto…
    dopo un inizio stuzzicante e divertente si è …arenato!!
    la parte gialla, a mio parere naturalmente, è “stiracchiata”,lacunosa e poco coinvolgente….insomma è già atterrato nel dimenticatoio!!!

  • Maura

    All’inizio lui mi stava proprio antipatico poi un po’ meno, ma verso la fine ho tralasciato di leggere la parte gialla perchè poco realistica (in base a quanto so io dello spianaggio russo). sicuramente come Manu non andrò a rileggerlo.

  • Maura

    …dimenticavo, a pag. 133 il padre di lei afferma che la lingua inglese è la più ricca tra tutte di vocaboli. qualcuna di voi mi può confermare questa affermazione, perchè con la mia ignoranza in fatto di lingue, non avrei mai pensato una cosa del genere!!!

  • Chiara

    Ciao Maura,
    è proprio vero: i maggiori dizionari inglesi registrano anche 500.000 vocaboli, quelli italiani da 160.000 a 250.000. Una cosa è certa: sia noi che gli inglesi ne usiamo molte meno, noi italiani in media tra 1000 e 7000. La maggior parte dei vocaboli appartiene a linguaggi specialistici, che solo pochi usano, ma anche in questo l’inglese è più ricco, infatti è usato in tutti i campi.
    Chiara

  • manu

    @ maura
    conosco un po’e amo la lingua inglese, è vero che è ricca di vocaboli e sfumature…ma non fa neanche le scarpe a quella italiana!!!
    …che sia un po’ di parte?!!!
    un abbraccio manu

  • Maura

    ciao a tutte, grazie delle vs. risposte. dopo aver scritto il messaggio, ho curiosato su google e ho letto che effettivamente la lingua inglese è la più ricca di vocaboli ma soprattutto è in continua evoluzione. Io prima d’ora avrei scommesso che le lingue latine fossero le più ricche. Sono costernata, io come Manu sono un po’ di parte. Ho letto anche che gli spagnoli non usano parole inglesi come facciamo noi italiani, ma adattano la parola inglese alla loro lingua,e non mi sembra una brutta idea!!!!
    ciao ciao

  • matesi

    @ Annamaria
    Suggerimento prezioso il tuo. Mi è bastato usare il phon dall’esterno! Tutta colpa dei lavori di manutenzione che ho dovuto fare in casa.

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