“Un sentimento pericoloso” di Suzanne Enoch – Emozioni
Samantha Jellicoe è una ladra e ne è orgogliosa. Amante delle cose belle, non esita a procurarsele rubando ai ricchi le loro opere d’arte. Tutto cambia, però, la notte in cui tenta un furto in una villa a Palm Beach: l’esplosione di una bomba uccide una guardia e lei finisce per salvare la vita del padrone di casa, il playboy miliardario Richard Addison. Samantha è una ladra, è vero, ma se qualcuno pensa di farla passare per un’assassina si sbaglia di grosso. E se Richard è abituato a essere assediato dalle donne, quella che ha trovato in casa sua non sembra affatto interessata a lui. Però è vivo solo grazie a lei, l’unica a potergli dare le risposte che cerca. Così, fra gli intrighi del mondo dorato di Palm Beach, la seducente Samantha e l’affascinante Richard seguiranno gli indizi per scoprire anche il mistero di ciò che li unisce.
- Note:
UN SENTIMENTO PERICOLOSO ( Flirting with Danger ) è il primo romanzo contemporaneo di Suzanne Enoch pubblicato da Mondadori nella collana I Romanzi Emozione. Si tratta del primo romanzo della serie che ha come protagonista Samantha Jellicoe.
Tra le opere di Suzanne Enoch già pubblicate nella collana I Romanzi Mondadori, ricordiamo PECCATI E SENTIMENTI ( Sin and Sensibility ), INVITO AL PECCATO ( An Invitation to Sin ), QUALCOSA DI PROIBITO ( Something Sinful ), INGANNI E PECCATI ( Sins of a Duke ), DOPO UN BACIO… ( After the Kiss ) e CHE SCANDALO! ( Before the Scandal ).
- Ambientazione:
America, Stati Uniti, + Inghilterra, oggi
- Premi e riconoscimenti della critica:
All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ); Premio Reviewer’s Choice Award di Romantic Times nel 2005 come Miglior Romantic Suspense (Best Romantic Intrigue)
Leggo che è il primo di una serie. Pensate di continuarla?
Non mi piacciono tanto i romanzi a puntate… sono sempre gli stessi protagonisti per ben cinque libri!
Non credo che lo comprerò.
Io lo comprerò, ma certo l’idea di tanti gialli di seguito, e per giunta con la stessa protagonista, non mi attira davvero. Solo spero nella Enoch.
Devo ammettere che i libri della Raybourn su Julia Grey mi piacciono tantissimo,( e sono romanzi a puntate,) per cui credo che dovrei dare una possibilità alla Enoch, autrice che già conosco e che mi piace abbastanza.
Io lo comprerò, in fondo come ha detto Giusy sia quelli della Raybourn che quelli della Robb (vedi Roarke e Eve Dallas) sono romanzi che sviluppano lo storia d’amore “a puntate”, non è detto che sia un male. E poi voglio sostenere questa ottima iniziativa di pubblicare anche i contemporanei e in forma integrale.
La trama m’ispira molto e quasi sicuramente lo comprerò.
Sperò però che deciderete di pubblicare in tempi ragionevoli anche i suoi seguiti considerando che la storia d’amore fra i due protagonisti prosegue su più libri.
Se davvero la storia d’amore fra i protagonisti prosegue per 5 (?!) romanzi, siamo davanti ad una soap. E la cosa mi fa orripilare. Proverò il primo, ma con poche speranze.
Ciao a tutte! a me invece ispira molto anche se ha più romanzi…ultimamente purtroppo sono quasi tutti così “a puntate” ma a me non dispiace affatto anche se spero non sia una serie infinita..per cui credo proprio che lo prenderò!
qualcuno sa quando esce? grazie mille!
A meno di non leggere pareri ultra positivi, io non credo che lo prenderò. Peccato perchè ultimamente mi piacciono più i contemporanei degli storici. Ma questa autrice non è, per me, una delle *grandi* e il mio budget è limitato. Sperò per il futuro ^__^
Ho preso i classic e gli oro(sabato) ma non sono riuscita a trovare nè gli emozioni nè gli extra passion.
Ho letto quest libro, E BELLISSIMO….lo consiglio a tutte!!
Mi auguro, presto di leggere le prossime puntate! Merita veramente ha tutto:amore, suspence e…Humor…
Comprato e letto in un giorno!
Devo dire che non sono decisamente per le storie a puntate di cui solitamente giro ben alla larga.. ma la trama era troppo carina e mi attirava un sacco.
Mi è piaciuto molto e devo comunque dire che si…. continuerà nei prossimi volumi (che penso prenderò) ma comunque ci si può fermare a leggere qui… e con un bel sorriso sulle labbra….
Li ho trovati stamattina (sia gli emozioni che gli extra passion). Adesso non vedo l’ora di leggerli.
veramente splendido dall’inizio alla fine.
scritto con classe ed eleganza se pure in un linguaggio molto moderno,un’avventura alla james bond con il fascino di diabolik e lo spirito intuitivo di jessica fletcher.
personalmente lo consiglio (e io sono una patita dei romance della kleypas e della stuart con cui questo libro non ha nulla a che fare!!!!)
sicuramente prendero’ anche gli altri di questa serie.
diciamo che in questo caso la redazione si e’ riscattata per aver pubblicato l’obbrobrio contemporaneo degli extra passion di questo mese!
Un Enoch molto insolito.
Facendo un calcolo approssimativo, direi… una trentina di pagine di sesso e amore… e 390 di giallo, sempre giallo, fortissimamente giallo.
Penso che il mio parere sul libro sia chiaro.
Normale,né più bello né meno bello della maggior parte degli storici che leggo, la parte giallo investigativa è autoconclusiva ( e molto pervasiva, è un rosacrime, povera Matesi!!! :))) sono solidale!), nella storia d’amore gli obbiettivi vengono tutti raggiunti, quindi si può leggerlo anche singolarmente e ci si trova soddisfatte senza curiosità inappagate o altro,quindi si può proseguire o fermarsi con questa serie senza “perdite”… io amo gli storici e li preferisco, ma uno o due “contemporanei “in un mese non credo facciano danno a nessuno ( anche le ragazze che amano di più il moderno hanno diritto d’esser felici!), secondo me alcune ragazze hanno troppe remore e paure ingiustificate verso le novità ( è solo un mio parere), novità che si sono aggiunte alle precedenti edizioni storiche e che non hanno sostituito alcun storico, ma sono appunto un in più rispetto al numero di libri solito…
Sono contenta di aver letto il “contemporaneo” della Quick/Krentz il mese scorso, mi è piaciuto moltissimo!!! Senza le uscite di rosa contemporanei non avrei avuto la possibilità di leggerlo !!
Non si può avere tutti D.I.K. ogni mese con gli storici classici , non vedo perché si debba pretendere di aver tutti romanzi che ci soddisfano completamente nei contemporanei… e negli extra, o nei Dark, o nei Passione ecc… , io li provo e quando incontro un romanzo che mi soddisfa in toto sono felice d’aver dato ad un genere la mia attenzione…
@ Augusta
Anch’io la penso come te sul contemporaneo. Bisogna provare tutto e poi è bello variare un po’.Preferisco lo storico ma come dici giustamente tu, quando leggi romanzi come l’ultimo della Quick/krentz ami anche il contemporaneo: tutto dipende da come è scritto e da quello che trasmette al lettore.
Mi sono piaciuti entrambi i romanzi emozioni. Sono contenta di sapere che c’è una continuazione per il romanzo contemporaneo.
Come si fa ad abbonarsi ai romanzi emozioni? Così sono sicura di non perdermerli. Trovare i romanzi mondadori in edicola è molto difficile!!!!!!!
@nicoletta… prima dobbaiamo ancora sapere se e come la collana proseguirà…
@matesi
I calcoli di contenuto sulle pagine mi paiono francamente sterili. Oltretutto con estrema superficialità non tengono assolutamente conto che “attrazione”, “innamoramento”, “sentimento” e “passione” sono elementi costanti in tutte le 420 pagine, e sono parte integrante e parallela dello sviluppo dell’azione (suspense ed elemento “giallo” compresi).
Se si è attratte esclusivamente da sesso e amore, ci sono sempre gli Extra Passion.
E poi perché il “giallo, sempre giallo, fortissimamente giallo” dovrebbe sminuire un intreccio contemporaneo che dà e trasmette Emozioni?
@ K. Weiss
Naturalmente, si tratta di gusti personali. A me piacciono i romanzi in cui la storia d’amore è l’interesse principale dell’autrice . E converrai con me che non è il caso di questo volume: lo afferma la stessa Enoch nella postfazione. Se mi conoscessi un po’, sapresti che non sono una patita degli Extra, dal momento che, sempre secondo me, solo raramente sono romanzi d’amore veri e propri.
Comunque, non trovo affatto strano che altre lettrici abbiano apprezzato questo romanzo. In ogni caso, scusami per la superficialità: faccio quello che posso.
L’ho appena finito di leggere e devo dire che mi è piaciuto molto!
E’ una storia moderna, brillante, ricca di battute e azione, con una parte gialla importante che però non mi ha distolto dall’apprezzare anche la parte romance parallela.
Sono molto contenta che abbiate inserito dei contemporanei in alcune vostre collane così mi permettono di alternare i due generi evitando la noia che a volte si prova e che ci fa sembrare un romance storico uguale all’altro.
l’ho letto perch’è mi incuriosiva la storia moderna e devo dire che non mi ha deluso la ENOCH era bellissimo mi ha fatto emozionare dall’inizio alla fine non vedo l’ora di leggere il seguito.REBECCA
Comprato e divorato!!
Sublime!!
A quando i seguiti? La serie verrà completata vero??
Non vedo l’ora. Grazie, Pupa
Molto bello! L’ho preferito agli storici della stessa autrice. A quando i prossimi?
a lumezzane a tutt’oggi non trovo questa collana
Sto leggendo il romanzo, e pur apprezzando la scelta di pubblicare un contemporaneo e in particolare questo, che mi sta piacendo, devo purtroppo segnalare che ci sono molti errori di stampa, se vogliamo chiamarli così, anche se non hanno l’aria di essere refusi. A parte qualche errore di sintassi, nel giro di poche pagine mi sono imbattuta in queste due frasi: “Come avrebbe fatto a lasciarlo quando la faccenda sarebbe finita (confusione tra condizionale e congiuntivo?), e “Come ha fatto ha stabilirlo” (verbo avere al posto di a preposizione semplice?).
Mi dispiace che un prodotto meritevole sia in parte rovinato da errori elementari.
@ Manuela
Che colpo d’occhio! Francamente sarebbe davvero meritevole che qualche lettrice si cimentasse a tentare di diventare una buona traduttrice o redattrice o correttrice di bozze.
Riguardo alle frasi ‘incriminate’ che citi:
1) nessuna confusione tra condizionale e congiuntivo, mi pare ovvio. La frase dice esattamente ciò che deve esprimere (riportando la volontà dell’autrice), ricorrendo a una tipica forma di dubbio, suffragata quindi dal solo condizionale. Scusa, ma il congiuntivo qui non c’entra nulla. Non è un pensiero ipotetico sostenuto da un “se”, bensì una riflessione dubbiosa, sostenuta dal probabilissimo “quando” (condizionale); per cui l’eventuale congiuntivo “fosse” (che ti è forse balenato in testa) non sarebbe affatto corretto.
2) La ‘h’ è evidentemente sbagliata, ma è chiaramente un refuso di stampa. Potrebbe essere un cosiddetto errore di battituta, oppure un intervento automatico del programma di scrittura utilizzato (con correzione automatica). Talvolta questi programmi (come Word di Windows, per esempio) intervengono a piacer loro senza che chi digita il testo nemmeno lo sappia, cambiando successivamente vocaboli e termini non riconosciuti, lemmi o coniugazione di verbi non contemplate nella ‘memoria’ vocabolaristica del programma. Non puoi immaginare quante ‘correzioni’ errate il computer faccia all’insaputa di chi traduce, o revisiona, o corregge.
In questo caso, il ‘ritocco’ era chiaramente a carico del correttore di bozze finale.
Comunque complimenti per l’attenzione, anche se malriposta.
@ K. Weiss: riguardo al primo punto, nella citazione che riporto, viene utilizzato due volte il condizionale, non il congiuntivo, quindi forse c’è un po’ di confusione. “Fosse” è congiuntivo, non condizionale. Quindi quando dici che il condizionale non c’entra nulla, non so a cosa ti riferisci, visto che è proprio il condizionale che nella traduzione viene utilizzato 2 volte. Io rimango dell’opinione che il condizionale, utilizzato due volte in successione come in quella frase, non sia corretto, quindi non penso che la mia sollecitudine sia malriposta.
Spero in generale che sia faccia maggiore attenzione sia ai refusi, che agli altri errori.
Vedo che hai modificato il post, c’era stata un po’ di confusione tra condizionale e congiuntinvo.
Comunque per me i due condizionali così non si possono utilizzare, e la chiudo qui.
In qualsiasi buona grammatica italiana puoi verificare da te che il dubbio, o l’ipotesi, nelle frasi (appunto dette ipotetiche) in cui la subordinata dovrebbe suggerire di norma il congiuntivo, sostengono invece il condizionale (doppio, uno seguente all’altro). Non sono io a dirlo. Informati e sappimi dire.
Se hai avuto il tempo (due, tre minuti?) di vedere che ho sottoposto un secondo post meglio precisato e meno frettoloso, avrai senz’altro anche avuto il tempo di leggere la premessa al mio secondo (quello senza confusioni, come dici), diretto esclusivamente al moderatore del sito, con la spiegazione e la richiesta conseguente di eliminare il primo e di inserire quello corretto (in cui il concetto di base non cambia comunque, e cioè che hai preso un abbaglio grammaticale, ma insisti a tacciare l’editore di scarsa cura e oculatezza. Giustamente, il moderatore del sito ha accolto il mio chiarimento (e io ringrazio di nuovo).
Leggo solo ora la tua risposta piccata al mio primo post (quello rimasto sul sito due soli minuti, e poi immediatamente corretto). Se ci fosse la possibilità di rileggere e correggere o eliminare e risottoporre i commenti su questo sito, ti garantisco che l’avrei fatto senza cliccare di fretta la prima – irrimediabile? – volta.
Dalla tua ribattuta, converrai con me che la fretta o la suscettibilità sono piccole pietre d’inciampo nei rapporti con gli altri, visto che anche tu parecchi errori, confusioni o refusi li fai. Non da ultimo, scusa ancora, questa insistenza professorale. Oltretutto errata e fuorviante per chiunque legga.
In ogni caso, cordialità. E buona lettura.
Un consiglio da amica: il romanzo è bellissimo, perciò lasciati prendere dalle emozioni e dalla suspense, e metti da parte la matita rossa. Forse (ipotetico) potresti usarla (condizionale) a sproposito.
Posso aver sbagliato nel considerare un errore una cosa che non lo era, ma, secondo me, se acquisto un libro, e non me lo regalano di certo, pretendo che sia scritto correttamente, senza refusi o errori vari (e in questo ce ne sono altri sparsi, oltre quelli di cui parliamo) dall’inizio alla fine, perchè immagino che ci siano correttori ed editor professionisti, pagati per fare questo. Se in un romanzo ne trovo più di uno, significa che qualcuno non ha fatto bene il suo lavoro, e scusa se insisto, visto che prima di andare in stampa un romanzo sia revisionato in più passaggi.
Cara Manuela,
stai sollevando un polverone proprio per nulla. E sul nulla. Se hai letto le decine di altri commenti qui sopra avrai verificato di persona che questo romanzo (come anche gli altri tre “Emozioni”) è piaciuto moltissimo a tante lettrici, se non a tutte, e ha suscitato un entusiasmo che sentivo spento da tempo, specie sui contemporanei. Avrai notato che nessuna lettrice si è sognata di segnalare “refusi o errori vari (…)dall’inizio alla fine”, cosa che peraltro non mi risulta affatto. Tutte hanno avuto solo espressioni di lode, di appagamento, di grande soddisfazione e di rinnovati ardori per questa nuova collana, per una lettura piacevolissima e ottimamente tradotta e curata. Le tue sono accuse infondate e pesanti, e non comprovate. Tutti gli “errori” che hai scovato (soltanto tu) sono dello stesso tenore del tuo rilievo(sbagliato) su condizionale e congiuntivo? Scusa se insisto a farti rilevare che stai facendo un grosso torto all’editore, all’intera redazione e a tutti coloro che (come immagini bene) hanno lavorato al meglio delle rispettive competenze e capacità. Lo stesso vale per gli altri tre volumi delle nuove “Emozioni”: un mucchio di elogi e commenti positivi; nessuna lagnanza né tanto meno maldicenti insinuazioni di cattivo operato. Oltretutto così superficiali e approssimative. Qualche banale refuso capita sempre, nonostante tanti occhi che controllano, rileggono e revisionano. Ma questo basta per farti parlare in via esclusiva della presunta pessima qualità del prodotto, senza una sola parola per il contenuto?
Torno a ripetere: sii più serena e svagata nella lettura e lasciati prendere dalla trama e dai personaggi, dal romanticismo e dalle emozioni. E lascia la morfologia e la sintassi della grammatica italiana a chi – scusa – è evidente che ne sa più di te.
Il mio notare dei refusi ed errori non vuol dire che non abbia apprezzato questo romanzo o gli altri della collana, che ho comprato tutti e che ho apprezzato moltissimo.
Il tuo insistere nel difendere a spada tratta la casa editrice è francamente reiterato senza motivo, pensavo che la questione fosse chiusa e invece mi pare che vuoi tornarci sopra per ribadire sempre le stesse cose.
Ci sono errori, refusi, qualche congiunzione mancante, cose da poco, ma che comunque non dovrebbero esserci; forse li ho notati solo io, ma ti assicuro che ci sono, e che per esempio non c’erano nei libri della Kleypas e della Quick, che ho letto in precedenza. Per questo notavo la differenza di cura nell’edizione, tutto qua. Non credo di essere approssimativa nelle mie notazioni.
Questo non significa che non apprezzi la Mondadori e quello che sta facendo; forse non si può criticare? Bisogna solo scrivere che il libro è bellissimo, straordinario, un capolavoro, senza poter criticare nulla? Magari lo è, bellissimo e straordinario, ma avrei preferito che non ci fosse qualche errore.
Visto che non ho offeso nessuno nelle mie notazioni, spero che la questione si chiuda finalmente qui. E continuerò a comprare i libri Mondadori perchè mi piacciono.
E smettila di dire che non so la grammatica.
Qui finisce che ci si azzuffa come comari, pigliandoci per i capelli…
In tutta onestà, Manuela, scusa innanzitutto se ho offeso il tuo senso pratico (“se acquisto un libro (…) pretendo che…”), ma scusa altrettanto se insisto a “reiterare” che un conto è dire “ci sono refusi ed errori (…) dall’inizio alla fine”, tutt’altro essere pacate e precisare senza approssimazioni e incertezze sopite che:
1) i “refusi” sono piccole sviste di lieve entità che non inficiano affatto una buona lettura. Vogliamo parlare di quello che stampano quotidianamente su giornali, quotidiani, riviste, periodici, libri e dépliant? Lì sì che si contano a centinaia e migliaia. In quanto a qualità e cura, allora, non dovresti neppure acquistare il giornale la mattina.
2) Gli “errori” (e la continua “reiterazione” di questo termine) sottintendono carenze nella lavorazione di un romanzo, dalla traduzione alle riletture, dalla revisione alle correzioni di bozze finali, e perciò citati a sproposito insinuano e accusano – ingiustamente ed erroneamente – almeno cinque o sei professionisti, seri e competenti. Editore a parte.
3) “Visto che non ho offeso nessuno nelle mie notazioni…” è l’ennesima supponente opinione personale che spacci per verità assoluta (come quando ti sei impuntata a “reiterare” la questione del condizionale e del congiuntivo, sbagliando di grosso. Solo perché nessun altro ha ritenuto opportuno replicare alle tue “notazioni” non devi supporre che non si sia offeso o non abbia pensato che sparare a zero è solo e sempre controproducente, se non si forniscono prove certe e non si hanno le competenze specifiche per fare davvero la maestrina in redazione.
4) Io posso pure “smettere di dire che non sai la grammatica”, ma tu dovresti altrettanto smettere di insinuare a casaccio che altre persone non la conoscono bene, non correggono, “che qualcuno non ha fatto bene il suo lavoro”, ecc. ecc. Se vuoi esercitarti nell’arte della critica, comincia a rileggere i tuoi stessi commenti (sintassi, refusi, errori, ripetizioni, coniugazioni, condizionali e congiuntivi inopportuni, fretta nella battitura, scorrevolezza).
5) Qui non si tratta che non si possa criticare la Mondadori (entità molto astratta, se vogliamo essere pratiche). Tu non ti sei certo accorta, ma come un’elefantessa hai criticato fin dall’inizio (questo sì) e pesantemente, numerose persone e diversi professionisti esperti, che hanno lavorato per offrire un romanzo che – lo ripeto anche se ti stancherà – ha soddisfatto enormemente il 99% delle lettrici, tranne unicamente te.
Tutto questo vorrà pur dire qualcosa. E anche il silenzio delle altre nostre colleghe e amiche lettrici sul blog (per non farsi invischiare in questa nostra piccola disputa personale) – che ha fin troppo monopolizzato questa pagina – mi pare assai significativo.
Su una sola cosa siamo d’accordo e possiamo darci la mano da amiche dopo l’accapigliata. Anch’io spero tanto che “la questione si chiuda finalmente qui” e anch’io “continuerò a comprare i libri Mondadori perché mi piacciono”.
Ciao.
Finiamola qui, mi sono stancata di discutere con te, che come vedo ti piace fare l’avvocato difensore, visto che anche con un’altra ragazza che notava una cosa, in un commento molto più blando di quello che feci io, hai risposto piccata, come se ti avessero toccato una cosa tua.
Finiamola qui, davvero.
Se permettete, vorrei intervenire in questa diatriba a due. Per quanto riguarda il primo appunto, mi pare che la Weiss abbia ragione: insegno italiano e da dieci anni a questa parte ho constatato che anche grandi giornalisti (i maggiori esperti del cosiddetto italiano standard) non rispettano più le antiche regole sulla successione condizionale/congiuntivo. Pertanto, dal momento che, secondo le teorie linguistiche più accreditate, l’uso è sovrano, ormai non segno mai espressioni del genere.
Per quanto riguarda invece il secondo appunto, è vero che la correzione automatica crea obbrobri linguistici. Pertanto, personalmente ho disabilitato la funzione sui miei computer. Perciò il programma mi evidenzia con una sottolineatura in rosso le parole che considera errate e sono io a decidere cosa fare, dal momento che non sempre il computer ha ragione (cosa per me sottilmente soddisfacente).
Vorrei infine concludere invitando tutte (e ME PER PRIMA, naturalmente) a una grande pacatezza: in tempi di pesante crisi economica come l’attuale, siamo tutti molto nervosi, e in particolare i lavoratori free lance e precari. Tutti abbiamo il diritto di dire se, secondo noi, un romanzo è di livello ottimo o pessimo, o anche semplicemente se appartiene a un genere che ci piace o no. Limitiamoci a questo, senza usare parole che possono essere, a ragione o a torto, offensive per altre persone.
@matesi
Colgo finalmente l’occasione, sinora perduta al momento opportuno e rinviata per questioni di tempo e impegni varii, ma che mi ripromettevo di non lasciare passare alla tua prima riemersione sul blog (e dunque ora), per scusarmi di cuore con te per “l’estrema superficialità” attribuitati a caldo.
E convengo con te sul nervosismo diffuso e l’estremo bisogno di pacatezza e rispetto, e su come hai espresso la tua apprezzata opinione.
A proposito: dopo il tuo bilancio tra la parte sentimentale e quella ‘gialla’ di questo romantic suspense, sarebbe piacevole conoscere il tuo parere sulla storia che hai letto, sul convolgimento romantico e giallistico nella lettura, sui personaggi tratteggiati per la prima volta dalla Enoch e sul livello del romanzo. Proprio come inviti tu stessa in chiusura.
(E scusa ancora. Non conoscendoti, mi era parso un parere quantomeno frettoloso. Vedo che non è stato così, e che la frettolosa, in realtà, sono stata un po’ io.)
Seguo regolarmente il blog, anche se intervengo poco.
Mi ha colpito quello che ha scritto K. Weiss, sia nella risposta a Matesi che nelle numerose risposte a Manuela, perché le ho trovate troppo di parte…sembra che sia partita per una crociata in difesa della redazione degli RM, che non ne ha bisogno. Ma soprattutto mi ha colpito il tono delle risposte…non voglio offendere K. Weiss, ma mi sono parse piuttosto acide.
Credo che il blog sia un ottimo punto d’incontro per scambiarsi opinioni ed è spiacevole per chi legge trovarsi di fronte a messaggi così sprezzanti.
lucy-one
mi colpisce che tu sia rimasta colpita dalle mie risposte e dall’acidità di cui parli, e non invece dal contenuto delle stesse. Se rileggi il primo commento di Manuela allora non puoi non “restare colpita” altrettanto dal grado di irrispettosa offensività espressa in poche righe e rivolta a tante persone anonime che magari neppure ci leggono, come ho cercato di spiegarle. Forse un po’ piccata, certamente, ma non acida né tanto meno sprezzante, visto che ho usato tutta la diplomazia di cui sono capace (se ho dei limiti, sono pur sempre umana, e soprattutto degna di altrettanto rispetto nelle mie opinioni, senza due pesi e due misure diverse).
Ti prego perciò di non confondere lo sprezzo e l’acidità con una reazione forse leggermente focosa, ma sempre suffragata da argomentazioni valide tanto quanto le critiche feroci e spietate di Manuela (su cui noto invece che non spendi una sola parola).
Scusate tutte se il mio temperamento solitamente dolce e accomodante si è acceso contro quella che ritenevo e ritengo una scorrettezza su cui non si poteva tacere. Ma di fronte a insinuazioni così sottili ed ingiuste ci sono tante reazioni. Tutte hanno scelto il silenzio. Io invece sono fatta così. Perciò ho ribattuto.
Se si accetta che una lettrice sul blog usi la falce contro degli anonimi lavoratori e lavoratrici, per non dire professionisti (oltretutto rei di un bel nulla), allora si deve anche accettare che un’altra lettrice (pienamente appagata dal romanzo) tenti almeno di rettificare tanto pessimismo distruttivo e tante critiche erronee.
Perché nessun’altra ha replicato a Manuela, anziché a me?
Al di là di tutto… a te il romanzo è piaciuto o no? Ha trasmesso emozioni o no? Ti ha intrattenuta volentieri o no? L’hai letto d’un fiato o no?
È solo questo che conta, mi pare. Al di là di qualche refuso di stampa di cui non si è accorto praticamente nessuno, a parte Manuela.
Io non ho usato nessuna falce su innocenti lavoratori. Ho solo mosso una critica su alcuni aspetti dell’edizione, che credo sia leggittimo, e il fatto che nessun’altro lo noti qui in questo blog, non significa che non sia vero. Ho già ribadito che sulla prima questione ho sbagliato, sul resto sicuramente no.
Scrive legittimamente solo chi ti dà ragione? Chi ti critica non lo può fare?
Visto che l’ho finito, posso dire di aver apprezzato la storia d’amore e i personaggi di Samantha e Richard, e il loro interagire. Meno mi ha convinta la parte gialla: un po’ lenta in alcuni punti, superficiale nello sviluppo delle indagini, a tratti anche confusa.
Il romanzo, comunque si lascia leggere, è fresco, e, probabilmente, se la Mondadori deciderà di pubblicare anche i seguiti, li prenderò soprattutto per vedere come continua la storia tra Richard e Samantha.
La tua critica – diplomatica, pacata e costruttiva? Acida e sprezzante? Giudica tu – era su errori e refusi “dall’inizio alla fine”. Non su “alcuni aspetti”. Per non citare le frecciate a chi revisiona, chi “è pagato”, a chi “non ha fatto il suo lavoro”, ecc. A te questo “tono” (come dice lucy-one) sembra piacevole o “spiacevole” (sempre come dice lucy-one)?
[volevi un esempio di sprezzo o di acidità, lucy-one?]
Attenendoci agli errori e ai refusi, tu come giudicheresti una frase come la seguente?
“Ho solo mosso una critica su alcuni aspetti dell’edizione, che credo sia leggittimo, e il fatto che nessun’altro lo noti qui in questo blog, non significa che non sia vero.”
L’autrice sei tu. Io rilevo parecchi errori grammaticali, per esempio di consonanti doppie che non vanno, di apostrofi che non vanno (maschile/femminile), di sintassi ingarbugliata, di ripetizioni che non vanno (“qui in questo blog”), e la solita permalosa e litigiosa chiosa su di me.
E bada bene che di tutto questo tipo di atteggiamento, che è solo tuo, la bersagliata sono invece io, a quanto risulta dai recenti interventi.
Mi permetto un’ultima volta di ribadirti (usando i tuoi stessi concetti) che se SOLO TU hai notato ciò che ti sembrava sbagliato (ed è ormai appurato che non lo era per niente), non significa per forza che sia la verità assoluta. E che chiunque – chiunque, immodestamente anche io – ha dunque il tuo stesso diritto di “criticare”.
Apprezzo molto di più il tuo ultimo post, riguardante finalmente IL ROMANZO! Ma ormai so che dei miei apprezzamenti non sai che fartene.
Comunque cordialmente… K. Weiss
Non volevo intervenire perchè non mi piace litigare, nè criticare qualcuno o qualcosa senza un motivo valido, ma una cosa voglio scriverla: se compro un prodotto mi aspetto, giustamente, che non abbia difetti. Non è la prima volta che una lettrice nota qualcosa che non va: romanzi senza l’epilogo, pagine scambiate, errori di battitura,refusi, ecc. Errare è umano ed è giusto non “accanirsi” ma credo che chi paga abbia il diritto di lamentarsi ( con molto tatto) se non è soddisfatta completamente. La Mondadori non andrà in crisi o in fallimento per delle critiche leggere e leggittime.
P.S. Una cosa che finora mi è piaciuta tanto di questo blog è la libertà di espressione, spero che questo non cambi mai.
@ K. Weiss
Scuse accettate. Ti dirò che ieri avevo un po’ l’idea che tu fossi la traduttrice del romanzo. Idea probabilmente infondata.
Comunque, il mio primo intervento voleva essere una spiritosaggine (lo so, ho uno spirito di patata, me l’hanno già detto). E con l’ironica citazione alfieriana (“volli, sempre volli, fortissimamente volli”) mi rivolgevo alle partecipanti abituali del blog (che ben conoscono la mia avversione ai gialli). Non volevo in alcun modo svalutare il romanzo. Che è un Enoch insolito, ma comunque di buon livello, come sempre ci aspettiamo da questa autrice.
@ Manuela
Essendo stata anch’io spesso al centro di furibonde polemiche nei blog Mondadori, hai tutta la mia simpatia. Un saluto affettuoso e alla prossima.
@ Redazione
Potremmo comunque avere anche qualche non-giallo negli Emozioni contemporanei?
In ogni caso, spero continuerete la collana che, rispetto al precedente tentativo, è senza dubbio nel complesso su un livello molto superiore.
@ K.Weiss: non so più che risponderti, continui ad attaccarmi per il mio modo di scrivere, quando qui siamo su un blog informale, non sono nè una traduttrice, nè una scrittrice, solo un’utente, e qualche errore di battitura ci può stare, non sto scrivendo su un organo ufficiale che pubblica e che viene acquistato.
Comunque hai perfettamente ragione, sei favolosa, sei magnifica, bene, brava, bis.
Spero che la Mondadori, se non ti ha già assunta, ti prenda come avvocato, perchè saresti perfetta.
@ Matesi: grazie, sei una signora.
Un’assunzione???!!! Magari, cara Manuela, magari!!!
Anche come dattilografa, altro che avvocato!
Bastassero le competenze specifiche…