“Aurora d’amore” di Ornella Albanese: spazio ai commenti

Invitiamo le lettrici a lasciare in calce a questo articolo i loro commenti sul nuovo romanzo di Ornella Albanese, “Aurora d’amore”, pubblicato nella collana I Romanzi Classic nel corrente mese di novembre 2011.

Nella giornata di lunedì 21 novembre, l’autrice passerà sul blog per leggerli e rispondere alle eventuali domande.

Vi aspettiamo numerose!

Commenti
  • GIUSY73

    Carissima Ornella,
    grazie per la splendida trilogia che hai scritto,per avermi appassionato con le vicende di tutti i tuoi personaggi,per regalarmi sempre tante emozioni con le tue storie. Non perderò MAI un tuo romanzo,questo è sicuro!
    Non ho trovato niente da “criticare” nel tuo romanzo, mi piace molto come sviluppi le storie ma ho semplicemente una curiosità:

    ATTENZIONE SPOILER

    Perchè Riccardo non si pone il dubbio di aver messo incinta Eugenia? Mi riferisco a quando accetta di sposare un’altra…
    Essendo un libertino aveva preso provvedimenti in tal senso?
    Ho una nota da fare anche per Vittoria Maria: Non riesco a perdonare una madre che non pensa ai suoi figli; niente l’ha fermata dal suo intento. Sono madre e per me è inconcepibile un simile egoismo. Cose simili accadono spesso nella realtà e io non sono nessuno per giudicare ma non riesco proprio a giustificare questa scelta.
    Un bacio CON TUTTO IL MIO AFFETTO.

  • manu

    cara ornella riporto pari pari il mio precedente commento lasciato a “caldo”

    veramente notevole!
    si è ampiamente mantenuto agli stessi livelli dei primi due (anche se l’avventuriero delle stelle regna sovrano incontrastato nelle mie classifiche!!!)
    l’unico neo da me riscontrato, riguarda l’epilogo ,a mio avviso,un pò troppo frettoloso….dopo una storia così intensa ,mi sarebbe piaciuto “gustarmi” il lieto fine con qualche pagina in piu’!

    a questo punto devo però avvisarla che ha contratto un “debito d’onore” con le sue lettrici, dal momento che è riuscita a farci cambiare idea su Camelia(cosa che reputavo veramente impossibile,dopo la mia recente rilettura dei primi due!)
    quindi…. aspetto il saldo ,prima di ritenere conclusa la serie!!!!!
    un abbraccio affettuoso
    manu

  • matesi

    Cara Ornella,
    premetto che, come ho già detto, il romanzo mi è piaciuto davvero molto.

    SPOILER

    Tuttavia, presenta almeno due difetti: innanzitutto, dieci capitoli per riraccontare l’inizio della storia di Eugenia e Riccardo sono veramente troppi per chi ha letto i primi due volumi. Probabilmente, saresti stata più efficace, usando, magari più volte, il meccanismo del flashback, come hai fatto nel Profumo dei sogni.
    Ma l’errore più grave, secondo me, è stato inserire la scena di sesso nel cap. 18: innanzitutto, non si capisce perché Riccardo voglia assumersi la paternità del supposto nipote, senza neanche chiedersi se per caso non abbia messo incinta Eugenia. La stessa Eugenia, una volta abbandonata, non sembra preoccuparsi minimamente di aver gettato via la sua verginità con qualcuno che non la meritava e di essersi così preclusa la possibilità anche in futuro di sposarsi; il che per l’epoca è piuttosto strano.
    Dal momento che almeno una scena di sesso è oggi indispensabile in un romanzo rosa, avresti potuto inserirla, con la stessa ampiezza, nella parte conclusiva, come hai fatto in qualche misura nell’Avventuriero.
    Ho trovato invece eccellente il finale, un po’ aperto. E ciò per due motivi: Giacomo e Carlotta sono troppo giovani per farli sposare subito e quindi mi sembra più opportuno che la loro storia finisca con un fidanzamento; per quanto riguarda poi Camelia, ti faccio i complimenti per il colpo di scena, anche per me davvero inatteso, ma penso che hai fatto bene a lasciare la sua storia in sospeso, solo con una speranza di riscatto e redenzione. Rappresentare tale redenzione credo sarebbe impossibile anche per una scrittrice eccellente come te: cose troppo terribili le abbiamo visto fare, in testa a tutte l’abbandono della zia.
    Quindi, personalmente, sconsiglierei un quarto romanzo. Una serie così lunga richiede di essere progettata con cura fin dall’inizio, per impedirle di diventare una soap. Mi sembra già stupefacente che tu sia riuscita a scrivere due ottimi seguiti, con solo qualche piccola incertezza negli sviluppi della trama. Basta confrontare questo libro con il deludente “D’amore come d’accordo” della Balogh.
    Infine, lo ammetto, ho voglia di vederti cambiare ambientazione.
    Spero di non averti addolorata con i miei piccoli appunti e resto ovviamente sempre una tua grande ammiratrice.

  • Antonella

    Riporto il commento già lasciato nella scheda del romanzo:

    Molto bello! Sia per la storia principale che per quella secondaria; avevo indovinato la situazione della zia Evelina ma Lei è riuscita veramente a sorprendermi con Camelia – non l’avrei mai immaginato!!
    Un unico piccolo appunto: nel finale avrei gradito qualche pagina in più, un confronto di Riccardo con la famiglia e una chiusura più completa visto che questo è l’ultimo?! della trilogia.
    Rinnovo qui i miei complimenti per l’abilità con la quale è riuscita ad incastrare tutte le trame in una trilogia che non era stata progettata come tale.
    Un abbraccio.
    Antonella

  • GIUSY73

    @ matesi
    Mia cara,io non sono d’accordo su due punti: il romanzo della Balogh e il capitolo 18 della Albanese. Innanzitutto, (mio parere) credo che ogni autrice,nella sua mente,abbia un piano e un motivo ben preciso di sviluppare una storia in una certa maniera. Che poi piaccia o no alle lettrici è dovuto ai gusti personali…( Personalmete ho amato molto la storia di Con).Per quanto riguarda la scena d’amore tra Eugenia e Riccardo è stato meglio così,si sono amati molto e la conclusione era inevitabile. Quando si separano è tutto più doloroso,in quanto hanno condiviso e sperimentato l’amore in tutt’e due i modi,fisico e mentale. L’unica cosa che non è chiara è il perchè nessuno dei due si chieda se hanno concepito un figlio. Per il resto,ad esempio continuare o no la serie,la penso esattamente come te.
    Con tanta stima e amicizia,un bacio.

  • Laura

    Cara Ornella, sono una tua nuova lettrice e, dopo aver letto Aurora d’amore, so che non mi perderò più un tuo romanzo! Lascio qui il commento che ho scritto “a caldo” nella scheda del libro.

    Un libro stupendo! Mi ha conquistata dalla prima all’ultima pagina! Ho inziato a leggerlo prima di addormentarmi e non sono riuscita a chiudere occhio finché non l’ho terminato (erano le 3 e mezza del mattino)! Riccardo ed Eugenia mi hanno fatto riprovare il batticuore dell’innamoramento… Ora lo rileggerò per gustarlo al meglio, un romanzo così merita anche una rilettura! Un grazie alla signora Albanese per avermi regalato tante emozioni, spero di poter leggere altri suoi libri!
    Un abbraccio carico di affetto,
    Laura

  • GIUSY73

    @ Antonella
    Con dei genitori simili a quelli di Riccardo credo non valga la pena di perdersi in chiacchiere…tanto, con la loro ottusità, non capirebbero mai. Forse a tutte noi dispiace che i romanzi di Ornella finiscono troppo presto e vorremmo allungarli sempre più.
    CIAO

  • FLM

    Sono sostanzialmente d’accordo con Matesi, mi sembrava di leggere un libro già letto e questo devo ammettere mi ha fatto saltare più di una pagina(passato un po’ di tempo sono sicura lo rileggerò). Mi piacciono sempre le storie che ci sono di contorno ma a differenza delle altre io non riesco a perdonare Camelia avrei preferito un castigo, almeno nei romanzi che qualcuno paghi, vedo troppi impuniti in giro e non ci posso fare niente. Come perdonarla per quanto ha fatto alla zia? Noi ,mio marito ed io, accudiamo una zia da ben dieci anni quindi mi tocca molto da vicino la sua cattiveria che purtroppo vedo in tanti figli ,nipoti o parenti vari verso le persone più deboli e bisognose si di assistenza ma sopratutto di un po’ di attenzione e amore. Chiedo scusa per questo sfogo ma credetemi andando due volte al giorno in una casa di riposo ne resto sempre sconvolta.
    Mi scusi signora Albanese ho rubato un po’ dello spazio dedicato a Lei ma resto sempre una sua lettrice affezionata. A presto

  • GIUSY73

    @ FLM
    Io non sono riuscita a perdonare o a giustificare la madre di Eugenia. Capisco il tuo punto di vista e sono d’accordo con te,c’è troppo egoismo e cattiveria nel modo ma io confido che,quando per queste persone arriverà il momento del bisogno (che arriva per tutti) si ritroveranno a loro volta,sole e abbandonate. Non credo nella giustizia umana ma in quella di qualcuno lassù….
    con simpatia,un bacio

  • elenadepaoli

    mi sono piaciuti moltissimo! spero che realizzerai una nuova serie di romanzi.!

  • Libera

    Complimenti a Ornella Albanese. Questo terso romanzo non perde terreno rispetto agli altri due e non sembra una minestra riscaldata, come a volte capita con alcuni seguiti. Il primo (L’avventuriero che amava le stelle) avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, ma amo tutti i romanzi di Ornella.
    Come sempre c’è un piccolo mistero, un segreto da scoprire, che poi apre le porte al lieto fine.
    Come sempre c’è più della storia d’amore principale, con tanti personaggi importanti e tanti sentimenti da raccontare.
    Finalmente ho conosciuto l’uomo che ha reso Camelia cinica e senza cuore. Ma sono felice che l’amore ha dato anche a lei la possibilità di redimersi e avere un lieto fine.
    Non so se ci sarà un qurto romanzo, anche se mi piacerebbe leggere ancora dei miei amati personaggi, credo che questo finale chiuda un po’ tutte le storie … aperte.
    Infatti credo che non sia un problema di fretta, di finale corto o altro, ma l’unico difetto dei romanzi dell’Albanese ( a mio parere ) è che finiscono. E dato che mi affeziono troppo alle sue storie, anche se il suo stile fluido mi fa divorare il libro, poi vorrei leggerne per giorni e giorni.
    Un abbraccio e speriamo presto per il prossimo romanzo…
    Libera

  • pitty

    Forse qualcuno lo ha gia’ notato , ma e’ stata utilizzata la copertina di un romanzo della Balogh Senza Cuore , cambiando il colore dei capelli del protagonista: attenzione a chi le sceglie!!!!

    Scusate perche forse questo non centra nulla, ma non mi sembra corretto per le due scrittrici, saluti

  • PATTY

    Sono rimasta incantata dal romanzo: una magnifica conclusione della trilogia….forse il mio preferito!!!
    Ho trovato molto intensi i due personaggi principali, specialmente Riccardo, che ho rivalutato (struggente il suo bisogno di Eugenia ululato nella notte)
    Molto bello e maturo il personaggio di Eugenia.
    Non mi ha disturbato che i primi capitoli abbiano ripercorso la storia di Eugenia e Riccardo del secondo volume….ora vista attraverso gli occhi di lei, e credo utili soprattutto alle lettrici che non hanno avuto occasione d leggere i due romanzi precedenti.
    Tosta la zia….che con testardaggine riesce a portare avanti negli anni una sua decisione.
    Dolce l’inizio della storia tra Giacomo e Carlotta. chissà che non ne nasca romanzo….

    Non ho domande particolari da farLe ma vorrei sottolineare di quanta intensità e passione Lei sia riuscita a trasferire nelle pagine (memorabile a mio parere il capitolo 14 e l’epilogo seppure forse breve). Di come lei sia riuscita ad emozionarmi e appassionarmi senza la neccessita di
    scene a luci rosse, delle quali francamente qualche volta sono stufa.

    Cordiali saluti
    PATTY

  • PATTY

    Sono rimasta incantata dal romanzo: una magnifica conclusione della trilogia….forse il mio preferito!!!
    Ho trovato molto intensi i due personaggi principali, specialmente Riccardo, che ho rivalutato (struggente il suo bisogno di Eugenia ululato nella notte)
    Molto bello e maturo il personaggio di Eugenia.
    Non mi ha disturbato che i primi capitoli abbiano ripercorso la storia di Eugenia e Riccardo del secondo volume….ora vista attraverso gli occhi di lei, e credo utili soprattutto alle lettrici che non hanno avuto occasione d leggere i due romanzi precedenti.
    Tosta la zia….che con testardaggine riesce a portare avanti negli anni una sua decisione.
    Dolce l’inizio della storia tra Giacomo e Carlotta. chissà che non ne nasca romanzo….

    Non ho domande particolari da farLe ma vorrei sottolineare di quanta intensità e passione Lei sia riuscita a trasferire nelle pagine (memorabile a mio parere il capitolo 14 e l’epilogo seppure forse breve). Di come lei sia riuscita ad emozionarmi e appassionarmi senza la neccessita di
    scene a luci rosse, delle quali francamente qualche volta sono stufa.

    Cordiali saluti
    PATTY

  • Sara83

    Ciao Ornella,
    leggendo tutta la trilogia, per la prima volta, un romanzo dopo l’altro posso affermare che si tratta di un’abilissima escalation (soprattutto dato che la serialità è nata per caso e non segue una progettualità) e “Aurora d’amore” è senza dubbio l’apoteosi.
    I continui colpi di scena rendono la lettura avvincente: è senza dubbio uno dei tuoi punti di forza, introdurre delle novità che facciano saltare in modo inaspettato gli equilibri, rompendo qualunque presupposto al già visto e al già letto.

    Non condivido alcuni commenti delle altre lettrici.
    Innanzitutto, vorrei ribattere a chi ha scritto: “dieci capitoli per riraccontare l’inizio della storia di Eugenia e Riccardo sono veramente troppi per chi ha letto i primi due volumi. Probabilmente, saresti stata più efficace, usando, magari più volte, il meccanismo del flashback, come hai fatto nel Profumo dei sogni”. Secondo me, è impensabile sostituire i primi capitoli con flashback. Così come è strutturato il romanzo permette un’entrata graduale nel mondo di Eugenia, in quel sistema di vicende familiari che l’hanno resa quella che è e che la portano fino a Riccardo. Usare il flashblack avrebbe reso la narrazione poco fluida, visto che le vicende sono già piuttosto intrecciate e complesse grazie alle storie collaterale. Inoltre, si dà per scontato che tutte abbiano letto gli altri due romanzi. E poi non capisco perché parlare di “riraccontare” se vengono riprese solo tre scene e solamente i dialoghi, per filtrarli comunque attraverso il punto di vista di lei.

    Dai, non si può poi considerare un errore la collocazione della scena di sesso (tra l’altro straordinariamente intensa)! Per carità, i gusti son gusti, però personalmente credo in realtà fosse il punto più adatto in cui inserire quella scena. Nelle pagine le emozioni tra i due personaggi si stavano gonfiando in modo incontrollato e tenendo conto che Riccardo è un uomo molto sensuale ed Eugenia sta sperimentando la nuova se stessa, mi sembra inevitabile che il rapporto fisico fosse il culmine di quella passione. Posticipata nel prologo avrebbe perso di intensità emotiva, perchè (a parer mio), si sottolinea la consistenza di due anime che si cercano e si ritrovano, altrimenti tutti si ridurrebbe a pura passione fisica. Così come si conclude Aurora d’amore invece mostra un amore maturato nella sofferenza della separazione, dopo aver conosciuto in pieno ogni sfaccettatura del loro legame, e che nonostante tutto rimane incondizionato, un amore fatto non solo di attrazione fisica, ma di fiducia e tenerezza.

    E infine Camelia… È vero che vorremmo che almeno nei romanzi i cattivi fossero puniti per i loro torti, ma Camelia, seppure una brava mentitrice e a volte machiavellica,lascia intravedere una certa umanità che a parer mio non la rende assolutamente detestabile, nonostante alcune azioni deprecabili. Non è fondamentalmente cattiva.
    Credo soprattutto che l’accanimento nei suoi confronti sia dovuto al fatto che sia una donna, se si fosse trattato di un uomo probabilmente sarebbe visto come un personaggio romantico, un “eroe” maledetto che l’amore può redimere.

    “Aurora d’amore” è un coinvolgente viaggio tra personaggi affascinanti e complessi, che non ti sorprende fino all’ultimo passo.
    Complimenti,Ornella!
    Con tanta stima
    Un abbraccio

  • elena

    non ho letto gli altri commenti, perchè ancora non ho terminato il libro, ho poco tempo, ma tantissima voglia di leggerlo. Grandissima,cara Ornella, riesci sempre a stupirmi!! E’ meraviglioso il modo in cui hai ripreso la storia di Eugenia, dal suo punto di vista. E’ un completamento del precedente romanzo, ed anche un superbo modo di giustificare la sua decisione di “cambiare”, che precedentemente era parsa sconvolgente. Proseguo e per domani pomeriggio cerco di terminarlo, in modo da dare un giudizio definitivo!

  • Daniela

    Libro letto già due volte,ergo,libro che mi è piaciuto moltissimo e che rientra,ormai, a pieno titolo, tra i miei dik.Ornella Albanese è una delle mie scrittrici preferite e non mi ha deluso neanche questa volta. Non lo fa mai.La Albanese,però,ha qualcosa che le altre mie scrittrici preferite(Balogh su tutte) non hanno: la capacità di creare delle straordinarie figure femminili. Non c’è una volta, una, che un suo personaggio femminile non mi abbia conquistato e per me è fondamentale.Se mi “innamoro” della protagonista, se entro in empatia con lei, se riesco a comprendere le sue scelte,le azioni,le motivazioni del suo agire,allora il libro mi conquista; se non scatta questo meccanismo, non c’è “bellone, libertino,adorabile canaglia”, che tenga, il libro non mi cattura.Penso di essere una delle poche così “attenta” e concentrata sulle eroine. Credo che il merito di questa straordinaria scrittrice sia stato,fondamentalmente, ancora questo: creare una protagonista coinvolgente, forte e fragile al tempo stesso, femminile,seducente, una donna che cresce man mano,prendendo coscienza di sé, dei propri desideri, una donna che afferra la propria vita e, lottando contro le difficoltà,arriva ad ottenere quello che vuole. Eugenia è una grande donna: mi aveva conquistato già da “il profumo dei sogni”,ma all’inizio mai avrei pensato ad associarla a Riccardo.Un vero colpo di genio spingere il “pigmalione”,l’uomo cinico e vissuto ad innamorarsi della giovane innocente,della crisalide che si trasforma in farfalla. Abbiamo vissuto la trasformazione di Eugenia con lei, godendo della rivincita che si è presa di fronte a tutti, esultando per aver tirato uno scacco matto a colui che più l’aveva ignorata e sottovalutata. Mi è piaciuto tutto di lei, ormai rappresenta la mia eroina ideale; non bisogna scimmiottare gli uomini per dimostrare la propria forza,nè travestirsi,impugnare pistole o essere sessualmente disinvolte per essere donne forti.Forte è quella donna che combatte e lotta per la propria felicità,forte è la donna che pur con il cuore spezzato affronta a testa alta il suo uomo ormai promesso ad un’altra; forte è quella figlia che perdona un padre per gli errori commessi, che rallegra e tiene unita la sua famiglia, che spinge un uomo a cambiare con lei e per lei.Forte è una donna che non si abbandona totalmente al dolore, ma lo vive,lo affronta e poi cerca di superarlo.Eugenia è stato tutto questo; ringrazio la signora Albanese per quest’ennesimo capolavoro, per questa degna rappresentate della nostra categoria che ci ha coinvolto e ci ha permesso di identificarci con lei. Questo romanzo l’ho atteso,desiderato,goduto e assurge a mio preferito della trilogia. Un seguito non sarà opportuno,ma quanta voglia di avere anche solo altre quattro righe sul futuro di Eugenia e Riccardo!Una coppia riuscitissima,perfetta; anche la trasformazione di Riccardo è stata molto ben descritta, non mi sono soffermata su di lui perché Eugenia meritava il giusto riconoscimento.Per il resto,contenta della chance data a Camelia(appena ho letto la descrizione della donna sedotta dal padre di Eugenia ho capito subito cie fosse);ho gradito le storie secondarie,i colpi di scena,sempre eccellenti. Una pecca?Non lo so,forse,come dicono in tante, la brevità.(Scherzo,naturalmente).Quando ci immergiamo in un libro della signora Albanese,vorremmo semplicemente non finisse mai.Grazie Ornella, la aspetto presto per nuove e straordinarie emozioni.

  • Daniela

    Vorrei precisare,nel commento precedente, che non è che la Balogh non sappia creare eroine degne(la Fleur di Perfido intrigo ne è un esempio), ma non ci riesce in ogni libro come invece fa la signora Albanese.Ci sono eroine baloghiane che adoro ed altre che non mi piacciono.Quelle delle Albanese,finora,le ho amate tutte.

  • Ornella Albanese

    Carissime tutte,
    ben ritrovate in questo salotto virtuale, a un anno di distanza, per chiacchierare e confrontarci su Aurora d’amore. Comincio a rispondervi già da questa mattina, per lasciarvi il tempo di un riscontro.
    Cominciamo da GIUSY. Ciao, carissima, ti ringrazio per il tuo apprezzamento e per l’attenzione con cui mi segui, e passo subito a risponderti.
    Cosa dire? Con la mia solita riservatezza, non mi sono trattenuta troppo in quella veranda sotto la pioggia, quindi posso solo immaginare che, se Riccardo non si è posto il dubbio di aver messo incinta Eugenia, deve aver avuto le sue solide certezze!
    L’altro argomento mi tocca di più. Hai perfettamente ragione, nessuna madre può concepire che si arrivi a compiere un passo come quello di Vittoria Maria, ma io ho voluto delineare la fragilità di un personaggio apparentemente forte. Una donna che persegue faticosamente la perfezione, sempre inappuntabile in qualsiasi circostanza, che si prende cura personalmente di ben sette figli, che trae la sua forza dalla convinzione di essere profondamente amata. Ecco, ho voluto descrivere come un castello solidamente costruito possa vacillare pericolosamente quando si incrinano le fondamenta.
    Ricambio di cuore il tuo affetto.

  • Ornella Albanese

    Manu e Antonella. Ma lo sapete che sui finali dei miei romanzi ci ho lavorato tanto?
    Devo ammetterlo, a me sono sempre piaciuti i finali che lasciano un po’ in sospeso, che dicono e non dicono, e all’inizio li facevo così, ma poi ho capito che la lettrice di romance ama seguire tutti i possibili risvolti dell’happy ending e assaporarli piano, così ho corretto il tiro.
    In questo caso particolare mi sembrava un epilogo davvero lungo e articolato. Praticamente il romanzo (e la trilogia) ha cominciato a “finire” fin dalla scena del ballo, che ha coinvolto anche i personaggi dei volumi precedenti, facendo un po’ il punto delle loro storie. E poi c’è stato il confronto di Riccardo col padre (uomo davvero ottuso, hai ragione GIUSY, quindi confronto breve e sferzante), poi i tentativi di Riccardo di farsi ricevere, la notte passata nel parco, sotto la finestra di lei. Caspita, a me è sembrato un finale che non finiva più. A differenza degli altri è mancata solo una scena d’amore più lunga, ma la storia è talmente piena di scene d’amore che ho proprio scelto di non eccedere. Comunque, ragazze, sono rassegnata. Ci sarà sempre una lettrice che troverà corti i miei finali. Una volta una di voi mi ha scritto che centellinava le ultime pagine perché non voleva finire il romanzo!

  • Ornella Albanese

    Manu e Antonella. Dimenticavo. Manu, questa si chiama La trilogia dell’amore inatteso e quindi non ci sarà un quarto libro. Flavia, Lucilla ed Eugenia sono le prime donne dei singoli romanzi, Camelia, se ci pensi, è la prima donna della trilogia. Non credo si possa aggiungere altro alla sua storia, è proprio un cerchio che si chiude.
    Antonella, avevi intuito il colpo di scena della zia? Fortuna, che ho sempre un colpo di scena di riserva!!
    Grazie a entrambe per le belle parole che avete dedicato ad Aurora d’amore.

  • MAX

    Complimenti alla signora Albanese per il suo romanzo che ho letto d’un fiato. Mi fa piacere l’ammirazione espressa per un’autrice italiana così brava, ma devo anche dire che trovo ingiusta la scarsa considerazione che hanno avuto le precedenti colleghe,Masella e Picasso,nei commenti ai loro romanzi, da lettrici che si sono limitate a criticare senza prendersi il disturbo di parlarne con l’autrice in questione.

  • Ornella Albanese

    Matesi. Prima di tutto: perché “addolorata”? Questo dei commenti e degli scambi di idee con chi ha letto il romanzo è un momento davvero stimolante per un’autrice, aiuta a capire cosa le lettrici “recepiscono” di quello che si è scritto, cosa amano di più, da cosa sono infastidite.
    Partiamo dal tuo primo appunto. Perché parli di dieci capitoli? I primi tre raccontano l’adolescenza di Eugenia, della quale non c’è traccia nel romanzo precedente. E poi non potevo scrivere la storia di Eugenia e di Riccardo tralasciando il loro incontro così intrigante. Secondo me i flash back non avrebbero reso, perché il percorso di Eugenia si snoda in modo coerente dall’inizio alla fine, rendendo sempre più intensa la “partecipazione” dei protagonisti. Ho riportato i dialoghi dei primi incontri, ma incastonati nei pensieri di Eugenia, invece che in quelli di Riccardo. E poi, sempre nei primi capitoli, nascono e prendono forma le storie di Isadora, di Giacomo e di Massimo, tutte nuove rispetto al romanzo precedente.
    Quanto al cap. 18, ci ho riflettuto. La scena d’amore tra i due protagonisti di solito la colloco alla fine, ma in questo caso l’amore tra i due è il culmine delle lezioni di seduzione, il punto di arrivo di quel percorso di Eugenia che, secondo me, non andava frammentato. Dopo aver letto il tuo suggerimento, ho provato a immaginare quella scena alla fine: non sarebbe stata male, forse avrebbe reso più “forte” il finale, ma poi la separazione dei due sarebbe stata meno drammatica. Eugenia non può dirlo, ma è chiaro che l’asprezza e il dolore della separazione scaturisce dalla delusione ma anche dal pensiero di essersi concessa a un uomo immeritevole con tutte le conseguenze a cui hai accennato tu.
    E per finire, dopo un periodo in cui mi chiedevo come avrei fatto senza i personaggi che hanno vissuto con me per ben tre anni, mi scopro anch’io davvero impaziente di nuove ambientazioni.

  • Ornella Albanese

    Laura. Grazie per il tuo entusiasmo davvero sentito.
    Tornando al discorso precedente, ecco un altro motivo per cui ho ricreato il primo incontro tra i protagonisti. Io ho questa fissazione di rendere le storie autonome, anche se fanno parte di una serie. Una nuova lettrice, come te per esempio, non deve acquistare un romanzo e poi trovare una storia “spezzata”.
    Ricambio l’abbraccio e l’affetto!
    p.s. L’idea di te che leggi Aurora d’amore fino alle tre e mezzo del mattino mi dà una bella carica!

  • Ornella Albanese

    FLM. Ed eccoci a Camelia. Non ci sono dubbi che tu abbia ragione, FLM, sulla gravità delle colpe di Camelia e per la tua rabbia verso i tanti impuniti. Hai assolutamente ragione. Io però penso che quando qualcuno tocca il fondo, e Camelia l’ha toccato proprio con l’abbandono della zia a cui ti riferisci, non può che risalire. Lei è stata punita più volte nella vita, e le sue punizioni sono state particolarmente pesanti considerato l’ambiente e il periodo storico in cui vive (la condanna della società e il conseguente allontanamento non erano facili da sopportare per una donna sola). Così a un certo punto ho deciso di darle una chance. Ma per farlo dovevo restituirle la verginità. La frase di Massimo quando si rivolge a lei,“piccola Camelia”, è come un ritorno indietro nel tempo, quando era giovane e innocente, prima del suo incontro con l’uomo che l’ha cambiata.
    Riuscirà a prendere il sentiero dritto o tornerà a quello tortuoso? Non possiamo saperlo.Se davvero non riuscisse a cogliere, ancora una volta, questa opportunità, sarebbe veramente perduta.

  • Ornella Albanese

    Elenadepaoli. Addirittura una nuova serie? Vi prego, concedetemi una pausa! Ma vi prometto breve.

  • Ornella Albanese

    Libera. Sai che hai centrato il motivo per cui all’inizio ero così esitante all’idea di scrivere un sequel? Il fatto che spesso le continuazioni di un libro particolarmente amato finiscono per deludere. Adesso leggo che alcune lettrici preferiscono il terzo della serie e questo mi sembra molto gratificante. Un caro abbraccio anche a te.

  • Ornella Albanese

    Pitty. Grazie della segnalazione, ma mi sembra di aver capito che queste “ripetizioni” si verifichino di tanto in tanto.

  • Ornella Albanese

    Carissima Patty, concordo, Riccardo è davvero maturato, se consideri che la sua prima apparizione, ne L’avventuriero, è quella di giovanotto allegramente superficiale, che riesce a corteggiare ben tre ragazze contemporaneamente durante una festa.
    Mi fa piacere che nomini la zia. Davvero tostissima. Ecco, nel romanzo ho voluto rendere la fragilità di un personaggio apparentemente forte (Vittoria Maria) in contrasto con la forza di un personaggio apparentemente fragile (zia Evelina).
    E per finire, ho amato anch’io moltissimo il capitolo 14.

  • matesi

    Quello che mi ha disturbato nella scena di sesso è il fatto che tu non abbia neanche fatto capire che era stato usato un metodo contraccettivo. Per cui l’atteggiamento di Riccardo che non si preoccupa della sorte di Eugenia mi ha indotto a classificarlo come il tipico maschio che “dopo” dice “arrangiati”: insomma è stata la normale reazione di una lettrice femminista. Anche se sapevo che per te il personaggio è assolutamente positivo.
    Invece, a proposito della prima parte del romanzo, resto della mia opinione: tu sai che, leggendo un romanzo rosa, vogliamo sempre farci sorprendere (anche se le trame rosa sono poi pochissime, sempre le stesse; ma noi fingiamo che non sia così). Per cui ritrovare le stesse battute per tutta la fase dell’innamoramento (e io me le ricordavo tutte, perché Il profumo dei sogni mi era piaciuto molto, a parte Saverio, naturalmente) mi è risultato noioso; è come quando sbagli strada: finché non torni al bivio precedente, ti pare tutta fatica sprecata. Confronta il modo in cui nel secondo volume hai rievocato la terribile scena finale fra Tomaso e Camelia e capirai cosa mi aspettavo.
    Sono invece entusiasta, come ho già detto, dei tre finali: in particolare solo tu potevi escogitare una possibilità di redenzione per la cattivissima Camelia.
    Arrivederci al prossimo romanzo: mi sono già messa in attesa.

  • FLM

    Cara Ornella è tutto vero, non si può negare a nessuno il diritto di un riscatto, e ti assicuro che non mi piacciono i manicheismi in nessun campo. Mi sono accorta di esserla stata mio malgrado ma a volte sono impulsiva e nonostante l’età non mi freno e ci penso dopo. Il fatto è che a volte vedo e sento cose che mi pesano sull’anima e mi rendono furiosa verso tutte le persono che possono e non fanno. Lo so che rileggendo il tuo romanzo sarò meno intransigente verso quella che in fondo è solo una vittima di se stessa, se non di altri.Del resto sai che i tuoi romanzi, a volte più a volte meno, mi piacciono sempre. Mi piacerebbe moltissimo se queste “chiacchierate” si potessero fare di persona con te, con altre autrici e con le amiche del blog. Perchè non pensarci seriamente? La passo anche alla direzione: pesateci.
    Un abbraccio

  • FLM

    SCUSATE SCUSATE non pesateci (potremmo rompere la bilancia) ma PENSATECI

  • Ornella Albanese

    Sara. Ho letto con attenzione il tuo commento e mi sono fatta l’idea che tu abbia proprio “vissuto” il romanzo. Forse dipende dal fatto che hai letto l’intera trilogia per la prima volta, e di seguito, e quindi sei entrata proprio nel clima delle storie. Grazie davvero per le tue parole “coinvolte”!
    Davvero pensi che non si perdoni a Camelia solo perché è donna? Ho provato a immaginarmela “al maschile” e forse in generale hai ragione, ai protagonisti maschili si perdona molto di più e più facilmente. In generale, però. In questo caso particolare mi sembra che i motivi di FLM siano particolarmente sofferti a causa di una sua esperienza personale e quindi credo che lei non perdonerebbe neppure un uomo, se abbandonasse una zia bisognosa di cure come ha fatto Camelia.
    Ricambio col cuore il tuo abbraccio.

  • Ornella Albanese

    Elena. Bravissima a non leggere i commenti, sono pieni di notizie e anticipazioni!
    E’ così, il cambiamento di Eugenia nel libro precedente era troppo repentino e motivato solo in parte. Adesso, secondo me, il personaggio risulta più approfondito.
    Aspetto il tuo riscontro!

  • Ornella Albanese

    Daniela. Grazie di cuore per il bellissimo commento! Le mie eroine sono molto diverse l’una dall’altra, ma hanno in comune due armi: la forza e l’ironia. Quindi tutte le caratteristiche prettamente “femminili” ne risultano mediate in modo da non apparire stucchevoli.
    Vuoi uno SCOOP? Ti confesso che sei stata più brava di me! Io ho deciso che la ragazza della prima scena fosse Camelia solo quando ero quasi alla fine del romanzo. Pensavo più semplicemente di farla incontrare con Massimo e di farli innamorare, ma poi ho avuto la folgorazione.
    Decisamente non sono tipo da personaggi “premeditati”. La mia prima editrice, per la quale ho pubblicato otto contemporanei, esigeva scaletta e divisione in capitoli prima di accettare un romanzo. Al terzo mi ha detto: lascia perdere, tanto poi cambi tutto!
    Un abbraccio!

  • Ornella Albanese

    Max. Un grazie davvero speciale per i tuoi complimenti e per aver letto “d’un fiato” il mio libro.

    Matesi. Certo che lo so, che vi piace essere sorprese! Ecco perché amo tanto i colpi di scena, purché credibili. Ho presente quel flash back di cui parli, ha dato davvero potenza al prologo de Il profumo. In questo caso ho scelto di privilegiare l’approfondimento del personaggio di Eugenia fin dal principio, perché la chiave del romanzo stava nelle lezioni di seduzione che Riccardo le impartisce.

    FLM. Carissima, non rimpiangere la tua impulsività perché ho capito molto bene cosa l’ha dettata. Ti ho già in parte risposto nella risposta a Sara. Quando la vita si mescola alla fantasia di una storia, spesso esige rispetto e giustizia. Ma molto spesso i nostri personaggi di carta non rispondono a regole di equità e superano certi confini. Camelia è solo un personaggio di carta che ha ferito la tua sensibilità di donna vera.
    Un abbraccio speciale.

  • Ornella Albanese

    A questo punto vi saluto tutte. Mi è piaciuto molto chiacchierare con voi e confrontare le nostre opinioni. L’idea di FLM è bellissima, riuscire a trasformare questi incontri da virtuali in reali, chi sa.
    Un carissimo abbraccio a ognuna di voi e spero a presto!
    Ornella Albanese

  • elena

    Ecccomi! Ancora non ho letto gli altri commenti, ma non volevo farmene influenzare. E il verdetto è: favoloso. Davvero non so come fai, cara Ornella, ma ogni volta tocchi le corde più sensibili del mio cuore, bravissima. Un romanzo assolutamente da non perdere, leggibilissimo, e aggiungerei godibilissimo, da solo, ma superlativo se letto come “finale” degli altri due che lo precedono.
    Prima di leggerlo pensavo che ci sarebbe stato spazio per altri libri in questa serie, ma, sinceramente, questo mi sembra confezionato in modo da essere l’ultimo, chiude e soddisfa, andare oltre non è necessario, almeno secondo me. Ho amato moltissimo la coppia protagonista, ho apprezzato la coppia secondaria, e ho nostalgicamente goduto dei riferimenti ai protagonisti delle storie precedenti. Una lode particolare per l’analisi di Eugenia: superlativa e rara, coinvolgente e convincente. Un’eroina indimenticabile.
    Una curiosità mi ha stuzzicata, ed approfitto dello spazio per soddisfarla: Massimo. In questo libro abbiamo l’evoluzione dei protagonisti, la negatività assoluta dei genitori di lui, l’amarezza e la tristezza della madre di lei defunta, la furbizia e la caparbietà di zia Evelina, un vero portento nascosto. Ma Massimo? all’inizio l’ho odiato per quella sensazione di “spazzatura incartata con carta dorata” (permettetemi la licenza poetica), ma poi ha avuto un’evoluzione del tutto inaspettata . A cosa è dovuta questa scelta? Io l’avrei lasciato marcire nel suo putridume, non concedendogli neppure la luce di una possibile redenzione, ma forse sono drastica…
    Ottima e assolutamente condivisibile la scelta fatta per Camelia, una ragazza ferita che ha sfogato il suo rancore attaccando ferocemente il prossimo. Una speranza per lei era d’obbligo.

    Un consiglio? leggete tutta la trilogia, perchè merita davvero!

  • elena

    vedo ora che Ornella ci ha salutate, comunque sia confido che prima o poi riesca a leggere il mio commento . Grazie per la disponibiltà e buon lavoro. Spero di leggere presto altri tuoi libri!

  • Ornella Albanese

    Elena. Avevi detto che lo stavi leggendo, quindi sei riuscita a finirlo nonostante gli impegni! Non hai idea di quanto lo apprezzi!
    Massimo di Poggio Alto. La prima idea è stata quella di creare l’incontro tra due personaggi con un passato tempestoso e discutibile, lui e Camelia. Ma poi è stato il rapporto con i figli a prendemi la mano. Specialmente con Giacomo, animato da un odio potente, duraturo e segreto, perché era l’unico a sapere.
    Una mia amica mi ha detto di aver apprezzato la scelta di descrivere un padre con le sue debolezze in un’epoca in cui l’autorità paterna era indiscussa e indiscutibile. Massimo vuole conquistarsi l’affetto del figlio ostile e l’ammirazione della figlia che ammira, e quindi, pian piano, a fatica, si mette in discussione. E’ un cammino lento e graduale che lo porta finalmente a un dialogo franco con i figli. E poi, subito dopo, a riconoscere i propri errori e a desiderare di superarli. Proprio nello stesso momento in cui anche Camelia fa una scelta simile. A quel punto il cerchio si è chiuso e concordo con te, qualsiasi altro inserimento sarebbe superfluo.
    Un caro saluto e grazie per il bellissimo “verdetto”!

  • GIUSY73

    @ elena
    La bravura di Ornella si vede soprattutto nei piccoli dettagli:
    Spoiler:
    Massimo cambia per amore dei figli,soprattutto per Giacomo del quale vuole la stima e l’affetto a tutti i costi; Vittoria Maria,nonostante la sua irreprensibilità, non esita ad abbandonare i figli.
    Sarebbe davvero bello INCONTRARSI,CONOSCERSI E CHIACCHIERARE tra di noi dal vivo,come proposto da FLM….e SOPRATTUTTO CON LE NOSTRE BRAVISSIME AUTRICI ITALIANE!

  • paola picasso

    Cara Ornella, mi ero astenuta dal commentare perché alcune lettrici non gradiscano che le colleghe si uniscano al coro, ma a questo punto voglio dirti che ammiro la tua bravura e il tuo stile. Non ho letto il romanzo, ma non importa. Ho letto altre cose tue e so quello che cico. Un abbraccio, carissima, Paola

  • FLM

    Questa per fortuna è una pagina libera e quello che non piace ad alcune può piacere ad altre, ed essere indifferente alle altre, quindi perchè lasciarsi condizionare.A me personalmente non dispiace perchè mi fa piacere sapere che tutte le autrici leggano i commenti, che siano pro o contro, così imparano a conoscerci e riconoscerci come noi riconosciamo loro nei loro scritti. In attesa di incontrarci e confrontarci, chissà…

  • Ornella Albanese

    Paola, ti abbraccio forte con l’affetto che sai.

  • Silvia Basile

    Mamma mia i commenti….non riesco neanche a leggerli tutti…ma voglio assolutamente aggiungere le mie due righe.
    Carissima Ornella, questa trilogia l’ho trovata splendida e come immaginavo, i personaggi che porterò nel cuore sono sicuramente Eugenia e Riccardo. Sapevo che saresti riuscita a creare un romanzo emozionante, ma come sempre mi hai stupito tantissimo. Il personaggio chiave della zia Evelina e l’antipatica di Camelia…che, alla luce delle recenti rivelazioni, riesco a comprendere di più e a sperare anche per lei un futuro felice. (leggi tra le righe…non sarebbe male anche un quarto capitolo conclusivo della serie.;) ).
    Ho chiuso il libro da meno di un’ora e già sento la nostalgia per questi personaggi. Che dire, hai fatto di nuovo la magia Ornella…almeno per me.
    Splendido romanzo, entra di diritto nella classifica dei miei preferiti.
    Un abbraccio e grazie!
    Silvietta

  • Ornella Albanese

    Silvietta, ho visto il tuo commento per caso e per fortuna, mi sarebbe dispiaciuto moltissimo perderlo!Grazie per le tue parole e per l’entusiasmo, mi ricordo l’urlo che hai fatto quando a La Vie en Rose ho detto che avrei scritto il terzo capitolo della serie!Quindi adesso sono felicissima che ti sia piaciuto così tanto.
    Un abbraccio e appuntamento al prossimo (ho detto prossimo, non “quarto”!!!)

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