“La donna di Gabriel” di Robin Schone – Extra Passion 134
Disperata e senza un soldo, per fuggire dalle strade di Londra dove un uomo misterioso la perseguita, Victoria Childers si vede costretta a mettere all’asta la propria verginità nella famigerata House of Gabriel, un locale dove tutti i desideri carnali degli aristocratici trovano soddisfazione. Ma è proprio l’oscuro e affascinante proprietario ad aggiudicarsi la sua innocenza. Victoria scopre però che Gabriel non è interessato a lei: lui vuole solo ritrovare il criminale che lo ha violentato da ragazzo, traumatizzandolo. Da anni medita una vendetta terribile e Victoria è l’unica che può aiutarlo a ritrovare il suo antico aguzzino. Ben presto, tuttavia, l’attrazione tra i due lascerà il posto a una sfrenata lussuria, coinvolgendo entrambi in uno spregiudicato gioco di morte e desiderio…
Note:
LA DONNA DI GABRIEL ( Gabriel’s Woman ) è il secondo ed ultimo romanzo della miniserie ‘Les Anges’, detta anche serie ‘The Lover’.
Il suo prequel è ABBANDONARSI AL DESIDERIO ( The Lover ) – nr. 119 de I Romanzi Extra Passion.
Tra le opere di Robin Schone già pubblicate in precedenza da Mondadori, ricordiamo GLI AMANTI DELLO SCANDALO ( Scandalous Lovers ) e IL GRIDO DEL DESIDERIO ( Cry for Passion ), nella collana I Romanzi Passione; LEZIONI DI PIACERE ( The Lady’s Tutor ) e IL RISVEGLIO DEI SENSI ( Awaken, My Love ) nella collana I Romanzi Extra Passion.
Ambientazione:
Inghilterra, 1890 circa ( epoca vittoriana )
Premi e riconoscimenti della critica:
All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ).
La verginità è ancora una volta, per la Schone, il punto di partenza per un suo romanzo. Se nel primo volume della dilogia, “Les Anges”, Anne pagava per disfarsene, la protagonista di “La donna di Gabriel”, Victoria, ha necessità di ricavarcene dei soldi per “campare”. Il modo in cui quest’ultima arriva alla House of Gabriel – soprattutto da chi è stata mandata – è sconosciuto al proprietario, che teme il peggio, ovvero che la donna sia arrivata lì per uccidere o morire, o entrambe le cose.
“— Vogliamo iniziare da centocinque sterline? […]
— Offro duecento sterline.”
Vale così tanto il corpo di quella donna? Si dice che l’angelo Gabriel non tocchi un corpo femminile da molto tempo, eppure vince l’asta. È un prostituto che dà piacere agli uomini, a differenza di Micheal che è stato addestrato per essere il migliore dei gigolò.
Bisognerebbe tornare indietro di tanti anni, a quando Gabriel era ancora un ragazzo ed è stato violentato da due uomini: il primo è morto, il “secondo” è a piede libero con l’intenzione di togliere tutto quello che resta all’angelo biondo.
“— Voglio sapere chi siete. […] Un uomo vi ha mandato qui, voglio che mi diciate il suo nome.”
Ora non c’entra il piacere di una notte con una vergine. Gli occhi di Victoria parlano di passione, ed è proprio questo dettaglio – “la trappola” – che farà tentennare e poi cedere Gabriel tra le braccia della donna. Ma a questo punto per l’angelo biondo non ci saranno più dubbi nella lealtà di Victoria, l’unico problema è farla sopravvivere.
“Laissez le jeu commencer”
Sono consapevole che non è facile spiegarmi senza spoilerare o tornare troppo indietro, perché se da un verso è vero che “La donna di Gabriel” è autoconclusivo, tuttavia è strettamente legato al primo volume, “Abbandonarsi al desiderio”. A fine lettura comprenderete le dinamiche e i collegamenti tra i personaggi, ma vi consiglio di leggerli in successione.
Michel/Michael (protagonista del primo vol.) e Gabriel sono amici molto intimi, e hanno dei trascorsi dolorosi insieme. Questo romanzo, quindi, in qualche modo li rivede a chiudere il cerchio.
Passiamo ai protagonisti di “La donna di Gabriel”. Victoria è la rappresentazione vera delle donne del tempo, senza fortuna, che per vivere deve lavorare e sottostare a ricatti. Ha trentaquattro anni e per due volte è stata beffata dalla vita; non le resta che appigliarsi al suo bene più grande: la verginità. Seppur non abbia conosciuto l’amore in senso biblico, è desiderosa di abbandonarsi al piacere, e brucia di fuoco vivo al fianco di Gabriel. Al contrario, l’angelo biondo non sa, non vuole e non può amare. Ogni sua frase e pensiero sono privi di qualsiasi tipo di sentimento.
“— State dicendo che a un uomo non servono emozioni o sentimenti per… copulare. — Esatto. — E il sesso è solo un riflesso, una questione di causa ed effetto. — Sì.”
Gabriel è un uomo con il cuore calpestato, più e più volte. Non prova affetto, ogni gesto è scandito da uno stile di vita costruito con fatica: dalla povertà al lusso sfrenato, conquistato con la “lussuria”. Quella vita ha scelto lui, e ha dovuto imparare a muoversi tra acerrimi nemici e amici fedeli, quest’ultimi diventati la sua famiglia.
La penna della Schone si odia o si ama, e io l’amo da impazzire. Il linguaggio è crudo, e si sposa pienamente con il contesto. La scrittura spesso è ripetitiva, martellante nei concetti – non solo con termini che ritornano più volte – e nelle frasi che riaffiorano integralmente nei ricordi; scrittura necessaria a creare tensione narrativa ed emotiva. Il lettore è sottoposto a una cottura lenta con fiamme altissime – che gran controsenso, eh? – ma questa è la realtà… ed è bellissimo sottoporsi a “quest’agonia” perché si entra in empatia con ogni personaggio, anche il più perfido. La passione di Victoria e il senso di protezione di Gabriel nei confronti della sua donna, sono pronta a scommetterci, vi farà accapponare la pelle.
Intensissimo, da leggere… e rileggere!