“Nina del tricolore” di Mariangela Camocardi – Oro 222
Un’edizione speciale per i 35 anni
di questo romanzo
Lago Maggiore, 1857. Dopo il terribile incendio che ha distrutto la sua casa e la sua famiglia, Nina è costretta a fuggire in Piemonte perché sospettata dagli austriaci di attività sovversive. Ad aiutarla è Furio Altieri, un uomo affascinante che accetta di portarla in salvo con sé grazie a un lasciapassare speciale che gli è stato concesso, ma a una condizione: accettare un matrimonio di convenienza! Dapprima costretta per via delle circostanze, la ragazza finisce ben presto con l’innamorarsi di quell’uomo, benché lui le riservi un’ostentata indifferenza. Così, mentre sui loro destini incombono gli eventi della storia, nei cuori di Nina e Furio si addensano nubi altrettanto minacciose…
Note:
NINA DEL TRICOLORE è una delle opere più celebri di Mariangela Camocardi, autrice di oltre quaranta romanzi sia storici sia contemporanei di varia ambientazione.
Tra le opere di Mariangela Camocardi già pubblicate in precedenza da Mondadori nella collana I Romanzi Classic, ricordiamo Il cuore e la maschera, Una ragazza intraprendente, Un’adorabile bugiarda, Sogni di vetro, Il colore dei sogni, UNA SECONDA OCCASIONE, TEMPESTA D’AMORE, Chi voglio sei tu, Il mio amore sei tu, E POI ARRIVI TU… , UN SOGNO ALL’IMPROVVISO e UNA VERTIGINE CHIAMATA AMORE.
Ambientazione:
Italia, 1857
Sono felicissima di questo romanzo, uno dei pochissimi, forse l’unico, che non ho letto di Mariangela Camocardi, autrice che apprezzo moltissimo.
Nina ha dei sogni come ogni ragazza della sua età, e persegue gli ideali del padre: liberare il paese dagli austriaci. Ama perdutamente la sua famiglia, così unita e forte dell’amore dei genitori. I coniugi Peschiera si sono amati fino all’ultimo giorno… quando la figlia li ha trovati cadaveri tra le ceneri della loro casa. Non è difficile comprendere che la posizione di Alvise, a livello politico, era molto di intralcio; non è impossibile capire che Nina è costretta a scappare se non vuole cedere alla stessa fine. Nonostante la giovane non si perda mai d’animo, è consapevole che, oltre l’orologio del padre, non le resta più nulla. Non solo è priva di ogni proprietà, oltrettutto è senza alcuna moneta in tasca; ma don Pietro si tramuta nel suo angelo custode e l’affida a dei suoi lontani parenti, in Piemonte.
— Solo, a quanto ho appena saputo, la mia speranza di farti uscire dalla zona comporta notevoli rischi. […]
— Quello che vi ho detto prima, don Pietro, resta la cosa migliore da fare.
— […] Furio, grazie alle conoscenze altolocate che ha, si è fatto rilasciare dalle autorità piemontesi un permesso di viaggio per lui e per sua moglie.
Nina approda nella famiglia di Furio con la consapevolezza che quel matrimonio non avrà mai futuro: un sacramento così importante dovrebbe essere benedetto dall’amore – come quello di Alvise ed Eleonora – e questo la fa star male; in compenso la famiglia Altieri l’accoglie a braccia aperte, legando in maniera assolutamente materna con Letizia, madre di Furio, e Lorenzo, fratello del marito e coetaneo di Nina. In qualche modo riesce a sentirsi a proprio agio, accettando un legame che non porta da nessuna parte oltre che a battibecchi… e a sguardi fugaci ma troppo intensi.
Era consapevole di essere attratta da un uomo bello e carismatico che attirava le donne come mosche sul miele, e che le provocava gli stessi sentimenti che suscitava nelle altre. […] Non doveva innamorarsene, ma suo malgrado Furio le stava attorcigliando tenaci catene intorno al cuore.
La ragazza si sente sempre più vicina all’uomo che ha sposato, il quale, però, la fa sentire una mocciosa dall’altro dei suoi trent’anni. Ma tutto potrebbe cambiare, chissà… finché non si materializza la strega travestita da angelo: Liliana Ricci. Costei arriva a Villa Altieri con suo padre per “affari”, i quali includono conquistare, con tutti i mezzi possibili, Furio. D’altronde, l’Altieri non è innamorato di sua moglie, quindi non dovrebbe essere così complicato; si sussurra che siano già amanti… Ne siamo del tutto sicuri?
Lascio a voi scoprire tutto l’intreccio, ma se l’immaginate come un mero triangolo, siete proprio nel posto sbagliato. Qui c’è storia, quella vera, avventura e tanto amore… sicuramente non inferiore a quello dei coniugi Peschiera. Che ne dite, vi va di avventurarvi in una gita sul Lago Maggiore?
Prima di iniziare questa seconda parte è doveroso augurare buon compleanno a “Nina del tricolore”, che di anni ne compie 35! Già, sembra impossibile, ma è veramente così… e non finirò mai di ringraziare Mondadori per averlo fatto conoscere a chi, come me, aveva appena dieci anni, al tempo.
Mi sono approcciata alla lettura con leggerezza seppur abbia cercato di carpire le differenze con la Mariangela Camocardi di oggi; be’, che dire, era già immensa e appena smaliziata. Sapete cosa mi ha detto, tempo fa, l’autrice – che ho avuto l’immenso onore di conoscere? Che non si finisce mai di imparare, nella scrittura; la sua umiltà è tra le qualità che continua a renderla grande.
Ma dedichiamo il tempo che ci rimane a Nina e Furio. Li ho amati, punto! Da morire, lo sottoscrivo. Oggi chiameremmo questo genere – in un romance contemporaneo – age gap, per il divario d’età tra i due; Furio, come anticipato nella prima parte, non smetterà di ricordarlo a sua moglie, anche con battute “punitive”. La ragazza dovrà dimostrare di essere all’altezza, di essere matura, di comprendere decisioni che non competono a una giovane, soprattutto se ci troviamo nel 1857 dove la donna non aveva ancora acquisito nessun diritto. Nina mostrerà le debolezze di una diciottenne, sfoderando, con Liliana, le armi sbagliate; ha sì stuzzicato le fantasie di Furio, ma non è riuscita a far emergere immediatamente l’intelligenza necessaria per legarlo completamente a sé. Ci riuscirà a un passo dalla resa, di fronte all’ineluttabile verità: Furio non sarà mai suo.
Furio Altieri, l’uomo più bello, affascinante, dispotico, intelligente e astuto che io abbia mai conosciuto; l’ideale da avere al proprio fianco, capace di infondere sicurezza e protezione. Ma, ricordate com’è l’amore? Ciechissimo e in certe occasioni, il nostro protagonista ha preso delle belle cantonate! Ed ecco che marito e moglie si cercano, si desiderano, si spingono oltre e si mollano nel peggiore dei modi, grazie a fantasmi perlopiù inesistenti… ma quando ci sarà da affrontare il vero nemico, l’avversario austriaco, gli ideali li avvicineranno mostrando loro la verità: l’unicità dei loro sentimenti. Ecco il romanzo che vi farà fremere, tremare e innamorare!
Che dire poi del contesto storico? Accurato e impeccabile… vi catapulterà tra le pagine illustrate in bianco e nero dei vecchi testi scolastici dove vedrete muovere i personaggi colorati e pieni di vita della Camocardi.
Posso aggiungere altro? Solo una piccola raccomandazione: andatelo a leggere, immediatamente!