“Chi voglio sei tu” di Mariangela Camocardi – Classic 986
Non sapeva di corteggiare
la sua futura moglie
Per volere delle famiglie, il nobile e spiantato Falco Bini Aldrovandi è ufficialmente fidanzato con Abigail Davini. Ma il suo cuore appartiene a Malya, la misteriosa ed esotica danzatrice del Venus, rinomato café-chantant di Stresa. Quello che però Falco non sa è che l’irreprensibile e scialba Abigail, nel frattempo, si è segretamente trasformata in sciantosa per rimediare agli ingenti debiti contratti dal padre, non aspettandosi di riscuotere un successo così clamoroso tra i frequentatori del Venus. E tanto meno di venire corteggiata dal suo fidanzato…
- Note:
CHI VOGLIO SEI TU è l’ultimo, avvincente romanzo di Mariangela Camocardi, autrice di oltre venti romanzi di varia ambientazione storica.
Si tratta del primo romanzo della serie “Venus”, in riferimento all’omonimo café chantant in cui si svolgono prevalentemente le vicende.
Le lettrici potranno trovare al link indicato qui di seguito la videointervista in cui Mariangela Camocardi presenta CHI VOGLIO SEI TU, e scaricarne gratuitamente il prologo:
Tra le opere di Mariangela Camocardi già pubblicate in precedenza da Mondadori nella collana I Romanzi Classic, ricordiamo IL CUORE E LA MASCHERA, UNA RAGAZZA INTRAPRENDENTE, UN’ADORABILE BUGIARDA, SOGNI DI VETRO, IL COLORE DEI SOGNI, UNA SECONDA OCCASIONE e TEMPESTA D’AMORE.
- Ambientazione:
Italia, fine ‘800
Che copertina!!! Uno splendido modo per festeggiare il fantastico traguardo della regina del rosa made in Italy!
HO APPENA LETTO LA TRAMA ….. MA E’ DA URLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO UNO DEI MIEI PLOT PREFERITI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! SVENGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! LADY PEONIA
Avevo capito che Abigail e MALYA erano LA STESSA PERSONA: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA!
Copertina stupenda!
Grazie, Elena, il nostro caro editor Marzio Biancolino ha voluto rendermi particolarmente felice per questo 25° e trovo che la cover sia molto evocativa. Un cordiale saluto.
@ Cara Lady Peonia, leggerò altrettanto volentieri il tuo parere quando lo avrai letto. Un abbraccio <3
@ Precisamente, Giusy73, un sogno di copertina e mi trattengo a stento dall’anticiparti quali risvolti si svilupperanno da una situazione tanto scabrosa tra Falco e Abigail
Un abbraccio!
Mariangela Camocardi
Oh no!… Perchè,cara Mariangela,stuzzichi la mia già irrefrenabile curiosità? Non lo sai che manca un’eternità all’uscita in edicola? Sì, lo so,l’attesa rende tutto più bello ma QUANTA PAZIENZA ci vuole!!!
Copertina bellissima e trama davvero molto molto invitante! Sono impaziente e smaniosa di leggerlo
Complimenti, Mariangela <3
Un abbraccio!
Irene Pecikar
Sarò onesta, di solito la Camocardi non mi fa impazzire e tendo a non acquistarla, ma questa trama e questa copertina mi intrigano parecchio
Brava Mariangela, continui a farci ancora sognare, malgrado le tristezze che avvengono nel mondo.
Sto cercando di collezionare tutta la tua opera, certamente non tralascerò qust’ ultimo romanzo.
Ciao Irene, grazie davvero e mi auguro di sentirti dire che ne hai apprezzato la lettura. Un caro abbraccio.
@Grazie anche a te, Niky, spero di meritare questa tua prova di appello nei miei confronti, per cui fammi poi sapere se l’ho superata. Un cordiale saluto.
@Cara Colette (bellissimo nome) grazie, hai ragione, quello che vediamo ogni giorno è davvero desolante. Come te credo che un po’ di evasione possa aiutarci a vivere più serenamente un quotidiano assai poco esaltante. Per me è un onore sapere di essere collezionata dalle mie care lettrici. Un abbraccio.
Mariangela Camocardi
Bellissima copertina e trama davvero interessante..è un romanzo unico vero?
Trama semplicemente spettacolare!!!=) Adoro il gioco degli equivoci! Lo comprerò sicuramente!!!!!!
Grande Mariangela!!!! e grazie per i sogni che ci regali!
Ciao ElenaG75, per romanzo unico intendi se fa parte di una serie? Sì, la copertina è un sogno, mi auguro possa risultare altrettanto gradita la storia che essa rappresenta. Un caro saluto.
@ Grazie SereJane, ho cercato di fare del mio meglio per questo romanzo iniziato oltre un anno fa, e la cui trama mi girava in testa da altrettanto tempo. Fammi sapere che ne pensi. Grazie a te per l’apprezzamento, sapessi quanto significano per un autrice questo genere di riconoscimenti! Un abbraccio.
Mariangela Camocardi
Mi stavo intristendo a leggere le trame dei libri di questo mese e poi arrivo a leggere questa dell’ultimo libro della Camocardi e….caspiterina…dire che la trovo intrigante è poco!!! Lo acquisterò di sicuro…ha suscitato la mia curiosità! Signora Camocardi, non ho mai letto nulla di suo (sono una nuova lettrice del genere) e comincerò con entusiasmo! Per il commento sul libro ci risentiremo a fine lettura, intanto voglio ringraziare chi ha scelto questa copertina…è stupenda e originale…finalmente qualcosa di diverso dalle solite cover e qualcosa che, comprandolo, non ti faccia arrossire dall’imbarazzo!
La copertina di questo libro è stupenda! Faccio davvero i complimenti a chi ha scelto questa immagine!
L’ho comprato in mattinata e non vedo l’ora di iniziarlo.
Non ho mai letto nulla della signora Camocardi ( anche io sono una ultima arrivata del genere, una affezzionata del romance da un annetto ormai) ma questo romanzo ha una trama davvero stuzzicante. Speriamo che le buone speranze si tramutino in belle emozioni post lettura !
Ciao, Laura e Miss Marilux, mi auguro fervidamente che questo vostro primo approccio con un mio romanzo si riveli soddisfacente. Aspetto dunque con molta trepidazione di sapere se Chi voglio sei tu vi è piaciuto. Intanto grazie per i commenti lasciati per me. Un catro saluto
Mariangela Camocardi
Sono un po’ incerta, ma questo genere mi ha sempre stuzzicata.
Una bella storia, scritta con molta classe. Mi è piaciuta Abigail, un temperamento forte e volitivo, il partner è stato abbastanza al suo livello. Fantastici i personaggi che girano attorno ai protagonisti.Mi è sembrato un pò duro il racconto dello stupro… Sono madre di una ragazzina… e forse per questo più sensibile!. Ma in ogni caso, vale la pena leggerlo!
Cara Colette, grazie, è il primo commento di chi ha letto il romanzo e sono contenta di questo spassionato giudizio. Per lo stupro, sono nonna di due ragazzine a cui raccomando fino al tedio di stare attente a chi hanno vicino. In Chi voglio sei tu ho cercato di essere soft, compatibilmente con il tipo di violenza che le donne purtroppo continuano a subire a tuttoggi. Un abbraccio.
Mariangela Camocardi
Cara Mariangela anche questo nuovo romanzo l’ho praticamente divorato! E’ bellissimo. Devo dire però, che mi aspettavo che Falco scoprisse davvero chi fosse Mayla, e che le vicende di sfondo di Jo-Jo e Zara. avessero un lieto fine! Ci sarà forse un seguito dedicato ad entrambe?Bacioni! Rosa
Ciao Rosa, dire che sono contenta che ti è piaciuto non rende l’idea della soddisfazione che ho provato leggendo il tuo commento. C’è tanto lavoro in un romanzo come Chi voglio sei tu, penso si capisca. Quanto a Malya, Abigail ha a che fare con un alter-ego abbastanza ingombrante, sarai d’accordo, e la conclusione del romanzo, chissà perchè, è uscita così. Come autrice ho dovuto assecondare il volere di lei, la mia Abby. Jo-Jo e Zara avrebbero meritato molto più spazio ma puntare i riflettori su entrambe avrebbe significato scrivere altre 200 pagine minimo, forse di più. Come ho già detto, solo se mi fosse chiesto a gran voce penserei a un seguito. Un bacione a te, cara Rosa.
Mariangela Camocardi
Cara Mariangela
la storia è molto intrigante e i personaggi decisamente azzeccati nelle loro varie collocazioni, anche se devo ammettere che è stata un impresa erculea, per me, arrivare alla fine…
Mi hanno pesato il lessico troppo ricercato (quasi arcaico per i miei gusti),le infinite elucubrazioni mentali della protagonista e le descrizioni di panorami e ambienti fin nei minimi dettagli …più volte mi sono persa nei meandri di questi “virtuosismi letterari” a scapito della trama che, al contrario, è estremamente avvincente
Avrei preferito uno stile più “semplice” e meno dispersivo per apprezzare ancora di più una storia tanto bella!
Resto comunque una di quelle lettrici che gradirebbero un seguito con lieto fine per jo-jo e zara…
Spero di non averti offeso con la mia sincerità, perchè ammiro moltissimo la tua professionalità
oddio.. ci mancava pure la rima alla fine di ‘sto papiro!!
un caloroso abbraccio
manu
Romanzo veramente bello, complimenti! Anche se sono rimasta spiazzata, perchè mi aspettavo che Falco scoprisse il segreto. Forse nel prossimo? Perchè mi aspetto il seguito con il lieto fine anche per le amiche/amici.
Ancora complimenti per il traguardo raggiunto, la seguo dalla prima uscita di Tempesta d’amore.
Un abbraccio,
Antonella
Ciao Manu, l’importante è che complessivamente il tuo giudizio su Chi voglio sei tu sia positivo. Sono un’autrice che ascolta quello che dicono le lettrici e che ci lavora ancora sopra dopo, appunto 25 anni di mestiere. Per me vale è impensabile smettere di imparare e migliorarmi nella professione come nelle altre cose della vita. Grazie di averlo letto. Un caro saluto.
@ Falco ha già dovuto affrontare parecchie situazioni cui non era affatto preparato, cara Antonella, e Abigail non era ancora pronta a raccontargli quella parte segreta della sua vita. Dopotutto ha provato anche gelosia verso l’attrazione che Malya riusciva a esercitare sul suo uomo, che alla fine opera una scelta così esaltante nei confronti della propria donna, da offuscare tutto il resto. E’ ancora troppo presto per poter dire se ci sarà un prossimo romanzo. Grazie per i complimenti, li apprezzo molto e li ricambio con un abbraccio.
Mariangela Camocardi
Io sono a metà e il romanzo mi sta piacendo molto, però la penso come Manu sullo stile dell’autrice, troppo ricco di parole e verbi all'”antica”… certo, il romanzo è storico ma,secondo me,troppe pagine quasi senza dialoghi tendono a far divagare la mente..( la mia sicuramente)…Non tutti i suoi romanzi però sono così,infatti ne conservo parecchi.
Tornando al romanzo, la trama è originale e accattivante con un’ambientazione diversa dal solito e i personaggi sono interessanti. Sono impaziente di terminarlo ma non ho resistito a leggere i commenti di chi lo ha già letto (mea culpa se scopro qualcosa prima di finirlo).
Ho notato anche una particolarità: tutti i cognomi dei personaggi finiscono con la “i”; è stato voluto o è un caso? La cosa mi piace perchè io ho un debole per questa cosa..(sarà perche il mio e quello del mio sposo hanno la stessa caratteristica?)!
Comunque so già che è un romanzo che conserverò.
Mannaggia, ancora non l’ho trovato da nessuna parte!
Stò praticamente chiedendo a tutte le edicole esistenti tra Caserta e Napoli….talvolta mi pento di non aver fatto l’abbonamento….
Non avendo ancora letto il libro non posso dire il mio parere, però lo stile della signora Camocardi mi è sempre piaciuto molto.
Non lo trovo affatto arcaico, anzi trovo la sua tecnica molto sofisticata.
Spesso ci lamentiamo perchè il romanzo rosa è considerato un sottogenere nella letteratura e non viene preso in considerazione dalla critica che lo cataloga nella “letteratura di consumo”. Allora, dico io, ben venga una storia scritta a dovere, anche perchè non siamo più ignoranti come una volta, quando il tasso di alfabetizzazione era molto basso, e quindi leggere un opera con una sintassi un pò più complessa, che si serve di parole e verbi antichi,(che fortunatamente per noi, qualcuno non ha dimenticato)non può farci che bene.
Si leggono già troppi racconti scritti con il gergo di oggi e in stile telegramma che si spacciano per romanzi, perchè non apprezzare invece una storia stilisticamente più ricercata?
Io ho 23 anni e sono molto felice di arricchire il mio vocabolario con altre parole e non credo che un romanzo possa definirsi pesante soltanto perchè ci sono pochi dialoghi: a volte una buona descrizione della scena li rende inutili ed inefficaci, quasi inopportuni.
Comunque il mio è solo un parere personale, ognuno è libero di pensarla come vuole.
Ciao
Claudia
Cara Mariangela che dire?
Non è che mi sia dispiaciuto, anzi ti dirò che che la trama era intrigante i personaggi femminili di grande spessore. Quelli maschili, a parte i due amici di Falco, non erano gran che. Il padre della protagonista che si lascia ricattare sulla base di niente e il protagonista un po’ tonto a parer mio. Mi sa che hai descritto la realtà maschile senza considerare l’eroicità dei personaggi da romanzo che sempre ci aspettiamo. La realtà l’hai messa anche quando non fai rivelare alla protagonista la sua doppia vita (se pur passata) al marito che si sarebbe sentito preso in giro. Le donne intelligenti sono così, lasciano sempre un po’ di non detto, ci sarà tempo e maniera per parlare negli anni a venire.
La mia conclusione è che la Camocardi non delude anche se il libro appena letto non è tra i preferiti. Un abbraccio e a presto spero.
Per GIUSY 73 : se non ricordo male i cognomi che finiscono con la i sono originari della Lombardia o almeno centro nord. La Camocardi che è lombarda e molto attenta ai particolari lo sa di sicuro.
@ Mariangela
premesso che dopo aver letto la tua risposta,ti sei assicurata la mia fiducia come lettrice per i secoli a venire….
ti posso assicurare che il mio giudizio su “chi voglio sei tu” è più che positivo, perchè comunque il romanzo risponde ai parametri che personalmente utilizzo per definire un libro di mio gusto o meno
criteri veramente semplici: una storia avvincente e personaggi “tosti” che nel tuo caso ci sono alla grande!!
e adesso,visto che precedentemente mi sono permessa di lasciarti il mio pensiero sullo stile troppo fiorito, vorrei invece farti un complimento riferito a uno specifico passaggio del libro a pag.165 ( che mi ha fatto sorridere e contemporaneamente suscitato la mia ammirazione)quando descrivi come “olezzante ristagnare delle esalazioni generate dal bestiame..” l’odore della stalla
cavoli.. sei riuscita a rendere poetica la descrizione di una stalla puzzolente!!! dici poco…
un abbraccio manu
cara Mariangela
ti ho scoperto da poco come scrittrice leggendo per caso prima sogni di vetro e poi tempesta d’amore, appena ho saputo dell’uscita di qst libro sono andata subito a comprarlo.. storia bellissima e travolgente!!!!! sono stata perfettamente d’accordo con te da non far rivelare la vera identità di Malya, perchè cercando di pensare con la mente di quei tempi secondo me Falco non avrebbe perdonato Abigail per quello che aveva fatto. mi è piaciuto tantissimo soprattutto quando Abigail ha deciso di metterlo alla prova per constatare i veri sentimenti di Falco…che teneri!!!
invece per le storie si sfondo ti devo fare i miei complimenti per la prima volta mi hai sorpreso non facendo finire in un lieto fine le storie secondarie..
penso che si è capito che il libro mi è piaciuto, e come gli altri romanzi tuoi entrerà a far parte dei miei preferiti.
non vedo l’ora di leggere tutti i tuoi libri anche se mi è un pò difficili reperirli. tanti auguri per la tua fantastica carriera!!!
ps: unica pecca linguaggio troppo ricercato e arcaico avrei preferito una lettura più scorrevole
Ho terminato da poco la lettura del romanzo. La trama è originale e coinvolgente. I termini obsoleti arrichiscano, a mio avviso. Forse nei primi tre capitoli si lascia troppo spazio a descrizioni, spiegazioni e pensieri, ma dal 4° capitolo il romanzo decolla e alla grande! Si vive e respira l’atmosfera del Venus e dei dintorni. Mi piacerebbe che fosse tratta una piccola serie televisiva da questo romanzo, lo auguro di cuore a Mariangela!
Il romanzo è un “romantic noir”, cosa che ho apprezzato. Mi è piaciuto molto lo sviluppo della storia anche se avevo intuito chi era il colpevole…(colpa della mia fantasia e della montagna di libri che leggo, non dell’autrice). Ach’io avrei voluto che dopo la prova d’amore di Falco, Abigail gli confessasse il suo segreto ma in fondo è meglio che lui non lo abbia saputo,così ha apprezzato totalmente il vero valore di avere una moglie come Abigail e lei ha la certezza di essere apprezzata per davvero, non per l’aspetto fisico…( che cosa bizzarra e intrigante essere gelose di se stesse!)
Ringrazio ancora la Camocardi per aver dedicato a noi lettrici il romanzo e le mando un abbraccio affettuoso.
Cara Giusy73, complimentin per aver individuato il colpevole, il verme non ptoeva passarla liscia con te, e non ne dubitavo affatto! Sullo stile, mi limito a dire che per me è naturale scrivere così, avendo avuto degli amatissimi nonni “ottocenteschi” che si davano del voi. Si tratta quindi di un linguaggio fedele all’epoca che, secondo me, non stona in un romance. Se a qualcuno dà fastidio chiedo venia. Ricordo ttutavia che fino ai primi anni del dopoguerra si parlava ancora molto così, specialmente in provincia e nelle zone di campagna, per cui noi ragazzi di allora abbiamo acquisito questa espressività un po’ formale. La mia famiglia paterna è originaria di Mantova e dintorni, quindi sì, i cognomi con finale i mi risultano congeniali. Vorrei a questo punto spendere una parola per qualcosa che giudico doveroso: la difesa della nostra bella lingua, l’italiano, che per me rappresenta un patrimonio e un’identità che va preservata meglio di come lo si fa ora. Se non altro per le future generazioni, che putroppo ne fanno scempio, tanto che ormai si usa normalmente la k anzichè il ch come dovrebbe essere. Osservo con molta apprensione l’impoverimento, l’agonia, direi, del nostro idioma, tanto ricco e musicale da costituire un’attrattiva invidiabile per molti popoli stranieri. Quanti di loro sono venuti in Italia per apprendere la nostra bella, inimitabile parlata? Io ho avuto dei bravissimi insegnanti di italiano che me l’hanno fatta amare profondamente, e nel mio piccolo, magari riuscendoci male, perchè no?, cerco di esprimermi nella ricchezza e nella musicalità che mi è stata trasmessa fin dalle elementari da una maestra che sapeva il fatto suo. Penso infine che tutelare la nostra lingua debba partire dalle istituzioni, come avviene in altre nazioni. Ciò eviterebbe i barbarismi linguistici che d’abitudine si sentono anche in tivù da parte di coloro che masticano avverbi e aggettivi in modo terrbile, oltre a termini inglesi che stanno diventando una costante nel gergo attuale. Sono io ringraziarti, Giusy, per il lusinghiero commento finale che, come puoi immaginare, scalda un cuore romantico come il mio. Ma anche come il tuo. Ricambio il tuo abbraccio affettuoso.
Mariangela Camocardi
Mi scuso con tutte le lettrici per i refusi che, causa lenti da vista da sostiuire e la velocità con cui batto sui tasti, mi sfugge.
@ Claudia 88, grazie anche a te per l’apprezzamento. Hai fatto delle osservazioni giustissime che condivido in pieno. Mi auguro tu possa rintracciare il mio romanzo. Mi hanno scritto molte lettrici anche su FB lamentando di essere passate in molte edicole, senza trovare Chi voglio sei tu. Fammi sapere l’esito della ricerca e, eventualmente, te ne farò avere una copia io stessa. Un abbraccio.
@FLM
Che dire del tuo commento? Gli uomini sono un po’ così, salvo rare eccezioni. Siamo noi che li trasformiamo nei nostri eroi, amandoli con la generosità che contraddistingue le donne e sorvolando sui loro limiti. Falco riserva tutta la sua attenzione a un sogno, Malya, che è un’ossessione “virtuale” e non reale qual’è invece Abigail, della quale gli sfugge l’enorme spessore umano che lei racchiude in sé. Lui si accorge solo che esteriormente è meno appariscente e di nient’altro, quindi volevo sottolineare come un uomo a volte può essere tanto cieco da non vedere il grande valore di ciò che ha davanti al naso. Ma una donna intelligente si comporta proprio come Abby, ti ringrazio di esserlo anche tu e di averlo compreso così bene. Ti abbraccio anch’io.
@ Cara Manu, ho sorriso leggendo il tuo commento… a dirti la verità, avendo i cugini campagnoli, a me l’odore delle stalle e del bestiame piace molto più della penetrante, a volte fastidiosa scia di costosi profumi che molte signore lasciano dietro di sè. Preferisco di gran lunga il fresco profuno dei prati fioriti, del mare e delle pinete. Grazie per aver colto la poesia della frase e un affettuoso abbraccio anche a te.
Mariangela Camocardi
Cara Mariangela,
riguardo al tuo stile non dico che non mi piace,altrimenti non conserverei i tuoi libri e non leggerei le nuove storie. In un romanzo storico,il linguaggio che usi tu,è il più adatto,indubbiamente,e per quanto riguarda “l’italiano” la penso come te. Ho un amore viscerale per la mia Patria E TUTTO QUELLO CHE AD ESSA è CONNESSO. Solo che devo metterci più attenzione nella lettura per non lasciarmi sfuggire nulla. Lo stile particolare, comunque, è la tua essenza…non saresti la Camocardi,senza.
Un bacio
Ciao Carmy, grazie, mi rendi felice con un commento così dettagliato. Sul lessico mi sono già espressa più sopra e vorrei tu capissi che scrivere così è anche una forna di omaggio a voi, le mie lettrici, che mai voglio deludere con un testo scadente e poco inerente all’epoca. Ma cercherò di essere più scorrevole se siete voi a chiedermelo. Le storie collaterali di Jo-Jo e Zara erano altrettanto impotanti, e per svilupparle in modo esauriente avrei dovuto allungare parecchio il romanzo. Un caro abbraccio anche a te, e continua a leggermi. Avere lettrici come voi mi colma di gioia e orgoglio.
@
Irene, ti ringrazio, sarebbe bellissimo vedere Chi voglio sei tu trasformato in uno sceneggiato televisivo! Magari! Sei un’autrice di talento anche tu e ricevere gli apprezzamenti di qualcuno che condivide le ansie e l’impegno di un mestiere tutt’altro che rose e fiori qual è il nostro è un piacere. Ti abbraccio, cara.
Mariangela Camocardi
Giusy73
O Italia o Italia del mio cuore… diceva una canzone dei miei tempi. Sono come te, cara, fiera di essere italiana e di tutto ciò che ha contribuito a renderla grande nella Storia, dagli artisti, alle eroine e agli eroi che hanno sangue italico. Sono la nostra gente, Giusy, e pazienza se qualche cialtrone ne ha appena appena offuscato il valore. Gli individui da poco non intaccano la spina dorsale di una nazione come l’Italia, che è capace di rialzare la testa anche quando è stata messa in ginoccchio, e dopotutto ci sono eclatanti esempi di scarso attaccamento alla Patria anche in altri Stati, giusto?
Quanto al resto, ti ringrazio tanto, ma proprio tanto, per ciò che mi hai detto. Un caro abbraccio.
Mariangela Camocardi
Carissima Mariangela,
ho terminato il libro..e non posso far altro che parlarne benissimo!!! é veramente bellissimo…ti trovo molto diversa dalle altre scrittrici romance, ed è questo che mi piace…mi piace il tuo studiare la storia e documentarti prima di scrivere di fatti storici..mi piacciono le annotazioni storiche, e mi piace tantissimo l’attenzione che dai ai pensieri riflessivi dei personaggi…insomma un romanzo assolutamente ben riuscito! Grazie davvero!
Serena
SereJane
Cara Serena, grazie a te. Sì, è vero, per scrivere romanzi a sfondo storico io devo calarmi in quella che è l’atmosfera dell’epoca. Per cui cerco e leggo libri che ne documentano gli usi e i costumi, ma anche i personaggi che l’hanno contraddistinta, eccetera. Vedo anche sceneggiati e film ambientati in quegli anni, se ce ne sono, e alla fine ho davanti agli occhi uno squarcio veritiero dei tempi che mi accingo a raccontare, inserendovi i miei protagonisti. Mi fa piacere che tu lo abbia rilevato e apprezzato.
Un caro saluto.
Mariangela Camocardi
Ho voluto leggere Tempesta d’amore (che mi era rimasto nei libri da leggere) prima di comprare questo perchè non avevo ancora letto di questa autrice e devo assolutamente farle i miei complimenti! Libro veramente ben scritto; mi è piaciuto molto il suo modo di scrivere e ho trovato molto bella anche la storia. Finalmente una scrittrice degna di questa qualifica e non solo una scrittrice di romance! Ovviamente adesso comprerò anche questo nuovo….
Monica
Ciao Monica, ti ringrazio per le belle parole. In effetti Tempesta d’amore è tra i romanzi a cui ho dato davvero un pezzetto del mio cuore, e Valentina e Luca sono per me indimenticabili protagonisti di una grande storia d’amore. Mi auguro di avere lo stesso riscontro anche per Chi voglio sei tu, da una lettrice come te. Fammi sapere. Un caro saluto.
Mariangela Camocardi
per tutte le lettrici:
per esigenze redazionali, Mariangela Camocardi risponderà alle domande e ai commenti delle lettrici sul suo nuovo romanzo “Chi voglio sei tu” direttamente qui, in calce a quest’articolo, via via che arriveranno.
Preghiamo quindi tutte le lettrici di voler porre le loro domande all’autrice in calce al presente articolo fin da ora, senza aspettare la pubblicazione del consueto “Spazio ai commenti”.
Trama molto insolita per la collana e certo non fra le mie preferite: in particolare, il protagonista è davvero insopportabile per almeno due terzi del volume. Personalmente, avrei anche preferito che venisse dato più spazio al dialogo, perché i lunghi brani narrativi, a mio avviso, rallentano eccessivamente l’azione (che pure è estremamente ricca).
Mi pareva di aver capito che l’autrice pensasse a dei seguiti, riguardanti le amiche di Abigail, le cui storie sono rimaste sospese (Certo io lo gradirei).
Ampio ed approfondito lo sfondo storico della belle époque.
Nell’insieme, un romanzo discreto.
Molto bella la copertina, ma certo se quello fosse stato il volto di Malya Abigail non avrebbe potuto conservare l’anonimato.
Mi dispiace essere l’unica contro corrente, e spero che il mio commento non offenda una grande scrittrice italiana, ma a me non è piaciuto.
Il linguaggio aulico e ricercato rende questo libro difficile da seguire e invece di essere un testo per rilassarsi e svagarsi sembra un libro assegnato per compito alle superiori. non sono riuscita a finirlo e anche se la trama prometteva bene dopo un centinaio di pagine l’ho abbandonato per altri testi più “leggeri”.Dai commenti ho poi scoperto che il protagonista non scopre l’alterego di Abigail e mi viene da chiedere se ha senso un matrimonio con un segreto così grande alla base. RItenterò comunque la lettura e mi auguro di cambiare idea. NEl frattempo una piccola nota all’autrice che legge e risponde così gentilmente ai commenti delle sue lettrici: sei una grande scrittrice e non solo perchè tanti apprezzano le tue opere, ma perchè si sente che lo fai con il cuore e questo lo apprezza anche chi, come la sottoscritta, di letteratura e di scrittura non ne capisce niente.
Quindi buon lavoro
L’aspettavo con ansia e non sono rimasta delusa. Un romanzo che sicuramente leggerò più volte.
Buongiorno, Matesi, generalmente amo molto raccontare una storia attraverso i dialoghi, perchè è molto più semplice farlo così. Ci sono però storie che vogliono essere raccontate a modo loro e Chi voglio sei tu appartiene a questa categoria. Anche il protagonista lo avevo concepito in maniera diversa in fase di gestazione, ma durante lo stesura della trama ciascuno dei personaggi ha voluto uno svipuppo differente da quello che aveva progettato la loro autrice, che a quel punto non ha potuto far altro che assecondarne la volontà. Perfino il cattivo della situazione non era stato previsto, tanto che ha colto di sorpresa persino me, costringendomi a elaborare la figura di un tale verme mio malgrado. Grazie comunque di aver letto il romanzo e di avermi scritto. Su un eventuale seguito ci penserò con calma. Questo 2011 mi ha dato moltissimo, professionalmente, e di questo sono estremamente grata al destino, ma è stato pesante su altri fronti. Certamente i comprimari che affiancano Falco e Abigail meritavano tanta attenzione in più da parte mia: Jo-Jo, Zara e Abby formano un sodalizio femminile che esalta la vera amicizia e tra donne dovrebbe sempre essere così. Un cordiale saluto.
@
Sì, Niky, scrivo con il cuore e non potrei agire altrimenti. A volte mi costa fatica, lo ammetto, darmi in modo totale, emotrivamente parlando, ai miei romanzi ma, appunto, sono fatta così. Abigail preferisce tacere la verità a Falco per un senso di insicurezza sentimentale a fatica superato dopo le nozze. Come fidanzata è stata a lungo umiliata dall’indifferenza del futuro sposo, ed è questo a farle temere di incrinare il suo ancora fragile rapporto con lui. C’è un altro perchè: vuole essere apprezzata come moglie, per ciò che lei è nella quotidianità e non quando balla su un palcoscenico, nutrendosi della certezza che l’amore di suo marito è riservato a lei, anzichè a Malya. Rivelargli che lei e la danzatrice sono le due facce di una stessa persona, oltre a comportare la paura di perderlo, significava dover convivere con il dubbio che ogni ulteriore slancio di Falco potesse dipendere dall’ossessione di lui per l’alter-ego. Supposto, ovviamente, che un uomo che è stato così scaltramente tratto in inganno sia poi disposto a passarci sopra con elegante nonchalance. Ti ringrazio per i complimenti, Niky, li ho davvero tanto graditi. Un caro saluto.
Mariangela Camocardi
A suo tempo, mi aveva molto interessato un’intervista di Umberto Eco a proposito del Nome della rosa: disse che per il colpevole aveva pensato originariamente ad un altro personaggio (credo l’abate), ma che Jorge lo aveva costretto a trasformarlo in un assassino. Non posso chiederlo a Eco, ma, signora Camocardi, non potrebbe spiegarci meglio come scatta questo strano meccanismo, visto che le è successo tante volte durante la composizione di questo volume?
Buonasera Matesi, rispondo solo ora perchè oggi ho fatto la nonna e sono rientrata a casa da poco. Anzitutto i miei personali auguri per una sua rapida guarigione.
Quanto ai protagonisti di Chi voglio sei tu, quello che più di tutti ha avuto una profonda metamorfosi rispetto all’idea originale del personaggio, è proprio Falco. Avevo in mente un fidanzato di Abigail che rispecchiasse il fascino mascolino e irresistibile di un Cary Grant nel film La gente mormora (film che adoro), invece ne è emerso un uomo interiormente tormentato genere Heathcliff. Ovviamente Falco “è” virile e affascinante, un tipico gentiluomo Belle Epoque, ma già dai primi capitoli lui mi batteva in testa per essere raccontato in modo diverso da come me l’ero figurato durante la gestazione del romanzo, e non c’è stato verso di distogliere il processo creativo da lì. Falco voleva uno “spessore umano” degno di rispetto, se non proprio come quello di Abigail, che è una roccia, altrettanto incisivo. Potrei dire che la storia che lo riguardava me l’ha raccontata il protagonista stesso, perchè quando ho iniziato ad assecondare questa “sua” esigenza, le parole scaturivano fluide e spontanee, tanto che in fase di revisione quelle parti erano praticamente perfette. Un altro esempio di come un personaggio riesca a prendere la mano sulla volontà dell’autore è il preponderante, perfido presenzialismo di Violante in Tempesta d’amore. Violante, come figura secondaria del romanzo, avrebbe dovuto essere più defilata rispetto alla protagonista Valentina, ma è la mente che alimenta l’ispirazion di chi scrive, e ti accorgi a un certo punto che stai battendo sui tasti circostanze e comportamenti ai quali non avevi affatto pensato mentre elaboravi il romanzo. Violante è quel genere di personaggio che non accetta di essere secondo a nessuno, e che “esige” di balzare fuori dalle pagine a ogni costo, al fine di mettere in ombra la rivale, co-protagonista di indubbio valore, anche se con una valenza negativa, lungo tutto lo snodarsi della vicenda. Insomma, Matesi, per tornare a Falco, anche lui, al pari di Violante, non ha accettato di apparire alla stregua di un cialtrone, e ha preteso da me una più approfondita rilettura di una personalità, la sua, che non avevo previsto così complessa, e a cui ho “dovuto” per forza accondiscendere, vista l’insistenza. Spero di essere stata esauriente sulla spiegazione che mi ha chiesto. Di nuovo un cordiale saluto.
Mariangela Camocardi
Ho letto la sua risposta, signora Camocardi, e sono piuttosto ammirata. Purtroppo, non rammento più Tempesta d’amore. Ma quello che mi ha detto su Falco, mi ha fatto venire il desiderio di rileggere il romanzo, per vedere se posso condividere completamente il suo punto di vista. Certo ho finalmente capito come il personaggio possa imporsi all’autore,idea che mi era sembrata sempre assurda.
Buonasera Matesi, grazie. Mi farebbe piacere se, guardandolo con occhio più consapevole, Falco le riuscisse più simpatico. La maggior parte delle lettrici ha trovato il protagonista maschile di Chi voglio sei tu perfino irritante in certi passaggi della storia.
Mariangela Camocardi
SPOILER
Rieccomi e pronta a fare mea culpa: il romanzo è molto migliore di quanto mi fosse sembrato la prima volta. Il fraintendimento è stato causato, probabilmente, dal carattere corale della vicenda: sono molto scordarella e confesso che fino alla fine ho confuso fra loro i personaggi. L’aspetto più convincente resta quello storico, straordinariamente approfondito: immagino che sia costato all’autrice molta fatica. Difatti è riuscita a ficcarci dentro praticamente tutte le caratteristiche storiche del periodo fra fine ottocento e inizio novecento.
Vengono espresse posizioni decisamente moderniste (cosa encomiabile e non sempre presente in un rosa). Sono menzionate praticamente tutte le nuove invenzioni tecnologiche e vi è uno sfacciato femminismo che preannuncia il movimento delle suffragette. Ma questo comportamento non è solo appannaggio dei personaggi femminili: i due amici di Falco non hanno pregiudizi sessuali e pensano che le donne abbiano diritto alla parità anche amorosa.
Molto mediocre, se non peggio, è invece la generazione anziana: quindi, per l’autrice l’avvio verso il novecento segnerà un notevole progresso sociale.
E veniamo a Falco.
Premetto che una cosa è assolutamente indifendibile, una vera mascalzonata: la scena della festa. Però stavolta ho colto molti aspetti psicologici. Ho anche compreso il riferimento a Cime tempestose: Falco passa dall’orribile casa di suo padre, associata a vere e proprie torture, a quella serena e luminosa di Abigail, la quale svolge la funzione che la Catherine della Bronte aveva fallito alla grande (forse l’accoppiata Hareton-Cathy è un punto migliore di confronto per i nostri protagonisti).
Il personaggio si evolve moltissimo: nella prima parte è eroico nella fierezza con cui si oppone il più a lungo possibile al padre, crudele tiranno, ma d’altra parte è un maschilista di stampo ancora ottocentesco nella sua concezione del matrimonio.
La chiave del cambiamento è nella scoperta di quanto una donna moderna può essere affettuosa come sua madre, ma insieme fortissima, capace di sostenerlo in ogni circostanza.
Concordo con l’autrice sul finale in cui Falco non scoprirà mai che Malya e Abby sono la stessa persona. Ma in realtà Falco l’ha capito, pur non avendone coscienza.
Il motivo per cui il personaggio non è piaciuto è che ci aspettavamo un eroe, come Denis, e invece abbiamo trovato un uomo.
Il complimento più grande che posso fare alla Camocardi è che non ha scritto un rosa, ma un romanzo vero e proprio e che aspetto almeno un seguito (quando e se lo riterrà opportuno).
Nota dolente: abbondano i refusi. Si va da quelli semplici ai numerosi “un'” maschili, fino a “lesionista ” anziché “autolesionista” (immagino).
Cara Mariangela, mi permetto di rivolgermni a te come se fossimo amiche, e amiche lo siamo in fondo. I tuoi romanzi mi hanno fatto sempre molta compagnia, anche nei momenti tristi- Quante volte leggendo un tuo libro mi si è alleggerito il cuore! Chi voglio sei tu è bellissimo, letto d’un fiato e spero scriverai un seguito per Jo-Jo e Zara…
Barbara