“La forza dei sogni” di Maria Masella – Classic 1092
Lei desidera l’amore,
lui solo sfuggire al passato
Dante ha rinunciato ai propri sogni, vorrebbe solo trasferirsi all’estero, dove nessuno lo conosce, e iniziare una nuova vita. Prima deve però vendere i terreni ereditati da un lontano parente, e quando si reca in campagna per ispezionarli, incontra Teresa e tutto cambia. L’attrazione fra loro è improvvisa, con un desiderio irrefrenabile che, a dispetto delle regole e del decoro, li spinge una nelle braccia dell’altro al punto da imporre un matrimonio affrettato. Accanto a Teresa, vivace e spontanea, Dante riscopre il valore dei suoi vecchi sogni, ma per realizzarli dovrà riaprire ferite antiche e dolorose…
Note:
LA FORZA DEI SOGNI è l’ultimo, avvincente romanzo di Maria Masella, già autrice per i Romanzi Mondadori di numerosi romanzi storici, tra i quali ricordiamo LE RAGIONI DEL CUORE, LEGAMI D’AMORE, SCRITTO NELLE STELLE, IL PRIGIONIERO, PER VEDERE IL MARE, UN NOME DAL PASSATO, IL CORAGGIO DEL CUORE.
Le lettrici potranno trovare al link indicato qui di seguito la videointervista in cui Maria Masella presenta LA FORZA DEI SOGNI, e scaricarne gratuitamente il primo capitolo:
Ambientazione:
Italia, 1853
Buon giorno,
la storia in se è una già di quelle lette, speriamo che la Sig.ra Masella la racconti in modo diverso….La copertina, a mio parere, è molto bella!
Copertina molto bella. Lui è tutto da scoprire! E poi il mare, il cielo tempestoso,i sogni, l’amore…
Bello il primo capitolo che abbiamo già potuto leggere..
Copertina azzeccata visto che Teresa ha i capelli ricci e neri…se non ricordo male.
Ma una pettinatura così non si usava a metà dell’Ottocento, mi pare.
Anch’io trovo molto bella la copertina.
Non vi sembra una Marcella Bella da giovane???(Montagne verdi)
La cantante Marcella Bella in copertina??????
@PATTY
Hai ragione, sembra proprio Marcella Bella!
Finalmente nn i soliti modelli raffigurati.. Direi più Liza Tylor e Lorenzo Crespi..
Già davvero bella questa copertina! siceramente mi piace sempre di più quando i modelli hanno ancora i vestiti al loro posto XD
Che succede? Non so su Amazon, ma su nessuno store si riesce ad acquistare questo romanzo (e gli altri)!
Solo ora ce l’ho fatta. Su kobo. Tutta la mattinata sprecata su computer e tablets. Uffa!
care amiche, aspetto i vostri commenti. E’ una storia semplice, una storia d’amore. Avevo voglia di sentimenti, senza intrighi e incredibili avventure. Sì, sarà una storia già letta, ma non amo l’originalità a ogni costo, soprattutto in un romanzo “Classic”. Ho cercato di curare soprattutto la psicologia dei personaggi e l’ambientazione. Un caro saluto con le dita incrociate! maria masella
Un bel romanzo, romantico, ma anche realistico: la protagonista è simpatica, energica e volitiva, a volte trasgressiva (per l’epoca), a volte invece capace di guardare in faccia la realtà di quelli che erano allora i rapporti fra marito e moglie. Dante è un uomo chiuso a causa di esperienze negative che un po’ provengono dai suoi genitori, un po’ dalla sua delusione amorosa e dall’ingiusta accusa di viltà che incombe su di lui. La narrazione è ben costruita e sempre avvincente.
Molto interessante anche tutto l’aspetto strettamente storico, che del resto fa solo da sfondo (quindi non si spaventino le lettrici poco amanti delle ricostruzioni d’epoca, che a me invece piacciono tanto): personalmente gradisco sempre le ambientazioni risorgimentali e in particolare l’epoca cavourriana.
P.S. Certo non guasta, ai miei occhi, che l’autrice abbia il mio stesso nome.
Naturalmente intendevo la protagonista. Con la Masella ho in comune solo il primo nome.
Una bella storia quella di Dante e Teresa, molto simpatica e spontanea lei e chiuso e diffidente lui, a causa delle esperienze passate.
Teresa entra nella vita di Dante come “un raggio di sole” e trasforma la sua esistenza, giorno per giorno. Mi e’ piaciuto l’evolversi del rapporto tra i due sposi, all’inizio attratti fisicamente e solo dopo destinati a conoscersi meglio.
Belli anche i personaggi secondari, soprattutto il papà di Teresa e la dolce Lidia, la matrigna.
Mi sono commossa quando Teresa la chiama “mamma” per la prima volta perché Lidia lo merita davvero.
Accurata anche l’ambientazione risorgimentale che io amo particolarmente. Della compagnia di navigazione Rubattino avevo studiato nei miei lontani anni di scuola…immagino che il particolare rapporto che lega Rubattino a Bianca Rebizzo e a suo marito sia vero…queste non sono cose che si potevano trovare sui libri di storia…
Molto dolce l’epilogo e l’ultima frase del libro…
Coinvolgenti e delicate le scene d’amore, sensuali senza essere esplicite…assolutamente verosimile la curiosità di Teresa, innocente ragazza, di scoprire come fosse fatto un uomo fisicamente.
Un romanzo bellissimo. Sentimenti, passioni, equivoci, personaggi “veri”, e sogni. Cosa saremmo senza sogni? Gusci vuoti che respirano. I sogni sono speranza, la speranza è vita, la vita è amore. Dai sogni prendiamo forza per andare avanti. Lo sa Dante, uomo d’onore e dal carattere chiuso, che rinuncia a fuggire dalla vita e da se stesso dopo aver incontrato Teresa. Lei, prima ragazza ribelle, spontanea, solare; un’audace spadaccina.E poi donna, innamorata e ferita ma disposta a TUTTO per difendere chi ama, e talmente generosa da rinunciare al suo uomo per saperlo felice.
Un romanzo emozionante, con personaggi indimenticabili come Amalia, carissima amica dei protagonisti, e Michele, padre affettuoso e comprensivo. La Masella ha descritto così bene le scene e gli stati d’animo dei protagonisti, che a fine lettura mi sono stupita di non avere un tricorno rosso e un anello con granati. I miei pegni d’amore.
@ Maria Masella
-Davvero il gioco del lotto è stato inventato secoli PRIMA del 1853?
– Se avessi avuto un altro figlio, l’avrei chiamato Dante. Complimenti per il nome. Confesso che, oltre che per i suoi pregi, mi sono innamorata del protagonista anche per questo.
Ti abbraccio, e ancora tantissimi complimenti per il romanzo!
@ Alice69
Io non sono d’accordo di chiamare mamma la matrigna. È vero, Lidia si comporta e “sente” come una madre ma….. E Agata?! Mi sento “ferita” come se la figlia avesse rinnegato la sua vera madre. Non è una critica al tuo commento, cara, e nemmeno all’autrice. Il mio disappunto è esclusivamente collegato a motivi personali e anche se ammetto che al mondo esistono persone che non meritano la fortuna di avere figli e che un genitore non è solo chi ti mette al mondo ma chi ti alleva con amore, non riesco ad accettare questa cosa.
@GIUSY73
In via generale nemmeno io sono d’accordo nel chiamare mamma la matrigna, ma sono rimasta piacevolmente colpita da Lidia, dall’amore che dimostra a Teresa in ogni momento, come una vera madre, dai suoi gesti di affetto.
Teresa poi e’ piccolissima quando rimane orfana e della mamma non ha nessun ricordo, quindi Lidia e’ stata a tutti gli effetti colei che l’ha cresciuta e le e’ stata accanto.
Rimane certamente il fatto che la mamma e’ insostituibile.
Giusy, ci sono delle matrigne (e anche delle suocere) che si comportano come delle madri. È questo che conta. Se fosse capitato a me di morire giovane, sarei stata contenta che i miei figli fossero stati così fortunati da trovare un’altra donna che mi sostituisse. Non credo nella voce del sangue.
@ Alice69
Grazie di avermi compresa.
Un bacio
Sono d’accordo con Matesi.
E poi c’è sempre la possibilità che la matrigna racconti con sensibilità ai figli acquisiti della loro vera mamma in cielo.
Mi riferivo ad altri casi, dove la madre naturale muore o se ne va.
Non avendo ancora letto il romanzo, non conosco la situazione della madre vera.
@GIUSY73
Prego, cara…
Ricambio il bacio…
@ Matesi
Non lo metto in dubbio, cara, ma resto della mia idea.
carissime amiche, ho aspettato qualche giorno prima di rispondere, ma ora sono con voi!
Per prima cosa desidero ringraziarvi degli splendidi e interessanti commenti; capisco che anche a voi piaccia parlare con le amiche dei libri in lettura.
Ora cerco di rispondere alle vostre domande cogliendo anche spunti di riflessione dai vostri commenti. Comincio dalla domanda più semplice: il gioco del lotto è ufficializzato a Genova dall’epoca di Andrea Doria ed è molto amato dai genovesi.
@alice69: I riferimenti storici sono tratti da fonti certe (Museo del Risorgimento di Genova, nella Casa di Mazzini): l’intreccio fra amori, politica e finanza nella Genova di metà Ottocento è ampiamente documentata. Qualche gossip? Quando il giovane Cavour, ufficiale del regio esercito, fu destinato a Genova, si legò con la famosa Nina bellissima e coniugata. Poi la lasciò e lei tentò il suicidio una prima volta. La salvò Lazzaro Rebizzo innamorato di lei, ma sposato con Bianca… Bianca, a sua volta, intratteneva un legame con Rubattino, parente, amico e socio in affari di Lazzaro. La convivenza a tre, Rubattino-Lazzaro-Bianca era nota, come l’amore di Lazzaro per Nina, tanto che Aleardi nell’ode per la morte di Nina (secondo e riuscito suicidio) lo nomina esplicitamente. Ma Nina amava Camillo… E riuscivano a occuparsi di politica, affari e tanto di più!
@giusy73: Sì, la madre è una sola, ma Lidia ha dimostrato verso Teresa le attenzioni e la presenza discreta che soltanto un vero e saldo affetto sanno mettere in atto. E Teresa, nel momento più buio, lo sente e le fa il dono grandissimo di chiamarla come ha sempre desiderato, come, in effetti, è sempre stata per lei e per il fratello. E Teresa ha scoperto di aspettare un figlio…
Per Dante devo ringraziare una collega carissima, per il titolo un’altra. Nel mio file originale c’è scritto “Il tricorno rosso”, quando Biancolino ha fatto notare che attirava poco, ho pensato a titoli alternativi e li ho proposti alle colleghe. La forza dei sogni è piaciuto. Ho ripreso il romanzo e ho aggiunto qua e là qualche frase per giustificare il titolo.
@matesi: ricordo di aver scritto più volte che scrivere romance storici ambientati in Italia e in una località ben precisa impone obblighi. Inizialmente il romanzo era ambientato nel 1854, soltanto perché volevo che l’abulia e lo sconforto di Dante durassero un anno in più. A romanzo finito mi sono ricordata che nell’autunno inverno di quell’anno c’era stata a Genova un’epidemia di colera. Ho dovuto anticipare di un anno perché con il colera non potevano certo spostarsi facilmente.
I luoghi del romanzo sono quelli dell’epoca con i nomi dell’epoca: via Carlo Felice è ora via XXV Aprile. San Luca è ancora San Luca, e così Campetto e Scureria.
Ancora grazie, carissime amiche!
Caspiterina, Maria, sulla tua documentazione si può sempre fare affidamento!
@ Maria Masella.
So che Lidia merita di essere chiamata mamma. E aggiungo che, nonostante le mie riserve sulla questione, ho apprezzato tantissimo che Teresa non sia stata OBBLIGATA a dire quel nome, ma l’abbia fatto di sua volontà perché l’ha ritenuto giusto. Io probabilmente vedrò sempre la cosa dal lato negativo, ma è un problema mio.
Tu hai scritto una storia bellissima, ed è questa la cosa importante.
Alla prossima!
@ Maria Masella
Grazie per aver soddisfatto appieno la mia curiosità su Lazzaro, Bianca e Rubattino..
Chissà, forse l’unico a non essere felice in questa situazione fu proprio Lazzaro, sposato con una donna innamorata di un altro e a sua volta innamorato di una donna che non lo amava…
Non sono quindi prerogativa di oggi le situazioni insolite…
@alice69
Il personaggio eccezionale era Bianca, con una vita degna di un romanzo. Impegnata non soltanto in politica ma anche per migliorare la condizione delle donne: aveva fondato una scuola proprio per le donne “Le Peschiere”, fatta poi chiudere perché si riteneva che diffondesse idee pericolose. Amica di Mazzini e soprattutto della madre Maria, risulta che sia stata lei ad aiutarla nei momenti difficili. Eppure leggendo i libri scolastici se nominano donne nel Risorgimento, chi citano? Al massimo la Belgioiso, Anita Garibaldi e la Castiglione, mentre ce ne sono state tantissime altre, fra cui Bianca.
@Maria Masella
Infatti nei miei libri di scuola non c’era traccia di Bianca…oltre alle donne da te citate ricordo per esempio Teresa Confalonieri, che conobbi però attraverso un vecchio libro di mia madre.
Peccato che alle donne, che insieme agli uomini fecero il Risorgimento, non sia dedicato più spazio.
Lo meriterebbero davvero.