“Falco Nero” di Joanna Bourne – Classic 1082
Lui era il suo nemico, il suo amante
e la sua unica speranza
Per le strade buie di Londra qualcuno sta seguendo Justine DeCabrillac, l’agente francese conosciuta come Civetta, e le assesta una coltellata. Sanguinante e a malapena in grado di reggersi sulle gambe, Justine chiede aiuto all’unico uomo in grado di salvarla: Adrian Hawkhurst. Sono passati anni da quando, bambini, lavoravano come spie nelle pericolose strade di Parigi. Crescendo sono stati complici e avversari, perfino amanti prima di separarsi. Quando Falco Nero se la ritrova ferita in casa, comprende di desiderarla di nuovo, e questa volta per sempre. Ma prima deve riconquistare la sua fiducia, e smascherare colui che ha tentato di ucciderla…
Note:
FALCO NERO ( The Black Hawk ) è, in ordine cronologico, il quinto romanzo della serie Spymasters, ambientata all’epoca dei conflitti tra Francia e Inghilterra.
A questa serie appartengono anche UN AMORE DA SPIE ( The Spymaster’s Lady ), UNA SPIA NEL CUORE ( My Lord and Spymaster ), QUELLA ROSA PROIBITA ( The Forbidden Rose ) e IL CASTELLO DI VINTON ( Her Ladyship’s Companion ), già pubblicati – nr. 921, 953, 1007 de I Romanzi Classic e nr. 122 de I Romanzi Oro rispettivamente.
Ambientazione:
Francia + Inghilterra, 1794 – 1818 ( periodo regency )
Premi e riconoscimenti della critica:
All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ), Premio RITA nel 2012 come Miglior Romanzo Storico ( Best Historical Romance )
Povera signora Bourne! Scrivi benissimo, senza dubbio, eppure…perché non riesco ad appassionarmi alle tue trame? Perché ricordo solo che mi sono annoiata e non rammento nessun personaggio? E ho letto ben quattro romanzi !
Sicuramente è un problema mio, viste le recensioni ai tuoi libri. Per farmi perdonare proveró a leggere anche questo ( chissá: i miracoli possono sempre accadere!) ma se non dovesse piacermi, ti chiedo scusa in anticipo per il mio giudizio. Forse non siamo destinate a entrare in sintonia ma almeno ci abbiamo provato!
C’è speranza di avere i primi della serie in formato digitale?
Trovo lo stile della B. molto elegante. Mi sono piaciuti quasi tutti i suoi romanzi, il mio preferito “Quella rosa proibita”.
Di questo ho letto ottime recensioni USA. Se piacciono romanzi con spie…..
Questo libro è molto bello, come tutti quelli della Bourne, ricco di verve. Mi è piaciuta la descrizione dei personaggi, tratteggiati con abilità e anche l’uso del flashback per farne emergere via via le varie sfaccettature,oltre che per dipanare la storia e i vari incontri nel tempo dei due protagonisti. Hawker mi ha conquistata, così come Justine.La Bourne racconta la forza dell’amore, ma anche la magia di un incontro che è sempre nuovo e profondo, fino alla conclusione finale.
La Bourne è sempre una scrittrice molto brava, che sa tenere desta l’attenzione di chi legge. Ma il romanzo non mi è piaciuto.
Innanzitutto non amo i romanzi di spie, che secondo me non riescono quasi mai ad essere storie rosa. E questo perché fra spie non ci possono essere rapporti sinceri e genuini. Poi ovviamente mi confondo sempre e spesso non arrivo mai a capire cosa succede. Figurarsi quando, come in questo caso, c’è non un flashback, ma tanti a ripetizione. Sull’arco di un quarto di secolo. Perché tanto dura la cosiddetta, tormentata storia d’amore fra i protagonisti, prima di approdare al canonico lieto fine. Ma!
Originale ma insopportabile.
La Bourne sa tenere desta l’attezione di chi legge, TRANNE LA MIA!!!
Mollato neanche a metá. Ce lo messa tutta ma la noia mi ha sopraffatto. Struttura dei dialoghi “meccanica”…Lei disse, lui disse. E aggiungo che i libri sulle spie si somigliano tutti: protagonisti su fronti opposti, un’attrazione irresistibile, uno dei due in pericolo di vita, e alla fine tutti i problemi insormontabili trovano soluzioni facili.
Signora Bourne,non se la prenda ma non credo che leggeró piú un suo romanzo.
Pardon. “Ce l’ho messa tutta”.
Ho letto e riletto The Spimaster’s Lady (titolo senz’ altro più accettabile di “Un amore da spie”) al tempo trovato travolgente, per cui qualsiasi riferimento ai co-protagonisti della storia non può che interessarmi straordinariamente.
Per il vero se non avessi letto il suddetto che è il secondo della serie Spymasters (e poi tutti gli altri) questo non mi sarebbe sembrato così avvincente e quindi capisco che si possa trovare noioso anzi faticoso saltare da un personaggio all’altro (che non si sa bene chi siano) con l’aggravante dei flash back.
Peraltro ho talmente amato il trio Adrian Hawk, Robert Grey, William Doyle e l’indimenticabile Annique Villiers “the fox cub”, che ho letto il “Falco Nero” tutto di un fiato.
Voto? 8 +, anche perchè ha sistemato una volta per tutte uno dei cattivi, (ben mascherato nei precedenti, ma comunque odiosetto …)
Per me una delle piu’ belle serie di spie dai tempi di Jo Goodman con il club della rosa dei venti, e ne e’ passato di tempo……..il consiglio e’ di metterli assieme e rileggerli tutti in una volta in sequenza, perché il ritmo e’ talmente serrato che a distanza di tempo si rischia di perdere alcuni dettagli.