“Come una sinfonia” di Mathilda Blake – Passion 194
Le note più profonde dell’amore
San Pietroburgo, 1877. È inconcepibile che una ragazza si dedichi alla musica e possa accedere al Conservatorio, soprattutto se orfana e priva di lignaggio. Eppure grazie all’anziano conte Dashkov, proprietario della tenuta dove presta servizio, il sogno di Tchandra sembra avverarsi, ma ciò provoca verso di lei il risentimento dell’affascinante Dmitr, che la crede l’amante del padre. Il giovane tuttavia non può reprimere l’attrazione che prova per lei e, quando si vede costretto a partire per la guerra, si accorge di non aver fatto pace né con se stesso né con Tchandra. Riuscirà una musica lontana ad accarezzargli l’anima accendendo i suoi sensi?
Note:
COME UNA SINFONIA è l’ultimo, avvincente romanzo di Mathilda Blake, una delle più apprezzate nuove voci del romance italiano.
Tra le altre opere dell’autrice già pubblicate da Mondadori nella collana I Romanzi Passione, ricordiamo L’IRRESISTIBILE, L’INDIMENTICABILE, SULLE ORME DELLA PASSIONE, INTRIGO E SEDUZIONE e GIOCO D’AMORE.
Ambientazione:
Russia, 1877
Non vedo l’ora che esca! Ho letto tutti i tuoi libri e che dire, uno più bello dell’altro! Quindi leggerò sicuramente anche questo! -8!????❤
Adoro la penna di questa autrice e l’ambientazione mi ispira molto.
Non vedo l’ora che esca!
Ho preso debita nota, lo terrò sull’ideale comodino degli ebook, tra i libri da leggere.
Auguri, Mathilda Blake.
Felicissima per questo nuovo romanzo! Cover stupenda e trama che fa sognare! Sarà un altro capolavoro!! Non vedo l’ora di trovarlo in edicola!!
Che Meraviglia???
Sarà un romantico dolce emozionante Natale??☃️????
leggendo quest’altra perla di romance della bravissima????????Mathilda Blake❣
Grazie Redazione Mondadori☺❤
Adoro la Russia e adoro come scrive Mathilda Blake, non vedo l’ora id leggerlo!
Non vedo l’ora di leggerlo, prenotato in edicola,
Vi consiglio quest’autrice, è passionale coinvolgente, nelle sue storie trovi tutto
Ridi piangi e ti innamori ogni volta dei protagonisti quindi attendo l’uscita di questo suo nuovo capolavoro perché lo so lei non delude mai!!
Qundo leggo i tuoi libri mi emoziono e torno bambino. Non sono parole sono emozioni pure, sogni ,voli del pensiero. Grande
Mathilde bravissima autrice, i suoi libri sono fantastici, coinvolgenti, ti fanno sognare, ti senti trasportare dentro il libro, trasformandoti nella protagonista… grazie Mathilde, in questo periodo sognare ci aiuta a vivere… ❤❤❤❤❤❤
Erano appena dei bambini quando si sono incontrati la prima volta: due anime da salvare. Dmitr gettava un sogno alle ortiche, Tchandra con sapienza l’ha saputo raccogliere, coltivare… sfruttandolo con passione e rettitudine, spodestando così agli occhi del Conte Dashkov la figura del figlio, soppiantata da quella giovinetta che, invece, non avrebbe avuto altre alternative se non vivere in strada.
Ma come può un’umile servetta appropriarsi di tutto ciò che appartiene al figlio del Conte, oscurandolo agli occhi del padre? Qualcuno insinua che ci sia di più di un rapporto puramente lavorativo. Sarà per questo che il rampollo prova tutto quest’odio verso la giovane?
– Noi due abbiamo un conto in sospeso, se non sbaglio – le disse infatti, accarezzandole il viso con gli occhi, freddi e trasparenti come il ghiaccio della Neva in inverno. Ma la carezza durò solo un attimo, perché poi quello sguardo scese verso il seno, con sfrontata lentezza. Indisponente come era sempre stato tutto di lui.
Eppure, è palese la buona condotta di Tchandra, che si divide tra il lavoro di domestica e lo studio al piano. Ha un talento naturale, quando suona diventa un tutt’uno con la musica… sembra quasi una fusione di note e sentimenti. Una dote che il Conte mette in luce e porta nei salotti ove presiedono artisti del calibro di Strauss e Tchaikovsky. La ragazza verrà notata, ricordata da molti, anche se la società non è ancora pronta ad accettare una “concertista”: la “donna” può suonare solo per il sollazzo degli ospiti, niente più!
Tutto ciò continua a fomentare invidia, brama di vendetta… fino a insinuare dubbi che con perfidia vanno a intossicare il cuore puro di Dima.
«Spero che i vostri pregiudizi non vi spingano a commettere errori più grandi del dolore che vi portate dentro»
«Pregiudizi? Dolore che mi porto dentro? Di che diavolo parli, Moska?»
Le cicatrici del passato, la distanza da casa, il ruolo che riveste nell’esercito e un letto caldo al bisogno, hanno dato al maggiore Dashkov il giusto battito, necessario a “sopravvivere”. Ma il cuore si risveglia – forse aizzato dalla rabbia – solo difronte all’azzurro degli occhi di Tchandra. Quest’ultima – che dovrebbe provare solo risentimento e paura – sente l’intero corpo liquefarsi ogni qualvolta ne percepisce la vicinanza. Entrambi, a loro modo, combattono una guerra: c’è chi insegue e chi scappa; c’è chi cerca di acciuffare una preda, la quale spera di essere presa!
– Soprattutto, voglio che tu ti strugga per me. E so che lo farai.
Minacce, allusioni, sfioramenti, gesti seducenti… inganni, imprevisti e disgrazie, sembrano voler mettere alla prova un amore consapevole ma ormai troppo “distante”.
“Come una sinfonia” ha rappresentato per me uno scrigno di ricordi: aprirlo ha risvegliato una serie di emozioni da troppo sopite. Sono stata avvolta da una musica soave, per una come me che ha collezionato vinili di musica classica; valzer e polka – perlopiù – sono stati nutrimento fino ai sedici anni, quando si è presentato il principe azzurro (su di un calesse!) e ho fatto scelte azzardate, tipo abbandonare la pista da ballo. Il mio sogno non era suonare, ma alzare qualche coppa sì, sfoggiando figure sempre diverse…
Con questa premessa non aspettatevi serate di gala, ricevimenti o eventi simili. Siamo lontani dal classico romance storico nei salottini londinesi; d’altronde Mathilda Blake sa distinguersi soprattutto per questo, nel non ripetersi, per non cadere nel “trito e ritrito”, sorprendendoci con scenari particolari, mettendoci sempre un pezzo di esperienza personale. Altro punto a favore dell’autrice sono le note finali, corredate di cenni storici esplicativi: noterete come non lascia mai nulla al caso, perché i dettagli sono importanti, e non lasciateveli sfuggire!
Ma parliamo dei protagonisti, che si muovono tra San Pietroburgo e Vienna, dove non mancheranno piccole perle che vanno a impreziosire l’ambientazione, per rendere il tutto sempre più reale agli occhi del lettore.
Due personaggi agli antipodi, ricco e nobile Dima, orfana e senza prospettive di futuro Tchandra. Non sono felici, ognuno sente che alla propria vita manca un tassello importante: l’amore in senso ampio. Entrambi vivono in uno stato di insoddisfazione che sentono placarsi quando si incontrano. Due anime gemelle, due predestinati che dovranno affrontare un lungo percorso per averne piena coscienza.
«Ora, però, sapeva di essere profondamente diverso e l’empatia – di cui, fino a qualche mese prima, nemmeno conosceva l’esistenza – lo faceva sentire connesso alle persone che lo circondavano, al loro dolore»
Li amo profondamente, per ogni debolezza e punto di forza. Chi appare forte e colui che meno lo è; la giovane serva si presenta caparbia, risoluta perché non ha niente da perdere. La vita le ha tolto tanto, restituendole tutto con gli interessi.
Non vi ho parlato dell’antagonista, colei che si presenta come vittima, mentre nasconde una serpe in seno. Non aggiungerò altro, tranne che vi darà da fare fino in fondo. Un plauso al Conte, un uomo con cui sarei stata ore e ore a conversare.
Mathilda ci ha donato un’altra storia davvero indimenticabile, di classe, con un tocco di sensualità, ma soprattutto piena di buoni sentimenti. Un romanzo con quel di più, che merita assolutamente un libro aperto.
Un romance davvero emozionante, dove i sentimenti si intrecciano alla melodia del pianoforte, che fa da sottofondo alle vicende. Un racconto coinvolgente, che mi ha trasportata nella lettura con grande passione e curiosità. Ho apprezzato il modo in cui si è sviluppata la storia d’amore tra i due protagonisti, entrambi vittime di emozioni contrastanti, con cui vivono anche la loro relazione in un turbinio di “Odi et amo”. Infine, mi è piaciuto molto il percorso di crescita di Dmitr, che mi porta a interpretare, in parte, questo romance come una sorta di bildungsroman: la cruda esperienza della guerra, in piena antitesi con la vita tranquilla e agiata che aveva vissuto fino a quel momento, lo trasforma da persona egoista e meschina ad altruista, in grado di capire a pieno il valore della vita e dei rapporti che ha stretto. Un racconto complesso, appassionate e commuovente. Consigliatissimo!
Bravissima Mathilde!!!?????
Ho avuto il grande piacere di poter leggere questo libro in anteprima e anche questa volta
Mathilda è riuscita a sorprendermi. Tra tutti i suoi romance storici questo è sicuramente il
mio preferito insieme a Gioco d’amore. Ho amato Dmitr e Tchandra, i due protagonisti, sono
riusciti da subito a coinvolgermi nella loro storia.
Inziamo dal contesto storico. L’autrice ci porta questa volta in Russia, a San Pietroburgo,
nella seconda metà dell’800. Il contesto storico come sempre è accurato e ricco di dettagli,
Mathilda come nei suoi precedenti romanzi è molto scrupolosa nell’inserire oltre alla storia
d’amore eventi di rilevanza storica per rendere il tutto più verosimile possibile.
Ora veniamo ai personaggi. Tchandra e Dmitr provengono da ambienti totalmente diversi, di
estrazione sociale elevata lui, orfana e senza risorse lei. Si sono incontrati da bambini,
quando il padre di lui ha adottato la bambina per farla lavorare nella sua dimora come
sguattera. È allora che viene alla luce il grande talento musicale di Tchandra che la faranno
guadagnare l’affetto del vecchio Dashkov, a discapito di Dmitr. Questo fatto agli occhi di
Dmitr, manovrato abilmente dalla madre, sembra un tradimento ed è deciso a prendersi la
sua rivincita su Tchandra.
“- Noi due abbiamo un conto in sospeso, se non sbaglio – le disse infatti, accarezzando il
viso con gli occhi, freddi e trasparenti come il ghiaccio della Neva in inverno.”
Il ragazzo infatti è deciso a sedurre Tchandra per vendicarsi del padre, conoscendo il suo
affetto per lei. Nel frattempo la Contessa Dashkova continua con il suo piano per allontanare
padre e figlio, con il risultato che Dmitr odia profondamente il padre. Nel frattempo Tchandra
e il conte Dashkov stringono un rapporto sempre più stretto: lei ha finalmente trovato un
affetto familiare e lui vede nella ragazza, che considera come una figlia, un gran talento
musicale in grado di affermarsi, quello che avrebbe voluto per il figlio.
Tuttavia per la società una donna può suonare solo per intrattenere gli ospiti ma non certo
per esibirsi in pubblico, nonostante in molti riconoscessero le sue grandi abilità.
Abbiamo dunque due protagonisti che appartengono a due mondi diversi ma sono infelici,
per motivi diversi sentono che manca un qualcosa nelle loro vite, un vuoto che solo l’amore
è la passione possono colmare.
Allusioni, giochi di seduzione si mescolano a inganni, imprevisti che non mancano in questa
lettura. Mathilda sa come catturare l’attenzione dei lettori e leggendo i suoi libri non ci si
annoia mai, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo pronti a sorprendere chi legge.
Questa storia, con le sue note passionali, mi ha conquistata da subito. Ho amato soprattutto
il personaggio di Tchandra, l’autrice crea sempre protagoniste femminili che potrebbero
essere definite sopra le righe per l’epoca in cui sono inserite, ma che danno un tocco di
realismo in più alle vicende narrate.
Beate voi che lo avete già letto io a Roma non lho ancora trovato in edicola.
Possibile che la distribuzione non si possa migliorare.
Un saluto a tutte Carla
Finito di leggere ora❤️ che dire come al solito mi lasci piena di emozioni… Sono quei libri che quando hai finito di leggere ti restano dentro
Parla di amore ovviamente, ma anche di quello di figli verso i genitori, ed è proprio lì la cosa bella che oltre ad aspettarsi il lieto fine dei protagonisti lo si cerca anche fra loro
Ogni tuo libro è una dolce magica poesia d’amore e non di quello scontato che si trova in alcuni romanzi
Questo gioco temporale all’inizio sembra come in un film, ti fa appassionare ai protagonisti e soprattutto al Conte padre, che con i suoi sbagli e cose non dette, taciute, ci fa sentire noi genitori normali, che anche se sbagliamo nessuno ci toglie l’amore per i nostri figli.
Allo stesso tempo vivi questo libro anche da figlia, e provi un amore per i tuoi genitori che nemmeno immaginavi, insomma ti immedesimi nel libro e intanto sogni sulle note della musica classica e come in ogni romanzo d’amore non vedi l’ora di leggere il lieto fine…. Ti ADORO MATHILDA
È stato un libro veramente bello, letto in soli due giorni! L’avevo adocchiato già da un pó ( da prima ancora che uscisse, avevo visto solo la copertina e il titolo e già lo adoravo) ma con il covid 19 ci ha messo molto ad arrivare (il 23 dicembre). Però che dire, ne è valsa veramente la pena aspettare, è un libro fantastico: la storia, i personaggi il contesto (molto diverso rispetto gli altri libri dell’autrice, perché questo è ambientato nella Russia del 1877, durante la guerra cin i Turchi. Quindi ho avuto modo di approfondire anche l’ambiente della guerra, poi questo libro, secondo me è molto attinente ai fatti storici realmente accaduti). Lo consiglio veramente a tutti! La storia tra i due personaggi inoltre mi ha ricordato un pó questo periodo così difficile dove difficilmente gli innamorati che abitanti in diversi comuni o regioni o addirittura paesi riescono a vedersi e la mancanza del proprio partner si sente ogni giorno di più. Buona lettura!❤❤
Un nome una garanzia
Mathilda Blake non delude mai e quest’ultimo romanzo ne è l’ennesima prova: una storia appassionante che si esalta nel ritmo narrativo grazie ai contrasti che si creano fra personalità, ambienti e situazioni.
Sono di parte, lo ammetto spudoratamente, perché adoro tutto ciò che è russo ma il quadro che l’autrice dipinge del paese e dell’epoca pur facendosi vettore di suggestioni alla Tolstoj ha un taglio più moderno che appassiona, incanta, rapisce e tiene incollati dalla prima all’ultima pagina.
Un libro bellissimo che arriva dritto al cuore. Compro sempre i romanzi, ma mi ero spoetizzata ultimamente perché spesso sono tutti uguali, con tante scene di sesso e poca trama. I libri di questa autrice invece sono come quelli di una volta, tutti sentimento e palpitazioni. Vorrei che facesse più titoli. Fra l’altro scrive di musica come nessun altro. Io suono in un’orchestra quindi sono molto attenta a queste cose.
Un romanzo che scorre impetuoso ,melodioso e irruento come le sinfonie più audaci ,una storia struggente ,emozionante e passionale,ilcontesto storico insolito,la Russia imperiale ,affascinante e tragica ,contribuiscono a renderla una storia imperdibile ,tra le più belle che abbia letto.Amo questa autrice dalla scrittura talentuosa e ipnotica che dimostra una grande conoscenza storica arricchendo la trama con particolari interessanti che le danno quel qualcosa in più da renderla indimenticabile.I due protagonisti sono strepitosi:un’orfana dal talento immenso per la musica e un ufficiale dagli occhi di ghiaccio e in apparenza anche un cuore altrettanto gelido ,scintille
Recensione del blog Leggi&Sogna by Mary
❤️❤️❤️❤️❤️ Lettura TOP!!!
Tchandra Moskovskaya è solo una bambina di dieci anni, gracile e mal nutrita, quando viene prelevata dall’orfanotrofio, per conto della contessa Ekatrinava, dal conte Dashkov suo marito, per essere messa al servizio della famiglia come sguattera.
Ciò che il conte ignora è che da quel giorno la piccola diverrà la sua fonte di gioia e di ispirazione.
Il conte Dashkov, musicista e compositore, vive di ogni nota che si respira nell’aria.
Subito dopo essere stato in orfanotrofio è costretto a portare con sé la piccola Tchandra alla Società Musicale, perché deve ascoltare alcuni giovani.
“Sarebbe una noia per una bambina come te. Tchandra alzò le spalle. – Ma se arrivo a casa con voi non sarà meglio? Meglio? Per vostra moglie… Sua Signoria la contessa – si corresse subito. – Magari così sarà meno… – Ora fu lei a cercare il termine. – Esi… esigerata. Di nuovo, l’uomo scoppiò a ridere. Sempre più di gusto”
La piccola Tchandra quel giorno rimane estasiata da ciò che i suoi occhi vedono e il suo cuore sente.
“Le noti celestiali di una melodia soave riempirono l’aria e Tchandra si ritrovò subito a sbirciare verso il coperchio aperto del piano forte. Era vero che la musica usciva da lì. Riusciva a vederla!”
A sorprendere il conte è quello che le sue orecchie ascoltano e i suoi occhi vedono il giorno dopo a casa, quando la piccola bambina, con il vestitino grigio, il grembiulino sudicio e le mani sporche di cenere fino ai polsi, seduta al pianoforte riproduce la melodia che il giorno prima aveva udito.
Dmitr, figlio del conte Dushkov, quando incontra per la prima volta Tchandra è un bambino poco più grande di lei. Anche lui ama la musica ma non è mai riuscito a guadagnarsi l’ammirazione paterna, soprattutto adesso che, con una mano fasciata a causa di un incidente col fucile, non può più suonare come il padre desidera.
L’arrivo a casa della piccola destabilizza il suo precario rapporto col padre, perché si accorge che il conte preferisce una sguattera a lui.
“Era appena più piccola di lui, con una cascata di capelli neri lucidi come ali di corvo. Dmitr, che la vedeva di profilo, aveva avuto la sensazione di guardare una bambola, tanto era graziosa e perfetta.”
Dmitr è geloso, si sente messo da parte, e aizzato dalla madre che da anni non va più d’accordo col conte, lascia la casa paterna e si trasferisce con lei in un appartamento al centro di San Pietroburgo.
Passano gli anni e la rabbia di Dmitr aumenta, così come il senso di vendetta. E allora quale miglior modo di colpire il padre, se non quello di prendersela con Tchandra?
Tchandra non è più una bambina, adesso è una ragazza sbocciata, un fiore di rara bellezza e Dmitr, durante tutto il tempo lontano da casa, non fa altro che pensare a lei.
Come si sentirebbe suo padre, se sapesse le sue vere intenzioni riguardo a Tchandra?
“Una vendetta dolce e stuzzicante che lo eccitava come un predatore. Era l’unico modo che aveva per ferire davvero suo padre, per ripagarlo della distanza emotiva e della disapprovazione che questi gli aveva sempre riservato, preferendo la sua stupida musica a lui, da melomane patologico quale era.”
Tchandra è sempre rimasta al suo posto, continuando a fare la domestica nonostante l’atteggiamento protettivo del conte e le lezioni di musica che lui le impartisce.
Il conte vede in lei il futuro della musica e prova un profondo affetto paterno nei suoi confronti.
La ragazza mai avrebbe immaginato di suonare, un giorno, alla presenza di musicisti della portata di Strauss o Tchaikosky, poiché a quel tempo le donne non venivano considerate dello stesso calibro di un uomo.
Dmitr si ritrova, suo malgrado, a fare i conti con una sensazione nuova mai provata.
Può una ragazza che dovrebbe odiare fargli sentire qualcosa al centro del petto?
L’odio e l’amore sono due facce della stessa medaglia e il filo che li divide è così sottile che basta un niente per spezzarsi.
Dall’altro lato, la ragazza dovrebbe odiare con tutte le sue fibre il figlio del conte, e invece non ci riesce, le emozioni che nutre nei suoi confronti sono talmente conflittuali da destabilizzarla nel profondo.
“Sentiva il suo dispregio ogni volta che la guardava, ma sebbene la ragione le avesse sempre suggerito di ripagarlo con lo stesso sentimento, non c’era riuscita. E il peggio era che lo giustificava, perché era certa che lui fosse molto diverso da come voleva apparire.”
I due giovani si ritrovano ciascuno a fare i conti con il proprio cuore, un cuore forse ammaccato, pieno di cicatrici, ma capace di battere ancora.
Tchandra Moskovskaya è solo una bambina di dieci anni, gracile e mal nutrita, quando viene prelevata dall’orfanotrofio, per conto della contessa Ekatrinava, dal conte Dashkov suo marito, per essere messa al servizio della famiglia come sguattera.
Ciò che il conte ignora è che da quel giorno la piccola diverrà la sua fonte di gioia e di ispirazione.
Il conte Dashkov, musicista e compositore, vive di ogni nota che si respira nell’aria.
Subito dopo essere stato in orfanotrofio è costretto a portare con sé la piccola Tchandra alla Società Musicale, perché deve ascoltare alcuni giovani.
“Sarebbe una noia per una bambina come te. Tchandra alzò le spalle. – Ma se arrivo a casa con voi non sarà meglio? Meglio? Per vostra moglie… Sua Signoria la contessa – si corresse subito. – Magari così sarà meno… – Ora fu lei a cercare il termine. – Esi… esigerata. Di nuovo, l’uomo scoppiò a ridere. Sempre più di gusto”
La piccola Tchandra quel giorno rimane estasiata da ciò che i suoi occhi vedono e il suo cuore sente.
“Le noti celestiali di una melodia soave riempirono l’aria e Tchandra si ritrovò subito a sbirciare verso il coperchio aperto del piano forte. Era vero che la musica usciva da lì. Riusciva a vederla!”
A sorprendere il conte è quello che le sue orecchie ascoltano e i suoi occhi vedono il giorno dopo a casa, quando la piccola bambina, con il vestitino grigio, il grembiulino sudicio e le mani sporche di cenere fino ai polsi, seduta al pianoforte riproduce la melodia che il giorno prima aveva udito.
Dmitr, figlio del conte Dushkov, quando incontra per la prima volta Tchandra è un bambino poco più grande di lei. Anche lui ama la musica ma non è mai riuscito a guadagnarsi l’ammirazione paterna, soprattutto adesso che, con una mano fasciata a causa di un incidente col fucile, non può più suonare come il padre desidera.
L’arrivo a casa della piccola destabilizza il suo precario rapporto col padre, perché si accorge che il conte preferisce una sguattera a lui.
“Era appena più piccola di lui, con una cascata di capelli neri lucidi come ali di corvo. Dmitr, che la vedeva di profilo, aveva avuto la sensazione di guardare una bambola, tanto era graziosa e perfetta.”
Dmitr è geloso, si sente messo da parte, e aizzato dalla madre che da anni non va più d’accordo col conte, lascia la casa paterna e si trasferisce con lei in un appartamento al centro di San Pietroburgo.
Passano gli anni e la rabbia di Dmitr aumenta, così come il senso di vendetta. E allora quale miglior modo di colpire il padre, se non quello di prendersela con Tchandra?
Tchandra non è più una bambina, adesso è una ragazza sbocciata, un fiore di rara bellezza e Dmitr, durante tutto il tempo lontano da casa, non fa altro che pensare a lei.
Come si sentirebbe suo padre, se sapesse le sue vere intenzioni riguardo a Tchandra?
“Una vendetta dolce e stuzzicante che lo eccitava come un predatore. Era l’unico modo che aveva per ferire davvero suo padre, per ripagarlo della distanza emotiva e della disapprovazione che questi gli aveva sempre riservato, preferendo la sua stupida musica a lui, da melomane patologico quale era.”
Tchandra è sempre rimasta al suo posto, continuando a fare la domestica nonostante l’atteggiamento protettivo del conte e le lezioni di musica che lui le impartisce.
Il conte vede in lei il futuro della musica e prova un profondo affetto paterno nei suoi confronti.
La ragazza mai avrebbe immaginato di suonare, un giorno, alla presenza di musicisti della portata di Strauss o Tchaikosky, poiché a quel tempo le donne non venivano considerate dello stesso calibro di un uomo.
Dmitr si ritrova, suo malgrado, a fare i conti con una sensazione nuova mai provata.
Può una ragazza che dovrebbe odiare fargli sentire qualcosa al centro del petto?
L’odio e l’amore sono due facce della stessa medaglia e il filo che li divide è così sottile che basta un niente per spezzarsi.
Dall’altro lato, la ragazza dovrebbe odiare con tutte le sue fibre il figlio del conte, e invece non ci riesce, le emozioni che nutre nei suoi confronti sono talmente conflittuali da destabilizzarla nel profondo.
“Sentiva il suo dispregio ogni volta che la guardava, ma sebbene la ragione le avesse sempre suggerito di ripagarlo con lo stesso sentimento, non c’era riuscita. E il peggio era che lo giustificava, perché era certa che lui fosse molto diverso da come voleva apparire.”
I due giovani si ritrovano ciascuno a fare i conti con il proprio cuore, un cuore forse ammaccato, pieno di cicatrici, ma capace di battere ancora.
Ho conosciuto questa scrittrice per caso, su facebook, e ho iniziato con questo romanzo, che mi sono “bevuta” in una sera.
È un libro ben scritto, con un lessico ricercato, c’è grande attenzione ai dettagli. Si coglie il grande studio che c’è dietro, soprattutto leggendo le ultime note storiche e i ringraziamenti, che fanno capire il numero di persone che è necessario coinvolgere per scrivere un buon romanzo storico.
È il primo romanzo della collana “Passioni” che leggo, anche se non ho trovato grandi differenze rispetto alla “Classici” di cui ho letto due o tre romanzi.
La trama generale è sempre la solita tipica di questa collana, due ragazzi che si innamorano anche se ci mettono molto a capirlo e inizialmente non lo ammettono, come al solito (e com’è anche comprensibile, purtroppo, visto i tempi) l’uomo ha avuto diverse esperienze mentre per la ragazza è la prima volta, alla fine i protagonisti si sposano. Ma si sa che in queste collane non manca l’happy end.
A differenza di altri protagonisti maschili, quello di questo romanzo si presenta come “cattivo ragazzo”, ci sono delle situazioni che oggi chiameremmo molestie (anche se purtroppo all’epoca erano più che normali tra padroni e servitù), anche se nella seconda metà del romanzo si rivela il suo buon cuore e il rapporto con la protagonista, iniziato con un ricatto, è in realtà del tutto consensuale.
Le vicende intorno ai protagonisti sono molto interessanti, ben definite, si tratta un argomento non frequente come la musica e si “vive” la guerra.
In definitiva un buon romanzo storico
Ogni volta che mi propongono uno storico della Mondadori lo leggo volentieri perché so di andare sul sicuro. Non mi annoiano mai e posso confermarlo anche questa volta. Ci troviamo in Russia, dove la misera vita di un’orfanella cambia radicalmente quando viene presa a servizio nella casa di un conte. Quel piccolo corpo scheletrico e infreddolito, ha nelle mani un dono ben più grande del saper fare le pulizie: la musica. Dashkov è un virtuoso e nota da subito il talento della bambina e la prende sotto la sua ala protettiva. Una scelta giusta, ma totalmente sbagliata in un’epoca in cui tali atteggiamenti non erano visti di buon occhio. Una “serva” non poteva aspirare a nulla se non a soddisfare i desideri del suo padrone; lo stesso conte subirà le conseguenze delle sue scelte, primo fra tutti il conflitto con il figlio, attratto dalla ragazza. Questa volta il concetto dell’amore è trattato in modo più ampio. Il sentimento tra i due protagonisti, Tchandra e Dmitr, soffocato dalle incomprensioni familiari e dall’etichette sociali del tempo, si fonde con la realtà del periodo. L’autrice ci narra il loro amore assoggettato agli eventi e di fatti si concentra maggiormente su ciò che li circonda, perché non si può restare indifferenti alla guerra e alla musica. Il concetto di amore è descritto in modo più universale e non concentrato solo su due giovani che hanno voglia e paura di lasciarsi andare a quello che provano. Questo forse potrebbe far storcere un po’ la bocca a chi si aspettava altro dalla storia, ma io ho trovato bello, ad esempio, il sentimento, messo continuamente in discussione, che lega l’orfana al conte. Vissuto più come un padre che come un padrone… Continua nel blog “Peccatrici Librose”.
Seguo con piacere le uscite di Mathilda.
Non perdete nessuna delle uscite!
Prossimamente sul mio blog recensione.