“Regina per sette giorni” di Mirta Drake – Extra Passion 143
Violaine Dubois vive in povertà con sua madre e detesta la regina Maria Antonietta, simbolo dello sfarzo e degli eccessi di corte. Odia anche Laurent Deveraux, giovane capitano delle guardie che pare abbia ucciso suo fratello Pierre durante uno scontro. Ma un giorno Violaine riceve una proposta che potrebbe cambiarle la vita: sostituire la regina di Francia per sette giorni, in virtù della loro incredibile somiglianza. Sulle prime la ragazza è scettica, poi accetta dietro lauto compenso. E a Versailles scoprirà un mondo molto diverso da quello che aveva immaginato, a cominciare dall’affascinante Deveraux. Tra giochi di seduzione e intrighi di palazzo, la giovane sosia dovrà fare di tutto per resistere alle tentazioni del tenebroso capitano…
Note:
REGINA PER SETTE GIORNI è l’ultimo, avvincente romanzo di Mirta Drake, una delle più apprezzate autrici italiane di romance.
Tra le altre opere dell’autrice già pubblicate da Mondadori, ricordiamo LA SEDUZIONE DEL GHIACCIO, IL FASCINO DEL FUOCO, LA TENTAZIONE DELL’ARIA, LE PROMESSE DELLA TERRA, PIUMA NERA, SOSPIRI E ALCHIMIE, NEI BACI E NELLE TENEBRE e L’INCANTESIMO DI ATLANTIDE nella collana I Romanzi Extra Passion; PER AMORE DI UN CORSARO, nella collana I Romanzi Classic.
Ambientazione:
Francia, 1775
Parigi, 1775
Come una sorta di talent scout, Laurent Deveraux suggerisce alla regina di Francia il nome della taverniera Violaine Dubois; la ragazza, difatti, grazie alla grandissima somiglianza, potrebbe sostituirsi a Maria Antonietta, nel periodo di “svago” che la regnante intende prendersi.
Tuttavia, Deveraux viene estromesso dalla decisione della Regina e per Violaine, Laurent, oltre al capitano della guardia reale, è solo l’uomo che ha assassinato suo fratello, non vi sono dubbi. Eppure qualcosa la turba, tipo il tramestio che sente quando lo scorge o si parla di lui, nel periodo di addestramento, fino a quando Deveraux non si impossessa delle sue labbra: da allora è la fine per la sua sanità mentale… e più intima.
Una situazione esilarante, che la confonde ancor di più e la fa sognare, fin quando non realizza – sostenuta dalle chicchiere di palazzo – che l’uomo è più che infatuato della Regina. Lei non è altro che un rimpiazzo, un surrogato, una sosia e quindi baciandola lui crede di stare con Toniette. Sarà davvero così?
D’altro canto, dopo ben cinque anni di matrimonio con Luigi XVI dell’erede non si ha traccia, e tramite confidenze si scopre che il Re non utilizza mai la porta comunicante con la moglie; a Maria Antonietta, invece, si associano più relazioni, e la regnante incassa con garbo ed eleganza, non facendo nulla per smentire le voci. Le Api girano, guardano, soprattutto studiano i movimenti del capitano; sono furbe ma a quanto pare non troppo per non comprendere il gioco dell’Ape Regina. Una fuga da Versailles per lo scambio di una sola settimana, ma l’imprevisto è alle porte e Violaine, perfettamente calata nella parte, deve far rientro a corte, anche in presenza del marito. Come se la caverà la taverniera infiltrata nell’alta società?
Questo è il momento migliore, quindi niente più spoiler! Le domande, però, vi sorgeranno. La prima, immagino, perché Maria Antonietta necessita di allontanarsi da palazzo, per qualche torbida relazione? Be’, no, tutt’altro, ed è questo il segreto che Violaine manterrà fino alla fine, mettendo a rischio… Infatti, se i giochi di potere e gli inganni vigono a corte, la protagonista darà conto di grande lealtà, e proprio di questa virtù si vestiranno altri personaggi, sul finale. Liti e coalizioni infarciranno questa bellissima storia, grazie a personaggi come Angélique, il cappellano Marchand, il giovane Milo che si presenta Sempre a disposizione, Votre Majesté Reine de Rien.
Regina per sette giorni si mostra come una “bella fiaba”, dove si respira da subito atmosfere da sogno e il finale da occhi a cuoricino. Poi si fa mente locale al nome altisonante di Maria Antonietta e in un certo senso si mettono i piedi per terra, analizzando o curiosando in quella che è stata la vita della regnante. Mirta Drake è stata puntuale mettendo in luce la vera condizione coniugale della Regina, l’impossibilità di rimanere incinta – quindi la grande possibilità di cedere il trono a qualcun altro, alla loro morte. In questa momentanea falla nella vita matrimoniale di Toniette, l’autrice, con la fantasia, inserisce la storia d’amore di Violaine e Laurent, ricucendo in qualche modo anche la vita dei Reali.
Ho amato ogni aspetto di questo romanzo che si arricchisce con l’audacia di Angélique, quasi un personaggio comprimario. C’è un abbraccio tra questa donna e la protagonista a cui mi è parso di partecipare, tanto è stato il senso d’amicizia profondo arrivato attraverso le pagine. Un libro che trasmette molti valori e che a tratti fa davvero divertire con scambi di battute vivaci, soprattutto quando si tratta di Laurent. Se la tavarniera fa innamorare per la sua dolcezza, premura e prontezza, Deveraux è assolutamente m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o; infatuato dell’amica Toniette, palese – a tratti delicato e poi irruente – è l’interesse per Violaine. Il protagonista è coinvolto in un tormento interiore che, tuttavia, non lo fa vacillare – ma perdere le staffe, sì! Come potete vedere Mirta Drake non sbaglia mai con i suoi protagonisti, eccelle nella loro costruzione, e li sa far muovere in ambientazioni sempre originali.
Viva la Regina, ma quella interpretata da Violaine!
⭐⭐⭐⭐,5
Mirta, con le sue ambientazioni, ogni volta riesce a farci viaggiare attraverso scenari da sogno, sempre diversi.
Stavolta danzeremo nelle sale da ballo di Versailles, attraverseremo i corridoi della corte di Francia, soggiorneremo nelle camere più belle che i nostri occhi abbiano mai visto, passeggeremo tra i giardini Reali e non solo…
Protagonisti della storia sono Violaine Dubois e Laurent Deveraux, ma non sono da sottovalutare i personaggi secondari, che hanno un ruolo importante senza oscurare la storia dei principali.
Parigi, 1775
Quando il capitano delle guardie Laurent si reca alla taverna dove lavora la giovane Violaine, non immagina di trovarsi di fronte alla copia esatta della sua Toniette, ovvero la Regina Maria Antonietta.
Laurent è lì soltanto per un senso di colpa, per fare in qualche modo ammenda a ciò che è accaduto mesi prima con il fratello della ragazza, Pierre. Ed è in quel momento che un’idea gli balena per la mente, un’idea assurda ma che forse può aiutare la sua cara amica, la Regina, nel periodo di “svago” che intende prendersi.
Laurent detesta manifestare le proprie emozioni e ancora di più ritrovarsi in balia di esse. Eppure, gli accade con la fanciulla della taverna.
Mademoiselle Dubois ha mostrato una certa forza d’animo, una bizzarra insolenza, e lo ha turbato al punto da fargli perdere il controllo… stava per baciarla, forse solo perché simile alla donna che non poteva permettersi di desiderare?
Violaine è una ragazza del popolo, lavora alla taverna di Renard, ma i soldi per curare la madre ammalata non bastano, così si dimena tra un lavoro saltuario in una sartoria e nella vendita di fiori.
Odia gli aristocratici, soprattutto dopo la morte del padre e quanto accaduto al fratello. Quando Deveraux cerca di giustificare il suo arrivo alla taverna, non immagina che il loro cammino ben presto si sarebbe nuovamente intrecciato.
La Regina, saputa dell’esistenza della fanciulla, all’insaputa di Deveraux va alla taverna e propone a Violaine il suo piano: sostituirla per sette giorni a Palazzo, il tutto dietro una lauta ricompensa.
Violaine è combattuta. Come può prendere parte a un piano come quello proposto dalla Regina, vista la sua avversione per gli aristocratici? Come può una popolana vestire quei panni?
Dall’altro lato però, ciò che la regina le offre è allettante, sua madre avrebbe tutte le cure necessarie e nel futuro non si dovrebbe più preoccupare di come andare avanti.
La vita a palazzo è frenetica, uomini e donne acconciati in maniera bizzarra, dame pronte a confabulare alle spalle degli altri e poi lei, Maria Antonietta, una donna che indossa ogni giorno una maschera, che sorride apparendo frivola pur non essendolo.
Un matrimonio consumato a metà, che la vede dopo cinque anni ancora senza eredi.
E quelle voci su lei e il capitano Deveraux, voci che arrivano alle orecchie di Violanie durante il suo soggiorno negli appartamenti reali, dove una solerte Angelique, intima amica della Regina, impartisce lezioni di bon ton.
Molti sostengono che Laurent abbia una liason con Sua Maestà e, invece, non c’è cosa più lontana dalla realtà. Forse ne era invaghito, questo sì, e ha scambiato questa sua infatuazione per amore, ma l’amore è ben altra cosa e se ne accorge quando la fanciulla così simile alla sua Toniette invade i suoi pensieri, giorno e notte.
Dall’altro lato, Violaine non è cieca e si accorge di come il capitano protegge e parla della Regina, dei suoi sguardi. E allora perché quel bacio? Forse perché Sua Maestà è inarrivabile? Forse, vedendola uguale, immagina che al suo posto ci sia lei?
Non posso dirvi cosa succederà dopo, ma vi anticipo che il caro capitano, come tutti gli uomini, ci metterà un po’ a capire e soprattutto ad ammettere cosa davvero prova per le due donne.
Preparatevi a vivere momenti intensi, dove i battibecchi vi strapperanno un sorriso, e altre scene vi scalderanno il cuore.
Liti, coalizioni, giochi di potere, segreti da mantenere, promesse da rispettare, questo e tanto altro troverete in queste pagine così belle, dalle quali farete fatica a staccarvi.
Il capitano vi farà capitolare, e non per il suo bell’aspetto ma per il cuore, un cuore capace di amare mettendo a rischio la sua vita.
Violaine è dolce, premurosa e la sua ingenuità in alcuni momenti fa tenerezza, tanto da non conquistare soltanto il lettore ma anche la Regina e i suoi amici fidati.
Angelique è uno dei personaggi che più ho amato, insieme al cappellano Marchand. Non fermatevi alle apparenze perché spesso ingannano, andate oltre, usate gli occhi del cuore e scoprirete la bellezza che si nasconde dietro questi due personaggi.
La Maria Antonietta che Mirta ci presenta non è la solita Regina capricciosa, ma una donna a tratti fragile, che per ritrovare se stessa e non soccombere ulteriormente ai dettami a cui è sottoposta, ha il coraggio di farsi da parte, almeno per un momento, e guardare la sua vita dal di fuori.
Regina per sette giorni è un historical romance che vi consiglio di leggere, perché Mirta, come sempre, non delude mai.
“Ma ho imparato una cosa, Violanie.”
“Cosa?”
“Che sono le situazioni complicate a mettere a nudo la natura delle persone,e sono queste stesse situazioni, spesso, a forgiarne il carattere, portandole a scoprire lati di loro stesse che ignoravano.”
✨✨✨✨✨ Un romance che è un po’ come una macchina del tempo. MI ha riportato in parte alla mia infanzia durante la quale sognavo con Lady Oscar e anche nella “vera ” Versailles. Quella più adulta, non quella di un cartone animato. È stato un viaggio entusiasmante, ricco di emozioni e sensazioni. Una notte sono stata sveglia fino alle 4 per andare avanti. E quando un libro fa questo effetto è ben riuscito. Ho adorato Violaine e Laurent, il loro amore controverso che nasce seppure nei due lo voglia. E anche i co protagonisti infiammano i cuori.
È un romanzo in cui i personaggi sono ben caratterizzati, hanno una loro mimica un loro modo di esprimersi e sembrano saltare fuori dalle pagine. Ho sognato, leggendolo. MI sono ritrovata ad essere a corte a parteggiare per questa ragazza ingenua ma forte, per una regina triste e al contempo sbarazzina, per un uomo di chiesa che una volta ha sbagliato, forse più d’una, ma con un cuore d’oro. Per una dama un po’ frivola, ma dall’innata simpatia. E mi sono quasi innamorata di Laurent! Bellissima lettura.