Non un racconto, ma appunto un prequel. Anzi un prequel per molti aspetti choccante: infatti, non è semplicemente antecedente al quarto volume Venus, ma in realtà addirittura a tutta la serie. Inoltre durante la lettura sono rimasta più volte spiazzata, dal momento che all’inizio non avevo fatto particolarmente caso alla data 1888 e al suo significato, né tantomeno identificato Isidori. Ciò perché mi aspettavo una storia tutta diversa, che in qualche modo fosse legata a Denis. In più mi hanno sorpreso molti fatti, a cominciare dalla relazione di solo sesso con Yvette per finire con gli aspetti specifici del legame con Elise. Il finale, l’unico possibile, non si può certo definire proprio soddisfacente, anzi è piuttosto insolito per la collana, anche se immagino che in questo caso come nella realtà bisogna aver fiducia nell’avvenire.
A questo punto la mia curiosità è stata profondamente stuzzicata: attendo con ansia la storia di Cleò (con il mio Denis?).
P.S. Cara redazione, per me è proprio insopportabile il fatto che all’interno di un capitolo sezioni molto diverse non siano staccate con un asterisco o almeno uno spazio bianco. Ciò mi provoca ogni volta un soprassalto.

Una storia emozionante, sorprendente, struggente. Un meraviglioso prequel della serie Venus, imperdibile per chi ha apprezzato i tre romanzi che la compongono. Ringrazio Mariangela Camocardi per aver scosso le mie emozioni, con un protagonista che non dimenticherò mai: Nicodemo Isidori. In lui ci sono tutti i valori in cui credo, racchiusi in un cuore italiano. Il finale, che reputo perfetto e fuori dagli schemi, è tra i più commoventi che abbia mai letto. Devo ancora riprendermi. Bellissimo con lode.
Grande Queen.

Finalmente la camocardi