“La sfida” di Candice Hern – Oro 138
“Un romanzo che, allo stesso tempo, vi farà ridere e piangere.”
Sabrina Jeffries
Quando Anthony Morehouse vince a carte il “Ladies’ Fashionable Cabinet”, è convinto che sia un mobile. Scopre invece che si tratta di una rivista femminile, diretta nientemeno che dalla splendida Edwina Parrish. Tony non ha mai dimenticato la ragazzina che lo sfidava e regolarmente vinceva, e in quel modo gli ha sottratto un prezioso cimelio di famiglia. Così ora le lancia una sfida: se in quattro mesi Edwina raddoppierà il numero degli abbonati, lui le cederà la rivista, in caso contrario lei gli renderà il cimelio. Tuttavia, presto Tony si rende conto che la posta in gioco è molto più alta: è la conquista di Edwina il premio più desiderabile…
Note:
LA SFIDA ( Once a Scoundrel ) è il secondo romanzo della trilogia “Ladies’ Fashionable Cabinet”, così chiamata dal nome della rivista che fa da filo conduttore ai romanzi che la compongono.
La trilogia, che si è aperta con MIA DOLCE SOGNATRICE ( Once A Dreamer ) – nr. 134 della collana I Romanzi Oro, si concluderà con “Once a Gentleman”, di prossima pubblicazione.
Tra le opere di Candice Hern già pubblicate da Mondadori nella collana I Romanzi Classic, ricordiamo L’EMOZIONE DI UNA NOTTE ( In the Thrill of the Night ), ANCORA UN’AVVENTURA ( Just One of Those Flings ) e DAMA LICENZIOSA ( Lady Be Bad ).
Ambientazione:
Inghilterra, 1801
Lo so che sono una rompiscatole, ma non si potevano conservare i titoli originali? Magari come sottotitolo. Soprattutto da quando ci sono gli ebook le anafore aiutano a memorizzare e individuare le serie.
Sono indecisa se continuare questa serie. Il primo libro non mi è’ piaciuto tanto, ho trovato il protagonista maschile dolce e romantico ma ho detestato la “lei” della storia.
Il romanzo narra le continue sfide che si lanciano Tony ed Edwina e risulta quindi un po’ ripetitivo. Comunque gradevole e garbato, con una parte finale di livello più alto. Immagino che Nicholas e Prudence saranno i protagonisti dell’ultimo volume.
P.S.: imperdonabile la svista di pag. 120, che non so se attribuire alla traduzione o alla stampa. Tutti ricorderanno che Marat non fu assassinato da “un” simpatizzante del partito girondino, insomma da un uomo, ma da Charlotte Corday.