“Il castello di Vinton” di Joanna Bourne – Oro 122
In un oscuro castello l’attende
un mortale pericolo … e il primo amore
La giovane Melissa Rivenwood, insegnante di francese senza famiglia e senza mezzi, accetta la posizione di dama di compagnia di lady Dorothy, contessa di Harforth, nel remoto maniero di Vinton. Non immagina però quali misteri e intrighi si celino all’interno di quelle antiche mura, tali da terrorizzare il piccolo Robbie, di appena sette anni e futuro conte di Keptford. I tre affascinanti uomini che la circondano – il datore di lavoro Giles, l’ambiguo sir Adrian e il gentile Harold – sembrano nascondere un pericoloso segreto di famiglia. E la situazione si complica, in modo inquietante, quando i sospetti di un grave misfatto cadono sull’uomo di cui Melissa si è appena innamorata…
Note:
IL CASTELLO DI VINTON ( Her Ladyship’s Companion ) è, in ordine cronologico, il quarto romanzo della serie Spymasters, , ambientata all’epoca dei conflitti tra Francia e Inghilterra.
A questa serie appartengono anche UN AMORE DA SPIE ( The Spymaster’s Lady ), UNA SPIA NEL CUORE ( My Lord and Spymaster ) e QUELLA ROSA PROIBITA ( The Forbidden Rose ), già pubblicati nella collana I Romanzi Classic – nr. 921, 953 e 1007 rispettivamente.
La serie proseguirà con “The Black Hawk”, di prossima pubblicazione.
Ambientazione:
Inghilterra, Cornovaglia, 1818 ( periodo regency )
*** ebook prossimamente disponibile ***
Mi pare di aver letto questo romanzo e di non esserne rimasta soddisfatta. Qualcuna può raccontarmi qualche particolare in più rispetto al riassunto di cui sopra?
@ Matesi
In Italia non è stato ancora tradotto. Se l’hai letto in inglese, in America dalle recensioni lette, era stato accolto parecchio bene.
E’ comunque un romanzo del 1983 con un linguaggio datato. Forse è questo che non a tutte le lettrici piace.
Con l’occasione a te e a tutte le amiche del blog faccio i miei migliori auguri per le festività.
@ Matesi
sono proprio in pallone.
Certo che l’hanno tradotto, essendo un ORO.
E’ del 1984. Che memoria, se ti ricordi di averlo letto.
Io lo provo, anche se datato..essendo le recensioni all’estero molto buone.
Romanzo più giallo che d’amore. Carino, ma non abbastanza da rileggerlo. La Bourne scrive bene ma purtroppo non mi entusiasma.Almeno questo suo libro sono riuscita a leggerlo tutto e in poco tempo,sicuramente per la curiosità di scoprire il colpevole…anche se un po’ prevedibile. Voto 6 (per il giallo) Voto 5,per la storia d’amore.
Ottima scelta cari amici.
Vi sono romanzi che si fanno leggere dalla prima parola all’ultima e “la dama di compagnia della signora” è uno di questi. Il bellissimo ed inarrivabile “The Spymaster’s Lady” è (a mio personale parere) un’altra cosa, ma amo Joanna Bourne anche in tono leggermente minore. Voto? 7/8 per la storia 9/10 per lo stile, la costruzione logica e l’approndimento psicologico.
@ Vittoria
Io non sono una fan della Bourne e sicuramente ciò influenza il mio giudizio,però tante cose del libro mi hanno lasciata perplessa.Ad esempio,le scene d’amore sono pochissime e si limitano a qualche bacio.L’approfondimento psicologico è limitato a Melissa mentre ciò che pensa Giles non viene quasi mai descritto.
SPOILER
Inoltre,se ami una persona e c’è un pericolo mortale,non è forse logico metterla al corrente in modo che possa difendersi? Non rischi certo,come succede nel libro,che si fidi della persona sbagliata!! Peraltro il cattivo è palese,basta pensare al più improbabile o il non sospettato e il gioco è fatto.Lady Doroty mi piaceva molto.. fino a quando non ha saputo della morte del figlio e la sua reazione non è stata quella di una madre.Voglio dire,per quanto problematico, psicopatico o delinquente,un figlio è parte di te.Non si può non crollare, se muore.Questi i motivi per cui i miei voti al libro sono bassi.
Parere personale.
In mancanza di notizie, ho comprato il volume e non si tratta di quello che ricordavo, ma di qualcosa di molto simile.
Rispetto ai libri della Bourne che ho letto di recente, questo è davvero diverso e davvero inferiore. Quasi niente amore, ma soltanto un giallo. Non so se vale il suo prezzo.
SPOILER
Non ho individuato subito l’assassino (cosa che, come si sa, non vuol dire nulla), ma certo non ho mai pensato di identificarlo con Giles. Altrimenti che romanzo rosa sarebbe? Melissa quindi fa la figura della stupida, ma, poveraccia!, bisogna ammettere che non sa di vivere in un libro rosa. E la scena che dà origine all’equivoco è il pezzo meglio riuscito del romanzo.
Spezzo una lancia per Lady Dorothy, che aveva già intuito quasi tutto. Penso che deve essere terribile per una madre sapere che quel figlio cui hai dato tutto, e qualcosa di più, è un assassino. Dorothy ha già lentamente metabolizzato la cosa. Personalmente disprezzo le madri che si rifiutano di guardare in faccia la realtà e, dopo un delitto, si affannano a ripetere che fino a quel momento il loro “bambino” era sempre stato un bravo ragazzo. Neanche un figlio si può sempre giustificare. Magari aiutarlo o perfino amarlo, ma dargli ragione quando ha fatto del male ad altri… no!
@ Matesi
Concordo che non si dovrebbe avere il paraocchi con i figli,che ogni madre sente instintivamente la vera natura del figlio e non mi sarei aspettata,(né avrei voluto) che nel libro Lady Doroty giustificasse o perdonasse le azioni malvagie del figlio…ma secondo me è impossibile non piangere o non crollare se un figlio muore.Una vera madre ama incondizionatamente anche quandi i figli non meritano amore né pietà.E’ una legge di natura.
Libro che si dimentica facilmente. Come già detto da altre, è più un mistery che un romance. I due protagonisti hanno poca interazione e non si capisce come sia nato il sentimento tra loro. Del protagonista maschile si sa poco o nulla. Almeno è scorrevole e belle descrizioni delle ambientazioni.