Il falco e la rosa: il backstage
Gentili lettrici,
fra i “Classic” in uscita nel mese di aprile ci sarà anche il numero 1000: un numero storico che rappresenta una pietra miliare lungo il cammino che dal lontano aprile 1979, quando in edicola apparve il numero 1 dei “Romanzi Mondadori”, ci ha portato fin qui. Da allora la nostra “collana madre” ha conosciuto una costante fortuna, dando luce a più filiazioni quali gli “Oro”, i “Passione, gli “Extra Passion”, i “Dark Passion” e gli “Emozioni”.
Stiamo perciò parlando di un traguardo che meritava una celebrazione all’altezza, e questa è rappresentata dalla nuova antologia delle nostre grandi firme italiane – Albanese, Camocardi, Ciuffi, Formenti, Masella, Melville, Picasso – intitolata Il falco e la rosa. Un progetto nato di slancio un anno fa in seguito all’uscita della fortunata Amori sull’ali dorate, l’antologia risorgimentale (“Romanzi Classic” n. 950) a opera delle medesime autrici. E se allora si era trattato di sette racconti a tema (l’unità d’Italia allora in celebrazione), questa volta abbiamo sette episodi di un vero e proprio romanzo a quattordici mani: l’avvincente saga di una famiglia fiorentina che, attraverso le vicende di crociati, pittori, musicisti e patrioti, arriva ad abbracciare quasi un millennio di storia italiana.
Penso si tratti di un caso letterario straordinario sotto molti aspetti, e di nuovo voglio cogliere l’occasione per ringraziare le sette autrici che, con tanto entusiasmo, l’hanno reso possibile. Non erano infatti poche né semplici le difficoltà che incombevano, ma tutte sono state superate con grande professionalità ed encomiabile disponibilità.
Per coronare al meglio questo evento, siete tutte invitate al
“Mondadori Romance 1000”
sabato 14 aprile, ore 17,30
Mondadori Multicenter
piazza del Duomo, Milano
durante il quale non solo si terrà la presentazione dell’antologia, con la partecipazione delle autrici, ma ci sarà anche l’attesa proclamazione del vincitore del nostro concorso “Premio Romance”, in collaborazione con la rivista “Romance Magazine”
A ognuna delle nostro autrici ho chiesto di regalarvi qualche riga ispirata a una sorta di “backstage” dell’antologia, un “dietro le quinte” di questo nuovo appassionato lavoro.
MB
ORNELLA ALBANESE
È stato un lavoro lungo un anno. Il progetto è nato lo scorso marzo e ricordo i primi tempi di grande entusiasmo: decine, forse centinaia di mail per decidere i periodi storici e le trame. Io avrei voluto godermi quel periodo di gestazione, ma stavo lavorando con tempi brevissimi a un altro romanzo, non riuscivo a concentrarmi con tanto anticipo. Le mie amiche mi avevano lasciato libero il Medioevo, sapendo che lo amo moltissimo; io invece stavo lavorando con troppa intensità proprio su un medievale e avevo solo bisogno di cambiare aria. Così ho studiato la scaletta dei periodi e ho trovato un piccolo spazio nel 1500. L’ho preso al volo, anche se era un secolo nuovo per me, o forse proprio per questo. Firenze nel 1500, ci pensate? Proprio nel periodo di massimo fulgore dell’arte. E infatti, per Celeste, la pittura è magia e passione…
MARIANGELA CAMOCARDI
Reduci da “Amori sull’ali dorate”, chi immaginava che un’antologia che apparentemente sembrava semplice richiedesse in realtà un’attenzione superiore al previsto? Sette racconti legati da una tematica comune significa far coincidere altrettante fervide menti che creano romanzi ognuna con il proprio stile. C’è voluto un anno per elaborare “Il falco e la rosa”, cercando non solo di far collimare quei dettagli che servivano da collante, ma anche nel rendere coinvolgente la saga Monfalco. Io mi sono avventurata nel fastoso Seicento fiorentino con Olivia e Lapo, i protagonisti del mio racconto “Per amore di una strega” e, ve lo assicuro, è stata un’esperienza che giudico assolutamente unica nel suo genere.
ROBERTA CIUFFI
Il racconto è sbocciato nella mia mente con l’immagine del più elegante dei mezzi di trasporto: una Rolls-Royce Silver Ghost. A bordo, anch’essi elegantissimi, due giovani sposi. Allegri, innamorati, aperti al futuro. Inconsapevoli ancora dei problemi di una relazione agli inizi. Quella macchina è stata la responsabile della collocazione temporale di “Un letto di gigli e di rose”. Lo confesso. Nient’altro. Essendo stata commercializzata nel 1907, mi poneva il problema di ambientare una storia in un periodo poco frequentato nel romance. Ho deciso però che ne valesse la pena. Spero che la pensiate anche voi allo stesso modo.
MIRIAM FORMENTI
Non ho avuto dubbi quando ho pensato che i protagonisti del mio racconto avrebbero vissuto la loro storia d’amore nel Medioevo. Ho infatti immaginato subito un cavaliere deciso e coraggioso, Lanfranco di Monfalco, di ritorno a Firenze ricco d’onore e di denaro, razziato a Costantinopoli durante la quarta crociata. Con lui troviamo la sua bambina e Rosa, una giovane donna che pare abbruttita da anni di schiavitù e che Lanfranco ha comprato per pietà. Rosa è una donna forte che ha molto sofferto. Una donna che fantastica e spera, senza crederlo davvero, di riuscire a far innamorare di sé quel cavaliere affascinante. Ci riuscirà e, insieme, daranno vita a una dinastia in un palazzo che nasconderà segreti, mentre il loro amore verrà raccontato dai loro discendenti come una leggenda.
MARIA MASELLA
Appena abbiamo deciso di ambientare la nuova antologia a Firenze, ho subito visto come protagonista Bruno Morego che in “Bella mia!” stava partendo con i Mille. La scelta successiva è stata quasi obbligata: l’anno sarebbe stato il 1865, quando Firenze venne proclamata “Capitale del Regno d’Italia”. Avrei scritto una storia d’amore fra il mio Bruno, repubblicano convinto, e una giovane nobile fiorentina, una Monfalco. Non sarebbe stato però il primo incontro, perché volevo dare la sensazione di quegli anni, dei cambiamenti che si stavano verificando. Dal 1860 al 1865 anche i miei due protagonisti sarebbero cambiati, forse avrebbero perso qualche illusione. Avrebbero imparato, però, a riconoscere l’amore, ad accettarne la forza che scompiglia le carte. Avrei scritto una storia d’amore, ambientata in un periodo che mi piace e con un pizzico di giallo…
THERESA MELVILLE
Questa esperienza è stata un’incredibile palestra di scrittura. Avendo sempre vissuto il lavoro in una dimensione intima e privata, l’idea di doverlo condividere mi disorientava. Ma se c’è qualcosa che ci accomuna a tutte e sette, quello è l’entusiasmo per il nostro lavoro, e l’entusiasmo è stato un grosso sprone. Dallo scambio delle sinossi fino alle fasi finali del progetto, abbiamo condiviso non solo la scrittura ma anche le nostre storie personali. Mentre raccontavamo le vicende dei Monfalco, ci raccontavamo come donne. Ho imparato molto. Non è stata solo una palestra di scrittura, ma di vita. Il falco e la rosa è il risultato di un grande impegno e di un profondo amore per la scrittura. Con tutto il cuore, spero che le lettrici lo apprezzino.
PAOLA PICASSO
L’anno scorso, mentre partivamo da Firenze, Marzio Biancolino ci ha proposto questa antologia e io, conquistata dall’idea, ho chiesto di poter ambientare il mio racconto nella Firenze dei Medici, dominata dalla figura del Magnifico. Il mio entusiasmo era tale che ne ho scritto la trama in aereo, mentre tornavo a Roma. I due protagonisti, Costanza e Raniero, si sono inseriti nel racconto quasi per moto proprio e mi hanno raccontato il loro amore travagliato e appassionante. Collegare tra loro sette storie non è stato semplice, ma so da molto tempo che le scrittrici hanno un canale di comunicazione privilegiato, un’empatia, che permette di superare qualunque ostacolo.
Che dire !! Mi sembra tutto molto entusiasmante (di sicuro il vostro entusiasmo è contagioso). E’ notorio che non impazzisco per le saghe ma trattandosi della stessa famiglia nel tempo chissà, sarà come avere quello che tutti vorremmo avere, la macchina del tempo per vedere come saranno i nostri discendenti o come erano i nostri antenati.
Come vorrei essere con voi il 14 aprile! La settimana scorsa ero a Milano proprio nel Multicenter e lo raccontavo a mio figlio con rammarico e lui mi ha quasi promesso che, lavoro permettendo, avrebbe portato il mio libro (il mitico numero 1000) per farmelo autografare. Colgo l’occasione per salutarVi e ringraziarVi per questi bellissimi anni passati leggendo i Vostri/nostri libri dove ci siamo commosse, abbiamo riso o pianto , ci siamo innamorate o indignate con i vari protagonisti e siamo cresciute insieme a loro e a Voi :GRAZIE di cuore. A presto FLM ovvero Franca Lisca Messere.
Finalmente ARRIVANO tutte LE AUTRICI ITALIANE IN UN UNICO LIBRO.
Sarà emozionante leggere sette racconti per la stessa famiglia,nell’arco di quasi un millennio…fremo dall’impazienza…
Protesto però per il “lui” della copertina,è lo stesso del romanzo “Fino a mezzanotte” della Kleypas e forse alla redazione è sfuggito che NON è PIACIUTO A NESSUNA!!!
mA PERCHè ALLE MIGLIORI AUTRICI riservate le copertine meno belle???? e invece a romanzi scemi mettete le migliori????
Me la prendo tanto perchè mi apettavo qualcosa di meraviglioso per le nostre BRAVISSIME AUTRICI.
cOMUNQUE,SARà IL PRIMO LIBRO CHE LEGGERò!
@ TUTTE LE AUTRICI ITALIANE
Vi ringrazio tantissimo di aver realizzato quest’antologia così unica,non ho dubbi che sia stata una sfida ardua ma,naturalmente,potevate solo vincerla!
La leggerò e poi la conserverò gelosamente,come faccio con (quasi) tutti i vostri romanzi.
Un applauso virtuale a tutte voi e al Signor Biancolino che vi ha dato questa bella opportunità
Con affetto dalla vostra Fan sfegatata
Questa volta, grazie all’esperienza precedente, non leggerò i racconti nell’ordine alfabetico di presentazione, ma in quello cronologico: quindi, Formenti, Picasso, Albanese, Camocardi, Masella, Ciuffi. Signora Melville, quando è ambientato il suo?
Entusiasta come sono del progetto, cerco di non aspettarmi troppo, ma sarebbe meraviglioso se per caso foste riuscite ad armonizzare le sette storie e creare un unico filo conduttore. Altrimenti, pensateci per la prossima volta: noi siamo sempre qui che vi aspettiamo.
Un’accoglienza che fa bene al cuore! Franca, Giusy, Matesi, grazie infinite della fiducia e dell’affetto. Matesi, il mio racconto è ambientato nel 1746 e segue quello di Mariangela Camocardi.
Non vi nascondo che sono ansiosa anch’io di avere il libro tra le mani, per fortuna ormai non manca molto. A presto con i commenti. Intanto vi abbraccio e vi ringrazio ancora
Theresa
Tengo a precisare che, trattandosi di un romanzo/saga, i singoli episodi/racconti sono già in ordine cronologico consentendo i frequenti rimandi a precedenti vicende.
Buona lettura
mb
Grazie di cuore per le vostre parole, care amiche lettrici. Posso dirvi che in questo lavoro abbiamo messo il cuore e la testa e che ci abbiamo creduto fin dall’inizio. Adesso il giudizio spetta a voi e la speranza è che sia positivo. Vi abbraccio e aspetto. Paola Picasso
Care amiche, non è sempre stato facile, ma siamo arrivate in porto!
Che cosa posso aggiungere se non: “speriamo che siate soddisfatte del risultato e che il nostro romanzo vi regali emozioni”?
@matesi: avevamo memorizzato il suo consiglio e, come ha precisato il nostro editor, nell’impaginazione abbiamo seguito l’ordine cronologico. maria masella
@ Marzio Biancolino
Scusi, evidentemente non avevo capito. Ma sono contentissima che abbiate seguito l’ordine cronologico.
Bene, una saga completa in un colpo solo, Senza dover aspettare mesi.
Sono molto contenta e molto curiosa di questo vs. lavoro corale.
Così diverse nel vs. stile di scrittura e ambientazioni.
Mi sembra di capire che il filo conduttore sia questa famiglia alla quale si tutti i protagonisti si riferiscono.
@ Giusy
hai ragione sulla copertina…è LUI….. essendo di profilo ed il resto mi piace..quasi quasi soprasiedo!!!!
Io sto rileggendo l’antologia dell’anno scorso… così per tenermi in allenamento! ^_^ Anche perchè ho appena finito il romanzo di Roberta Ciuffi e ho ancora voglia di Italianità… come dice Giusy, peccato per la copertina, io mi aspettavo una cosa particolarissima che risaltasse in mezzo all’intera collezione… Devo dire che sono un po’ delusa!
Ad ogni modo sono strasicura che questo romanzo, antologia, saga, sarà una cosa stupenda!!! Credo che comprerò anche l’e-book… ^__^
Un abbraccio a tutte da Elena
@ tutte le autrici
Io adoro le saghe soprattutto se abbracciano un periodo di tempo che parte dal medioevo ed arriva fino ai primi del 900 (periodo purtroppo poco sfruttato nei romanzi storici a mio avviso).
Non vedo l’ora di leggere quello della Sig.ra Masella visto che sto leggendo il suo “le ragioni del cuore” ambientato sempre nel risorgimento e che trovo veramente bello.
Purtroppo mancano ancora due settimane all’uscita!!!!!
Bene, finalmente ci siamo!
Non vedo l’ora di leggere questa saga, sette storie tutte in fila ambientate anche in periodi storici generalmente poco sfruttati nel romance. Complimenti a tutte le autrici per l’impegno e al Sig. Biancolino per l’originalità dell’idea.
Quanto alla copertina (taccio sulla figura maschile), secondo me, sarebbe stata più adatta, trattandosi di un’antologia, la presenza di più coppie.
Comunque, concludendo, sappiate che stiamo scalpitando: quindi, per favore, fate presto!
@Alessandra
cara amica, penso di essere la “specializzata” nel risorgimento, periodo storico con luci ed ombre che ben si addicono al romance. E’, fra l’altro, il periodo “romantico” e non per modo di dire. Se desideri leggerne altri, è sufficiente dirmi dove posso spedirteli: lo farò con piacere e, ovviamente, con dedica.
Il “tu” è scappato in automatico!
maria masella
marilumas@libero.it
La vostra ansia, care amiche, è anche la nostra. Abbiamo lavorato molto per rendere quest’antologia un romanzo, e alle persone che mi sono più vicine non faccio che dire quanto è bello.
Sono forse di parte?
Un abbraccio a tutte quante.
Miriam Formenti
Non vedo l’ora di leggere questo libro, anche peché è ambientato nella mia Firenze! Sono curiosa soprattutto per il racconto ambientato durante l’epoca del Magnifico, il periodo che conosco meglio…
Sig.ra Masella, la ringrazio per la sua gentile risposta. Le ho mandato una email all’indirizzo email che ha lasciato.
Grazie ancora e in bocca al lupo per questa uscita che attendo con ansia.
L’idea di leggere la storia di una famiglia nel corso dei secoli mi affascina molto, se poi penso che sarà ambientata nella mia città, allora sale l’euforia e la curiosità! Non so decidermi su quale periodo mi stuzzichi maggiormente: ho ovviamente i miei preferiti, ma anche quelli che non lo sono mi suscitano curiosità perché a me meno noti.. Complimenti alla redazione per quest’idea e alle nostre scrittrici per essersi messe in gioco così: immagino sia stata una bella esperienza ma anche complessa. Sto contando i giorni all’uscita!
Se devo essere sincera, mi sono approcciata alla lettura de “Il falco e la rosa” con un po’ di diffidenza. Avevo già letto e apprezzato alcune delle autrici, ma era la forma “antologia” che mi lasciava perplessa.
Non sono mai riuscita a leggere per intero un’antologia di racconti.
In questo caso invece mi sono dovuta ricredere.
Questa è sì un’antologia, perché ogni tappa della famiglia Monfalco è scritta da un’autrice diversa e ogni racconto potrebbe vivere di vita propria, però è un anche un romanzo.
I racconti seguono la famiglia nell’arco dei secoli, con richiami e legami con quelli precedenti ma non vincolanti, e ogni volta ci presentano nuovi personaggi e nuove storie, senza per questo disturbare la lettura. Il filo conduttore è il palazzo e la famiglia, la storia è articolata in otto secoli e ogni volta i protagonisti sono nuovi e da scoprire. Non per questo però, non ci si innamora di loro ogni volta.
La storia nella storia di Miriam Formenti è una piccola chicca. Presenta la famiglia e ci introduce materialmente nel palazzo, raccontando sia la storia che ha portato alla sua costruzione, sia l’amore che ha legato i capostipiti dei Monfalco (il falco e la rosa, da cui ha preso il titolo l’antologia).
Paola Picasso intreccia la passione dei protagonisti con la sanguinosa congiura dei Pazzi, regalandoci ora momenti di estasi e di complicità fra Costanza e Raniero che vivono la loro storia in clandestinità, ora momenti di cruda realtà descrivendo l’assassinio di Giuliano de’ Medici e i successivi arresti e impiccagioni dei colpevoli.
Ornella Albanese ci porta invece in un mondo fatto di colori, di ombre e di luci. Nel suo racconto sboccia l’amore insieme allo scorrere dei pennelli sulla tela. Il suo modo di raccontare coinvolge così tanto che mentre leggi, ti lasci trasportare nella bottega di Andrea del Sarto, inspirandone l’atmosfera e aspirandone gli odori pungenti dei colori.
Mariangela Camocardi ci fa vivere l’amore fra i protagonisti Lapo e Olivia intrecciandoli con i sotterfugi di Lucrezia, la cugina arrivista, e con la trasgressione del mondo ecclesiastico, cosa abbastanza comune all’epoca, ma soprattutto evoca nel racconto quell’alone di stregoneria che trasuda da ogni riga e di cui era così facile essere accusati se si aveva a che fare con le guarigioni o con le erbe medicamentose.
La storia che ci ha raccontato Theresa Melville è molto delicata e soprattutto è fatta di sensazioni. Chi meglio di colui che ama la musica può provare a vedere con le orecchie, le mani, e soprattutto con il cuore? Il racconto è tutto uno scoprire di sensazioni vissute attraverso gli occhi velati di chi non vede, menomazione però che non può essere di ostacolo ai protagonisti e al loro amore che nasce, sopravvive ed emerge su ogni avversità.
Il racconto di Maria Masella si mette in evidenza per gli equivoci, ma soprattutto per un amore che vince sugli equivoci e non ha paura di affrontare le difficoltà, anche quelle economiche. La protagonista, promessa a un nobile, non esita neppure un minuto a scegliere il garibaldino bello e affascinante ma senza soldi. È l’amore che vince su tutto dunque, ma soprattutto è l’amore che abbatte le barriere fra i ceti e se ne infischia delle tradizioni nobiliari.
Il racconto di Roberta Ciuffi chiude la storia in maniera egregia. Senza perdere di prestigio, Giuliano Monfalco decide in funzione dell’amore ma anche della tradizione. È costretto a fare una scelta difficile a cui l’hanno portato le cattive gestioni del patrimonio. L’amore saprà indirizzarlo sulla strada giusta per salvare le tradizioni dei Monfalco, ma per salvare anche il suo amore per Minnie che è un amore moderno e non può vivere fra le mura di un palazzo pieno di storia ma ipotecato all’inverosimile, in cui le donne amano presentarsi come “tappezzeria” che si dedica al ricamo e al cucito di cui fanno una ragione di vita, mentre al di fuori c’è un mondo diverso che evolve ed esige una donna più viva e con un protagonismo diverso che però non le toglie prestigio ed eleganza.
Sette racconti bellissimi, che ci accompagnano alla scoperta di personaggi che si fanno amare e con cui si trepida nell’arco dei secoli raccontati attraverso le storie dei protagonisti, secoli che scorrono come un fluido fiume fra le righe. Il tutto accompagnato da quella che viene definita la galleria dei ritratti e che è la storia degli stessi Monfalco: ogni protagonista infatti ha il suo ritratto nella galleria, a testimoniarne il passaggio, ma anche la presenza costante che ci accompagna nella lettura dall’inizio alla fine.