I prof sono come l’acqua

La sostanza della scuola sono i professori.

Aristotelicamente la sostanza è ciò che fa sì che una cosa sia ciò che è: l’essenza.
Detto in altre parole la sostanza dell’albero è ciò che fa sì che un melo, un pero, un ciliegio, una quercia e una sequoia siano alberi, benché abbiano aspetti (accidenti) che li differenziano ai nostri occhi.
La sostanza della scuola (pubblica, privata, pubblica-non-statale, straniera…) sono i professori, al plurale. La scuola è scuola per la relazione tra i professori.
Ve lo dimostro:1) Oggi sono stato a pranzo con un collega di filosofia e storia con il quale vogliamo costruire un progetto che porti a insegnare al triennio filosofia e letteratura di pari passo, passando attraverso il cinema. E mi ha anche offerto la pizza.

2) Oggi ho preso un tè con una collega americana con la quale abbiamo indetto “il tè inglese”. Non perché il tè lo sia, essendo lei americana e il locale milanese, ma perché facciamo un’ora di “conversation in english”, mentre sorbiamo un tè, che le offro io (almeno quello…). La “conversation” è aperta a tutti i colleghi che desiderino unirsi per sgranchire la loro “fluency”.

Relazioni in cui ciascuno dona all’altro quello di cui l’altro ha bisogno: gratuitamente (anche la pizza o il tè).

La sostanza della scuola sono i professori, o meglio, la qualità delle loro relazioni, dalla quale scaturisce il tono di ogni altra relazione: con gli alunni e con i genitori.
Altrimenti non c’è scuola, ma gente che si trova più o meno nei medesimi orari tra le stesse mura.

I prof sono come l’acqua: una relazione. Nessuno si è mai dissetato con un atomo di ossigeno e due di idrogeno separati…

5 commenti

  1. Pubblicato il 16 ottobre 2009 at 13:25 | Permalink

    Già…
    Si può applicare questa teoria dell'acqua non solo per la scuola, ma anche per qualsiasi altro tipo di relazione, che preferisco chiamare “naturale".
    In altre, ci sono degli elementi che le rendono “effervescenti” o "frizzanti accidenti", anche se la sostanza rimane sempre la stessa.

  2. Pubblicato il 16 ottobre 2009 at 17:54 | Permalink

    La cosa si fa intrigante.
    Si potrebbe scrivere qualcosa giocando su questa metafora, più feconda di quanto pensassi.
    Grazie!

  3. Pubblicato il 17 ottobre 2009 at 08:46 | Permalink

    Prego!
    Sono proprio tutte bollicine…
    =)

  4. Pubblicato il 17 ottobre 2009 at 17:43 | Permalink

    purtroppo non è possibile andare d'accordo con tutti. siamo così incredibilmente diversi…
    non posso stimare , ad esempio, chi in classe fa il dittatore.
    dunque… similes cum similibus!
    life

  5. Pubblicato il 19 ottobre 2009 at 15:34 | Permalink

    life: anche questo è vero.

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