Applausi

Che battaglia oggi: leggere ad alta voce le poesie scritte dai ragazzi!
In un mondo che mette in piazza – gridandole – emozioni false, condividere scoperte ed emozioni quotidiane sembra difficilissimo. Ci si vergogna di sè e non di quello che guardiamo in tv.Ma poi l’applauso degli altri dopo la lettura di ognuna delle poesie è scaturito spontaneo. Qualcuno (la cui opera non era stata ancora letta) ha proposto di applaudire ad ogni poesia, onde evitare di sentirsi morire, senza quell’applauso… Che paura non essere accettati in ciò che si ha di più profondo. Che paura, a quindici anni.

Ma per fortuna le parole sincere svelano mondi che spesso restano nascosti sotto le maschere o i ceroni che la vita di tutti i giorni o la paura ci impongono. E di fronte a queste scoperte non resta che applaudire, come credo un giorno faremo quando sapremo la verità. Applaudiremo.

Oggi in classe le scorze si sono ammorbidite.
Qualche maschera è volata via.
E’ diminuita la paura di essere se stessi.
Applausi.

5 commenti

  1. Pubblicato il 23 settembre 2009 at 20:34 | Permalink

    La paura di non essere accettati non la si ha solo a quindici anni, ogni tanto viene ancora anche a me.

    Perchè se, quando avevo quindici anni, avessero letto una mia poesia in classe, io il giorno prima avrei saccheggiato la cucina e poi sarei corsa in bagno per svuotare lo stomaco.

  2. Pubblicato il 23 settembre 2009 at 22:47 | Permalink

    La paura di essere stessi,del rifiuto, di non essere capiti è una fedele compagna della vita. Non esiste un'età.
    E'assolutamente umana, rientra nel naturale desiderio di essere amati, a volte a discapito dell'amor proprio.
    Sempre che essa non celi,in realtà, un timore ben più profondo: timore di noi stessi.
    le parole sincere svelano mondi spesso nascosti, in primo luogo a chi le pronuncia.
    Lapo

  3. Pubblicato il 24 settembre 2009 at 08:31 | Permalink

    Lettura in classe di una propria poesia..
    Finalmente arriva la sostanza !

    Mi inchino..

    Ale

  4. Pubblicato il 24 settembre 2009 at 16:41 | Permalink

    Anna e Lapo: vi ringrazio per quello che avete scritto.

    Ale: anche io mi sono inchinato di fronte ai ragazzi. Ho dedicato una lezione e mezza al commento delle loro "poesie". La cosa è andata oltre le mie aspettative.

  5. Pubblicato il 24 settembre 2009 at 19:32 | Permalink

    Come si fa a non commentare quando queste parole le indossi come fossero un abito che ti sta perfettamente bene?
    La poesia crea un “essere” dentro il nostro essere, la parte più intima di noi, la più vera, il nostro tesoro e forse per questo si ha paura, perché non vogliamo scoprirci ed essere ancora carnefici di coloro che non comprendono questa profondità…
    non tutti "sentono" ciò che proviamo e non sempre immaginano ciò che noi conosciamo o crediamo di conoscere.
    Comunque applaudo anch’io per loro, perché hanno dimostrato che un poeta può celarsi in chiunque…

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