“Il faro sulla scogliera” di Linda Kent – Classic 1217

CLASSIC_1217Non è un’avventura,
lei era l’amore di una vita

Il capitano Edward Blade, eroe della battaglia di Trafalgar, non ha alcuna intenzione di compiacere l’avidità paterna fidanzandosi con la figlia del facoltoso sir Francis Melville. Se deciderà di sposarsi, lo farà con una ragazza della quale potrà innamorarsi follemente, una fanciulla incantevole come l’elusiva Emma, che vive con i guardiani del faro sulle bianche scogliere di Dover. Anche Emma è attratta dall’affascinante capitano e lo desidera al punto di mentire riguardo alla sua identità pur di trascorrere del tempo con lui. Ma quando Edward decide di dichiararle il suo amore e la chiede in sposa, Emma si vede costretta a rifiutarlo, perché ormai è troppo tardi per confessargli il suo vero nome…

 

Note:

IL FARO SULLA SCOGLIERA è il nuovo, avvincente romanzo di Linda Kent, una delle più apprezzate autrici italiane di romance.

Tra le altre opere di Linda Kent già pubblicate in precedenza da Mondadori nella collana I Romanzi Classic, ricordiamo Il profumo delle rose selvatiche, SOLE NELLA BRUGHIERA, VENTO DI CORNOVAGLIA, LO SA IL MARE, UNA NOTTE D’AUTUNNO, L’ALBERO DEI DESIDERI, L’AZZURRO OLTRE LE NUBI e ORGOGLIO E SENTIMENTO.

 

Ambientazione:

Inghilterra, Kent, South Foreland, 1814 ( periodo regency )

Commenti
  • Maika

    — Mia cara, carissima Emma. Averti mia ospite è una grande gioia: da quanto desideravo rivederti! E tu lo sai. Tuttavia, devo chiedertelo. Sei sicura di aver fatto la cosa giusta a lasciare Lydden? Proprio adesso?

    Emma scappa da una vita senza amore: un padre che l’accusa per aver perduto l’amata sposa e che dopo tanti anni ritrova la serenità tra le braccia della cugina Martha. Un complotto ardito alle sue spalle – quasi a voler liberarsi della sua scomoda presenza – la vede promessa a uno sconosciuto. La giovane sa cosa vuol dire un matrimonio di convenienza: rinunciare all’amore.

    Allora, sia, resterà sola e infelice… eppure, vorrebbe tanto sentir svolazzare le farfalle nello stomaco, come quelle – ne è sicura – che abitano i cuori dei cari coniugi Knott.

    “Se mai incontrassi qualcuno capace di farmi sorridere in quel modo, sarei pronta a riconsiderare il mio futuro.”

    Ed è proprio da questi che Emma si rifugia. La cara Rose non è una semplice amica, insieme hanno superato più tappe della vita; la donna le ha fatto da mamma, istitutrice, sorella ma soprattutto oggi è la migliore amica che possa desiderare. Jim, il suo consorte, è incantato dal legame tra le due e non può che sostenere la giovane Lady seppur sia consapevole che non sarà facile fuggire da un padre despota. La ragazza, ribelle e dall’anima candida, si rivela una risorsa in casa, con la famiglia che cresce, ma soprattutto si scopre un’amabile e premurosa zia per il piccolo William. È proprio grazie all’incontenibile entusiasmo del bimbo che arriva quasi a scontrarsi con il nuovo proprietario di Crafton Abbey.

    «Un gentiluomo, fuor di dubbio, a giudicare dall’aspetto autorevole, che la fissava con uno sguardo che non riuscì a decifrare. Senz’altro stupito. […] Che uomo… particolare. Emma non riusciva a trovare un aggettivo adatto a definirlo. Fisicamente attraente, non si poteva negare. Statura notevole, spalle larghe e lunghe gambe muscolose messe in risalto dai pantaloni aderenti, infilati negli alti stivali di cuoio. […] E poi c’erano i capelli biondi un po’ lunghi sul collo, legati con noncuranza da un nastro scuro, e gli occhi, di un grigio cangiante: ora brillante come argento, ora cupo al pari di nuvole gonfie di pioggia.»

    Attenzione altissima, nei confronti dell’uomo, per una ragazza che ha deciso di non maritarsi. Convinzioni radicate in Emma, fino a quando non entra in “contatto” con il capitano Edward Blade… ed entrambi iniziano a vacillare, più di una fregata alle prese con una tempesta.

    L’integerrimo e leale capitano, in un pugno di giorni, si trova a dover fare i conti con chi vuol togliersi di torno – la propria famiglia – e con chi non può desiderare; è consapevole che l’ardore che sente nei confronti di Emma è corrisposto, ma comprende che non è giusto, per una serie di motivi: prima di tutto non sa chi sia quella ragazza, e non può disonorarla.

    Tuttavia, la ragione si infrange di fronte a poche parole:

    — Potresti amarmi? Per favore.

    Si desiderano, si amano. Complici e amanti in un lasso di tempo troppo breve per conquistare la felicità, ma sufficiente a costruire un castello di bugie. Emma viene avvolta in una spirale di sensi di colpa e NON POSSO; non riesce ad ascoltare neanche i consigli della cara Rose, che si spende a favore della verità. La giovane, d’altro canto, sa che le sue gesta sono imperdonabili e scappa di nuovo, seppur stavolta non sia del tutto una libera scelta. Ma a Lidden tante cose sembrano cambiate…

    Cosa farà il capitano Blade, accetterà la ritrovata solitudine o rincorrerà l’amata? Ma soprattutto, sarà capace di andare oltre l’inganno di Emma?

    Sono ancora qui a sorprendermi con un romanzo di Linda Kent, dopo averne già classificato un altro come migliore di questo nuovo anno. Sospesi nell’incanto di un faro, Emma ed Edward iniziano a studiarsi, ad ascoltarsi, ammirando caratteristiche inesplorate l’uno dell’altra. Non si sono mai visti, ma in fondo è come se si aspettassero, perché i loro cuori si riconoscono all’istante e, a dispetto di tutto, vogliono stare insieme…

    Partiamo dall’inizio. La conoscenza dei protagonisti avviene nei loro rispettivi mondi, con annesse tutte le difficoltà del caso: Edward deve dare lustro alle finanze della sua famiglia, sacrificandosi in matrimonio con una donna “poco desiderabile” e assolutamente sconosciuta. Di Emma comprendiamo le ragioni dell’infelicità, e questo sentirsi esclusa da una vita intera, la rende poco desiderabile; d’altronde anche la stagione andata male conferma il suo pensiero. Detto ciò, quando incontra il capitano, è incredula di fronte alle manifestazioni dell’uomo; allora decide di viversi il momento, comunque vada. Emma mostra, così, i primi segni di emancipazione femminile; a tal proposito, saprà imporsi due volte nei confronti del padre: con la fuga, che sarà costretto ad accettare, e con la richiesta avanzata al ritorno, anche se…

    Edward è equilibrato, grazie alla disciplina acquisita in mare. Abituato a impartire ordini, non si annullerà neanche per il bene dei suoi; un pensiero che vi sembrerà egoistico, ma che al contrario cela l’incidente scatenante della storia.

    Se i personaggi vi sembreranno perfetti, l’ambientazione non è per nulla marginale: affacciati sulle scogliere di Dover potete iniziare a sognare la storia di Edward ed Emma. Linda Kent, più che mai, riuscirà a mostrarvi luoghi, situazioni, emozioni; vi accenderà i sensi con descrizioni dettagliate, vi aprirà il cuore di fronte al pentimento di un bambino e allo sguardo dell’adulto su di lui. L’amore è vivo, sofferto, palpabile; i patemi non saranno inferiori…

    «Quale enorme disastro aveva combinato? Aveva rovinato per sempre la sua esistenza e da quel momento non sarebbe più riuscita a provare altro che disgusto per se stessa. Non tanto per essersi preclusa qualsiasi possibilità di essere felice, ma soprattutto per il dolore che aveva causato a Edward. […] Se mai vi fosse stato un conto da pagare, a lei e a lei sola sarebbe stato addebitato»

    Intenso. Delicato. Travolgente. Indimenticabile… Imperdibile!

  • Mary77

    “Se mai incontrassi qualcuno capace di farmi sorridere in quel modo, penso sarei disposta a riconsiderare il mio futuro.”
    South Foreland, Kent.

    Emma Melville, figlia di Sir Francis, lascia la tenuta di Lydden, scappa da una vita fatta di imposizioni e della rinuncia all’amore. Un matrimonio di convenienza l’aspetta e lei non ha alcuna intenzione di sottostare agli ordini del padre e a quelli della sua futura matrigna Martha.

    Fugge e si rifugia presso l’unica persona che l’ha sempre amata e compresa, Rose, sua tata e istitutrice, sorella prima e amica dopo.

    Rose è da anni sposata con Mr Knott, e insieme si sono trasferiti a South Foreland, come guardiani del faro.

    Quando la ragazza si presenta alla loro porta non possono che accoglierla e, nonostante sappiano cosa vuol dire fuggire da un padre despota, la sostengono nella sua pazzia.

    La ragazza è felice di poter trascorrere un mese insieme a loro prima di recarsi dalla zia a Londra, che l’ospiterà.

    Per Rose, Emma è una benedizione, soprattutto adesso che è incinta del secondo figlio. Emma è una zia premurosa verso il piccolo William, così allegro e vivace che riesce a colorare le sue giornate facendole dimenticare da cosa, o meglio da chi, scappa.

    Durante una passeggiata con il piccolo, Emma si imbatte con il nuovo proprietario di Crafton Abbey.

    “Un gentiluomo, fuor di dubbio, a giudicare dall’aspetto autorevole, che la fissava con uno sguardo che non riuscì a decifrare…Fisicamente attraente, non si poteva negare. Statura notevole, spalle larghe e lunghe gambe muscolose messe in risalto dai pantaloni aderenti, infilati negli alti stivali di cuoio. […] E poi c’erano i capelli biondi un po’ lunghi sul collo, legati con noncuranza da un nastro scuro, e gli occhi, di un grigio cangiante: ora brillante come argento, ora cupo al pari di nuvole gonfie di pioggia.”
    Emma si trova quasi spiazzata da quel fugace incontro e tutte le sue convinzioni di non sposarsi per un momento vacillano. Quell’uomo così affascinante e gentile si presenta come il capitano Edward Blade, l’uomo con cui il padre ha deciso di farla sposare, colui dal quale lei sta fuggendo. Che fare?

    “Non riusciva ancora a credere di averlo incontrato proprio lì, lontano da casa. E pensare che se n’era a andata da Lydden soprattutto per non dover fare la sua conoscenza.”
    Presa alla sprovvista, Emma non rivela la sua vera identità ma si presenta come la sorella di Mrs Knott, una ragazza che a Londra lavora come cuoca.

    “Occhi molto grandi e vividi, sebbene non riuscisse a capire se fossero verdi oppure nocciola, che spiccavano in un viso a forma di cuore. Con quel naso appena spruzzato di lentiggini impertinenti…”
    Una piccola bugia detta a fin di bene, pensa Emma, cosa sarà mai? E poi è certa di non incontrare più il capitano. Peccato, però, che l’aitante capitano abbia deciso di prendere casa a Crafton Abbey.

    Edward Blade, da poco nominato capitano di fregata, dopo aver ottenuto diverse vittorie e raggiunto una sicurezza economica torna a casa. Ma i rapporti con suo padre e il fratello maggiore non sono idilliaci, i due hanno tramato contro di lui presentandogli l’opportunità di aiutare la sua famiglia quasi in rovina con un matrimonio.

    Ma Edward si rifiuta di aiutarli e rifiuta di conoscere la sua futura sposa.

    L’incontro con l’incantevole Emma rimette in discussione ogni cosa.

    “Edward non aveva mai visto riccioli tanto disordinati e ribelli. Avevano il colore del sole al tramonto, ed erano altrettanto luminosi.”
    Tra i due scocca subito una piccola scintilla capace di infiammare gli animi. Emma sa bene chi è Edward, si sente attratta da lui, ma è consapevole che ormai quella bugia detta ha un peso. Cosa penserebbe il capitano di lei?

    Ma questo non le vieta di vivere dei dolci momenti che Edward le regala, passeggiate, picnic sull’erba, una gita con il piccolo William…

    Emma è certa che tra loro non può più esserci nulla, che lei ha rovinato ogni cosa, così non rivela niente a Edward, neanche quando intuisce i sentimenti sinceri dell’uomo.

    “Era impossibile. Era assurdo. E infinitamente doloroso. Edward si sarebbe sentito, e a ragione, tradito, insultato e offeso. L’avrebbe odiata e disprezzata, e questo era ciò che più di tutto la faceva soffrire. Perché lo amava.”
    Emma non riesce a sopportare più il peso delle bugie, ma scappare sarebbe da vigliacchi. L’occasione si presenta con una missiva da parta della sua futura matrigna: Emma è costretta a correre a casa, perché Sir Francis….

    Come reagirà il capitano Blade quando saprà che la sua adorata Emma è fuggita? Smuoverà mari e monti per ritrovarla o sarà il destino a pensarci? Ma soprattutto, sarà capace di perdonarla?È la prima volta che mi ritrovo a parlarvi di un romanzo di Linda Kent. Quando l’autrice, scoperta per caso girovagando sui social, ha pubblicato alcuni estratti, ho avuto l’impressione che il romanzo mi chiamasse e così, quando è stato possibile e soprattutto grazie alla Mondadori, ho subito voluto leggerlo, senza nemmeno indagare troppo sulla trama, ma, al contrario, fiondandomi immediatamente tra le pagine e i capitoli di questa storia.

    La penna di questa autrice è elegante, armoniosa, a tratti poetica e ricca di sfumature, profonda quanto basta a trascinare il lettore dentro la storia e a farlo innamorare perdutamente dei personaggi.

    Emma e Edward, due vite destinate a incontrarsi e scontrarsi. Due cuori che conoscono bene cosa si prova a non essere amati e apprezzati dai propri genitori. Due anime in cerca di quell’amore capace di far svolazzare le farfalle nello stomaco, un amore che, come lo definisce Emma, “si legge solo nei romanzi”.

    Emma è dolce, ribelle e a tratti ingenua, desidera con il cuore un amore travolgente, ma sembra che il padre voglia a tutti i costi tarparle le ali, ma lei, piccola libellula, non si lascia schiacciare e spicca il volo anche a costo di farsi male.

    “Non voleva sentirsi in colpa. Per tanti, troppi anni ne era stata schiacciata, quasi oppressa.”
    L’incontro con il capitano Blade, inaspettato come un temporale estivo, le conferma che a volte la vita sa regalare nuove opportunità a chi ha il coraggio di rischiare.

    Edward è l’uomo perfetto che da sempre ha popolato i sogni di Emma, peccato, però, che la bugia che gli ha detto le abbia negato l’unica possibilità di vivere quell’amore tanto atteso.

    Il capitano Blade di una cosa è certo: Emma è la donna della sua vita.

    Quell’incontro inaspettato sembra colmare i lunghi anni di solitudine.

    Lei è la rugiada fresca dei suoi mattini solitari.

    È il sole che scalda le gelide giornate.

    È la luna che rischiara la notte.

    È la melodia che dal suo violino dolcemente si propaga.

    Si nota lo studio che l’autrice ha svolto e infatti nulla è lasciato al caso.

    La narrazione è talmente curata in ogni minimo particolare, che il lettore riesce a disegnare, nella propria mente, luoghi e paesaggi, come se attraverso le righe fosse catapultato dentro la storia.

    Il faro sulla scogliera è un romanzo che parla di amore, di affetti familiari perduti e poi ritrovati, di amicizia profonda, speranza e sogni da realizzare.

    Linda Kent ci ricorda che a volte bisogna rischiare, mettersi in gioco per inseguire il battito del cuore, anche a costo di soffrire.

    Un libro bellissimo, di quelli che non vorresti finissero mai, un mix di emozioni che vi scalderanno il cuore e vi faranno anche commuovere.

    Il mio consiglio: leggetelo!

    “Era sbagliato e pericoloso. Era giusto, e stupendo”

    Lettura TOP!!!

  • mariella

    E siamo al 17 di marzo e qui a Capri non sono ancora arrivati!!
    Mi dispiace davvero tanto. In genere io li compro tutti in particolare questo mese in cui ci sono tante autrici, i cui romanzi, avrei voluto leggere.
    Un saluto.

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