“Le tentazioni di una vedova” di Sandra Heath – Perle 4

PERLE_4Niente è come sembra,
quando è coinvolto il cuore

Lady Alabeth ha dato scandalo fuggendo con il libertino Robert Manvers, ma il suo matrimonio è stato di breve durata poiché il suo amato, spinto a battersi dall’amico sir Piers Castleton, è morto in duello. Sei anni dopo, Alabeth torna a Londra per occuparsi del debutto della sorella minore, e proteggerla da certe tentazioni che lei conosce troppo bene. Non si aspetta però di avere a che fare proprio con Piers e ancor meno di essere corteggiata dal conte polacco Adam Zaleski, che assomiglia in modo impressionante al defunto marito. Per riconoscere in quale amore il suo cuore potrà credere, Alabeth dovrà liberarsi del ricordo di Robert e affrontare una dolorosa verità…

Note:

LE TENTAZIONI DI UNA VEDOVA ( Rakehell’s Widow ) è una delle opere più note di Sandra Heath, autrice di numerosi romanzi di ambientazione regency.
Tra le altre opere di Sandra Heath già pubblicate in precedenza da Mondadori, ricordiamo LO SPLENDORE DI UN SOGNO ( Diamond Dreams ) nella collana I Romanzi Mystère.

Ambientazione:

Inghilterra, 1815 circa ( periodo regency )

Commenti
  • GIUSY73

    Lo splendore di un sogno mi piacque molto, soprattutto il protagonista. Non mi perderó questo.

  • Matesi

    Romanzo, a mio parere, scadente. Innanzitutto è costituito per un terzo o forse addirittura per la metà da descrizioni: l’autrice descrive gli abiti, le acconciature, gli ambienti, i mobili, i paesaggi e non si capisce perché, dal momento che non ha certo intenzioni realistiche. La psicologia dei personaggi non è per niente approfondita e il loro comportamento spesso è incomprensibile. Mi pare ci sia anche qualche svista. Succedono vari eventi, ma la Heath non riesce a renderli interessanti. In modo particolare sia Alabeth sia Jillian sono davvero due sciocche senza cervello e non sanno mai quello che vogliono.
    Un particolare curioso: manco a dirlo, Alabeth trova molto noioso visitare il British Museum, anche se apprezza la Stele di Rosetta (?!), non si capisce perché dal momento che la decifrazione dei geroglifici egiziani era ancora di là da venire. Non vede invece i marmi di Elgin, ovviamente, dal momento che non erano ancora stati acquistati dal museo. E tutti questi dati l’autrice li cita di passaggio, senza aiutare per niente le lettrici, che magari non sono esperte di storia dell’arte o di egittologia.
    Stendo un velo pietoso sulla vicenda rosa vera e propria.
    P.S.: la collocazione temporale nel 1815 è palesemente errata: basti dire che Napoleone è ancora Primo Console.

  • GIUSY73

    Il romanzo non è perfetto, eppure mi è piaciuto molto per i dialoghi e per il protagonista.
    Si legge fluidamente e, cosa importantissima per me, non annoia.
    Gli darei un 7 ma il titolo non mi piace, per cui: Voto 6+

  • FLM

    Matesi ha perfettamente ragione quando dice che le due sorelle sono completamente idiote e senza cervello : insopportabili.
    Ha anche ragione quando dice che la parte descrittiva supera le vicende narrate.
    L’autrice ci accenna a precisi fatti storici senza datarli ne’ approfondirli confondendo chi non ricorda bene quel periodo o Napoleone. La vicenda e’ collocata nell’immediato trattato di Amiens del 1802 e non nel 1815 come scritto dalla redazione.
    Per me questo romanzo (molto breve tra l’altro) risulta come se fosse una prima stesura, il canovaccio dove poter sviluppare la vicenda sentimentale, di cui ci da un assaggio per poi concluderla di netto.

  • alidiseta

    Ho iniziato questo romanzo della Heath perché cercavo qualcosa di breve che non mi bloccasse e soprattutto perché la trama mi intrigava. Se fosse stato scritto da qualcun’altra, qualcuna che non tediasse la lettrice con inutili descrizioni, più attenta alla psicologia dei personaggi maschili, con uno stile meno pesante, forse Le tentazioni di una vedova sarebbe stato interessante. La Heath invece ha combinato un disastro! Il libro è di una noia mortale, con una delle protagoniste femminili più odiose di sempre (e la sorella Jillian non è da meno), la storia d’amore non viene mai “vissuta” dai due protagonisti, e l’unica vicenda che mi ha fatto andare avanti nella lettura, ovvero scoprire perché il conte polacco somigliasse tanto al marito di Alabeth, non viene neanche spiegata (però non me la sento di escludere di essermi addormentata durante la lettura perdendomi così questo passaggio)!

  • Matesi

    @ alidiseta
    Anche a me pare che il fatto non venga mai spiegato. La mia ipotesi è perfida: l’autrice ha cambiato idea cammin facendo e non si è curata di aggiustare le cose.

  • Rosa Maria

    @ alidiseta:
    Tranquilla non ti sei addormentata, quel passaggio non c’è mai stato…Concordo anch’io che la parte descrittiva è un pò “tediosa”…

  • alidiseta

    @ Matesi e Rosa Maria

    Grazie mille!
    Io credo che all’autrice, a un certo punto del libro, non sia venuta in mente nessuna spiegazione logica! Magari sperava che nessuno lo notasse.

  • MariaT.

    Sono brutalmente sincera e probabilmente non farò la cosa giusta, perchè ogni libro è diverso , ma se da due autrici MUST come la Balogh e la Putney (mi pare) le due prime uscite della volta scorsa della collana “LE PERLE” erano incompiute e o con una trama troppo flebile, non credo che il livello potrà essere troppo elevato strada facendo e dopo aver letto le vostre recensioni sicuro che non le comprerò.

  • Matesi

    Beh, il romanzo della Balogh era senza dubbio molto migliore di questo. Io aspetterei a giudicare questa collana economica.

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