“Quello che amo di te” di Julia Quinn – Classic 1072

ROMANZI_1072“Semplicemente delizioso.”
Nora Roberts

Annabel Winslow è a Londra per la Stagione, alla ricerca di un marito ricco per salvare la famiglia dai guai economici. La sua bellezza attira l’attempato conte di Newbury, il quale desidera un erede per estromettere dalla successione l’odiato nipote Sebastian Grey. Ma quando Annabel e Sebastian si conoscono fortuitamente, ritrovandosi subito presi in un bacio appassionato, tutto si complica. Lei è ormai rassegnata a sposare Newbury, pur detestandolo, perché rappresenta la sicurezza economica. E ovviamente si sente molto più attratta dal giovane Sebastian. Cosa potrà aiutarla ad arrivare a una decisione?

Note:

QUELLO CHE AMO DI TE ( Ten Things I Love about You ) è il terzo romanzo della serie Bevelstoke, così chiamata dal nome della famiglia a cui appartengono alcuni dei protagonisti.
I precedenti romanzi della serie, IL SEGRETO DI MIRANDA ( The Secret Diaries of Miss Miranda Cheever ) e QUELLA VOLTA A LONDRA ( What Happens in London ), sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Classic – nr. 1055 e 1063 rispettivamente.
Tra le opere di Julia Quinn già pubblicate in precedenza da Mondadori, ricordiamo CIELI DI CORNOVAGLIA ( Minx ) e DANZANDO SOTTO LE STELLE ( Dancing at Midnight ) nella collana I Romanzi Classic; MERAVIGLIOSA ( Splendid ) nella collana I Romanzi Emozione.

Ambientazione:

Inghilterra, 1822

Commenti
  • rita

    Splendido! non me lo perderò per niente al mondo :) Adoro la Quinn immensamente

  • Alice69

    Ho adorato Sebastian nel libro precedente e non vedo l’ora di leggere la sua storia!

  • angela

    Sarà la mia prima lettura del mese!!! Spero solo che sia all’altezza del precedente!

  • angela

    Ho letto solo una quindicina di pagine (spero di finirlo oggi), l’ho subito trovato gradevole, l’ironia della Quinn c’è tutta. La signorina Butterworth e il barone pazzo, ahahah che sorpresa!!!

  • angela

    Scusate volevo dire “cinquantina di pagine”

  • Matesi

    Romanzo delizioso, spiritoso (con le liste mentali dei protagonisti) e insieme romantico, ben costruito e quindi superiore al precedente “Quella volta a Londra”. Riuscita, ancora una volta, la satira del romanzo gotico che fa il verso a Jane Austen, ma, per quel che ricordo, in modo ancora più divertente.
    Fantastica la battuta che celebra l’eccellenza delle donne nel multitasking: tipo stare in cucina a girare il sugo, mentre tuo figlio di tre anni si attacca alla tua gonna, reclamando la tua attenzione, e tu intanto tieni il telefono incastrato fra spalla e testa, mentre ascolti tua madre che si lamenta della solitudine e minaccia il suicidio.
    P.S. Interessantissima la figura della nonna spudorata. E a proposito cosa ci faceva quella mano sulla coscia di Sebastian? Quello che sto pensando? Possibile?
    P.P.S. Davvero troppi refusi. Sicuri che esista ancora il correttore di bozze? O si tratta di una forma di boicottaggio contro questo tipo di trama?

  • Alice69

    @Matesi
    Non ho ancora finito il libro, tra l’altro bellissimo fino ad ora, il migliore dei tre, ma a proposito della nonna di Annabel posso pensare due cose: o era un po’ troppo ubriaca per capire cosa stava facendo, visto che beveva anche di prima mattina oppure, e questa mi sembra l’ipotesi più probabile, non era insensibile al fascino di Sebastian, visto che Annabel stessa era più che certa che la nonna avesse avuto degli amanti, e anche dei figli illegittimi.
    Considerato che all’epoca ci si sposava molto giovani la nonna di Annabel poteva essere ancora relativamente giovane e “arzilla”.
    Comunque quella scena e’ davvero esilarante.

  • Alice69

    @Matesi
    Mi sono sbagliata, la nonna ha 71 anni, pensavo che potesse non averne ancora 50, magari….comunque dice espressamente che Sebastian e’ davvero bello!

  • Matesi

    @ Alice69
    Visto che io ho finito il romanzo, sono molto incerta. Mi piacerebbe votare per l’ebbrezza, ma temo sia più attendibile l’avance. Forse scherzosa.

  • Alice69

    @Matesi
    Leggendo il romanzo sembra che la nonna raramente sia del tutto sobria ma anch’io immagino che se di avance si sia trattato possa essere stata scherzosa, vista la personalità assolutamente eccentrica e particolare dell’arzilla nonna!

  • Alice69

    A lettura ultimata non posso che confermare il giudizio espresso poco sopra: questo libro per me e’ il migliore della trilogia, Sebastian si conferma un personaggio davvero pieno di sfaccettature, ironico, divertente ma anche un uomo d’onore, un vero gentiluomo che al momento giusto sa difendere la donna che ama.
    Anche Annabel mi è piaciuta molto, spontanea, dolce, ma anche ostinata e decisa a trovare la felicità.
    Deliziosi i dialoghi, oltre a quelli tra Sebastian ed Annabel anche i siparietti di lui con Olivia e Harry sono spumeggianti, scoppiettanti, assolutamente perfetti, un susseguirsi di battute esilaranti, in alcuni momenti mi è sembrato di leggere la sceneggiatura di un film.
    Il segreto di Sebastian poi e’ stato davvero una sorpresa per me e mi ha fatto ripensare ad una certa scena del libro su Olivia e Harry, forse la più divertente.
    Colgo l’occasione per augurare buon 8 marzo a tutte le donne che frequentano questo blog e a quelle che ci lavorano!

  • alidiseta

    10 cose che ho amato di questo libro.

    1) Finalmente un libro della Quinn, dai lontani tempi della serie Bridgerton, che non mi ha fatto addormentare per la noia!
    2) Il meraviglioso personaggio della nonna di Annabel, che ha illuminato la scena ogni volta che è apparsa
    3) La già citata scena dell’avance, quanto ho riso!
    4) Sebastian, ma non è una sorpresa, mi aveva già fatto ben sperare nel libro precedente
    5) Le assurde trame dei romanzi gotici di “Sarah Gorely”
    6) Annabel, che è una delle migliori eroine mai uscite dalla penna della Quinn
    7) La chimica palpabile tra i due protagonisti, che sono adorabili e insieme formano una bellissima coppia
    8) Da non protagonista, persino l’insopportabile Olivia è diventata tollerabile!
    9) SPOILERS La rivelazione della relazione tra Newbury e lady Vickers
    10) L’epilogo

    Unico appunto: il trauma del protagonista dopo essere tornato dalla guerra è trattato in maniera piuttosto superficiale, e risolto alla fine con un semplice “Con te sono riuscito a dormire!”. Mah!

  • Maura

    Eh si, Sebastian è proprio l’uomo dei sogni simpatico, ironico, bello, intelligente, ecc. ecc. pure lei niente male, anzi un bel tipino, tutto ciò mescolato ad una buona trama, fanno di questo romanzo uno dei più belli di questo periodo.
    Brava Quinn.

  • Ricky

    Anche a me è piaciuto, ma non tanto come il precedente “quella volta a Londra” che mi aveva veramente divertito. Sebastian è una meraviglia ma mi costringe a chiedermi se faccio male a leggere questi libri: si incontrano uomini che non esistono nella realtà e ci abituiamo a pensare che invece potremmo trovarli! Ovviamente neanche a pagamento!!

  • Maura

    @Ricky
    e perchè non dovresti trovarlo? Io ne ho sposato uno che si avvicina molto alla meraviglia,(qualche difettuccio ce l’ha anche lui) e non mi sto vantando, ma solo riconoscendo la fortuna che ho.
    Certo anche lui è fortunato ad aver sposato me (hi hi hi).
    Mai smettere di sognare.
    Ciao

  • GIUSY73

    Molto carino ma niente di paragonabile alla serie Bridgerton. I primi due di questa trilogia ( ma forse c’è anche un libro su Louisa o Edward?)li ho letti a fatica mentre questo mi ha divertito molto ma non abbastanza da volerlo rileggere. Forse i miei gusti sono cambiati senza che me ne accorgessi, oppure l’autrice non riesce più a catturarmi. Come siamo enigmatiche noi donne!

  • GIUSY73

    @ Ricky
    Quando ero ragazzina (12 anni) cominciai a leggere rosa: un mondo sconosciuto fino a quel momento per me che leggevo gialli, fantascienza, horror, avventura…
    Un uomo ( o forse dovrei dire un idiota) mi disse che mi sarei rovinata il cervello con quelle letture perché avrei sempre cercato l’uomo perfetto, senza trovarlo. Non sono mai stata capace di vincere la mia curiosità, anche perché voglio sempre constatare di persona se una cosa non fa al caso mio, e così continuai a leggere romanzi d’amore. Risultato? Sì,l’uomo perfetto non esiste, ma nemmeno lo vorrei perché io non sono perfetta e mi piaccio così. Però, leggendo, ho capito che tipo d’uomo volevo accanto: uno col senso dell’umorismo perché amo ridere, che mi amasse alla follia riempiendomi di attenzioni (piccole cose, tipo regalarmi libri, fiori, un gatto, e tante coccole), geloso senza essere troppo possessivo , e intelligente, perché amo molto la conversazione, e che non avesse paura di dirmi TI AMO anche davanti a tutta l’umanità. Naturalmente c’è sempre un prezzo da pagare per i desideri, ma fino a oggi l’ho pagato volentieri.
    Per come la vedo io, i libri aprono la mente e fanno chiarezza dentro di noi. E POI, CHE VITA SAREBBE SENZA I SOGNI?

  • Ricky

    @maura
    Anche io sono stata fortunata, ma il mio è un tipo diverso rispetto ai personaggi dei libri….. lì non sbagliano un colpo e si comportano sempre come ogni donna vorrebbe si comportasse il proprio uomo. Nella realtà non mi pare ce ne siano tanti. Il mio discorso era più generale e mi stavo chiedendo se il piacere nel leggere libri di questo tipo non sia da ricercare nel nostro desiderio di vivere un sogno (almeno una volta) anzichè nella realtà, anche se piacevole.
    Mi piacerebbe sapere perchè voi leggete questi libri…..

  • Matesi

    @ Ricky
    Io sono la classica lettrice rosa frustrata, ahimè. Leggo questi libri per sognare il partner perfetto che nella vita non ho mai trovato. Per la verità non ne ho trovato neanche uno passabile.
    Pazienza! Col tempo ho accettato il fatto che non si può avere tutto nella vita. Mi faccio bastare quello che ho. Ed è molto.

  • Ricky

    @Matesi
    Sono contenta che tu mi abbia risposto perchè davvero il tuo pensiero mi interessa molto. Io mi sto chiedendo quale sia la molla che mi ha portato a leggere e ad apprezzare molto questo tipo di letteratura che mai avrei pensato poter gradire ed ho bisogno di confrontarmi con altre ragazze. Non so se la sede opportuna sia questa, a margine di un libro, ma un posto vale l’altro. Io sono un po’ confusa per questo mia nuova tendenza e, poichè mi piace sempre fare “indagini” su me stessa, continuerò a chiedere il vostro aiuto. Per ora, grazie a tutte!

  • Maura

    @Ricky
    come detto non mi posso lamentare ma mi piace leggere di principi e duchi. Mi fanno evadere dalla routine quotidiana.
    I romantici poi mi tengono ben distinta la fantasia dalla realtà, infatti non leggo i contemporanei.

  • Alice69

    @Ricky
    Anch’io leggo libri rosa per sognare l’uomo perfetto che nella realtà non esiste visto che sono una romantica e una sognatrice fin da quando ero bambina. Mi piace immedesimarmi nelle storie che leggo ed immaginare di essere al posto delle protagoniste, così ogni volta posso innamorarmi di un uomo diverso.
    Di mio marito non posso assolutamente lamentarmi, e’ affettuoso e soprattutto ridiamo molto insieme ma lui ormai si è rassegnato scherzosamente a subire l’impossibile confronto con i Navy Seals della Leigh, o con gli eroi della Kleypas, tipo il mio amato Merripen o con gli uomini della Rice piuttosto che con i “duchi di ghiaccio” della Balogh. Ha voluto persino provare a leggere qualcuno dei miei libri preferiti per capire cosa potessi trovarci e ti posso assicurare che dopo avere, tra gli altri, conosciuto uno come Derek Craven di Lisa Kleypas lo ha capito eccome!!

  • Alice69

    Mi sarebbe piaciuto molto se la Quinn avesse pensato ad un lieto fine per Louisa, deliziosa cugina di Annabel e Edward, che mi era piaciuto fin dal libro precedente, lo avrebbero davvero meritato!

  • Ricky

    Teniamo sempre presente che Cenerentola è diventato un best seller!!

  • MariaT.

    Ho letto con estremo piacere ed attenzione tutti i vostri commenti.Interessante la domanda “perchè leggiamo questi libri???” A parte che la Quinn , assoluta maestra nelle schermaglie verbali che rendono quasi tutti i suoi libri briosi e piacevolissimi, spesso ci fa riflettere e ci presenta soprattutto i personaggi femminili, quelli diciamo meno “splendidi” fisicamente come Hiacynth Bridgerton,dalla lingua tagliente ,o Miranda Cheever, la protagonista del primo libro della Trilogia Bevelstoke che personalmente ho trovato stupendamente tratteggiata, un personaggio”reale” insieme a Turner, il fratello di Olivia (IL MIO LIBRO PREFERITO) fra i tre, oppure Penelope, arguta, poco appariscente, goffa e quasi “trasparente” che finalmente Colin B. riesce a “vedere”. Personalmente a parte il desiderio di evasione, leggo questi libri perchè credere nell’amore e lo dico davvero, ci aiuta ad avere speranza e ne abbiamo veramente bisogno di questi tempi, ci aiuta ad essere meno cinici e disillusi.
    Terminare un libro che sappiamo ha un finale felice, mi fa spuntare un sorriso, mi sento più leggera, e perchè no, anche più forte.
    Per concludere Sebastian è davvero un gentiluomo. Perchè gli uomini dei nostri tempi, se non sono dei “tangheri” arroganti, sono dei “codardi” che fanno della toccata e fuga la costante nei rapporti con le donne? Perchè ci piacciono tanto gli uomini con onore e rispetto di altri tempi? Perche, almeno per me, anche se siamo sicure della nostra indipendenza e forza, l’uomo dovrebbe essere attento, protettore e sexy. Non dovremmo essere noi a proteggere loro …. cosa ne dite?
    Grazie per la vostra attenzione.
    Maria T.

  • Alessandra

    Mi spiace di essere la voce fuori dal coro ma io il libro l’ho trovato noioso ed ho veramente faticato a finirlo. Sarà che mi hanno proprio stancato le lady che si devono sposare per soldi così da salvare la famiglia (ovviamente non ci si pensa nemmeno a lavorare, non sia mai che in tavola ci sia solo un tipo di carne e che i fratelli invece di restare a Eton si rimbocchino le maniche), sarà che prima di questo avevo letto un libro stupendo e i successivi mi sembrano a dir poco banali sarà che non ero nello stato d’animo ideale fatto sta che ho anche saltato pagine per riuscire a finirlo. Credo che la causa principale sia la protagonista femminile, io mi chiedo se una accetta di farsi palpeggiare senza reagire nemmeno con un calcio, se è possibile che le entri uno in camera di notte e non le scappi nemmeno un urlo, se sia anche indecisa tra lo sposarsi con il vecchio sporcaccione e il giovane figo (scusate ma se una pensa di sposarsi con un vecchio pervertito di settan’anni pieno di soldi non è molto diversa da una prostituta o da una cortigiana) e poi ha il carattere di un mollusco, non reagisce a niente, preferisce rimandare le decisioni o scappare. Non reagisce nemmeno quando il vecchiaccio le dà della puttana (io sarò anche cresciuta in mezzo ai maschi e avrò imparato fin da piccola a difendermi anche fisicamente però un minimo di reazione, possibile che mi rimane sempre là impalata!). Per quanto riguarda Seb mi sembra che si sia innamorato delle abbondanti grazie di lei anche perchè sotto le curve giunoniche non è che ci fosse un’intelligenza sopraffina o uno spirito superiore. Per quanto riguarda il suo problema dell’insonnia, è poco approfondito e si risolve in mezza frase (se hai dormito bene dopo una notte di sesso il problema è risolto ovviamente)Ho letto tutti i libri della Quinn e nella stragrande maggioranza li ho trovati belli, ironici e divertenti ma questo proprio no.

  • MariaT.

    Anche a me questo libro è piaciuto poco. SEBASTIAN l’ho trovato spassoso nel libro precedente. In questo, qualche pennellata di umorismo, ma effettivamente non è stato approfondito il tema dell’insonnia.. Onestamente Annabel mi è sembrata non all’altezza di precedenti personaggi femminili della Quinn. Concordo sul carattere da “mollusco”, non proprio delle eroine che ci piacciono di più, ma si riscatta innamorandosi. Le donne del diciannovesimo secolo , le gentildonne non avevano molte opportunità di realizzarsi. Non avevano alternative, non dimentichiamocelo. Della trilogia Bevelstoke ho amato Miranda e Turner. Proprio una bella storia, si d’amore, ma personaggi di spessore. Seb e Annabel molto poco approfonditi. A volte penso che siano dei Ghost Writers a scrivere alcuni libri e non la scrittrice vera e propria…..Maria T.

  • Maura

    @Alessandra
    ti do ragione al 100 x 100 e spesso anch’io mi pongo le stesse domande che ti fai tu, poi però faccio un passo indietro e mi dico che noi pensiamo con la testa di oggi mentre dobbiamo considerare come venivano istruite ( o per meglio dire non istruite) e crescevano a pane e buon matrimonio, che per buono sta ad indicare tanti soldi e poco amore.

  • Eiry

    A prescindere dalla trama del romanzo e dalle mie impressioni su di essa, vorrei segnalare una cosa alla redazione.
    “Quello che amo di te”, purtroppo, lo ricorderò come il romanzo con più refusi che io abbia mai letto.
    Non parlo di qualche congiuntivo che, ormai, sfugge a chiunque, ma di errori ben più notevoli per un libro stampato.
    In un paio di occasioni mancano proprio le parole. Non ricordo la frase esatta, ma era simile a “la sua espressione era ci”…CI cosa?
    Altre volte c’è un punto a metà della frase, proprio tra soggetto e verbo.
    A inizio libro ho trovato una frase evidentemente sfuggita all’editing dopo una riformulazione, c’era una parola simile a “avrebbesarebbe”, persino articoli sbagliati, non ricordo in che punto ma era scritto “il collera”.
    Questi errori sono stati notati anche da altre lettrici, quindi non è un difetto dalla mia copia (non so se sia importante precisarlo, ma ho il cartaceo).
    Davvero un peccato, perché nei casi più eclatanti (come le parole saltate) questi errori spezzano la lettura.

  • Lauretta

    Annabel è un personaggio tutt’altro che indimenticabile e mi ha lasciata del tutto indifferente. Per quanto riguarda Sebastian, l’ho preferito di gran lunga nel libro precedente, anche se in questo romanzo il suo segreto mi ha gradevolmente stupita.

    A differenza dei protagonisti, i personaggi secondari sono degni di nota: lord Newbury è proprio orribile e l’alticcia lady Vickers è fantastica con il suo piglio deciso e il suo pragmatismo, per non parlare della spassosissima scena dell’avance che la vede coinvolta.

    La Quinn ha fornito un’ottima descrizione della sostanziale vacuità dell’alta società, completamente dominata dalle chiacchiere in generale e dalle maldicenze in particolare.

    Il romanzo è nel complesso carino e l’epilogo è molto dolce, ma la Quinn è ancora molto lontano dall’essere quella che ho tanto amato nella saga dei Bridgerton.

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