“Tra le tue braccia” di Roberta Ciuffi: spazio ai commenti
Invitiamo le lettrici a lasciare in calce a questo articolo i loro commenti sul nuovo romanzo di Roberta Ciuffi, “Tra le tue braccia”, pubblicato nella collana I Romanzi Classic nel corrente mese di marzo 2012.
Nella giornata di lunedì 19 marzo, l’autrice passerà sul blog per leggerli e rispondere alle eventuali domande.
Vi aspettiamo numerose!
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riporto pari pari quanto lasciato a caldo
bello,bello,bello e ancora di più!!!!…categoria “rileggere”!!
dopo il prologo e gli antefatti, che personalmente detesto,ma che in questo caso si sono rivelati assolutamente indispensabili per comprendere la trama e il carattere dei personaggi,il romanzo mi ha catturato alla grande!
bella la storia,intensi i protagonisti,impeccabile lo stile…
sono partita al “passo” e ho finito al “galoppo”!!!!
ho adorato i personaggi :lei giovane e innocente, ma forgiata dalla vita, lui duro, scafato e sexy da morire …un vero “uomo” (l’esperienza e la maturità che fanno da maestre all’innocenza e alla giovinezza…fantastico!!)
magnifica la caduta dei “veli” che da spazio ai sentimenti in entrambe le situazioni (quella del bagno è incomparabile.. e non dico altro per rispetto alle amiche che non hanno ancora avuto modo di leggerlo!)
spero di poter vedere al più presto un seguito sull’intrigante e affascinante Leo e sull’insopportabile Arno (magari maturato un po’…)
unica richiesta signora Ciuffi…inserisca qualche scena d’amore in più,visto che le riescono tanto bene!!!
di nuovo i miei più sinceri complimenti!
manu
Ricopio quanto già scritto in calce alla scheda libro:
Bellissimo romanzo! Bella trama, ottimi protagonisti e molto interessanti tutti i personaggi secondari, in particolare Leo e Gytta, ci sarà una storia anche per loro? Curiosa anche di vedere la maturazione di Arno. Dimenticavo..una ola per Eifrid!
Complimenti Sig.ra Ciuffi, e rimango in attesa dei seguiti.
Aggiungo: per me è il suo romanzo migliore e li ho letti quasi tutti (finora il mio preferito era Il colore della felicità).
A me è piaciuto molto ma mi chiedo una cosa: Bianca non si è mai specchiata in un secchio,in una vasca prima di lavarsi?
L’acqua è uno specchio naturale e in sette anni al monastero non le è mai capitato? Lo so,i bagni non erano frequenti ma le sarà capitato di riempire un secchio,no?
Altro personaggio interessante è Arno che si è riscattato ai miei occhi quando libera lo zio dalla promessa al padre di farne il suo erede,è stato un gesto di grande generosità. In fondo non è male… è solo “vittima” dell’ardore giovanile e di un incontrollabile impulsività (che mi ricorda molto la mia adolescenza)….maturerà con le esperienze che in Terra Santa non mancherà di fare.
Gytta è innamorata di lui ma appena incontra Leo l’amore “evapora” o forse era soltanto un’infatuazione??? A me naturalmente piace di più Leo ma sembrava che lei soffrisse per l’amore impossibile verso Arno (anche se non sono veri parenti).
Spero che leggerò ancora di Eifrid, che donna fantastica!!!
Alcuni tra i migliori romanzi che ho letto quest’anno sono di autrici italiane e sono tre medievali: Il castello dei sogni di Angela White, Capelli di luna di Miriam Formenti e proprio Tra le tue braccia di Roberta Ciuffi. Già con La rosa delle Maleterre mi ero resa conto che questa autrice aveva un talento particolare nel descrivere il periodo medievale e questo romanzo ha confermato la mia percezione. Lo sfondo storico è accurato e descritto benissimo, ma è con la caratterizzazione dei personaggi che l’autrice ha operato una specie di miracolo: tutti, dal primo all’ultimo, hanno una loro forte personalità e rimangono impressi nella mente. C’è l’imbarazzo della scelta, ma nel mio cuore sono rimasti Leo e Gytta, e naturalmente Eifrid che forse avrebbe meritato un romanzo tutto suo. La storia d’amore è condotta per gradi, c’è la giusta tensione tra i due protagonisti, ma, e forse questo è l’unico piccolo neo di questo romanzo, avrei preferito che fosse maggiormente approfondita. Un romanzo che consiglio vivamente soprattutto a coloro che (e purtroppo ce ne sono molte) per pregiudizi infondati non si accostano a un romanzo di un’autrice italiana. Anzi, dirò di più, questo è un romanzo da esportare all’estero. Complimenti, cara Roberta!
Passo adesso alle domande, la prima è d’obbligo: ci sarà, vero, la storia di Leo e Gytta?
Suppongo che ci siano dei piani anche per Arno, personaggio che per quanto ottimamente caratterizzato, non mi ispira tantissimo. Ho però molta fiducia in te e sono sicura che riuscirai a riabilitare anche la sua figura.
Infine, e la mia è solo una considerazione, mi piacerebbe molto se scrivessi un romanzo ambientato nella mia Napoli.
Un forte abbraccio.
Cara Roberta, perchè non scrivi un Western??? Oppure un romanzo sul periodo romano? Sono sicura che saresti bravissima….(e se possibile un Passione!)
La mia mente ha bisogno di varietà altrimenti si addormenta, o peggio si annoia! A chi rivolgermi se non alle autrici italiane???
TI PREGO,TI PREGO,TI PREGO!
Complimenti Roberta,confermi il tuo stile sobrio, colto e raffinato.
Da quando ho letto ” Un marito per Regina” ho cercato di reperire tutti i tuoi libri (ed in parte ci sono riuscita).
Il tuo nuovo romanzo mi ha presa ed appassionata, fin dalla prima pagina, grazie a quell’ atmosfera un pò magica e surreale, che con bravura e maestria, sei riuscita a rendere.Ho provato una grande tenerezza per Bianca, così inconsapevolmente bella,giovane, fragile e forte allo stesso tempo ed anche per l’ affascinante Eric( che bella figura d’ uomo!), che ha deciso di scegliere l’ amore invece del dovere.Splendide le figure dei personaggi secondari, che spero di vedere vivere in altre storie coinvolgenti come questa …
Che dire, un romanzo semplicemente bello!
condivido le opinioni delle altre lettrici molto bello.La prima parte, pur necessaria, mi ha preso meno ma poi è stato un crescendo tanto che quando sono arrivata alla fine ho ripreso gli ultimi quattro capitoli e li ho riletti. Spero che non ci lascerà in sospeso troppo a lungo con la storia di Leo e Gytta la ringrazio e la saluto affettuosamente Carla
Ho fatto le 4 del mattino per finire questo splendido romanzo, oggi sono uno ..zombi…ma ne è valsa la pena!
Una storia indimenticabile,un continuo susseguirsi di eventi e di colpi di scena, un romanzo scritto in un italiano scorrevole, strindato, perfetto che è un vero piacere leggere.
Grazie Signora Ciuffi per le bellissime ore che mi ha fatto trascorrere.
Avevo letto, a suo tempo, “La favola di Bella” e “Damigella”, due romanzi che mi sono rimasti nel cuore, sopratutto “Damigella”.
Spero anche che scriva la storia sia di Arno ma sopratutto quella di Leo, un personaggio veramente intrigante.
Ancora grazie per questo splendido romanzo e grazie alla Mondadori che lo ha pubblicato.
Mari
Cara Roberta, (spero non ti scocci se ti do del tu) questo è il tuo primo romanzo che leggo e mi è piaciuto moltissimo.
Ho trovato lo stile scorrevole, descrizioni accurate ma mai noiose, belli i dialoghi e molto belle le caratterizzazioni dei personaggi. Mi hai fatto venire la pelle d’oca e provare la stessa attrazione che Bianca prova per Eric…sei bravissima nelle scene sensuali, hanno la giusta dose di sensualità e passionalità senza essere volgari! Bianca è una donna forte nonostante abbia avuto un’infanzia difficile, Eric è un uomo maturo, intelligente ma anche capace di lasciarsi andare alle emozioni…un protagonista maschile che non si può fare a meno di adorare! Ho apprezzato che, oltre alla storia di Bianca ed Eric, hai “tessuto” con straordinaria efficacia un mondo intorno a loro…ci sono numerosi personaggi secondari talmenti affascinanti psicologicamente che meriterebbero una storia tutta loro.. Eifrid è un personaggio fantastico! Leo e Gytta mi hanno talmente conquistata che spero con tutto il cuore che dedicherai un libro anche a loro. Ho odiato Arno con la sua arroganza ma sarei curiosa di ritrovarlo più maturo e di leggere una sua storia. Anche i personaggi in qualche maniera antagonisti sono stati ben delineati, come Bothilde o il conte Ranieri che compare poco ma è sempre presente nella sofferenza di Bianca e di Leo. A proposito del conte Ranieri, quanto ho apprezzato il sottinteso confronto tra il suo modo di essere padre e quello di Eric: commovente la scena verso la fine in cui Eric va da Gytta a dirle che è morto l’uomo che le ha fatto del male…lui sì che sa essere padre e sa amare, al di là dei vincoli di sangue. Scrivi ancora, Roberta, io ti leggerò!
Cara Roberta,nel tuo romanzo c’è una frase che mi ha colpito molto per la sua veridicità: La Fortuna ha due facce,per ogni dono elargito chede una controparte…. in fondo non si può avere tutto,no?
Si può solo sperare che il “dono elargito” valga la pena.
Baci
Una bellissima trama,ci sono state parole delicate ed emozionanti che sicuramente non dimenticherò,per l’emozione che ho provato a leggerle.
Un Lui coraggioso,con un passato e un presente di difficoltà e sofferenze,Lei,dolce,sofferente e rassegnata a ciò che la vita intorno a sè le dà.
Bello il periodo storico,accuratamente descritto,quasi tutti i personaggi intorno sono stati scritti con i loro pensieri e mi è risultato facile comprendere le motivazioni delle gesta di ognuno.
Ho,a parer mio,trovato carenza di descrizione degli abiti,mi sarebbe piaciuta qualche parola in più sui vestiari,per rendere l’atmosfera ancora più magica,anche se nulla toglie al bello del romanzo.
Tanti i personaggi che si sono fatti amare,da Leo,un uomo amareggiato e soffocato da un passato di umiliazioni,Arno,la dolce Gytta,tanti altri ma Eifrid ha rubato un bel pò la scena facendosi amare pure con la sua caparbietà ed il suo acume su tutto,emozionante quando con un sotterfugio ha convinto Bianca ad andare da lui,la scena è stata descritta perfetta,dolci e possessive le parole di Eric:Nessun altro-Voglio tu abbia il mio marchio.
Non sò quale altre parole dire mi ha veramente emozionato dalla prima all’ultima pagina,anzi l’ultima pagina l’ho riempita delle mie lacrime che mi sono scese giù quando ho letto che Leo toccandosi il petto toccava la saccoccetta che aveva cucito Gytta e lui guardava la finestra sapendo che lei non poteva salutarlo,li’non ho potuto frenarmi.
Bellissimo,complimenti,è stato emozionante leggere questo primo libro,cara Roberta,lo scorso anno e quest’anno ho avuto grandi sorprese di nostre autrici,sono molto orgogliosa e soprattutto felice della scoperta,e spero veramente ci dai il seguito al più presto.
Angy47
@ Roberta Ciuffi
Gytta tornerà a camminare? Le sue gambe “tremano” e ciò mi fa sperare che sia il trauma psicologico a renderla invalida.
Scusa se i miei commenti sono spezzettati,purtroppo è una vera lotta (e a volte anche una vana speranza) trovare il PC libero e quando capita ho i minuti contati!
W la scuola che tiene i ragazzi impegnati e dà alle madri un po’ di respiro!
Carissima Roberta che capolavoro..non ho ancora terminato la lettura ma il giudizio è ” che meraviglia!!”Complimenti, complimenti.
Attendo con trepidazione il seguito, in particolare per quanto concerne la vicenda di Gytta e Leo.Sarebbe carino portare a maturazione il giovane Arno, ma credo soprattutto che Eifrid meriti ancora qualcosa…Che dire ancora?.. complimenti per quest’opera di grande spessore.
@ Giusy 73
Approfitto di questa pagina per farti gli auguri di buon onomastico (spero di aver ben interpretato il tuo diminutivo), naturalmente anche alle altre che frequentano il blog e che festeggiano oggi San Giuseppe.
Carissime, i vostri commenti mi hanno fatto un piacere immenso! Non fingerò di non averci sperato, ma le vostre reazioni alla storia e ai personaggi sono così simili alle mie da emozionarmi, lusingarmi e… Insomma, basti dire che ho copiato questa pagina per poterla rileggere, nei momenti bui.
@ FLM
Che pensiero gentilissimo!! GRAZIE DI CUORE.
Mi chiamo Giuseppa ma preferisco Giusy oppure Peppa.
Un abbraccio super stritolatore.
Comincio innanzi tutto con una risposta generale. Sì, questo romanzo è il primo di quella che qui battezzo come la ‘trilogia dei Buatère’, per dargli un carattere di unità. Non ero partita con questa idea, ma scrivendo mi sono sempre più affezionata ad alcuni personaggi di contorno. Così, un po’ per prolungare la… relazione… un po’ perché mi dispiaceva dare una fine affrettata e tirata via alla loro storia, ho pensato che sarebbe stata una buona idea farne una trilogia.
@Matesi: mi dispiace che questo romanzo non ti abbia entusiasmato, ma non dispero. Noi siamo ormai vecchie conoscenti, e di sicuro ci sarà modo di incontrarci di nuovo per il commento di un altro romanzo che magari sarà più nelle tue corde.
@FLM: sul ciclamino ti do pienamente ragione. Ho una mente daltonica. So che avrei dovuto scrivere rosa, o viola, ma se guardo con gli occhi della mente quel ciclamino continuo a vederlo azzurro! Che ci devo fare…
Quanto al resto: tappeti e arazzi sono arredi molti antichi. Le manifatture di arazzi sono più recenti, ma questo non significa che non esistessero anche prima come strumenti per proteggere le pareti dall’umidità. Vero che nelle case più modeste, o meno raffinate, soprattutto nelle sale comuni sul pavimento era più facile trovare la paglia che i tappeti. Ma il conte Ranieri è un gran signore, vive in un palazzo lussuoso. E nel torrione, solo la stanza di Gytta è arredata in modo più ricercato: un delicato pensiero di un padre per la figlia sofferente.
@Manu! Partendo dal presupposto che non avevi mai finito un mio romanzo, il tuo apprezzamento mi ha fatto davvero tanto piacere! Quanto alle scene d’amore… ci lavorerò!
@Laura75: anche per te era il mio primo romanzo, e ho notato che avevi qualche dubbio per la mia… italianità. Sono contenta che invece la storia ti abbia appassionato.
@Antonella, Alidiseta, Colette, RosaA, Carla64, Mari, Angy47, Joan Wilder: grazie! Non vi rispondo una per una per non montarmi la testa! Ma i vostri commenti sono di quelli che forniscono a uno scrittore il carburante per rimettersi al lavoro con impegno e passione. La vostra capacità di emozionarvi mi commuove, e mi stupisce che l’autrice di quella emozione sia proprio io… Grazie, grazie ancora!
Giusy73: non ti ho dimenticata! Grazie anche a te per il tuo appassionato apprezzamento. Mi hai espresso un dubbio che mi ha incuriosita. Non mi ero posta il problema, mentre scrivevo, ma sono andata a controllare. Allora, per quanto ho visto io non ci si può riflettere abbastanza in uno secchio o una bacinella. Forse in un ruscello di montagna…
Quanto alle cotte di Gytta… lei è ancora una ragazzina, ha 14 o 15 anni. E’ normale che sia infatuata dell’eroe della sua infanzia, ma poi le cose possono cambiare…
Spero di non aver saltato nessuna!
Anticipazioni: il prossimo romanzo avrà per protagonista… Leo. Immagino che non sorprenderà nessuna. E non abbandonerò Gytta, né gli altri personaggi, neppure Eifrid, che ha riscosso tanto successo. A dire il vero, non avrei voglia di abbandonare neppure Bianca e Eric… E naturalmente, intanto, Arno avrà tempo per crescere e maturare, sia come uomo che come personaggio.
Allora, arrivederci presto!
Roberta so cosa intendi con mente daltonica e quindi ho capito, vorrà dire che per te resta un ciclamino azzurro e per me sarà una violetta. Che si trattasse di una trilogia non avevo dubbi, troppo ben delineati i due prossimi protagonisti. Belli i “caratteristi” che affiancano i protagonisti, Eifrid e il marito, che come tutte le spalle sono indispensabili e intriganti ma non reggono un ruolo da protagonista pena la banalizzazione del personaggio. Mi sembra di capire che ti piaccia il cinema, mi sbaglio?
@ Roberta Ciuffi
Certamente, resto una tua grande ammiratrice: solo mi piacerebbe più spazio per la storia d’amore e, personalmente, avrei preferito che la prima scena di sesso fosse stata preceduta da un chiarimento in famiglia.
Spero che la redazione non si arrabbi se ti raccomando anche quell’altra serie che hai in corso in un’altra casa editrice.
@ Roberta Ciuffi
Non vedo l’ora di leggere la storia di Leo e di ritrovare Eifrid e Gutbrand e anche Arno….chissà che sorprese ci riserverai!!!
A presto
Cara Roberta,
si può essere felici anche dopo aver letto un libro!!!
Ed è questo che è accaduto nel aver letto il tuo “per me straordinario” romanzo.
Sono un’ appassionata del periodo medievale ed è il periodo che preferisco anche in un romance.
Si nota tra le righe il grosso lavoro di ricerca che sta dietro. Niente fiocchi ne fronzoli. Il medioevo non è un periodo dove si favoleggia e si amoreggia .Non ci sono dandy ne libertini. Come dici tu gli uomini sanno più combattere che parlare d’amore. Le donne spesso solo strumento per tenere la casa o fare figli…possibilmente maschi.
Eppure in tutta questa “durezza” e “ qualche volta” crudeltà” hai creato personaggi stupendi come
Eric, il barone, Bianca la protagonista femminile, dolce e fiera, il loro amore intenso, carnale, profondo; l’amico fraterno di Eric e sua spalla Gutbrand, sua moglie Eifrid, donna con un diavolo x capello, oppure Gytta, la figlia adottiva “storpia” del barone..oppure Leo, il fratellastro di Bianca, giovane e già adulto, e infine ma non meno significativo Arno, il nipote del barone, così giovane, incosciente eppure leale nel momento decisivo. Tutti personaggi, dai principali a quelli secondari, straordinariamente vivi.
Uno dei pochi libri che è riuscito ad evocare immagini, mentre lo leggevo.
Credo che tutte attenderemo con trepidazione il seguito dei tuoi personaggi….
Un abbraccio
PATTY
Volevo complimentarmi anche x la copertina. Una tra le più belle da me viste
@Giusy
tanti auguri di buon onomastico anche da parte mia.
Un abbraccio
@ PATTY
Carissima, GRAZIE DI CUORE anche a te.
Un abbraccio e un bacione enormi.
@Patty: grazie anche a te! Sono d’accordo anche per la copertina. Mi è piaciuta subito, ho immediatamente riconosciuto Eric e Bianca.
@FLM: infatti mi piace molto. Vedo spesso le scene in maniera cinematografica, come quella della cavalcata nel villaggio, ad esempio.
Cara Roberta sono andata alla “caccia” di suoi vecchi romanzi e ho letto in pochissimi giorni “Fino in fondo al cuore” e “La missione di Viola”…bellissimi è dire poco!
Grazie per i meravigliosi momenti che ci dona con la sua bravura.
Aspetto con ansia e curiosità la storia di Leo!
Un abbraccio
Mari
Eh, allora non sono l’unica che ha fatto le ore piccole su questo romanzo!
Bello veramente, anche se pure io avrei voluto più Bianca e Eric!
Ma nessuno dice niente della Pietraia? Io sono rimasta affascinata anche dall’ambientazione, come sempre poi nei romanzi della Ciuffi!
Un abbraccio
Elena