La quasi totalità delle incomprensioni con gli adolescenti deriva dalla dimenticanza. Dimentichiamo che le risposte raggiunte da adulti sono un risultato: il risultato di un processo che ha avuto inizio proprio nell’età di chi ci sta di fronte. E chissà quanta vita, dolore e lotta per raggiungere quel risultato. Poi però quando abbiamo le risposte, paradossalmente dimentichiamo tutta questa vita, dolore e lotta. Come uno che dimenticasse il sudore, l’acqua e il lavoro richiesti, perché l’albero che ha piantato anni prima producesse la mela che sta addentando adesso.
Chi ci sta di fronte allora diventa stupido.
Ma non è più stupido dire al seme contenuto nella mela che stiamo mangiando:
“Sei un immaturo!” ?
La verità è una storia, non un’istantanea.
Educare è ricordare.
4 commenti
Non è detto che essere adulto voglia automaticamente dire aver trovato la verità: anche nelle incomprensioni tra adulti trovo che ci sia spesso e volentieri una "gara di immaturità".
Sarà che ormai vengo(da relativamente poco) considerata adulta, ma mi rendo conto che spesso si hanno delle aspettative… di maturità nei confronti degli altri o anche nostri… che spesso è inutile, forse dannoso avere. Credo sia questo il problema: le aspettative, non la maturità in se'.
Roberta
E forse dipende proprio da questo l'insoddisfazione di molti…dimenticare i propri momenti di crisi…e le risposte che dolorosamente o sono state già trovate o continuiamo a cercare…ogni crisi è positiva…ci aiuta a trovare quel seme anche dentro di noi…e forse proprio l'oblio ci riporta a quel senso di vuoto che ci spinge a cercare nuove risposte…crescere è un cammino di gioia e sofferenza che alternandosi ci aiutano a capire il reale senso delle cose…
Grazie…bella riflessione Profduepuntozero!
Saluti.
P.S: mi firmo sempre anonimo ma ho già scritto fra le sue pagine:)
Penso non basti solo ricordare per educare, ma capire noi stessi nei ricordi o nei non-ricordi alla luce di quello che siamo oggi e di quello che possiamo offrire a chi ci sta davanti.
Non tutti hanno avuto "dolore e lotta",ma solo vita spesa in altri modi.
Non tutti, pur avendo avuto "dolore e lotta" hanno trovato il riflesso della verità (penso che la vera verità ce l'abbiano in pochi).
Ed è proprio alla luce di questo che, nell'educare oggi, non basta solo ricordare, ma trasformare i propri ricordi.
Poi non tutti, purtroppo, hanno la possibilità di ricordare.
Perciò penso che per educare ci sia bisogno o di una cornice del ricordo o di una vita riscattata dal non-ricordo.
Senza mai dimenticarsi l'amore.
Ma mai solo ricordare.
Giusto!
Senza tanti manuali,conferenze ,dibattiti sull'educazione solo un ricordo!Bello!!!
Forse per questo andiamo così d'accordo in famiglia perché abbiamo i ricordi,le emozioni ,l'immaturità,i dubbi dei bambini e degli adolescenti!
Vanda