Oggi è stato tutto così perfettamente quotidiano che non ho niente di speciale da raccontare. Lezioni a scuola. Un incontro con un amico. Una partita a squash con un altro amico. Una riunione a scuola con alcuni colleghi. Adesso (dopo il quotidiano post su Shit City per rifiatare) la preparazione di un compito per domani e la correzione di alcuni compiti di recupero. Poi un bel libro e nanna. Insomma tutto perfettamente quotidiano, con quella pericolosa minaccia della noia che fa sempre capolino sul “perfettamente quotidiano”. Ma io non mi sono annoiato per niente. Amo quello che ho la fortuna di fare. Qualcuno mi accompagna.
***”Nulla, mi raccomando, dovete dimenticare. E cosi rendete grazie al Cielo per le Chiese, i villini, la gente ordinaria, le pozzanghere, le pentole e i tegami, i bastoni, i cenci, gli ossi, e le tende a pallini”. “Sta bene, sta bene” ripeteva la vittima disperata “bastoni, cenci, ossi, tende”. “Tende a pallini, mi pare di avere detto”.
G.K. Chesterton, Le avventure di un uomo vivo
5 commenti
Il perfettamente quotidiano è il tempo e il luogo della nostra salvezza. Nel presente c’è la nostra unica possibilità di essere visitati dall’Eterno. Grazie per le tue prospettive sempre creative!
E chissà perché poi il presente è spesso ciò da cui fuggiamo…
Perchè ne abbiamo paura, e lo viviamo nel qui ed ora…per cui rimandarlo risulta impossibile.
Dobbiamo solo affrontarlo…e spesso ne fuggiamo.
Carmen
Ma è l’unica cosa che abbiamo a disposizione per vivere!
Proprio per questo spesso ne fuggiamo. Sbagliando.
Se così non fosse, gli uomini non avrebbero più rimpianti…ma il mondo ne è pieno. Purtroppo.
L’antidoto? Rendersene conto prima che la nostra vita venga scritta da qualcun altro.
Carmen