Io non demordo

Una mail da una collega sconosciuta che mi ha riempito di gioia. La rete alimenta la scuola 2.0.Caro Prof, leggere il tuo blog è davvero bello. Mi rende ottimista verso il futuro della scuola. Non so dove insegni, in quale parte d’Italia, ma sono contenta che esistano colleghi come te e alunni che ne possano trarre vantaggio. Io nel mio piccolo, insegnante di scuola media, alle prese con gemme che ancora devono aprirsi e che non sempre sbocciano in tempo perché io ne possa vedere la bellezza o sentire il profumo, cerco di stare al passo con questi media che, dal basso dei miei quasi 50 anni, non sempre riesco a padroneggiare. Vorrei fare tanto per questi ragazzi che spesso li subiscono invece di impossessarsene. Ma ti assicuro che è una gran fatica. Cercavo Orfeo e Euridice e mi sono imbattuta nel tuo bel blog. E’ solo grazie alla rete che riesco a vedere quanto amore e quanta competenza gli insegnanti più giovani sono in grado di portare alla scuola. Se noi avessimo ancora la capacità di emozionarci e l’elasticità per imparare, quanto bene ci farebbe. La fortuna di condividere con i ragazzi, di comprendere i loro gusti, i loro amori, le loro paure, con l’età un po’ si spegne. Così lontani e diversi i nostri mondi. E’ così triste constatarlo. Io ci provo ogni giorno a capirli, a non denigrare le loro manie, faccio fatica a non entrare nel cicaleccio dei colleghi, quando allibiti ci diciamo quanto siano cambiati e quanto ogni tre anni, con le nuove nidiate, ce li ritroviamo diversi. Io non demordo e, saccheggiando qua e là, cerco di non restare indietro. Grazie

Cara collega,
sono io che ti ringrazio. Questa mail è una bella picconata ad uno dei punti oscuri della scuola di oggi: la frattura generazionale. Quanto individualismo (invidie, paure, pettegolezzi) anche tra i prof! Quanto noi prof più giovani abbiamo bisogno della vostra esperienza e del vostro aiuto! Quanto gioverebbe ai ragazzi vedere consigli di classe armonici, composti da prof alleati verso un unico obiettivo.

E se qualcosa di buono succede ancora nella scuola è grazie a professori come te, che con poco più di mille euro al mese forgiano gioielli preziosi da gemme ancora grezze.
Grazie

2 commenti

  1. Pubblicato il 8 novembre 2008 at 20:17 | Permalink

    Caro prof penso di condividere la gioia che hai provato nel ricevere questa mail, ti si apre veramente il cuore e ti viene la voglia di
    continuare con entusiasmo la strada intrapresa. C’è da augurarsi un passaparola che contagi più prof possibili,
    buona fortuna e buon lavoro,
    Baffo

  2. Pubblicato il 9 novembre 2008 at 19:44 | Permalink

    è quello che spero anche io. grazie!

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Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie non protetta che speri si estingua presto”.

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