This is my street!

Imparare o migliorare una lingua è un vero e proprio dono del cielo. E’ vero all’inizio c’è la frustrazione dovuta al capire la metà di quello che senti dire… Ma è un esercizio straordinario di ascolto. Attraverso le orecchie la vita degli altri può entrare nella tua, come se potessi bere attraverso le orecchie un’acqua più pura fatta della vita altrui a cui permetti di raccontarsi. In questi primi giorni londinesi Prof 2.0 ha praticato un hobby che ama particolarmente e che è utilissimo per imparare la lingua: “ascoltare” vite molto diverse. Per ognuna ci sarebbe da fermarsi a scrivere un racconto. Simon è un ragazzo inglese che ha studiato “humanities” e vuole insegnare a scuola il greco e il latino: guida d’eccezione al British Museum. Alla scuola di inglese Prof ha conosciuto uno sceneggiatore brasiliano dal nome irripetibile con un quadro di Kandinskij tatuato sul braccio. Emily, una ragazza del Quebec che ha il sogno di diventare insegnante di letteratura francese. Josè, un ragazzo spagnolo, che studia legge a Londra. Una ragazza coreana, di cui il nome ha un suono irriproducibile, che fa la cantante lirica e che l’anno passato ha interpretato un personaggio del Barbiere di Siviglia e che due volte a settimana mangia in un ristorante italiano (dice che la Corea ne è piena) e il suo piatto preferito è la carbonara. Lora, un’attrice inglese che per tirare su qualche soldo in più fa la cameriera di un locale in cui alla fine delle lezioni Prof si era rifugiato a mangiare qualcosa, un po’ provato dalla giornata di lezioni. Lora ha raccontato che anche lei quando era stata a Cuba si era sentita molto “frustrated” all’inizio, ma che io dovevo avere fiducia e non preoccuparmi, ero nel miglior posto per imparare l’inglese e che quando volevo potevo andare a mangiare lì (mi ha dato una tessera sconto) e trovare qualcuno con cui parlare.
Vite che ti attraversano nella loro meravigliosa diversità e ricchezza. Ogni persona un mondo da scoprire e da ascoltare, soprattutto ragazzi con gli occhi brillanti di sogni e speranze. Torni a casa stanco, ma, carico di speranze altrui, hai fatto il giro del mondo e ti senti improvvisamente molto piccolo e grato per la tua piccolezza…PS. il titolo del post? Qui quando qualcosa ti va particolarmente a genio si dice così. Il contrario: “This is not my cup of tea”. Naturalmente…

3 commenti

  1. Pubblicato il 9 giugno 2008 at 18:17 | Permalink

    Ascoltare senza la fretta di raccontarsi o dire la propria è riuscire a vedere il mondo con gli occhi dell’interlocutore, il mondo come non lo potresti vedere mai…

  2. Pubblicato il 10 giugno 2008 at 10:34 | Permalink

    Caro Prof, sul tuo esempio ho riavviato la mia attività da blogger: vorresti inserirmi tra i tuoi blogger amici?

  3. Pubblicato il 10 giugno 2008 at 15:21 | Permalink

    Quando riesco do un’occhiata. Grazie della segnalazione. A presto, sul tuo blog!

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