Siamo sempre liberi e capaci di sperare, anche quando sembra che tutto attorno a noi ce lo impedisca. Il protagonista è Andy, un innocente incolpato di omicidio e carcerato. La voce fuori campo è quella del suo compagno di cella interpretato nel film da Morgan Freeman. La musica? Manco a dirlo: Mozart.
“Mi piace pensare che l’argomento fosse una cosa così bella da non poter essere espressa con semplici parole…”
“C’è qualcosa dentro di te che nessuno ti può toccare e togliere, se tu non vuoi…”
4 commenti
L’uomo senza speranza morirebbe. Andy senza speranza, magari si sarebbe tolto la vita. l’uomo ha bisogno della speranza. Ma per alimentarla deve mettere il suo cuore in cose che non finiscono, che sono eterne…non so se si capisce il mio discorso. tu prof che pensi?
ps il titolo del film?
giuli
Cara Giuli, il tuo discorso si capisce perfettamente. E sembra che la bellezza sia un percorso maestro per alimentare la nostra speranza. Mi hai fatto tornare in mente un bellissimo libro intitolato “La mia storia con Mozart”, l’autore, ancora quindicenne, in preda alla disperazione, racconta di avere ascoltato un’aria delle Nozze di Figaro, proprio come nella scena del film e dice: “Sì nella sala irrompeva la bellezza, tutta la bellezza del mondo; era là davanti a me, mi veniva regalata…l’unica cosa di cui ho memoria è che da quel momento sono guarito. Addio sconforto! Addio depressione! Volevo vivere. Se al mondo c’erano cose così preziose, così piene e così intense, l’esistenza mi attirava… “Avrò il tempo di scoprire tutte le meraviglie che rigurgita il pianeta?…Mozart mi aveva salvato: non si abbandona un universo dove si sentono cose così belle, non ci si suicida in una terra che dà frutti come quelli e altri frutti simili. La guarigione attraverso la bellezza…
PS. Il film si intitola “le ali della libertà” ed è tratto da un romanzo di S.King.
Ecco la conclusione a cui arriva
Viktor Frankl nel suo libro
“Uno psicologo nei lager”, che vi consiglio di leggere :
” Tutto puoi sottrarre ad un uomo
tranne la sua libertà interiore per
cui la speranza alla fine ha sempre
la meglio sulla disperazione “.
Grazie Baffo. Gran libro. Da leggere e rileggere. A Palmipedone piacerebbe…