“Il tesoro del cavaliere” di Amanda Scott – Classic 1048
Il miglior matrimonio non si basa
sulla fortuna, ma sull’amore
Adela Macleod, rapita sull’altare e tenuta in ostaggio, rimane vedova lo stesso giorno delle nozze! Sconvolta, e convinta di essere troppo sfortunata per avere un marito, decide di non risposarsi più. Ma proprio quella notte conosce Robert Logan, un misterioso cavaliere che riesce a lenire la sua disperazione. Robert, che ha sacrificato tutto per proteggere il segreto di un tesoro, rimane conquistato dalla bellezza e dal coraggio di Adela. Basterà poi un bacio per accendere in loro una passione travolgente, ma anche per spingerli nelle trame di un pericoloso
intrigo fra spietati potenti determinati ad arrivare al tesoro…
Note:
IL TESORO DEL CAVALIERE ( Knight’s Treasure ) è il quinto romanzo della serie delle Isole dei Templari ( Isles/Templars ), le cui protagoniste sono le sorelle scozzesi Macleod.
I romanzi precedenti della serie, LA PRINCIPESSA DELLE HIGHLANDS ( Highland Princess ), IL SIGNORE DELLE ISOLE ( Lord of the Isles ), IL SIGNORE DEL PERICOLO ( Prince of Danger ) e LA SCELTA DI SARAH ( Lady’s Choice ), sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Classic – nr. 948, 977, 1001 e 1034 rispettivamente.
La serie proseguirà con “King of Storms”, di prossima pubblicazione.
Ambientazione:
Scozia, 1380
*** ebook prossimamente disponibile ***
Devo dire che questa serie è andata via via perdendo interesse da quando si è cominciato a parlare del tesoro dei templari. Ma ovviamente con l’attuale penuria di romanzi lo comprerò. Magari questo volume sarà migliore del precedente.
Mah! Io sono rimasta perplessa per il cambio di coppia. Stavo già fantasticando di Adela e Hugo e invece salta fuori la sorella Sorcha…ah ehm…Sarah. Che è meglio!
Sul livello medio della serie, direi. Come al solito inzeppato di innumerevoli personaggi, se capisco bene in parte realmente esistiti, in parte inventati. Una trama complessa e complicata, con un sacco di riferimenti storici, che è difficile seguire bene per noi italiani. E la postfazione dell’autrice deve essere rivolta solo a scozzesi della zona, perché non aiuta affatto.
L’avventura e l’intrigo fanno passare in secondo piano la storia d’amore, che parte dallo spunto più inverosimile del mondo e viene sviluppata in modo superficiale. Come al solito molto sesso in situazioni difficili, per non dire impossibili. Comunque, ci sono scene avvincenti. Per cui si tratta di un romanzo migliore del precedente, secondo me.
La stampa lascia a desiderare, come spesso di recente: a parte i soliti refusi (tipo un maschile con l’apostrofo), si apprezzano perle come “si arrese inanime” e soprattutto l’appellativo “ragazza”, rivolto ad ogni piè sospinto alla protagonista, che è vedova e nobildonna.
Non male, avendo letto i precedenti. Mi aspetto un qualcosa di speciale per Sydonie ed anche per il principe Henry. Voi che ne dite?