“Il libertino della Quinta Strada” di Joanna Shupe – Extra Passion 136

EXTRA_136Come avvocato dei ricchi esponenti dell’alta società di New York, Frank Tripp ha guadagnato la rispettabilità e la sicurezza a cui ha sempre ambito; cresciuto in un quartiere povero, ha nascosto il suo passato per diventare il brillante legale che è ora. Non esiste problema che lui non possa risolvere, tranne uno: Mamie Greene, la bella figlia di un importante cliente. Frank l’ha tolta dai guai molte volte, nascondendo al padre le serate che lei trascorre nei più malfamati casinò della città per derubare i ricchi al gioco e devolvere le vincite ai meno fortunati delle periferie. Lui è incredibilmente attratto da lei, ma sa bene che Mamie è fuori dalla sua portata: quella ragazza ribelle e seducente è un vero pericolo per tutto ciò che lui ha costruito…

 

Note:

IL LIBERTINO DELLA QUINTA STRADA ( The Rogue of Fifth Avenue ) è il romanzo d’apertura della serie ‘Uptown Girls’.

La serie proseguirà con “The Prince of Broadway”, di prossima pubblicazione.

Tra le opere di Joanna Shupe già pubblicate da Mondadori, ricordiamo IL MAGNATE ( Magnate ) e IL BARONE ( Baron ), nella collana I Romanzi Passione.

 

Ambientazione:

America, Stati Uniti, New York, 1891

 

Commenti
  • Mariella

    Peccato che qui a Capri oramai arrivino solo un mese sì e uno no. Purtroppo questo è quello no.

  • Maika

    Marion, per tutti Mamie, è una ragazza ricca e piena di “vizi”. Frank Tripp è un facoltoso avvocato al servizio di Duncan Greene, il padre di lei.

    “Come avvocato di molti degli uomini più abbienti e importanti della città, Frank aveva fatto di tutto per tenere i suoi clienti fuori dei guai. Niente di illegale. Solo… qualche manovra creativa”.

    Tripp è spettatore delle bische e dei furti di Mamie e sua sorella, Florence. Non comprende il perché ha bisogno di rubare fin quando non scopre che la ragazza ha “amicizie particolari”; difatti, Marion è una sorta di Robin Hood in gonnella, ruba ai ricchi – la cerchia di cui lei fa parte – per donare a chi ne ha bisogno. Proprio per questo conosce la signora Porter, e quando questa si macchia di un omicidio, Mamie chiederà l’aiuto di Frank, che riceverà non in cambio di denaro ma con un contratto verbale davvero particolare. Il problema, tuttavia, si presenta perché a Tripp è severamente vietato poggiare gli occhi sulla Greene, mansione non compresa tra quelle affidatogli dal datore di lavoro.

    “In un mondo di diamanti scintillanti, Mamie era un rubino infuocato, una fiamma che ardeva più luminosa di qualsiasi altra cosa. Era anche irrangiungibile. Pressoché fidanzata con l’erede di Livingston, Mamie apparteneva a una cerchia sociale che includeva pochi ed escludeva molti.”

    Tripp non è quello che dice di essere; si è fatto da solo, dal nulla, con la fiducia di un uomo che ha scorto in lui un’intelligenza fuori dal comune, che non poteva essere relegata a Five Points. Eppure, tutto ciò che Frank ha evitato per anni, timoroso per le conseguenze, gli viene rovesciato addosso come una valanga. Distrugge tutto ciò che ha costruito, compreso il legame con Mamie, perché l’amore perde la sua intensità di fronte a un castello di bugie. Amore, sì, entrambi hanno scelto di affrontare le conseguenze e si sono abbandonati alla passione, senza considerare altre variabili.

    Il mese di marzo, la collana I Romanzi ha presentato un romanzo più irresistibile dell’altro e li ho presi tutti in cartaceo. Cosa che non succede mai, per Il libertino della quinta strada sono partita dal fondo, dalle note dell’autrice. Perché? Non ve lo so spiegare, forse perché ho talmente amato l’autrice in un’altra serie – Knickerbocker Club, non ancora conclusa! – che ho cercato di capire un po’ i retroscena. Be’, la Shupe dice che si è molto divertita a scrivere questo romanzo, e ora mi spiego il motivo. Non vi nego che le primissime pagine ho creduto fosse noioso, con il tira e molla “lei mi piace ma non può essere mia”, e invece… posso confermare che è strepitoso!

    Mamie si rivela tutt’altro che viziata, ma con un cuore… che sembra inadatta per la famiglia a cui appartiene. D’altro canto, Frank è voluto scappare dalla periferia malfamata di New York, quando era ancora un ragazzino, e da lì vuol trarre in salvo Marion. Tuttavia, sarà proprio Five Points il vero punto di incontro per le loro anime.

    Ciò che si ama davvero di questo romanzo è proprio la costruzione dei personaggi: l’emancipazione di Mamie; i tormenti di Frank e il riavvicinamento al suo nucleo familiare. I colpi di scena non mancano per quanto concerne il fidanzamento storico di Marion e il processo con cui Tripp si è fatto troppi nemici. Comprimari e secondari, in positivo e in negativo, lasciano il segno; le donne, comunque, sono davvero la forza, dalle rispettive madri dei protagonisti a Florence, da tenere d’occhio – quest’ultima – per la sua prossima storia.

    Sempre attualissimo, ahimè, il tema della violenza sulle donne; se al tempo di Mamie si iniziava a parlare di “suffragette”, oggi, con un ruolo diverso in società, non è cambiato nulla: la donna, in pochi casi, riesce ad avere giustizia. Non dico altro, aggiungo solo che dovete aspettarvi il lieto fine, sotto tutti i punti di vista.

    Il libertino della quinta strada apre la serie Uptown Girls, motivo in più per non perdere ogni volume fin dalla prima pubblicazione! Buona lettura.

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